Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |      
Autore: evy81    12/07/2019    0 recensioni
"Forse era vero che sayan e terrestri erano diversi e forse avevano modi diversi di intendere l'onore e i sentimenti.
Ma Bulma e Vegeta avevano deciso di azzerare quelle differenze anche se solo per una volta o per poco tempo. E forse il destino li aveva fatti incontrare proprio per questo."
Buona lettura^_^
Estratto della seconda parte:
"Tu sei...Tu sei l'unico motivo che mi fa rimpiangere di non essere umano."
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Dr. Brief, Mrs. Brief, Vegeta, Yamcha | Coppie: Bulma/Vegeta, Bulma/Yamcha
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAP 1 : Il cambiamento di Bulma Osservó silenziosa la tavola imbandita e apparecchiata per due con aria assorta fumando una sigaretta. Bulma era stata chiara con Yamcha sulla assoluta necessità di stare un po' insieme da soli quella sera specie per il fatto di non avere i suoi genitori tra i piedi, dato che erano in vacanza. Erano accadute davvero così tante cose che il rapporto tra lei e yamcha si era raffreddato: l'arrivo dei sayan, la partenza per namecc, il ritorno sulla terra, le sfere del drago... Ma chissà perché non era sorpresa del fatto che lui non si fosse presentato bensì la lasció interdetta la propria reazione a ció. Una volta si sarebbero scatenati litigi furibondi e scenate drammatiche per una cosa simile, invece non le importava. Da quando non le importava più di Yamcha? Andó verso la tavola e si versó un bicchiere di vino quando apparve sull'uscio Vegeta. Normalmente la cercava solo per qualche aggeggio o tuta per allenarsi o per mangiare. Non era socievole e disprezzava tutto e tutti e aveva la fissa per battere Goku,così si allenava allo sfinimento come un pazzo. Lei lo ignoró. L'ultima cosa di cui aveva bisogno quella sera era l'ennesimo battibecco con quel presuntuoso di principe dei sayan. -Se hai fame serviti, questa roba domani sarà da buttare.- Disse bevendo un sorso di vino e lui non le rispose e si avvicinó alla tavola. Si servì senza nemmeno guardarla e si accomodó cominciando a mangiare. La sua indifferenza le dava ancora di più i nervi, neanche un "grazie" o un "come stai" dopo tutto quello che faceva per lui!I maschi! In effetti tra Yamcha, Goku e Vegeta aveva veramente trovato i più irriconoscenti e irresponsabili dell'universo! Beh almeno Goku aveva salvato il mondo! Ma non aveva forze nemmeno per quei pensieri e si versó ancora da bere, buttando giù il vino in fretta e riprendendo a fumare. -Non dovresti bere e fumare in quel modo, donna... ti sentirai male.- le disse d'un tratto con quel suo tono di pietra proprio Vegeta continuando imperterrito a mangiare. Bulma nemmeno si irritó per l'ennesima volta che la chiamava donna anzi, aveva la sensazione che la chiamasse così apposta. -E a te che te ne importa, pensa a mangiare!- gli rispose a tono sbuffandogli il fumo in faccia. Vegeta le strinse velocemente il polso dove teneva la sigaretta e la obbligó a buttarla per terra. -Hey, ma che ti prende, l-lasciami mi fai male!- disse preoccupata e intimorita dal suo nero sguardo. Lui la lasció andare. -Siediti e mangia, sciocca. Sei una sciocca a farti del male per quell'idiota.- Bulma per poco non svenne sulla sedia, altro che sedersi! E lui che ne sapeva?? Si più volte aveva dovuto riconoscere l'intelligenza di quel sayan diverso da tutti i maschi che aveva conosciuto, ma quella frase che aveva appena detto era molto di più! Silenziosamente e un po' perplessa, Bulma si prese del riso freddo e del pollo e se li mise nel piatto accomodandosi a tavola, iniziando poi a mangiare, guardando sottecchi il sayan. -Scusa ma...che vuoi dire?- -Donna, che è questo? È buonissimo...- Lei lo fissó come se lo vedesse per la prima volta: non si era mai resa conto che anche se non lo diceva Vegeta apprezzava quello che faceva, a modo suo, ma lo apprezzava. Non parlava quasi mai, stava per conto suo, ogni tanto spariva per un giorno o due e certe volte non lo sopportava ma doveva ammettere che in quel momento, era stranamente piacevole averlo li. -Ti piace? È polpo grigliato.- gli rispose sorridendo e mangiando il pollo. Lui come al solito quando mangiava non prestava molta attenzione a ciò che lo circondava o alla conversazione. Così Bulma attese che finisse la sua porzione gigante pensando che lui e Goku alla fine, non erano poi tanto diversi! Vegeta posó le posate soddisfatto. Poi le puntó quei dannati occhi scuri dritto in faccia. -Comunque saró più chiaro. Intendo che quello è un perdente e fosse per me l'avrei già fatto fuori. Non ha forza combattiva ed è un buono a nulla.- sentenzió il principe senza complimenti. E Bulma giocherelló sospirando con la forchetta. Non riusciva a dare torto a Vegeta, Yamcha non era certo un supereroe e durante quei mesi in cui aveva rischiato la vita lui era stato molto assente. Aveva pensato che presto sarebbe tornato tutto come prima ma si era accorta che lei ormai era cambiata dentro. Troppe cose erano accadute e lei non era più la Bulma spensierata di una volta. -Quindi dovrei lasciarlo secondo te? Lo sai che è il mio fidanzato, Vegeta?- le uscirono le parole spontaneamente quasi dimenticandosi con chi stesse parlando! Il sayan infatti non fece attendere la sua cinica replica. -Tsk! Ah sì? E come mai sei sempre da sola... ?! ecco, appunto. Sei proprio una allocca...- le disse alzando gli occhi al cielo e incrociando le braccia. La reputava suo malgrado una terrestre intelligente ma quando si trattava di quel babbeo, diventava proprio una stupida! Quell'aria da superiore che assumeva Vegeta in certi momenti la faceva infuriare. Viola in viso Bulma si alzó di scatto e sbattè la mano sulla tavola. -Insomma la smetti?! Chi ti credi di essere?! Tu non sai niente di noi e ti ho già detto che è il mio ragazzo !- gli strilló quindi inferocita. Lui le volse uno sguardo che le taglió subito la baldanza e si imbufalì. Balzó in piedi e tiró via i piatti e cibo con un braccio, buttando per aria mezza tavola. -Lo difendi pure?!Perchè non vai a vedere cosa fa, per lasciarti sempre sola?! Bel fidanzato del diavolo!!- le urló in faccia ció che nessuno aveva il coraggio di dirle: la verità. Rimase così imbambolata che il principe capì subito di aver detto troppo, di aver passato la misura. Del resto non era affar suo cosa faceva quella stupida terrestre. Forse non era poi così intelligente, pensó allontanandosi silenzioso. Lei fu colpita nel profondo da quelle parole ma non poteva fingere che con Yamcha fosse tutto normale, evidentemente non con Vegeta almeno. Gli corse dietro mentre lui se ne stava andando e lo fermó per un braccio. -Aspetta Vegeta!Tu...tu sai qualcosa vero?...L'hai visto con qualcuna è così?- Lui scansó il braccio con rabbia, ma i suoi occhi neri non celarono la verità di cui lei era ben consapevole anche se non ufficialmente. Le salirono le lacrime ma evitó di scoppiare a piangere, non voleva farsi vedere così da nessuno specie da Vegeta. -Lo so.. voglio dire... anche in passato abbiamo litigato per altre ma...vedi lui ha sempre fatto parte della mia vita e lasciarlo é un pensiero che mi fa paura...- dichiaró sinceramente e stavolta i loro occhi rimasero a fissarsi per un tempo lunghissimo. Non si erano mai guardati così prima. -io...io non so nemmeno perché ti dico queste cose Vegeta...- disse come ipnotizzata da quel nero senza fine dei suoi occhi che l'aveva come inghiottita per quei lunghissimi momenti. Il principe ruppe quel silenzio evidentemente imbarazzato e distolse lo sguardo, riassumendo la sua aria truce. -Tsk! Siete proprio dei pappa molle su questo pianeta. Tante storie per un babbeo... senti, fai come ti pare e vattene a letto che domani mi devi aggiungere dei supporti elettronici per dei calcoli di curvatura della luce.- le rispose allontanandosi ma Bulma per poco non cascó per terra dalla sorpresa. -Eeee?! E che accidenti è la curvatura della luce??- -Ma siete proprio arretrati, dannazione! Ah te lo spiego domani, donna.