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Autore: Daisy_of_light    17/07/2019    1 recensioni
Per l’intro del secondo album della serie di ‘Map of The Soul’, Suga ha deciso di adottare uno stile che ricordi Agust D, il suo pseudonimo da solista. Tutto sta andando bene, finché non si rende conto che al brano manca qualcosa. Sarà uno dei membri a fargli capire cosa.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'Autrice: Ciao a tutti! XD è davvero da tantissimo che non scrivo o pubblico una storia ed è anche la prima volta che mi cimento con una ff riguardante i BTS. Il tutto nasce da una discussione che ho fatto con la mia sis in soul sugli spoiler, se si possono chiamare così, in cui sembra che la prossima Intro possa intitolarsi 'Shadow'. Abbiamo ipotizzato su come si possibile che la canzone sia affidata a Suga e come questo magari possa richiamare lo stile che utilizzava nei brani da solista, sotto lo pseudonimo Agust D. Questo è ciò che la mia mente ha partorito. Aggiungo che non è betata, quindi scusate eventuali errori. Per chi vorrà leggerla, vi aspetto alla fine. XD  
 










SHADOW
 
 
 
 
 
Per quanto ci provava, Suga non riusciva a produrre una canzone soddisfacente. A lui toccava l’intro del secondo album della serie di ‘Map of The Soul’. A lui toccava ‘Shadow’. O così l’aveva chiamata. Solo che questa ‘ombra’ sembrava non volersi palesare. Aveva intenzione di richiamare lo stile che aveva utilizzato per il suo Mixtape, lo stile alla Agust D che lo aveva caratterizzato. Lo stesso beat, la stessa potenza, la stessa violenza. Gli era venuto spontaneo, in base alla discussione con Namjoon, JHope e gli altri produttori, prendersi l’intro che suonava essere la più oscura della serie MotS. Aveva proprio voglia di riprendere in mano quello che era lo stile legato al suo pseudonimo da solista, aveva già in mente le note e il ritmo. Aveva composto la base con una velocità disarmante. In sole tre ore aveva fatto un lavoro che di solito gli richiedeva un giorno, sempre se fosse stato ispirato davvero. Stava andando tutto bene, aveva anche già in mente qualcosa per il testo, ma quando andò ad ascoltare la base della canzone, spalancò gli occhi davanti al computer, incredulo di quello che stava sentendo. Bloccò la registrazione e si levò le cuffie, portandosi la mano al mento e abbandonandosi contro lo schienale della poltrona.
Quello che aveva sentito era veramente orribile. Raramente aveva prodotto una canzone così brutta e impersonale. Era una canzone priva di anima.
Ripercorse tutti i passaggi uno ad uno, confrontandoli con l’idea che aveva in origine, e non gli risultò nessun errore. Che cosa era successo? Quello era il suo stile alla Agust D, lo riconosceva nelle percussioni, nel tempo delle battute, nelle armonizzazioni, eppure gli sembrava così tanto brutto e patetico da essere quasi da cestinare seduta stante.
Non volendosi arrendere, Yoongi indossò di nuovo le cuffie e si rimise al lavoro.
 
 


Le ore passarono, il sole calò e Suga non era venuto a capo di niente. Gettò le cuffie sul tavolo e sbuffò, totalmente spazientito. Si stava stressando. Sentiva la tensione prendergli la schiena e il collo, facendogli dolere i muscoli. Non riusciva a capire dove fosse il problema. Aveva modificato e rimodificato, ma nulla.
A fermare il treno dei suoi pensieri nevrotici, un bussare alla porta.
Namjoon fece capolino e informò:
-Yoongi Hyung, è pronta la cena. Vieni?-
Suga annuì e decise di recarsi in cucina, dove, però, non riuscì a godersi il pasto in compagnia dei ragazzi, come sempre, troppo preoccupato per la canzone che non riusciva a scrivere. Mangiò poco e velocemente, scusandosi e ritornando di corsa a chiudersi nel suo studio, buttandosi di nuovo anima e corpo sulla canzone.
 
