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Autore: Haley_V    06/07/2019    1 recensioni
"Quanto sono soavi le tue carezze, quanto più deliziose del vino le tue carezze.
L'odore dei tuoi profumi sorpassa tutti gli aromi, le tue labbra stillano miele vergine,
c'è miele e latte sotto la tua lingua e il profumo delle tue vesti è come il profumo del Libano."
Ispirata ad alcuni versi tratti dal Cantico dei Cantici, la mia prima OS su Good Omens. Ci tengo a specificare che mi rifaccio specificatamente alla serie televisiva, e non al libro. Ma tant'è.
Enjoy!
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Tra cielo e terra


Alla fine aveva ceduto.
L'appartamento di Crowley non era  poi così male. Un po' buio,  minimale, come piaceva a lui, in netto contrasto con la miriade di piante che incorniciavano la parete a sud.
Quella era la parte che preferiva; ed era abbastanza sicuro che, anche se non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce, gli ricordassero l'Eden. Un po' di passato che si era portato dietro quando negli anni 70 aveva sentito dire che con le piante ci si poteva parlare, per aiutarle a crescere.

"Queste piante sono spettacolari, Crowley." Dichiarò, sorridente.
"Sì, beh, potrebbero essere meglio." Bofonchiò.
"Ma che dici, sono praticamente perfette!"
"Non abbastanza." 
Giurò di aver sentito un fremito, alle parole di Crowley. Come se le piante avessero cominciato a tremare. Decise di non farci caso.

Entrambi credevano che dopo aver sventato l'Armageddon sarebbe cambiato qualcosa nelle loro vite. Era fin troppo semplice tornare alla normalità così velocemente, soprattutto dopo che entrambi erano finiti giudicati su pubblica piazza. Come se la vera condanna fosse aspettare nell'ansia del dopo.
Fatto sta che almeno all'apparenza, non era cambiato poi granchè. C'era sempre un divano (apparso magicamente nel soggiorno dell'appartamento, nel momento esatto in cui Aziraphale aveva accettato la sua proposta di vivere insieme), e tante bottiglie di vino quante Crowley riuscisse a riempire quando erano troppo ubriachi e volevano ricominciare da capo.

Nessuno dei due aveva tenuto il conto dei bicchieri. L'effetto dell'alcool, per qualche strana ragione, li aveva portati a ricordare i tempi andati. E seimila anni sono tanti da ricordare. Nel ricordare, erano finiti abbracciati. O meglio, Crowley accoccolato come un cucciolo smarrito contro il petto di Aziraphale, che gli faceva molto volentieri da cuscino. Era lentamente rimasto succube del tocco delicato delle sue mani tra i suoi capelli rosso fuoco, che lo cullava come un'antica ninna nanna. Chiuse gli occhi, e cominciò a sussurrare:

"Quanto sono soavi le tue carezze, quanto più deliziose del vino le tue carezze.
L'odore dei tuoi profumi sorpassa tutti gli aromi, le tue labbra stillano miele vergine,
c'è miele e latte sotto la tua lingua e il profumo delle tue vesti è come il profumo del Libano.
"

"Mmh. Adoro Il Cantico"

Crowley aprì gli occhi; sfiorò il palmo e le dita che aveva preso tra le sue; vi posò un bacio, e si mise a sedere, senza lasciarlo andare. Come attratto da una calamita, si poggiò a lui, il viso sulla sua spalla e la mano nei riccioli d'oro.

"I tuoi germogli sono un giardino di melagrane, con i frutti più squisiti. Fontana che irrora i giardini,
pozzo d'acque vive e ruscelli.
Come un melo tra gli alberi del bosco, il mio diletto tra i giovani. Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo e dolce è il suo frutto al mio palato.
Mi ha introdotto nella cella del vino e il suo vessillo su di me è Amore
."

"...La adoro. Così sublime, così delicato. Così puro."
Crowley non smetteva di accarezzargli i capelli. "Lo sai che parla di sesso, vero?"
"Crowley."
"Che c'è?" Ghignò. "Sappiamo entrambi quanto fossero diletti al piacere nei tempi antichi, angelo"

Il demone continuò. "Avete visto l'amato del mio cuore? L'ho cercato, ma non l'ho trovato."

Guardò dritto, verso un punto indefinito, il naso appuntito che viaggiava morbido tra la base del collo e dei capelli paglierini dell'angelo. "Mi alzerò e farò il giro della città
per le strade e per le piazze voglio cercare l'amato del mio cuore
."

Posò di nuovo il capo sulla sua spalla. Poche volte nella sua esistenza poteva dire di aver provato la pace, e ognuna di quelle volte arrivavano sempre ad Aziraphale. Ciò che provava, quand'era con lui, era paragonabile solo alla vista delle stelle; al senso di estasi che cresceva in lui, quando era ancora uno di loro, quando era ancora un angelo, e le sue mani avevano il privilegio di creare un nuovo corpo celeste, che poi vedeva brillare nel cielo scuro. Ora tutto quello che poteva fare era guardare.
Lo faceva soffrire non essere più il benvenuto lassù, a creare le stelle. Ma erano l'unica cosa che gli mancava. Sapeva bene come ti trattavano, lì. Almeno, negli inferi, un processo gli era stato concesso.

"Mi hanno incontrato le guardie che facevano la ronda
- Avete visto l'amato del mio cuore?
"

Non portava gli occhiali, quando erano solo loro due; tuttavia, in quel momento non gli interessò nemmeno di poter essere visto da lui. Anche perchè fu la voce rotta, ridotta a un sussurro, a tradirlo, quando dedicò al suo angelo le ultime parole di quella poesia.

"Da poco le avevo oltrepassate, quando trovai l'amato del mio cuore. Lo strinsi fortemente, e non lo lascerò."

Aziraphale liberò il respiro pesante, lasciato in sospeso in attesa di un qualcosa. Crowley non era affatto il tipo da dire i suoi sentimenti ad alta voce, ma buon Dio se era bravo a trovare altri modi per farlo. Tutto quello in cui erano, tutto quello che erano, in quel momento, se lo sarebbe fatto bastare per il resto di quell'eternità che gli faceva così paura.
Il demone alzò lo sguardo su di lui; gli occhi gialli sembravano brillare della stessa luce dorata che aveva visto attorno al viso del suo angelo, un dolce contrasto con l'azzurro intenso dei suoi occhi. Ancora sul ritmo di quella ninna nanna, si portò all'altezza del suo viso, posandovi un bacio morbido. L'intensità di quella dolcezza, di quel bisogno d'amore, fece tremare entrambi.
Poi, assaporandone l'intimità, si strinse contro di lui, chiudendo nuovamente gli occhi per cadere in un sonno sicuro, in un sogno pieno di stelle.


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Ebbene, sono passati altri due anni dall'ultima volta che ho scritto qua sopra. Questa piattaforma è sempre meno popolata, e la cosa in realtà non mi stupisce granchè. Ma mi faceva piacere tornarci, non come prima, ma almeno ogni tanto. E quale occasione migliore se non quest'opera che ha portato solo benedizione in chi l'ha vista/letta? Recitazione divina (capita? Eh?) a parte, è un'opera scritta in maniera geniale. E non potevo scrivere di loro, non potevo risparmiarmi e risparmiarvi una mia personale visione di un missing moments. Non ho letto il libro, quindi non so quali siano le effettive differenze tra quello e la serie. In ogni caso, ringrazio Chiara che nel bene o nel male mi ha dato l'imprinting per scrivere questa cosina. Ciao bro

Alla prossima?
Haley. 
  
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