- CAP 2: Mi piace Vegeta! Bulma non chiuse occhio quella notte e stranamente non a causa di Yamcha bensì di Vegeta. Continuava a ripensare alla cena fatta insieme a lui e alle parole che le aveva detto. Dietro quell'aria distaccata e minacciosa con cui le parlava sempre aveva intravisto per la prima volta qualcosa di sensibile anche se indefinito. Intanto non si spiegava come fosse apparso proprio a quell'ora e in quella circostanza in cui era sola. Sapeva già di non trovare Yamcha? Forse si chi poteva dirlo! Poi le aveva proibito di fumare e di bere preoccupandosi per la sua salute quasi che fosse lui il suo fidanzato! Yamcha non l'aveva mai ripresa per i suoi comportamenti e ultimamente poi, era sempre più assente. Infine si era alterato non appena aveva detto la parola "fidanzato". Era scattato di rabbia e glielo aveva letto in faccia che lo irritava parecchio l'idea che lei stesse con Yamcha. Che Vegeta provasse qualcosa per lei? Possibile?? Si disse che non poteva essere, no non era possibile, probabilmente non gli piaceva Yamcha e voleva averla lucida per domani e per le sue invenzioni, tutto qui. Eppure... qualcosa era diverso in Vegeta. Non era più crudele e malvagio come quando lo aveva conosciuto e i suoi occhi non erano più rabbiosi di conquista ma tristi, espressivi e quasi... quasi umani. Piu di una volta aveva anche pensato che fosse bello. Era accaduto durante un allenamento dove aveva quasi fatto saltare per aria tutto! E quando l'aveva medicato e accudito, si sorprese di esserne attratta. Sua madre poi non faceva altro che commenti su quanto fosse sexy e carino e si prendeva la libertà di abbracciarlo o prenderlo a braccetto dando vita a delle scene da sbellicarsi dal ridere. Spesso Vegeta l'aveva minacciata di morte imbarazzatissimo e furibondo ma non aveva mai torto un capello a sua madre o a nessuno di loro. Bulma lo aveva trovato adorabile in più di una occasione, ma non aveva mai realizzato che... Si tiró su nel mezzo del letto con la faccia paonazza e gli occhi sbarrati, portandosi le mani alle guance in fiamme. -Mi piace ! Mi piace Vegeta, santo cielo!- Vegeta la mattina seguente, osservó irritato la donna che non aveva capito un bel niente di ciò che le aveva spiegato. Bulma dal canto suo, dopo la rivelazione del proprio io nel cuore della nottata, sudava e si agitava a stargli così vicino. Le stava praticamente addosso, i grafici e i calcoli le sembravano incomprensibili così Vegeta le aveva preso i fogli e l'aveva aiutata segnando con la penna ciò che era da modificare e facendo in un attimo i calcoli a mente. Ma come ci riusciva ?! E poi ma quanto era carino?! -Insomma! Mi stai a sentire o no?! Guarda che non ho tutto il giorno, l'hai capito adesso?!- -Eh?.. ah! Si, più o meno ho capito..- -Mi sembri imbambolata stamattina, che hai fatto?!Non sarai stata sveglia a pensare a quel babbeo spero...- -No, affatto signor principe della matematica quantistica. Se vuoi saperlo, ho pensato a te.- gli disse recuperando i fogli e scoccandogli all'improvviso un bacio sulla guancia. Osservó divertita di sbieco la faccia di Vegeta diventare fucsia evidentemente sorpreso da quel gesto ma non dispiaciuto. -Ora fammi lavorare in pace, a dopo!- gli disse ancora allegra allontanandosi col cuore che le batteva a mille. Il sayan rimase per diversi minuti li impalato come una statua, senza nemmeno riuscire a muoversi. Sentiva la faccia andargli a fuoco, ma cosa era venuto in mente a quella di dargli un bacio così ?! E poi perché accidenti gli aveva detto di aver pensato proprio a lui ?! Doveva essere impazzita non c'era altra spiegazione. Riprese il controllo di se stesso, archiviando subito quella strana faccenda. Non era il caso di dare importanza a simili sciocchezze, del resto pure sua madre si comportava in modo assurdo perciò non c'era da preoccuparsi. Doveva essere follia genetica. Si rinchiuse nella stanza di allenamento, non poteva perdere tempo. Doveva assolutamente raggiungere il livello di super sayan e ammazzare quel maledetto Kakaroth! Aumentó subito la gravità e inzió gli esercizi coi simulatori volanti di attacco. Era molto migliorato con i riflessi e la velocità, sentiva di aver superato il proprio livello di prima ma mancava di potenza, nella sua aura di energia non percepiva alcun miglioramento purtroppo. Era come bloccato da qualcosa. Intento a schivare gli attacchi simulati gli venne in mente Bulma e il bacio che gli aveva dato. Così si beccó una scarica di colpi che lo fecero cadere a terra rovinosamente. -Maledetta terrestre...- ringhió prima di rialzarsi. CAP 3: Cosa vuol dire domenica? Bulma lavoró intensamente ai nuovi aggeggi progettati insieme a Vegeta e nei giorni seguenti evitó di disturbarlo nei suoi allenamenti. Ci rimase un po' male per il fatto che non vide modifiche nel comportamento di Vegeta nonostante il bacio e la confessione di aver pensato a lui. Possibile che non avesse sortito alcun effetto a parte imbarazzarlo? Passava poco tempo con lui, qualche pausa pranzo e pochissime conversazioni che riguardavano per lo più calcoli e modifiche ai progetti. Ma stargli vicino le dava una sensazione diversa che con chiunque altro. Un giorno, mentre mangiavano, avevano contemporaneamente preso il sale e si erano toccati le mani per un momento. Si erano guardati di nuovo come quella sera, imbambolati per minuti interi a fissarsi senza dirsi niente. E fu di nuovo Vegeta a interrompere quel silenzio rimbrottando qualcosa e allontanandosi in fretta. Le sembró quasi una fuga e pensó seriamente di essersi solo immaginata un suo interessamento. I giorni trascorsero veloci e arrivó domenica e Bulma si preparó per andare in centro città a fare spese. Doveva comprare delle schede elettroniche e alcuni pezzi che le servivano di un materiale particolare e costoso: il titanio. Pronta per uscire si ricordó di prendere gli occhiali da sole che aveva lasciato in camera e tornando indietro incroció Vegeta nel corridoio. -Hei Vegeta, perché non mi accompagni in città ? Devo comprare questi pezzi vedi, poi possiamo fare un giro e fermarci a mangiare da qualche parte visto che è domenica...- Lui la guardó senza capire. -Domenica? Che vuol dire?- -Beh vedi qui sulla terra domenica è di solito un giorno di festa, la gente spesso non lavora e ne approfitta per divertirsi, fare compere, uscire...Massì divertirsi, capito? Tu che facevi per divertirti, voglio dire quando non eravate occupati a combattere per Freezer?- -Non saprei, non che avessimo molto tempo libero...io spesso mi allenavo e se capitava di stare con Nappa e gli altri, di solito uccidevamo qualche prigioniero oppure scommettevamo sui combattimenti tra loro... a volte ne torturavamo qualcuno per divertirci...- A Bulma tremarono le gambe per un attimo si chiese come le fosse venuto in mente di accogliere quel mostro in casa e di baciarlo pure! Poi lo osservò meglio e notó che aveva un viso e uno sguardo un po' smarrito, davvero come se non conoscesse altro che guerra e morte e le venne una stretta al cuore. Una voglia di abbracciarlo che faticó a reprimere. -Insomma la smetti di fissarmi?!- le disse irritato e lei distolse lo sguardo. Gli sorrise un po' imbarazzata e si limitó a fargli strada senza aggiungere altro. Lui fece spallucce e la seguì. La mattinata trascorse in fretta, Vegeta non sembró annoiarsi e lei fu contenta di avere qualcuno che capisse di elettronica accanto che non fosse suo padre e chiese più volte il suo parere. A parte qualche uscita infelice sul fatto che fossero un popolo arretrato e sulla razza inferiore, le sue osservazioni sui componenti e sui materiali le tornarono molto utili. Una volta di più doveva riconoscergli una certa intelligenza, per lei una assoluta novità in un maschio, escluso suo padre ovviamente. Posarono poi, tutto nel baule dell'auto di Bulma. -Ti devo ringraziare Vegeta, mi hai fatto fare buoni acquisti e a ottimi prezzi!- gli disse entusiasta. -Tsk! Guarda che non l'ho fatto per te, mi servono quelle modifiche per i miei allenamenti, il mio unico scopo è sconfiggere Kakaroth, ricordalo bene!- -Ok, come vuoi comunque...- rispose chiudendo il baule. Poi gli si avvicinó e gli diede un altro bacio in faccia. -Grazie.