 



 
E così passarono i due giorni successivi. Non appena Suga staccava dalla routine degli impegni quotidiani con i Bangtang, si rinchiudeva nello studio, facendo solo delle brevi pause per mangiare. A malapena dormiva, viste le occhiaie che si stavano facendo sempre più pronunciate sotto i suoi occhi. La situazione iniziò ad allarmare tutti i membri del gruppo che si ritrovarono a parlarne la sera del terzo giorno in cui nulla sembrava essere migliorato. Jimin spezzò il silenzio:
-Non riesco a vederlo così. Era da tempo che non vedevo Yoongi hyung così deperito a causa della composizione di una canzone.-
-Concordo. Fa male vederlo così, non lo voglio più vedere così...- sussurrò Jungkook stringendosi nelle spalle. Cercava di farsi piccolo piccolo, quasi per proteggersi dal dolore che provava nel vedere il suo hyung così. Non era mistero che il più giovane dei BTS si sentisse male nel vedere tutti gli altri membri tristi, depressi o infelici in qualsiasi modo.
-È per colpa di ‘Shadow’.- iniziò a spiegare JHope -L’intro della seconda parte di ‘Map of The Soul’. Così ha voluto chiamarla Suga Hyung.-
-Vero...voleva darle uno stile alla Agust D, lo stesso beat duro e un rap pesante.- continuò Namjoon.
-Non è riuscito a riprodurlo?- fu la domanda di Jin.
Namjoon scosse la testa, imitato dal suo coetaneo.
-In verità no, ci è riuscito benissimo. Ce lo ha fatto ascoltatore e posso assicurarti che è proprio il suo stile da solita. Eppure ha ragione. Manca qualcosa. Solo che non siamo riusciti a capire cosa. Tecnicamente è ben fatto come pezzo, tutto perfetto, solo che Suga non vuole, e lo capisco, pubblicare una canzone che, essenzialmente, è vuota.-
Il silenzio pensieroso calò nella stanza, ognuno perso nelle proprie riflessioni, perciò nessuno si accorse dell’unico membro che non aveva parlato e si era alzato, sgattaiolando in corridoio, un’idea ben precisa nella sua mente.







Yoongi era infatti di nuovo alle prese con il pezzo. Quell’ombra stava diventando un incubo. Ironicamente penso che forse avrebbe dovuto chiamarlo ‘Nightmare’. Riascoltò ancora, ancora e ancora il brano, rilesse anche le parole che aveva provato a trascrivere, ma niente. Il pezzo risultava sempre un bel vestito vuoto. Fu in quel momento che Suga iniziò a preoccuparsi seriamente: che quel prodotto privo di anima fosse come era lui adesso? Forse aveva già dato il meglio di sè con le canzoni precedenti, forse aveva finito la capacità di produrre canzoni e quindi adesso non era più in grado di fare nulla. Forse era la fine di tutto. Aveva le tracce già pronte, ma oltre a quello non sarebbe più riuscito a produrre nulla? Nemmeno ‘Shadow’ su cui puntavano tutti i suoi compagni? No, non poteva deluderli così, non se lo sarebbe mai permesso. Doveva venire a capo di quel problema, punto.
Un leggero bussare alla porta lo salvò dal nodo di panico che minacciava di levargli il respiro.
-Avanti...- fece con un filo di voce.
Quasi incredulo che qualcuno fosse stato in grado di sentire il sussurro strozzato che gli era uscito dalla gola, entrò Taehyung, con uno dei suoi pigiami di seta, questo blu a righe, il suo solito cuscino tra le braccia e una coperta sulle spalle.
Suga non riusciva a capire come mai TaeTae fosse lì, quindi alzò un sopracciglio, interrogativo.
 Taehyung capì il suo quesito e balbettò una domanda, leggermente intimidito dalla situazione:
-Posso stare un po’ qui, Yoongi hyung?-
La domanda colse Suga impreparato:
-Perché?-
Taehyung tentennò un attimo e poi spiegò:
-Sono giorni che non stai con noi al di fuori delle ore di pratica.- abbracciò di più il cuscino e si fece piccolo piccolo -Mi manchi, hyung.-
Suga sospirò. Non poteva, forse non voleva nemmeno, resistere a quella richiesta di Tae. Indicò il divano che era alle spalle della sua postazione di produzione, dicendo:
-Siediti lì, allora. Ma non fare troppo rumore.-
Il volto di Taehyung si illuminò e si fiondò letteralmente sul divano.
Suga riprese a lavorare, sentendosi comunque grato della presenza alle sue spalle.
 
