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Autore: Bea_143    05/07/2019    0 recensioni
Mi posizionai davanti all'apparecchiatura preparando il campione che avrei dovuto analizzare. Accesi la macchina, sistemai le impostazioni e misi il materiale con cura all'interno della cella.
Attesi poi osservano il timer e la luce rossa lampeggiante appartenenti al macchinario.
«E io?» Mi chiesi.
Qual è ora la mia composizione chimica? Da quali elementi sono formata? In quale miscuglio strano e caotico mi hai lasciata dopo tutto quello che mi hai fatto passare?
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maledii mentalmente il traffico newyorkese una volta entrata in casa notando di essere totalmente in ritardo.

Mi avviai verso la cucina e aprii il frigorifero per poi scaldare l'avanzo della cena della sera precedente. 

Chiamai mia madre, come mi ero ripromessa, sentendola sparlare di come non ci vedessimo da Natale e come fossero già passati quattro mesi per poi rimproverarmi perché "Tesoro Baltimora non è poi così lontana! Potresti venire a trovare tua madre molto più spesso". Chiusi la chiamata promettendole che sarei andata a trovarla appena possibile.

Cenai velocemente e poi mi feci rilassante doccia calda. Avvolsi i miei lunghi capelli neri in un'asciugamano e aprii l'armadio cercando qualcosa di decente da indossare. 

Decisi di mettere una canottiera bordeaux di un tessuto leggero infilata in un paio di jeans attillati corti e neri. Scelsi uno dei pochi paia di tacchi che avevo, semplici e neri, e li indossai per abituarmi al dolore che mi avrebbe pervasa per tutta la serata. Raccolsi poi il mio fedele giubbotto di pelle dall'appendiabiti della camera.

Mi misi seduta per terra davanti allo specchio e mi asciugai i capelli. Mentre mi stavo truccando sentii la porta di casa spalancarsi e un vociare indistinto in salotto e mi sarei preoccupata se solo quella pazza di Maya non avesse avuto il brutto vizio di prendere le chiavi di riserva che tenevo nascoste nel portico, in caso di necessità.

«Sei pronta per l'entusiasmante serata che ci aspetta?» Urlò poco prima di fare il suo ingresso trionfante in camera mia. Indossava un semplice vestito blu con le spalline sottili che le fasciava perfettamente il corpo magro, slanciato maggiormente dalle vertiginose scarpe con il tacco dello stesso colore dell'abito.

«Ciao anche a te Maya, vedo che sei riuscita a trovare le chiavi nonostante io le abbia spostate da sotto lo zerbino» la fissai dallo specchio sorridendole ricevendo in risposta un'alzata di occhi al cielo.

«Andiamo Nives sappiamo entrambe che non puoi nascondermi nulla... in particolar modo le chiavi di casa tua!» Spostò i capelli dietro la spalla dandosi delle arie «Soprattutto se le metti sotto all'enorme vaso giallo che hai vicino alla porta, che di certo non passa inosservato.» Su questo non aveva poi torto.

Continuammo a battibeccare, soprattuto quando lei decise di impossessarsi dei miei trucchi, ritenendomi un'incapace e volendo rimediare al disastro che stavo, a suo parere, facendo. Alla fine optò per un trucco leggero e per un rossetto rosso scuro che riprendeva il colore della maglia e mi faceva risaltare la pelle olivastra.

Scendemmo verso la cucina e ci versammo un bicchiere di un buon vino bianco prima che la pace fosse interrotta dall'arrivo di Louis che, al contrario di Maya, aveva una copia delle chiavi di casa mia. Ci salutò affettuosamente e appoggiò il braccio sopra la mia spalla come faceva sempre.

«Quanti ragazzi dovrò allontanare o picchiare questa sera?» Fece forza con la sua mano sulla mia spalla per avvicinarmi a lui.

«Io avrò occhi solo per Matt! Devi preoccuparti di Nives che stasera è una bomba e che berrà fino a dimenticare il suo nome.» Mi fece l'occhiolino eccitata prendendo un altro bicchiere dalla dispensa e versando un po' di vino per Louis.

«Tranquillo Lou, l'unico ragazzo che mi si avvicinerà sarai probabilmente tu.» Risi osservando i suoi grandi occhi blu, contornati da sopracciglia aggrottate, che mi restituirono uno sguardo a dir poco dubbioso.

Insieme finimmo velocemente la bottiglia di vino e brindammo alla bella serata che ci stava aspettando per poi dirigerci verso il taxi che avevamo chiamato. Comunicammo il nome del locale all'uomo posto alla guida mettendoci comodi nei sedili posteriori.

«Scott e Ben sono stati trattenuti da Damon al lavoro quindi ci raggiungeranno all'Hologram più tardi» disse Louis mentre riponeva il telefono in tasca dopo aver risposto ai due ragazzi probabilmente. Sentii mormorare un 'beati loro' proveniente dal lato opposto della vettura, probabilmente da Maya che aveva sempre avuto un debole per il nostro affascinante capo.

Io, invece, semplicemente annuii e appoggiai la testa alla superficie fredda del finestrino osservando il paesaggio moderno e luminoso di New York che scorreva davanti a noi mentre ci dirigevamo al locale, che si trovava in un sobborgo esterno della città.

Riconobbi le luci verdi e blu della familiare insegna, che rimbalzavano sui finestrini delle numerose auto parcheggiate. Mi maledii mentalmente per aver scelto il locale, di solito tranquillo, che però quella sera sembrava più affollato che mai. 

Pagai il taxi, che ci aveva lasciati esattamente davanti all'entrata, sentendo le lamentele dei due ragazzi al mio fianco che si placarono soltanto quando Maya vide il suo amato Matt, in fila, che si sbracciava per attirare la nostra attenzione. 