- aggiunse facendogli l'occhiolino e incamminandosi per strada. Vegeta si sentì avvampare e rimase di nuovo bloccato come una statua, ma perché continuava a dargli quegli stupidi baci?!? -Hei ma cosa fai lì imbambolato?!Sbrigati andiamo a mangiare, dai!- lo chiamó a qualche metro di distanza indicandogli un posto con la scritta ristorante. -Giuro che la uccideró prima o poi...- ringhió tra se andandole dietro. CAP 4: Mai più insieme Quando rientrarono nel tardo pomeriggio trovarono Yamcha ad aspettarli. Non poteva credere che Bulma se ne fosse stata in giro con quel pazzo assassino di Vegeta! Soprattutto era in ansia per lei perché da giorni non la sentiva, le aveva lasciato decine di messaggi senza avere risposta e sapere poi che era in giro con quel Vegeta gli aveva fatto venire i brividi. -Ma si può sapere che fine hai fatto!!? Perché cavolo non hai risposto ai messaggi?! Mi hai fatto prendere un colpo Bulma!!- Il sayan lo fulminó con gli occhi, faceva paura. -Hei bamboccio levati dai piedi!Se non ti ha risposto ci sarà un motivo...- -Senti Vegeta non sono affari tuoi questi...!- gli ringhiò Yamcha a denti stretti. -Cos...??!- cercó di ribattere il sayan sul punto di mettergli le mani addosso ma sentì la mano di Bulma sul suo braccio tirarlo indietro. -Fermo Vegeta. Ha ragione Yamcha è una questione tra di noi.- gli disse ben consapevole che lui non le avrebbe perdonato quel gesto. Glielo lesse in faccia quando incroció il suo sguardo orgoglioso e furente di collera. Il principe la scansó in malo modo, buttó a terra i pacchi e le buste dei loro acquisti e senza dire un altra parola, se ne andó lasciandoli soli. Yamcha non fece attendere la sua reazione: era rimasto incredulo e scioccato a vederli insieme! -Ma dico io ti sei rimbambita per caso?? Ti metti a uscire con quello?!- le strilló senza giri di parole. D'accordo avevano dei problemi ma uscire con Vegeta!? Lei si sentì rodere di collera: prima se ne andava in giro con altre e poi si permetteva di dirle certe cose!? -Yamcha risparmiami i tuoi assurdi commenti!! Mi ha solo dato una mano per dei componenti elettronici, tutto qui!- rispose a denti stretti minimizzando ciò che invece davvero sentiva. Ma lui non aveva intenzione di bersi quelle scemenze, conosceva troppo bene Bulma. Era cambiata, da tempo e la sentiva lontana come non mai. La prese per un braccio e la costrinse a guardarlo negli occhi. - Ah davvero?! Guarda che te lo leggo in faccia che ti piace non sono stupido! Quello è un assassino e malvagio Bulma! Te lo ricordi o no che ci voleva far fuori tutti?!- le urló ancora con la ferma convinzione che quel tipo non fosse altro che un mostro ma Bulma si scansó da lui e lo fulminó con gli occhi pieni di rabbia. -Sei paranoico! Si, lo sai che ti dico? Mi piace Vegeta perché per una volta un uomo intelligente parla con me di quantistica e si interessa delle mie invenzioni e non delle mie tette! E soprattutto... non tradisce la mia fiducia.- -La tua fiducia?! E q-questo che significa ...?- -Non lo sai?! O fai finta ?! Dov'eri l'altra sera e l'altra ancora ?? Neppure io sono una stupida!- Si interruppero e si guardarono in silenzio, un silenzio opprimente e triste, tremendamente triste. Yamcha non poteva credere di aver perduto la fiducia di Bulma, la sua Bulma ma soprattutto non si capacitava di non aver fatto nulla per impedirlo. C'era ormai una distanza incolmabile tra loro, si sentiva un estraneo si suoi occhi e lei non era più la ragazza che aveva conosciuto. -Ma cosa ci è successo...?- Lei aveva gli occhi lucidi ma non pianse, non quella volta e nel suo sguardo velato di tristezza Yamcha si rese conto di tutte le lacrime di cui non aveva mai saputo nulla. -Non ti amo più e nemmeno tu mi ami, stiamo insieme ma... non è più come prima Yamcha.- gli disse con una voce seria che non aveva mai sentito prima. Lui sentì quel peso che aveva nel cuore scivolare via, consapevole che da tempo il loro affetto era mutato e nulla poteva più essere come una volta. -No, non è più come prima.- ammise sapendo che da ora in poi sarebbero stati divisi, ognuno per la sua strada. Le andó vicino e le accarezzó il viso. -Promettimi che avrai cura di te...- -Anche tu, Yamcha...Anche tu.- Si guardarono a lungo, tutto ció che non poteva essere detto era nei loro occhi e nel loro silente addio. Poi, lui si voltó e voló via. CAP 5: Il sayan e la terrestre Bulma cercò Vegeta dappertutto. Nella gravity room, nella sua stanza , nel parco. Voleva parlargli, fargli capire perché si era comportata così, che aveva bisogno di chiarirsi con Yamcha. Si, Vegeta le aveva fatto provare cose dimenticate e cose mai sentite prima e adesso temeva di non potergliele dire quelle parole che sentiva nel cuore anche se non ne comprendeva bene il senso. -Vegeta, dove sei?- Per tre giorni non ebbe notizie, Bulma si disperó al punto di non dormire la notte e di non mangiare. Non si era mai ridotta così ed era infuriata per quel suo modo di fare. Quello stupido testardo, non poteva lasciarla così, dannazione! Rientró la sera del terzo giorno, la tuta logora e bruciacchiata segno di qualche allenamento estremo probabilmente nel deserto a giudicare dalla polvere rossiccia sulle scarpe. A Bulma venne un colpo al cuore e fu così felice di vederlo che scacció via tutti i cattivi pensieri e gli sorrise istintivamente, andandogli incontro. -Sei tornato!Vegeta io...- Ma Vegeta non sembró affatto felice di vederla anzi, la squadró con occhi gelidi dall'alto in basso. -Non osare parlarmi, donna.- -Vegeta lo so che sei arrabbiato ma io dovevo chiarirmi con Yamcha e...- -Oh, ma sei sorda?! Ti ho detto di non parlarmi e soprattutto non nominarmi mai più quel babbeo! E poi non sono affari miei no?! Anzi perché non te ne vai da lui a farti imbambolare come al solito e non mi lasci in pace stupida terrestre?!- La scostó bruscamente nel corridoio e raggiunse la propria stanza. Ne aveva abbastanza di lei e delle sue sceneggiate e dei suoi stramaledetti baci! Gli aveva detto lei di non immischiarsi, lo aveva trattenuto contro quel verme perció che voleva adesso?? Si tolse gli stivali e la pettorina con la maglia aderente della tuta superiore e andó ad aprire l'acqua per la doccia quando Bulma entrò in camera sua. -Ma cosa ???- disse scioccato Vegeta vedendosela davanti all'improvviso. Non era mai entrata così in camera sua. Lei gli andó vicino e lo abbracció istintivamente. -Scusami.- gli disse senza riuscire a guardarlo negli occhi. Sentiva solo che le era mancato da morire e aveva bisogno di stargli vicino. Il principe rimase impalato e immobile non riusciva a dire niente. Non ricordava di essere mai stato abbracciato da qualcuno e sentire lei così vicina, gli diede un calore dentro che non aveva mai provato. Tuttavia cercó di allontanarla, il suo orgoglio gli impediva di perdonarla. -Levati. Tanto se si ripresentasse quello torneresti da lui, stupida come sei...!- Lei non si lasció allontanare affatto e rimase con le braccia al suo collo, col corpo vicino al suo. -Non torneró mai con Yamcha. Ti prego Vegeta, non mandarmi via.- Lui sembró rilassare i muscoli ma rimase fermo. -Stringimi Vegeta...- gli chiese spingendo di più il viso sul suo petto nudo. Stavolta il principe serrò le braccia intorno al suo corpo e piano la abbracció. Rimasero stretti in silenzio per un bel pezzo e lei pensó che non avrebbe più voluto staccarsi. -Hai fame?- gli domandò felicissima tra le sue braccia. Lui fece spallucce. -Che domande fai? Certo che ho fame! E vorrei fare una doccia se ti decidi a scollarti...- borbottó col suo solito tono astioso ma in quel momento lei lo trovò ancora più adorabile. -Allora ti aspetto per la cena, tesoro.