 
 


Tae fu estremamente silenzioso, tanto che Suga si dimenticò di averlo alle spalle. Si ricordo di lui solo qualche ora dopo, quando, all’ennesimo tentativo di sistemare la melodia, si levò le cuffie, buttandole sul tavolo e abbandonandosi contro la sedia, stropicciandosi gli occhi stanchi.
-Namjoonie hyung dice che vuoi ritornare allo stile di Agust D.- ruppe il silenzio la voce profonda dietro di lui. Suga fece roteare la sedia, ricordandosi che V era lì con lui. Lo trovò con la coperta avvolta attorno al corpo e stretto al cuscino.
Il rapper annuì e Taehyung continuò:
-Dice anche che la canzone è già composta, che lo stile è quello, ma manca qualcosa.-
Suga si passò le mani sul volto, sospirando pesantemente e abbandonando poi le braccia lungo i braccioli della sedia, le spalle che si abbassarono come sotto al peso di tutti i problemi del mondo.
-È vero. Più la ascolto, più è come se fosse vuota. È veramente frustrante. Non riesco a capire cosa c’è che non va. Sembra davvero che sia senza anima. Inizio a pensare di non essere più in grado di scrivere una canzone.-
La stanchezza e la frustrazione erano palesi nella voce di Suga. A Taehyung piangeva il cuore nel vederlo così. Yoongi hyung era l’ultimo sulla faccia della terra che dovesse pensare così di una sua opera. Lui ci metteva sempre l’anima, in tutto quello che scriveva, e Tae era sicuro che ci fosse un altro motivo per cui la canzone gli risultava così priva di qualsiasi emozione. Passarono dei minuti di silenzio, minuti in cui Suga si dondolava da una parte e dall’altra con la sedia, una mano sugli occhi, intento a riflettere sul brano composto nonostante la mente oscurata dalla stanchezza, finchè TaeTae non si decise a chiedere:
-Posso ascoltare, Hyung?- 
Yoongi alzò lo sguardo sul ragazzo che aveva il volto impassibile ed esitò un attimo, ma poi gli passò le cuffie, aggrappandosi alla speranza che Taehyungie capisse cosa non andasse nella canzone.
V ascoltò attentamente. Il beat della canzone era conosciuto, gli riportava alla mente uno Suga nelle vesti di Agust D, un rap molto intenso e serrato, arrabbiato e triste nello stesso momento. Eppure riusciva a percepirlo anche lui quel vuoto, quel non riuscire a trasmettere quel qualcosa che Yoongi riusciva sempre a fare nelle sue canzoni. Nonostante la composizione fosse tecnicamente perfetta e fosse in pieno stile Agust D, non era in pieno stile Suga hyung come era ora. Il problema era quasi ovvio. Non poté mascherare l’incredulità sul fatto che era palese una cosa. Si levò le cuffie e decretò:
-Hyung...logico che questa canzone ti sembri vuota...lo è...-