Attraversò la strada trafficata precipitandosi verso di lui e una volta raggiunto lo baciò intensamente, fregandosene delle persone che la circondavano. 

Un po' ero invidiosa della loro storia che era iniziata da poco ma che rendeva la mia migliore amica davvero felice. Stavano benissimo insieme e il loro amore era percepibile, quasi palpabile, da chilometri di distanza.

Io e Louis ci incamminammo tranquilli verso il locale attraversando la strada, quando improvvisamente venni tirata forte verso il suo petto e un'auto nera, lucida, ci sfreccio davanti, non curante, quasi investendoci. Persi l'equilibrio per colpa dei tacchi e mi appesi alla giacca del ragazzo accanto a me che mi afferrò prontamente.

«Porca puttana chi è il coglione che guida così nella strada davanti ad un locale pieno di persone!» Stizzita cercai di rimettermi in equilibrio mentre Louis guardava arrabbiato verso la direzione nella quale era sparita la macchina.

«Di cretini ne è pieno il mondo Nives. Lascia stare.» Scosse la testa e puntò poi il suo sguardo apprensivo verso di me «Ti sei fatta male?» Appoggiò le mani sopra le mie spalle abbassandosi leggermente per guardarmi negli occhi.

«No è tutto ok Lou, grazie.» Gli sorrisi, afferrai il suo braccio e insieme ci avviammo verso Matt che salutammo velocemente, non riuscendo a scampare alla sua ragazza che cominciò a riempirci di domande sull'accaduto.

«Tranquilla Maya. Louis 'il Salvatore' Tomlinson è qui per soccorrere tutte le donzelle in pericolo che necessiteranno del suo aiuto.» Gonfiò il petto scrutando l'orizzonte con sguardo fiero e porgendo la mano a Matt che, ridendo, gli diede un pugnetto amichevole.

Ricevette anche uno schiaffo scherzoso sulla pancia da parte mia in seguito al quale si piegò fingendo un dolore atroce. Ci dirigemmo verso l'entrata continuando a scherzare, sentendo il volume della musica aumentare sempre di più.

Una volta dentro un odore pungente di fumo e sudore mi arrivò alle narici facendomi storcere il naso. La musica era alta e le luci stroboscopiche continuavano a volteggiare basse e a rimbalzare sulla pelle delle persone che incuranti si strusciavano le une alle altre in mezzo alla pista, seguendo i suoni bassi della canzone.

Ci avviammo uno dietro l'altro verso il tavolino che ormai consideravamo come "nostro", visto che conoscevamo Samuel, il padrone del locale, da quando avevamo 21 anni. Ci sedemmo sulle poltrone e sui divanetti verdi morbidi e cominciammo a ordinare quello che sarebbe stato il primo di tanti giri di cicchetti e drink.

Quando arrivarono Benjamin e Scott ci raggiunsero con fatica cercando di farsi spazio tra la folla di persone ubriache e instabili. Ci stringemmo attorno al tavolo per fare posto e offrirono il secondo giro di alcool per farsi perdonare dell'ora di ritardo.

Un bel po' di drink dopo, Maya scattò dalla poltrona incespicando nei suoi stessi piedi e rischiando di cadere addosso a Matt che la afferrò rapidamente rimettendola in sesto. Non le risparmiò uno sguardo di rimproverò per il gesto avventato che, però, al suo interno non conteneva altro che affetto.

«Dio! Amo questa canzone! Andiamo a ballare Ni.» non feci in tempo a rifiutare gentilmente l'offerta, che la ragazza artigliò la sua mano al mio polso e mi trascinò in mezzo alla folla. Aveva molta forza ed energia contando la sua e la mia esagerata ubriachezza.

Si mise a ballare con movimenti scomposti e goffi e vedendola così libera e leggera la seguii. 

Mi lasciai andare sentendo le note della canzone scorrermi addosso e accarezzarmi la pelle, solleticandomi le braccia e la schiena. Cominciai a muovere i fianchi insieme alla musica che sembrava aver preso possesso del mio corpo, obbligandomi a seguirla.

In un momento di euforia, Maya mi prese la mano e cominciò, prima a farmi oscillare e poi a farmi ruotare velocemente sotto il suo braccio. Divertita la seguii non rendendomi conto che probabilmente non sarebbe stata la migliore delle idee considerate le nostre condizioni.

Le sagome danzanti delle persone intorno a me cominciarono a diventare un miscuglio; un ammasso informe di colori scuri plasmati dalla mia visione confusa. 

In mezzo a questo cumulo di oscurità mi balenarono davanti, fulminee, due penetranti gemme che prima non avevo notato. 

A causa della distanza ravvicinata mi sembrò di riuscire, quasi, a scorgere la potente carica elettrica che emanavano e probabilmente se avessi studiato con maggiore attenzione lo spazio che ci divideva, avrei potuto vede le scintille attraversare la sala, raggiungendomi per poi ricoprirmi provocandomi un mare di brividi e di pelle d'oca.

Due fari verdi che sembrarono bruciare il mio corpo, facendolo sciogliere e rendendolo malleabile sotto al suo sguardo intenso. 

E mi sarei fatta modellare ancora e ancora a suo piacimento se solo Louis non fosse venuto in mio soccorso, bloccando il braccio di Maya e afferrandomi per i fianchi evitandomi una caduta colossale e molto imbarazzante.

--

Secondo capitolo gente, spero che vi piaccia!

Ho già praticamente pronto il terzo capitolo quindi penso di aggiornare tra poco.

Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate per capire se vale la pena andare avanti con la scrittura di questa storia.

A presto! Baci stellarii

Bea

  
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