- gli disse sciogliendosi dall'abbraccio. Ma per salutarlo, stavolta Bulma non posó le sue labbra sulla guancia del sayan ma direttamente sulla sua bocca. Vegeta sbarró gli occhi sorpreso e sconvolto senza più riuscire neppure a pensare! Bulma si allontanó in fretta emozionata e col cuore che batteva all'impazzata. CAP 6: Il risveglio del super sayan Vegeta riuscì a dormire quella notte solo perché era sfinito degli allenamenti nel deserto. Nutrirsi a casa di Bulma gli aveva fatto recuperare le forze ma starle troppo vicino lo faceva agitare. Nel profondo del suo animo qualcosa lo tormentava. Che diavolo stava facendo?! Lui il principe dei sayan aveva una missione da compiere, perché perdeva tempo con quella?? Il bello della sua vita con Freezer era che sapeva sempre cosa fare. C'era una missione? C'era un pianeta da conquistare o distruggere? Lui faceva ciò che era necessario, sapeva quale era il suo posto in ogni momento. E anche se un giorno avrebbe comunque sfidato Freezer questo non sarebbe stato un problema. Ma la sua ultima missione nata dalla scomparsa di Radish ovvero distruggere quella dannata Terra, uccidere il traditore Kakaroth e successivamente prendere le sfere del drago, lo aveva completamente destabilizzato. Cosa ci faceva ancora lì?! Si, si allenava per diventare super sayan. Ma ultimamente si comportava quasi da terrestre e adesso ci si era messa pure quella donna! A distanza di ore sentiva il calore dell'abbraccio ancora passargli attraverso la pelle. Si era sentito bene, una sensazione meravigliosa di benessere che non aveva mai provato prima. E lo aveva baciato, pure! Ogni volta che ci pensava gli saliva una vampata di caldo e iniziava a sudare. Come accidenti era potuta accadere una cosa del genere ?! Non poteva nascondere una certa soddisfazione nel sapere che aveva mollato quel perdente oltre che di piacerle, ma questo non era certo un pensiero da sayan! Lei era una sciocca. Se non lo avesse fermato, lo avrebbe sicuramente fatto fuori quel babbeo. E quello era un pensiero da sayan, quella era la sua natura! Riprese i suoi allenamenti prima dell'alba con una rabbia dentro che doveva sfogare. Dannata terrestre! Che si era messa in testa?? No, non conosceva la sua stupida domenica e nemmeno il significato di un abbraccio. Non conosceva baci o carezze e neppure affetto o amore. Conosceva la guerra, il combattimento, la forza e solo questo contava per un sayan. Sentì la sua furia di un tempo riemergergli nelle viscere. -Kakaroth....- quanto lo odiava! Non solo l'aveva umiliato superandolo col livello di super sayan ma si era pure permesso di salvargli la vita e ancora peggio si era permesso di battere Freezer! Aveva sopportato Freezer per anni in attesa del momento per poterlo sfidare. E lui, un suo inferiore, un suo suddito, gliel'aveva portato via quel momento. Gli passarono davanti le immagini della sua vita e per ultima, il bacio con quella terrestre. Vegeta strinse i pugni, serró la mascella e lasció che la sua aura combattiva si sprigionasse dentro la gravity room. Un tremendo terremoto scosse la terra e tutti i guerrieri nelle vicinanze percepirono una forza spaventosa. A chi apparteneva una potenza simile? -V-Vegeta?!!?? No, non può essere!!- disse Junior esterrefatto e ricordando benissimo che non aveva quella potenza quando lo aveva conosciuto. Il pensiero che avesse raggiunto Goku lo fece rabbrividire. Il cielo divenne nero e fu attraversato da scariche di lampi come nella battaglia tra Goku e quel mostro di Freezer. Bulma corse subito attraverso i corridoi della base, tra le pareti crepate e tremanti del terremoto, verso il centro di controllo. Sapeva che la causa di quel cataclisma poteva solo essere Vegeta e si mise a contattarlo via radio. -V-Vegeta !!!? Rispondi!!! Ti devi calmare o distruggerai tutto!!- gli strilló dalla radio ma lui non rispose. Andó a guardare le telecamere e solo allora lo vide. Una luce accecante proveniva da tutto il suo corpo, non sembrava nemmeno Vegeta. -Oh, cielo! V-Vegeta sei un super sayan!!- esclamó elettrizzata. Lui alzó la testa dai capelli platinati e gli occhi verde mare per un momento. Poi cadde a terra svenuto, riacquistando il colore nero della capigliatura. Il terremoto cessó e il cielo tornó sereno. -Oh, no! Vegetaaaa!- Si risveglió di soprassalto nella sua stanza, confuso e affamato. Vegeta non ricordava nulla di quanto successo, come era arrivato in camera sua? E perchè aveva così fame e si sentiva stordito?? Si accorse di essere completamente senza forze, perfino un qualsiasi terrestre l'avrebbe potuto mettere al tappeto in quello stato. Bulma entró nella sua stanza con un vassoio enorme pieno di cose da mangiare. -Ah ti sei svegliato meno male! Lo sai che per poco non facevi saltare la base??- Lui sbuffó era stanco anche per parlare e quando la donna gli posò il vassoio davanti Vegeta inizió a mangiare. Lo fece talmente lentamente che Bulma notó subito che non stava bene. Faticava a reggere la forchetta sembrava senza forza, completamente indifeso. Bulma sentì il suo cuore graffiarla dentro dalla voglia di abbracciarlo stretto. -Aspetta, lascia fare a me.- e prese a imboccarlo come un bambino. Il principe esitó, era faticoso pure respirare e la fissava stordito, con le orecchie tappate e gli occhi che gli bruciavano. Mangió piano, silenzioso e si accorse che anche lei stava zitta per fortuna. Moriva dalla voglia di verificare i dati, di sapere a che livello di potenza era arrivato, non era normale quella convalescenza., doveva aver raggiunto una forza pazzesca per ridursi in quello stato. Mangiando riacquistó un minimo di energia da riuscire a parlare. -Che è successo?- gli chiese prendendo ancora imboccate di cibo. Lei gli sorrise. -Non te lo ricordi?... Beh diciamo che hai fatto un allenamento pazzesco...hai sprigionato talmente tanta energia che qui sembrava arrivata l'apocalisse!! E per un attimo...- -Cosa...?- -Per un attimo ti sei trasformato in super sayan! Sarai contento!- Vegeta sbarró gli occhi incredulo. -Beh poi sei svenuto... tutti hanno percepito la tua aura Crilin mi ha telefonato allarmatissimo figurati! Ma non ho detto niente che ti eri trasformato... ah, ora mentre ti riposi dovrò riparare un sacco di crepe nella stanza speciale a causa del terremoto che hai scatenato.- Lui fece per alzarsi, scansando la sua mano che cercava di nutrirlo ancora ma quando si mise in piedi le gambe gli cedettero e ricadde sul letto. La testa gli girava vorticosamente. -Ah, Vegeta ti devi riposare per ora, dammi retta.- gli disse gentile e aiutandolo a sdraiarsi. Sentì gli occhi pesanti da non riuscire a tenerli aperti e si addormentó. Bulma gli si avvicinó piano guardando il suo viso rilassato, i suoi lineamenti, la sua bocca. No, non aveva mai guardato nessuno così prima. Lo amava ormai ne era più che certa. -Quello è un pazzo assassino ! Ci voleva tutti morti, Te lo sei scordata Bulma?!- le riecheggiarono le parole di Yamcha nella testa. Si, cosa era stato Vegeta se lo ricordava bene, aveva avuto incubi tremendi proprio su di lui! E a volte faceva davvero paura. Ma non era un mostro come Freezer e gli altri, sentiva che qualcosa di buono c'era in lui. E poi se fosse stato completamente malvagio a detta di Goku non si poteva diventare super sayan quindi questa era la prova che Vegeta non era crudele come voleva sembrare. Si, probabilmente era pazza ad amarlo e sicuramente l'avrebbe fatta soffrire. Gli diede un bacio sulla fronte e si allontanó per farlo riposare. Ma ormai era troppo tardi per tornare indietro. CAP 7: Differenze Vegeta dovette rinunciare agli allenamenti per ben due giorni. Costretto a recuperare le forze ne approfittó per analizzare attentamente i tracciati e i rilevamenti numerici segnati dai computer della gravity room. Visionó con ossessiva precisione anche i filmati delle telecamere ed ebbe in tutte le forme la conferma di essersi davvero trasformato in super sayan anche se solo per poco tempo. Il sayan sapeva però, che quello era solo il primo passo verso il raggiungimento del livello di Kakaroth. Non aveva memoria di come aver generato la potenza necessaria, inoltre non era stata una trasformazione duratura e per di più non ne aveva alcun controllo mentre per Kakaroth la tecnica, la durata e il controllo della trasformazione erano ormai limiti superati. -Hei Vegeta ti va di vedere un film?- gli chiese d'un tratto Bulma piombata in salotto avvolta da un asciugamano. Prese il telecomando e in piedi al centro della stanza cominció a fare zapping. Lui incroció le braccia ringhiandole contro: gli era stata sempre appiccicata in quei due giorni e non faceva che abbracciarlo e baciarlo all'improvviso. Una vera seccatura e senza la minima vergogna. -Finiscila di fare questo casino con la TV, mi dai i nervi!