L’espressione di Yoongi rimase impassibile, ma Tae colse comunque la scintilla di dolore e tristezza che balenò momentaneamente negli occhi del maggiore. Il più piccolo si diede mentalmente del cretino, perché ancora una volta aveva dato dimostrazione di quanto fosse una frana con i discorsi rispetto a Namjoonie o Jinnie hyung. Si affrettò a spiegare:
-Lasciami finire. Lo è perchè questa canzone è di un qualcuno che non c’e più. Agust D come lo conoscevamo...beh..non è più tra noi. Yoongi hyung, tu non sei più Agust D.-
Suga spalancò gli occhi e lo guardò, iniziando a capire cosa V stesse provando a fargli capire.
-Con questa canzone, tu hai solo imitato il tuo vecchio stile, quello duro e underground, e ti è venuto bene, ma non c’è altro oltre al semplice copiare. Certo, Agust sarà sempre parte di te, ma non è più la rappresentazione del tuo essere. Adesso sei Suga dei BTS, sei Yoongi hyung. Sei cambiato e, ti prego, lasciamelo dire, sono così contento che tu sia cambiato e che Agust sia solo un ricordo. Il tuo stesso stile, il tuo rap è diverso. Ora sei più allegro e solare, ti apri con noi e non tieni tutto dentro. Lo Yoongi hyung dei primi anni non mi avrebbe mai fatto ascoltare una canzone di cui non era contento, convinto di dover fare tutto da solo, non mi avrebbe nemmeno lasciato entrare nello studio. E guarda ora. Sono così felice che tu ti sia aperto con noi. È questo lo hyung a cui voglio bene adesso. È questo lo Suga hyung che scrive le canzoni che tutti noi e gli Army amano. Ed è per questo che questa canzone ti sembra vuota. Non ti rappresenta.-
Suga, a quelle parole, ebbe una epifania. In pochi attimi, Taehyung gli aveva aperto gli occhi e gli aveva fatto capire cosa stesse succedendo. Suga stava cercando con ‘Shadow’ di usare un qualcosa che non gli apparteneva più. Non era privo di anima, era solo cambiato e lui stesso non aveva più bisogno di Agust D per andare avanti. Agust D era il passato. Sugao Yoongi erano ora il sue presente e ‘Shadow’ non doveva parlare come qualcuno che apparteneva al passato, ma doveva parlare di qualcuno che non c’era più, un’ombra del passato. Adesso sapeva benissimo cosa fare.
Il volto di Yoongi si aprì in un sorriso sincero e sussurrò:
-Grazie, Taehyungie...adesso ho capito cosa c’è che non va!-
Il volto di TaeTae si illuminò in un sorriso luminoso.
-Davvero?- al più piccolo non sembrava vero di aver aiutato il suo hyung.
Suga scoppiò in una risata breve, ma di cuore.
-Sì! So cosa devo fare adesso!-
Yoongi si girò verso il computer ed impugnò il mouse, mettendosi subito al lavoro sulla canzone. Era tempo di dare un cuore a quel guscio vuoto. Sapeva già come modificarla.
Così concentrato sulla canzone, Suga non si accorse di come Taehyung gli sorrise teneramente alla spalle e decise di lasciarlo solo, congedandosi dalla stanza in silenzio.
 
 
 



