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Autore: Minsalex_95    20/07/2019    0 recensioni
Da qualche mese alcune cose sono cambiate nella vita di Beatrice ed Emanuele.
Beatrice si ritrova a pensare constatamente se ciò che l'ha cambiata è stato un'incubo oppure se è successo realmente. Nel frattempo Emanuele viene accusato ingiustamente di un omicidio.
I due riusciranno a superare i paradigmi della loro vita?
Genere: Generale, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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   Capitolo tre

"Signora Lucia ora arriveranno i soccorsi,andrà tutto bene,cercherò di chiamare l'ambulanza"continuavo ad urlare e piangevo nello stesso momento. Presi subito il mio cellulare ma non riuscivo a chiamare perché non mi prendeva segnale,non sapevo che cosa fare.

Mi venne in mente che la signora Lucia teneva sempre un cellulare di emergenza in cucina. 

Iniziai a correre nel corridoio e prima di varcare la porta della cucina,vidi in lontananza il signore Lorenzo.

Ma che cosa stava succedendo?

Mi avvicinai subito,era privo di sensi e in una pozza di sangue.

"Signor Lorenzo,mi sente? Per favore si alzi" Continuavo a scuotere il signor Lorenzo ma non mi dava nessun segno.

Dovetti lasciarlo nel corridoio,per andare a cercare il cellulare.

Appena entrai in cucina accessi le luci e notai che era tutto in disordine,le sedie erano tutte spostate,alcuni cassetti erano già aperti. Iniziai a rovistare in quasi tutti i cassetti,in tutte le dispense,ma non c'era nessuna traccia del cellulare.

Provai di nuovo a chiamare il 118 dal mio cellulare.

"Pronto" finalmente qualcuno mi aveva risposto.

"Ho bisogno immediatamente di un'ambulanza,stanno veramente male,non mi rispondono ,cioè sono privi di sensi,per favore aiutatemi"ero così nervosa che sicuramente dall'altra parte del telefono non riuscivano a capirmi.

"Signorina,si deve calmare,intanto dove si trova?"

"Allora mi trovo a casa della famiglia Greco,hanno bisogno del vostro aiuto,per favore dovete venire in fretta"

"Che cosa è successo?"

"Non lo so,sono entrambi feriti,ma non ho la più pallida idea con cosa"

"Ha provato a fare una massaggio cardiaco?"

"No"

Ad un tratto sentì dei passi provenire dal corridoio e poi cessarono.

"Pronto?Signorina,mi sente?"

Mi girai lentamente e c'era un uomo dietro di me,era immobile e mi continuava a fissare. Ero paralizzata e tremavo per la paura. Dovevo scappare in qualche modo,ma i muscoli delle mie gambe si tesero.

"Signorina,mi deve dire la via di dove si trova"

Per tutto quel tempo non mi resi conto che non ero sola e che la mia vita fosse in pericolo. 

"Aiutatemi" sussurrai,ma infondo lo sapevo che non mi avrebbero potuta aiutare.

Con la coda dell'occhio notai che nel tavolo,che era vicino a me,c'era un coltello,dovevo riuscire a prenderlo. 

"Signora,mi deve fare la cortesia di rispondere,non stiamo giocando"

Mi girai di scatto verso il tavolo,ma non ebbi neanche il tempo di avvicinarmi,che sentì l'uomo avvicinarsi a passi molto svelti verso di me.

"Pronto?! È ancora in linea? Signora?!"

Poi il nulla.

 

   Le pillole della psicologa non stanno funzionando un granché,perchè mi sono svegliata di nuovo a causa del mio brutto sogno,ma per fortuna è già mattina. 

Nell'incubo ero con una signora e un signore che si chiamavano Lucia e Lorenzo , ma chi sono?

Mentre sistemavo il letto,per non pensare più al mio brutto sogno, mi accorsi che mi faceva molto male il collo,più mi muovevo più i dolori aumentavano. 

Non riuscivo a capire il motivo di quei dolori perché prima che mi dimettessero dall'ospedale,il dottore mi disse che avrei avuto dei piccoli dolori soltanto per qualche giorno e fu veramente così,ma come mai mi faceva di nuovo male?

Da un lato vorrei dirlo ai miei genitori però non vorrei che si preoccupassero di nuovo delle mie condizioni. Una cosa che non mi piace del loro atteggiamento è che non mi spiegano niente,per esempio quando mi svegliai in ospedale chiesi il motivo per il quale ero lì,mi dissero soltanto che avevo avuto un incidente.

Se andassi in ospedale da sola? 

Il problema è che non potrei prendere neanche la macchina perché mi chiederebbero delle spiegazioni.

Mi venne un colpo di fulmine. Dovrei semplicemente cercare la mia cartella clinica,sicuramente ci sarà scritto come mi sono fatta male e poi proverò chiamare il dottore. Ma da dove dovrei iniziare a cercare?

I miei pensieri furono interrotti da mia madre che continuava ad insistere che dovevo andare in soffitta per cercare lo scatolone con scritto "cucina".

Nonostante ci fossimo trasferiti da un bel po',devo ancora spacchettare molti pacchi ma la cosa più strana è che fino a ora non ho trovato niente di mio,tipo delle foto o dei libri,soltanto vestiti.

Era impossibile trovare lo scatolone che cercava mia madre, perché c'erano troppi pacchi in soffitta,non lo poteva venire a cercare lei? Tutta questa roba da dove usciva?

Intanto che cercavo lo scatolone,notai uno in particolare era molto più piccolo e dorato.

Lo apri subito.Il mio occhio cadde in una foto,c'ero io e un ragazzo e stavamo sorridendo. Ma chi è questo ragazzo?Perché non sapevo l'esistenza di questa scatola?

Oltre alla foto,c'erano anche una collana con un cuore a metà con l'incisione di una "E"  e un bracciale con il segno dell'infinito. 

Sono mie queste cose? L'altra parte della collana l'avrà il ragazzo della foto? 

"Beatrice,hai trovato lo scatolone?" Ad un tratto vidi mia madre di fronte a me ed era molto arrabbiata. 

"Beatrice,ma che cosa stai facendo?"Strappò immediatamente la scatola tra le mie mani

"Se ti dico di fare una cosa la devi fare,hai capito?" Continuava ad urlare,ma perché era così nervosa? Perché non voleva che avessi quella scatola? 

"Chi è quel ragazzo?" 

"Scendi immediatamente. Non devi più salire in soffitta e non devi farmi nessuna domanda. Hai capito?!"

"Mi devi dire subito chi è quel ragazzo e perché la scatola non era in camera mia ma in soffitta?"

   
 
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