- Scelse finalmente un canale e gli si parcheggió di fianco anzi diciamo pure praticamente in braccio sul divano a guardarsi la TV, senza nemmeno rispondergli e prendendolo sotto braccio come nulla fosse. Si era presa delle libertà in più con lui e anche se spesso borbottava o cercava di allontanarla, stranamente non ci riusciva. Vegeta cominció a sudare, quella dannata asciugamano era davvero troppo piccola! Gli si vedeva la scollatura e le gambe e... La vena in testa gli cominció a pulsare nervosamente. -Hei guarda che non sono un parcheggio, ti vuoi togliere?!?- Lei rise sguaiatamente delle comiche in TV, non aveva nemmeno sentito una parola. Non contenta di stargli appiccicata gli mise una gamba sui pantaloni e gli posó la testa sulla spalla stringendogli il bicipite proprio in mezzo a... -Dannazione, Bulma!- esclamó furioso alzandosi in piedi di scatto. Lei lo fissó interrogativa. -Beh ma che c'è? Che ti prende?- -Ti pare il caso di girare in asciugamano?? Potrebbe arrivare qualcuno! Fila subito a vestirti!- La sgridó e lei rimase interdetta. Era la prima volta che qualcuno le chiedeva di vestirsi e non di spogliarsi e la cosa la mise in imbarazzo. -Ah, che sbadata... ma vedi comunque siamo soli Vegeta, gli ospiti da fuori non possono accedere e i miei non ci sono...- -Beh non è una buona ragione per girare conciata così e starmi appiccicata... Ma si può sapere cosa vuoi da me?!- Lei si alzó e lo abbracció dalla schiena. -Non voglio niente, Vegeta. Starti vicino mi fa stare bene... tutto qui... Non..Non ti piaccio nemmeno un po'?...- Lo fece voltare e poi lasciò cadere l'asciugamano. Si guardarono negli occhi a lungo in silenzio e lei lasció che il suo sguardo sorpreso toccasse ogni centimetro della sua pelle. Il sayan non sembró imbarazzato come al solito e allungó una mano toccandole il viso con gentilezza. Non lo aveva mai fatto un gesto così tenero prima e lei quasi non riconobbe i suoi occhi divenuti espressivi e pieni di tormento. -Sei una sciocca Bulma. I tuoi amici mi odiano e mi temono e hanno ragione su di me. Io conosco solo la guerra e non sono fatto per questo...Mio padre si rivolterebbe nella tomba se mi vedesse adesso in mezzo a voi terrestri...- le disse serio profondamente turbato da quel nuovo Vegeta che non riusciva a comprendere. Ma lei gli tenne la mano sul viso con la sua. Nessun dubbio negli occhi chiari e nessuna paura della verità. -No, Vegeta non é così...!Dentro di te esistono i sentimenti io lo so, ne sono sicura. L'hai dimostrato più di una volta... hai salvato Gohan non eri tenuto a farlo e poi hai sfidato Freezer hai dimostrato tutto il tuo coraggio e il tuo onore, sei stato l'unico nella galassia a sfidarlo e hai combattuto fino alla morte senza tirarti indietro anche se non avevi abbastanza forza per batterlo...tuo padre sarebbe fiero di te, ne sono certa...!- Vegeta aveva uno sguardo così tormentato che non riuscì nemmeno a respirare, quando la spinse bruscamente contro il muro tenendola per la gola. -Sta zitta!Tu...tu non sai niente di me, stupida terrestre...- le disse togliendo la mano dalla sua gola e premendo il corpo contro il suo. Avvicinó il viso al suo collo, al suo orecchio e le strinse le mani intorno ai polsi. -Non sai quante vite ho spezzato, quanto sangue hanno toccato le mie mani...quanta distruzione ho portato...- le disse e lei sentì scorrerle un brivido lungo la schiena. -Tu non sei come Freezer, io...- -Ti ho detto di...stare zitta...- La bació furiosamente avvinghiando la lingua alla sua in una danza tremenda e sensuale, così intensa da farle girare la testa. I loro corpi stretti contro la parete non avevano più distanze. Vegeta la bloccó per le braccia e prese lentamente a baciarle la gola. -Io li vorrei ammazzare tutti i tuoi amici e sai bene che un giorno faró a pezzi quel tuo dannato Goku. Lo sai che non avrò nessuna pietà per Kakaroth... Non tieni alla sua vita? Pensi che fermerei la mia mano solo perché è il tuo migliore amico? Sei pazza, se lo pensi Bulma.- La strinse a se e la bació nuovamente senza darle respiro, senza controllo. Bulma non aveva mai provato tante sensazioni tutte insieme ed era confusa dalle parole dettele in quel momento di passione dal sayan. Non mentiva, no. E non volle neppure pensare a Goku tra le sue mani. -Vegeta perché mi dici questo...?- gli chiese riuscendo a trovare qualche centimetro di distanza da lui sufficiente a parlare: era angosciata all'idea che lui fosse davvero così spietato. Goku era il suo migliore amico! E tutti gli altri erano parte di lei come poteva volerli distruggere?! Vegeta si allontanó da lei. Raccolse l'asciugamano e glielo buttó addosso rabbioso. -C'è troppa differenza tra noi, vedi? Io sono un sayan! Noi non...noi non possiamo stare insieme punto e basta.- le disse serio e dandole le spalle. Lei si sentì veramente persa in quel momento confusa e accaldata da quel contatto così intimo con lui. Prima le salta addosso e poi le dice che non possono stare insieme?! Si allontanava e la voleva allontanare di proposito, ma si sbagliava di grosso se pensava di averla vinta. Gli andó contro paonazza. -Tu non sei e non sarai mai come Freezer di questo sono sicura! E se vuoi farmi fuori perché mi sono innamorata di te fallo, che aspetti?! Odi Goku?! I miei amici?! Odi la Terra?! Perché non odi tutto l'universo e distruggi ogni cosa già che ci sei!- gli strilló con tutta la forza che aveva ma Vegeta non si mosse nè la consideró. Lo prese per un braccio e lo costrinse a guardarla negli occhi. Quanto amava quegli occhi così neri non lo sapeva dire e le tremó il cuore dentro guardandolo. -Vegeta se vuoi combattere con tutti fallo pure ma non combattere con me... ti prego...- lo cinse per il collo dolcemente con le braccia e avvicinó le labbra alle sue piano, con un desiderio mai provato prima. -Che hai da perdere se una stupida terrestre ti ama?- gli chiese e stavolta fu lei a baciarlo senza freni. Lo voleva così tanto che non riusciva a pensare ad altro e Vegeta non si sottrasse al suo amore. No, non era una stupida terrestre per lui, non più almeno. Ma doveva sapere la verità e non farsi troppe illusioni. -Te ne pentirai Bulma. Ti pentirai di questo.- non le permise di rispondergli stavolta. La bació ancora sulle labbra appassionatamente stringendo il suo meraviglioso corpo a se. Il suo sapore, il suo calore lo invasero completamente e sentiva il suo cuore e tutti i suoi pensieri solamente per lui. Si, la voleva e non permise al suo orgoglio di interferire quella volta, anche se solo per poco, quella sarebbe stata la sua donna. Rispondeva alle sue mani e alle sue labbra senza nascondere la voglia, il bisogno di essere sua. Forse era vero che sayan e terrestri erano diversi e forse avevano modi diversi di intendere l'onore e i sentimenti. Ma Bulma e Vegeta avevano deciso di azzerare quelle differenze anche se solo per una volta o per poco tempo. E forse il destino li aveva fatti incontrare proprio per questo. CAP 8: Va tutto bene, papà! Ancora avvolti nelle lenzuola del letto di Bulma, i due amanti dormivano dopo la nottata di fuoco passata insieme. Vegeta coi capelli arruffati si alzó e si infiló i pantaloni del pigiama per poi andare in bagno mentre Bulma continuó a dormire tranquilla. D'un tratto una voce familiare la colse di sorpresa e la risveglió. -Buongiorno!! Siamo tornati!! Ma tesoro, dormi ancora a quest'ora???- le domandó sua madre piombando nella stanza e spalancando le tende per fare entrare il sole ormai alto e Bulma si strinse le lenzuola o meglio ció che ne era rimasto, addosso con evidente imbarazzo. -Oh cielo! Ma che diavolo è successo qui dentro?? Sembra passato un tornado...- domandó sua mamma osservando la camera tutta sottosopra. Vestiti per terra, cuscini sparsi, sedie e piante rovesciate, letto mezzo distrutto. -Ah, ma no niente... comé andata la vacanza??- disse lei avvampando di vergogna e pregando che Vegeta non uscisse più dal bagno. Poi entró suo padre col giornale in mano e la salutó distrattamente. -Cara c'è stato un terremoto lo sapevi? Buongiorno Bulma... ma ancora a letto a quest'ora?