“Non ce la farà mai.”
“Sì, ti dico.”
“È solo un bambino!”
“È la volontà di Dio.”
Boom. Poof. Con un tonfo sonoro, Golia cadde, facendo tremare la terra.
Aziraphale ci mise un po' per convincersi a riaprire gli occhi, ma quando lo fece vide il corpo del gigante stramazzato a terra per il colpo di fionda che il ragazzino gli aveva piazzato proprio in mezzo agli occhi. L'angelo stesso si poté dire piacevolmente sorpreso.
“D'accordo, avevi ragione tu.” Accanto a lui, Crawly si rimise in piedi, facendo capolino da dietro la roccia contro cui erano accovacciati, pulendosi la toga dalla polvere. Aziraphale sorrise e si alzò anche lui con un'espressione tronfia che forse non gli si addiceva, ma tant'è. Non disse nulla, si limitò a guardare Crawly con gli occhi che brillavano di un immenso te l'avevo detto ed il demone sbuffò ma non fece in tempo a dire niente perché entrambi furono nuovamente attirati dalla voce del ragazzino che, corso al corpo del gigante steso a terra, gli sfilò la spada dal fodero e gli tagliò la testa senza pensarci due volte.
L'angelo rabbrividì ed il demone sibilò tra i denti in maniera drammatica per poi sorridere beffardo:
“Beh, che dire…” Provò a commentare, guardando divertito il compagno di avventura che stringeva i denti alla vista del ragazzino, impacciato e trionfante, che correva per tutto il campo di battaglia con la spada insanguinata sguainata al vento. “Almeno è stato uno spettacolo divertente.” Terminò la frase e poté giurare di sentire un lamento gutturale uscire dalla gola dell'angelo accanto a sé.
Alla fine non bruciava così tanto - pensò Crawly – aver perso la scommessa.