Un paio di giorni dopo, ‘Shadow’ era pronta. Suga convocò tutti i BTS in studio per un ascolto generale. I membri ascoltarono con attenzione quella nuova opera: il beat non era più quello duro di Agust D, ma non era nemmeno totalmente quello dell’attuale Suga. I due stile si mixavano perfettamente, sembravano prima combattere e contrastarsi, per poi fondersi in un unico fiume di note che scorreva armonioso. Il testo parlava proprio di come Suga non era più Agust D, di come non avesse più bisogno di quell’ombra che era il suo pseudonimo, di come ora era accompagnato da sei persone che lo amavano come una famiglia e con cui aveva condiviso tantissime cose negli ultimi anni. Ci aveva proprio messo il cuore in quella canzone e si sentiva. Finalmente si percepiva ogni singola emozione. I ragazzi, dopo il primo ascolto, rimasero estasiati. Era un capolavoro.
-È bellissima, hyung!- esclamò Kookie entusiasta.
Taehyung sprizzava gioia da tutti i pori:
-È fantastica!-
Jimin aveva gli occhi lucidi per l’emozione. Empatico come era, riusciva a stento a trattenere le lacrime a causa delle emozioni che Suga gli aveva trasmesso.
-Hyung...credo che questo sia uno dei tuoi capolavori in assoluto.- fu il parere di Namjoon, JHope che annuiva con foga dietro di lui.
Jin pose una mano sulla spalla di Suga e si congratulò con lui:
-Lo sapevo che prima o poi saresti venuto a capo della cosa.-
Yoongi sorrise al suo unico hyung e a tutti gli altri, ringraziando:
-Grazie. Sono soddisfatto anche io. Adesso mi manca solo sottoporla al giudizio dei manager.-
-Sono sicuro che andrà benissimo. Questa canzone è pronta per la seconda parte di MotS! Sarà un comeback con i fiocchi! Gli Army lo adoreranno!- esclamò Hobi, l’entusiasmo alle stelle.
-Comeback che non faremo se non ci decidiamo ad andare alla BigHit. Abbiamo l’incontro con la produzione tra una mezz’ora.- le parole di Namjoon riportarono tutti sulla terra e i ragazzi si affrettarono ad uscire dalla stanza per andare a prepararsi.
-Ehi, Taehyungie!- chiamò Suga, prima che il ragazzo uscisse dallo studio, in coda dagli altri. Tae si fermò, un’espressione interrogativa sul volto.
-Grazie, TaeTae. Solo grazie alla tua osservazione sono riuscito a produrre una canzone del genere. Grazie davvero.-
Taehyung, a quelle parole, si lasciò andare ad uno dei suoi sorrisi più luminosi e rispose:
-C’è una cosa che puoi fare per ringraziarmi allora!- l’espressione dubbiosa di Suga lo esortò a continuare -Puoi dirmi che mi vuoi bene!-
Ecco, quelle erano delle parole che Suga difficilmente diceva, infatti iniziò a diventare rosso come un peperone e abbassò lo sguardo, concentrandosi sul pavimento.
-Sto scherzando, hyung!- lo rassicurò TaeTae dopo qualche attimo in cui rimase ad osservare come Yoongi cercava di farsi forza per dirlo -Mi basta la canzone che hai scritto per capire che ci vuoi bene!-
Yoongi lo guardò di nuovo, sempre più in imbarazzo, perché TaeTae aveva sottolineato il significato nascosto dietro alle parole di ‘Shadow’.
Taehyung agitò la mano in segno di saluto, un sorriso sul volto, uscendo dalla stanza, ma potè giurare di aver sentito Suga sussurrare, il divertimento malcelato nel tono della voce:
-Ah...questo ragazzino impertinente!-
 


 
 
Fine.
 
Note dell'Autrice: (di nuovo) Rieccomi. Nel caso qualcuno sia arrivato alla fine, vi ringrazio. Spero che sia piaciuta. Ho voluto scrivere questa cosina, perchè mi è sempre piaciuto 'fantasticare' sul rapporto, in particolare, tra Teahyung e Yoongi, soprattutto da quando ho visto gli episodi di Bon Voyage 2 in cui loro sono insieme. XD Naturalmente, tutte le dinamiche, le rappresentazioni dei loro caratteri ecc ecc si basano sulla mia fantasia e su come nel fandom vengono visti. Deliri e spiegazioni a parte, ringrazio tutti quelli che sono arrivati fino a qui e chi, volendo, voglia lasciarmi un commento. Alla prossima, se mai ci sarà! I purple you! XD 
  
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