- Infine, sotto gli occhi impanicati di Bulma, uscì dal bagno Vegeta ancora mezzo addormentato, solo coi pantaloni del pigiama e con la testa scompigliata. Camminó in mezzo alla stanza senza nemmeno accorgersi dei genitori di Bulma appena arrivati e si diresse verso il letto. Lei gli fece dei segni ma lui sembrava uno zombi e non capì cosa avesse da agitarsi tanto quella dannata terrestre finché non sentì una voce familiare. -Buongiorno anche a te Vegeta...- Bulma si portó una mano alla faccia paonazza d'imbarazzo mentre Vegeta diventava fucsia notando finalmente i due vecchi nella camera da letto. Sua madre si precipitò ad abbracciarlo entusiasta. -Oh mioddio ma che ragazzaccio affascinante, ormai pensi solo a Bulma! Potresti almeno salutarmi, ti ho portato una scatola di dolcetti squisiti!- -L-la smetta di abbracciarmi o la faccio fuori capito?!?- -Oh ma quanto sei affascinante! E che muscoli! Hai fatto esercizio vero caro?! Ah che bello che vi siete fidanzati, mi devi raccontare tutto, una noia in vacanza sapessi... bla bla bla...- Vegeta fu trascinato praticamente via dalla madre di Bulma la quale non poté fare a meno di ridere. Beh almeno aveva risparmiato la fatica di trovare il modo di dirglielo anche se la parola "fidanzati" forse era un po' fuori dalla portata di Vegeta al momento. Suo padre si avvió anch'egli verso l'uscita evitando di commentare lo stato della camera e la presenza di Vegeta mezzo nudo. -Ehm Bulma sei sicura di sentirti bene?....- le domandó celando dietro quella domanda le altre mille che un padre non può più fare a una figlia dopo una certa soglia di età. Per esempio dove cavolo è finito Yamcha?? E da quando stai con Vegeta?? E ancora che avete combinato stanotte ?? E sei certa che non ci ucciderà tutti alla prima litigata?? Lei comprese cosa l'anziano genitore volesse chiederle e seppure imbarazzata annuì sorridente. -Si, direi che... va tutto bene, papà.- Fine prima parte. CAP 9:Una verità scomoda Bulma non era riuscita a tornare a casa quel pomeriggio. Era rimasta su una panchina a pensare per ore, senza trovare via d'uscita e per la prima volta in vita sua non seppe cosa fare. -Come glielo dico? E glielo dico o no?- queste le domande che continuava a porsi da settimane ormai, da quando aveva scoperto di essere incinta. Presto avrebbe cominciato a vedersi la pancia e già faticava a nascondere le nausee, non sarebbe potuta andare avanti per molto. I suoi genitori non la preoccupavano e neppure i suoi amici, ma il padre non aveva idea di come l'avrebbe presa. Il rapporto con Vegeta era già di per se molto complicato e anche se avevano imparato a capirsi di più da quando stavano insieme, non si poteva dire che fosse una relazione normale. Le cose che faceva quando era fidanzata con Yamcha o che fanno le normali coppie terrestri, non erano minimamente pensabili con un sayan ma del resto c'era già l'esempio di Chichi con Goku. Certo la sua situazione era per certi versi più semplice perché Goku era di indole gentile e affettuosa ma era anche assolutamente incosciente e spesso ingenuo al punto di mettere in pericolo chi gli stesse vicino. Senza contare che la sua forza sembrava attirare i peggiori mostri dell'universo tra i quali proprio Vegeta e con lui era tutta un altra faccenda. Bulma sospiró senza trovare pace. Per lui i sentimenti erano e restavano una debolezza, perciò evitava di esternarli il più possibile ed era talmente orgoglioso che comunicare con lui era impossibile a volte. Il suo unico scopo era ammazzare Goku e seppure lei lo aiutasse in effetti in quel proposito, preparandogli aggeggi e invenzioni per i suoi allenamenti, lei sperava che non venisse mai il giorno in cui avrebbero combattuto uno contro l'altro. No, Vegeta non avrebbe risparmiato la vita di Goku solo perché era un suo caro amico e di certo non si sarebbe fatto scrupoli neppure in presenza di suo figlio. Non era malvagio come Freezer lei lo sapeva ormai, ma era vissuto talmente tanto nella violenza e nella guerra che per lui quella era la normalità, non certo la pace o la vita ritirata sulla terra. Si toccó pensierosa la pancia ancora piccola, non ancora evidente. Nonostante tutto lei amava quel sayan e soffriva all'idea che lui potesse lasciarla anche se ormai le era ovvio che lo avrebbe fatto presto e sapere di aspettare un figlio non avrebbe cambiato la sua decisione. Glielo aveva detto senza troppi fronzoli che avrebbe proseguito gli allenamenti lontano da tutto e da tutti e che sarebbe tornato solo per uccidere Goku. Vegeta non aveva avuto nessuna pietà o premura per lei che lo amava così insensatamente, figuriamoci per un figlio che non sapeva di avere. E non lo avrebbe saputo. Bulma ricacció le lacrime e si alzó determinata a essere una madre per il suo bambino. Del resto l'aveva avvertita Vegeta che non potevano stare insieme come lei avrebbe voluto, era stato sempre brutalmente sincero con lei e di questa tristezza che provava, poteva biasimare solo se stessa. -Andiamo a fare la spesa e poi torniamo a casa.- commentó col suo grembo più ottimista ora che aveva deciso cosa fare. Così si sarebbe risparmiata anche la fatica di scegliere un nome per la creatura con quel testone di sayan. Bulma andó al supermercato e compró un po' di tutto, per fortuna trovava la cosa divertente, la gente la fissava sempre interdetta e curiosa perché aveva ogni volta un carrello strapieno. E dire che anche i suoi genitori facevano parte della spesa! Caricó la macchina di buste e restava l'ultimo scatolone da sistemare quando all'improvviso le giró la testa. Sarebbe certamente caduta per terra se qualcuno non l'avesse presa al volo. Bulma fissó incredula e a bocca aperta Vegeta che la teneva su con un braccio e le reggeva con l'altra mano lo scatolone pieno di roba. -E t-tu che ci fai qui?- Lui le lanció un occhiataccia e la lasció andare, posando la scatola nel baule. -Non dovresti fare queste cose faticose nel tuo stato ne' andartene in giro da sola.- Bulma per poco non svenne. -M-ma c-come ... nel mio stato?? Q-quindi tu...Lo sai?!!!- -Ma certo che lo so! Vuoi salire o no?!- Lei sali in macchina troppo scioccata per dire qualcosa e partirono. Non si parlarono per il resto del tragitto. Lui l'aiutó a scaricare la roba dall'auto senza nemmeno guardarla. Lei lo fermó a un certo punto per un braccio. -Vegeta io...Dimmi che cosa pensi?- -Tsk! Vuoi sapere cosa penso?? Che se Fosse stato per te nemmeno me l'avresti detto o sbaglio?Levati.- le disse scontroso e quasi offeso. Lo lasció passare ma in effetti come al solito lui aveva centrato in pieno ogni suo pensiero. Lo evitó per tutto il resto della serata e non si presentò a mangiare. Non voleva vederlo e discutere del bambino. Si fece un lungo bagno caldo e si ritiró in camera in solitudine e tranquilla. Anche gliel'avesse detto cosa sarebbe cambiato ? La sorprese molto il fatto che lo sapesse, come aveva fatto? Era ovvio che l'aveva seguita quel giorno ma era quasi certa che lo avesse capito da prima. -Perché non mangi? Hai la nausea di nuovo?- le domandó Vegeta entrando nella sua stanza come niente fosse e cogliendola di sorpresa. -Che te ne importa? E non mi sembra di averti invitato a entrare...- Lui l'attiró vicina e le diede un bacio abbracciandola stretta. Bulma si lasció abbracciare confusa, Vegeta era sempre imprevedibile e non esternava quasi mai ciò che provava davvero. -Perché non me l'hai detto.- le chiese serio e lei cercó i suoi occhi. -Ma tu come...?- -Lo so e basta.- Bulma si allontanó da lui, distogliendo lo sguardo. -Non credevo ti importasse.- gli disse seria e senza nascondere una certa amarezza e Vegeta non gradì quelle sue parole ne il suo allontanarsi. -Non nel modo in cui intendi tu terrestre, ma questo non significa che non debba sapere di mio figlio.- Le rispose scrutandola con quello sguardo da rapace. Lui lo faceva quando voleva sapere qualcosa e Bulma si preparó perché quando la fissava così stava per farle qualche domanda scomoda cui lei non sarebbe mai stata in grado di rispondere con una bugia. Ma la verità non sarebbe piaciuta al principe dei sayan. -Che hai?- le chiese infatti Vegeta incrociando le braccia, in attesa dell'inevitabile. Stare con lei era stata la più grossa follia mai fatta della sua intera vita. Bulma era una creatura imprevedibile e incosciente, non pensava mai alle conseguenze. Lui sapeva che era una pazzia stare insieme, gliel'aveva detto, aveva cercato di allontanarla ma non c'era stato verso. E ora quell'insensata donna portava in grembo suo figlio! -Non voglio che tu faccia parte di questo...non voglio che ti senta obbligato a qualcosa, per questo non te l'ho detto.- gli rispose Bulma cercando le parole più giuste per esprimere ciò che provava. Quanto avrebbe voluto che Vegeta fosse un semplice essere umano! Il pensiero di generare un altro mezzo sayan le metteva ansia e lui talmente fissato con la sua razza avrebbe avanzato chissà quali pretese! Già se lo immaginava a portare suo figlio in qualche assurda crociata sayan per l'universo! Vegeta non sembró scalfito minimamente dalle sue parole. -Diciamo che non vuoi che io sia suo padre ma lo sono. E non potrai impedirgli di essere uno di noi un giorno.- le rispose infatti senza alcuna incertezza. Bulma scattó a quelle parole e gli si rivoltó contro. -Può darsi ma per il momento sono io incinta e per metà é un terrestre quindi non voglio che tu ti intrometta! Mi rendi solo le cose più difficili così Vegeta!- Lui rimase in silenzio per un lungo momento probabilmente intento a controllare la propria reazione perché i suoi occhi erano accesi di collera al punto che Bulma arretró di un passo. -Tu mi rendi le cose facili invece, vero?! Te ne vai per ospedali senza dirmi niente, non mi dici che sei incinta, giri da sola e ti metti a fare sforzi, non mangi, non dormi, continui a lavorare nonostante le nausee...Devo continuare?!!- Bulma lo fissó incredula: proprio lui la accusava di essere irresponsabile e con quale diritto!? Stavolta aveva davvero superato il limite. -Tu non... non ti permetto di parlarmi così!! tu non pensi ad altro che a te stesso e ai tuoi allenamenti!! sai che ti amo e decidi di partire e di lasciarmi !! non fai che disinteressarti di me e di questa vita...da quando ti interessa?!!- gli strilló con tutta l forza che aveva, talmente arrabbiata da tremarle la voce e il volto una maschera di furia. Vegeta fu sorpreso di quella reazione e se non fosse stato per il fatto che era incinta, probabilmente le avrebbe risposto in modo diverso e la discussione sarebbe andata avanti per ore. -Non fare la melodrammatica, adesso calmati.- le disse invece, mantenendo il controllo di se. Non era venuto lì per scenate e discussioni inutili ma per farla ragionare. -Mi sembrava di essere stato chiaro su quali fossero le mie priorità, non ti ho mai mentito e lo sai. Ciò non toglie che...siamo legati, una verità scomoda ma è così e quella che porti in grembo è mia discendenza...l'energia che possiede è abbastanza chiara direi...- le parló con tutta la calma di cui era capace e lei parve tranquillizzarsi un po'. -Intendi... la sua aura? Tu lo senti davvero?- gli chiese incuriosita, toccandosi istintivamente la pancia. -Certo. E se sono bloccato qui è per colpa della tua incoscienza. Non voglio interferire ma non posso lasciarti continuare a fare di testa tua...Andrò via quando ti sarai decisa a comportarti in modo sensato. Quindi ora scendi e vai a mangiare, mio figlio è affamato...e senza storie, altrimenti ti costringerò io, decidi tu.- Bulma sentì un tremendo crampo allo stomaco come a conferma delle parole appena dettele da Vegeta. Si, aveva una fame tremenda ma non gli avrebbe dato la soddisfazione di avere ragione, razza di presuntuoso di un sayan! Non era ancora nato e già vantava un suo legame particolare con la creatura! Che nervi! Gli volse il viso con superiorità e si diresse verso l'uscita. Vegeta la osservó passargli davanti con aria di sufficienza e alzó gli occhi al cielo. Che donna insopportabile, pensó. Non ha ancora partorito e già si da tutte queste arie, ma tu guarda cosa mi doveva capitare! CAP 10: Un segreto per Mr. Brief Nel suo laboratorio nel cuore della base della Capsule Corporation, il dottor Brief, il padre di Bulma, procedeva agli ultimi collaudi della navicella gravitazionale progettata per Vegeta. Aveva chiesto o meglio ordinato una serie di aggeggi per allenarsi, nonché una gravità regolabile all'interno di almeno 700 volte quella terrestre e la possibilità di spostarsi a velocità luce. Era rimasto colpito dalla mente matematica di Vegeta e dalle sue competenze tecniche, alcuni progetti sarebbero stati infatti irrealizzabili per anni, se non fosse stato per le sue avanzatissime conoscenze. Vegeta aveva partecipato attivamente alla costruzione della navetta e alcuni prototipi permisero al dottor Brief di brevettarli per usi industriali o domestici sulla terra acquisendo in un attimo una quotazione altissima di mercato della Capsule Corporation. -Direi che ci siamo, Vegeta. Credo tu possa essere soddisfatto. Domani potrai partire.- Vegeta uscì da una impalcatura di dieci metri e saltó giù come niente fosse, lo scienziato per poco non svenne. Non era ancora abituato alla forza di questi sayan. Lui lo fissó col suo sguardo torvo. Quel vecchio gli era stato utile più di chiunque altro ed era l'unico a mantenere un comportamento sensato in quella famiglia. L'unico in qualche modo di cui aveva fiducia. Inoltre era un genio nella progettazione, bastavano due idee e un paio di calcoli e lui tirava fuori delle macchine incredibili! Non come quella ottusa della figlia! Era veramente insopportabile da quando era incinta e non vedeva l'ora di andarsene. Senza accorgersene il suo sguardo si fece preoccupato, quasi triste e il dottore non lo riconobbe per un momento. Bulma era l'unica a riuscire a comunicare con quell'alieno così orgoglioso, anzi se ne era innamorata pazzamente al punto da restare incinta e anche se li aveva rassicurati sul fatto che fosse innocuo, spesso faceva paura. Ma adesso il vecchio scienziato lo vide turbato nel profondo. -Qualcosa non va Vegeta?- Lui lo fissó con gli occhi neri intensi ed espressivi di un essere umano. Nessuna traccia del sayan principe distruttore. -Usciamo fuori, dottore.- Gli rispose e Brief rimase di stucco: di solito lo chiamava "vecchio" spesso con disprezzo, accentuando quell'appellativo già poco elegante ma quella era la prima volta che lo chiamava dottore. Camminarono nel parco esterno fino ad allontanarsi a sufficienza dalla struttura principale e una volta giunti in prossimità di una collinetta Vegeta si fermó. Guardava lontano, immobile e silenzioso come una statua e Brief non sapendo bene cosa fare, gli si mise di fianco a osservare l'orizzonte. -Devi farmi un favore, dottore.- gli disse d'un tratto e lui fece spallucce. -Dimmi, se posso...- Vegeta prese una busta sigillata e gliela porse. -Non tornerò per la nascita del bambino, Bulma non la prenderà bene. Devi dargliela tu quando sarà il momento.- -Ah.. Vegeta io veramente..preferirei non intromettermi..- balbettó nel panico ma Vegeta scosse il capo seccato. -Non lo posso chiedere a quei deficenti dei suoi amici e sua madre beh.. senza offesa vecchio, ma è decisamente un po' svanita..Tu mi sembri quello più sensato in questo posto.- aggiunse senza nascondere il disappunto di trovarsi in quella situazione. C'erano cose che non potevano essere dette ma che sarebbero andate perdute se lui non fosse tornato per qualche motivo. Il padre di Bulma fissó il sayan negli occhi e poi guardó la busta, con profonda preoccupazione. Non era in grado di valutare ne' stabilire con chiarezza il legame che univa sua figlia a quel sayan, ma adesso era più che certo che quella separazione costava loro moltissimo. -Vegeta dimmi una cosa tu...pensi di non tornare più vero?- gli domandó prendendo in consegna quella missiva segreta. -Io sono il principe dei sayan. È mia responsabilità mantenere la nostra forza nell'universo affrontando nemici sempre più forti a discapito della mia vita. Torneró per battere Kakaroth ma non posso sapere se torneró qui. Darai la lettera e il contenuto della busta a Bulma?- gli domandó e Brief annuì. -Cosa c'è nella busta?- gli chiese allora osservando il rigonfiamento della carta che conteneva la missiva ora nelle sue mani. Vegeta sembró distante anni luce, perso in un ricordo lontano e che lo faceva soffrire al punto da fargli luccicare gli occhi. -Una lettera e...L'anello di mio padre, il re. Ciò che rimane della mia casa. Voglio che lo abbia lei anche se mi odia.- Il dottor Brief rimase ammutolito dall'importanza del significato di quel gesto che doveva avere per lui. Poi lo abbracció all'improvviso per la prima volta, salutandolo come un padre fa con un figlio. Il sayan rimase immobile e senza parole. -Abbi cura di te, figliolo.- gli disse ricacciando indietro le lacrime di emozione che aveva sentito per quel giovane così sfortunato ma tanto, tanto orgoglioso e si allontanó. CAP 11: Attese Bulma era al quarto mese di gravidanza, una attesa inizialmente snervante e difficile. Non erano la fatica e l'insonnia e neppure le nausee a stressarla bensì il suo rapporto con Vegeta divenuto una guerra continua. Lui se ne sarebbe andato presto e questo pensiero la uccideva dentro. Sapeva che non sarebbe stato un compagno di vita normale ma nemmeno si sarebbe aspettata quell'abbandono! Ogni occasione era motivo di scontro e di discussione e il suo orgoglio le impediva di accettare quella partenza in silenzio. Non lo avrebbe mai perdonato! Inoltre non poteva fumare, figurarsi, Vegeta aveva fatto sparire tutte le sigarette sparse per casa! Continuava a trattarla come una irresponsabile, la seguiva dappertutto, le vietava di fare cose avventate secondo lui o minimamente pericolose, il che la mandava ancora di più su tutte le furie. Si era messo pure a controllarle i pasti, un incubo! Si era fatta un bagno sperando di trovare un po' di pace. Avvolta nell'asciugamano andó a sdraiarsi in camera. Bulma sentì le lacrime salirle agli occhi, suo padre le aveva detto che la navetta era completata e che domani Vegeta sarebbe partito. -Non me ne importa, che vada al diavolo!- ringhió a denti stretti affondando il viso disperato nel cuscino. Vegeta aveva atteso con impazienza quel giorno. Finalmente sarebbe potuto partire e dedicarsi ai suoi allenamenti, senza ulteriori interferenze. Quella pazza di Bulma sembrava essersi normalizzata con la gravidanza e anche se erano stati mesi infernali, adesso poteva partire tranquillo. Provare il livello di super sayan era ancora pericoloso quindi allontanarsi era ideale per riuscire non solo a controllare quel potere ma addirittura superarlo. Fremeva dalla voglia di battersi con Kakaroth e l'idea di annientarlo lo scatenava dentro come non mai. Domani si sarebbe lasciato tutto alle spalle, finalmente! Poi, una sensazione di tristezza lo invase all'improvviso, un richiamo che solo lui poteva sentire. Strinse la mascella furente. Dannata terrestre, ancora piagnucolava per la sua partenza! Non capiva che così complicava le cose?! Le sensazioni che provava da quando sapeva di essere padre erano incredibili. Percepiva l'energia di suo figlio a distanza ma non era solo un legame di aura energetica era molto di più. Sentiva quando aveva fame, quando era in pericolo e sentiva quando soffriva. Era come se fossero collegati. Lei era stata insopportabile per settimane, non aveva fatto altro che scacciarlo e dargli addosso con la faccenda dell'abbandono e di non dirle cosa fare col bambino e della sua vita e adesso si metteva a piangere?!! Ne aveva veramente abbastanza! I genitori di Bulma sorseggiavano il te' in soggiorno, suo padre leggeva il giornale e sua madre cuciva con la TV accesa. -Ah, che peccato che Vegeta vada via... era così divertente averlo qui...- disse sospirando MRs Brief. -Mmmm... purtroppo la sua indole di sayan non gli permette di fare diversamente, cara...- gli rispose il coniuge sfogliando la pagina del quotidiano. Il suo ultimo colloquio con Vegeta era stato rivelatore sotto molti aspetti ma aveva deciso di rispettare la sua volontà di riservatezza. -Ti rendi conto che tra poco più di qualche mese saremo nonni??! Ah, sarà meraviglioso e.. ma ti ha detto caro, quando tornerà Vegeta?- gli domandó distrattamente sua moglie e il vecchio Brief divagó sulla risposta. -Ahem, no non l'ha detto...che c'è per cena?- disse infatti evitando di approfondire la questione e cambiando argomento. Stranamente sua moglie stravedeva per quel ragazzo, gli si era affezionata come fosse un suo figlioccio e non voleva darle quel dispiacere di sapere che non sarebbe tornato. E poi, chissà, poteva sempre cambiare idea, si disse l'uomo. Di colpo, mentre i due anziani chiacchieravano sentirono un trambusto e urla dal piano di sopra. -oh cielo!- -ah, hanno ricominciato a litigare a quanto pare...- CAP 12: "ti odio...Lo so." -Si può sapere che vuoi!!?- strilló Bulma isterica e tirando su col naso in piena crisi di pianto, rivolgendosi a Vegeta appena entrato nella sua stanza a dir poco imbufalito. -Voglio che tu la smetta subito di piangere, dannazione! Non capisci che fai star male il bambino?!!- le rispose infatti coi nervi a fior di pelle e lei rimase di sasso per quelle parole. -Io faccio star m.. senti tu, guarda che se sto male è a causa tua!!- ribatté piccata. -Eh certo! Sempre colpa mia vero?!- sbottó il sayan agitando le mani per aria come a sottolineare qualcosa di ripetitivo e pedante che non sopportava più. Bulma gli si avvicinó fuori di se: era veramente troppo che venisse lì a fare scenate se tanto la voleva abbandonare! -Se ti interessa tanto, allora non partire maledizione! Il tuo posto è qui con me e con tuo figlio! Perché non vuoi accettarlo?!- gli gridó furibonda e Vegeta la fissó esterrefatto. -Accettare di vivere come un normale terrestre?! Ma sei diventata matta, Bulma??!- le chiese sconvolto. Come le veniva in mente che potesse vivere così ?! -E che c'è di così spaventoso, dimmi !- gli rispose invece lei incrociando le braccia e ferma nella sua convinzione che non avesse senso la sua partenza. Vegeta trattenne a stento la collera e le puntó l'indice in faccia minaccioso. -Senti donna, è meglio se cambi tono perché cominci davvero a seccarmi.- le disse inviperito e lei agitó le braccia in aria esasperata. -Ecco vedi?! Non si può discutere con te...!- -Ma se tu non fai altro che discutere!! Sono mesi che mi assilli quando sai benissimo che non cambieró mai idea!- -E allora vattene e lasciami piangere in pace! Mio figlio non ti riguarda più, Vegeta.- Bulma si pentì subito di aver detto quell'ultima frase e gli volse le spalle per non mostrare il suo turbamento: il suo orgoglio le impediva di ammettere di avere invece un disperato bisogno di lui. Il sayan la fissó ombroso e rimase in silenzio. Non lo riguardava suo figlio e non lo riguardava neppure lei eppure sapararsi da loro gli costava così tanto da non poterlo credere. -Potrebbe essere l'ultima volta che ci vediamo Bulma...- disse infine anch'egli profondamente turbato da quella discussione. Lei rimase gelata da quelle parole e sentì il suo cuore creparsi in due. Si morse nervosamente le labbra, cercando di riacquistare un minimo di controllo ma sentiva le lacrime rigarle già il volto. Non avrebbe mai creduto di poter soffrire così per qualcuno. -Io ...Io ti odio...- bisbiglió tra i singhiozzi mal soffocati ma la risposta del sayan annientó in un attimo, tutto ció che era rimasto della vecchia Bulma Brief. -Lo so.- le disse infatti Vegeta, poi le si avvicinó abbracciandola istintivamente dalle spalle, nascondendo il viso nei suoi capelli blu. Non era una stretta forzata o goffa come spesso accadeva tra loro. Era piena di calore, di tenerezza e di... Bulma non riusciva nemmeno più a pensare, tanta l'emozione di averlo così vicino seppure in un momento così triste. Avrebbe voluto scacciarlo, non averlo mai incontrato eppure adesso...il suo legame maledetto era ancora più forte di prima. Vegeta le bació il collo con una dolcezza tale da farla rabbrividire mentre le sue mani le fecero scivolare via l'asciugamano dal suo corpo. E quando la sua voce raggiunse nuovamente il suo orecchio, fu come essere accarezzata dal vento caldo di un deserto senza fine e le parole sussurratele non avrebbero avuto memoria se non attraverso i battiti del suo cuore. -Tu sei...tu sei l'unico motivo che mi fa rimpiangere di non essere umano.- Fine seconda parte.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: evy81