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Autore: lysdance1    29/07/2019    0 recensioni
Anthy pensò a Utena, a tutto quello che avevano passato insieme, a tutto ciò che era successo. Prese la sua valigia rosa, si assicurò che Chu Chu stesse comodo e al sicuro sulla sua spalla e, lanciando un’ultima occhiata alla Ohtori Academy, si lasciò gli ultimi anni di incertezza alle spalle.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Anthy Himemiya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Anthy pensò a Utena, a tutto quello che avevano passato insieme, a tutto ciò che era successo. Prese la sua valigia rosa, si assicurò che Chu Chu stesse comodo e al sicuro sulla sua spalla e, lanciando un’ultima occhiata alla Ohtori Academy, si lasciò gli ultimi anni di incertezze alle spalle.

La stazione del treno era desolata, non un’anima in vista: in pochi sarebbero stati disposti ad avventurarsi così lontano dal mondo, sul limitare della realtà e delle possibilità. Anthy sentì un fischio in avvicinamento, si alzò dalla panchina su ci stava riposando e si avvicinò alla banchina. Quando il treno le fu davanti e le porte si aprirono entrò a passo svelto, avendo cura di tenere saldamente la valigia e Chu Chu. Non appena le porte si furono chiuse il treno ripartì ed entrò in una galleria; l’aria iniziò a farsi pesante e le orecchie le si tapparono. Anthy si avviò verso i sedili, scegliendone uno vicino al finestrino sul quale sedersi, e posò la valigia nel sedile davanti a lei. Mentre osservava fuori dal finestrino iniziò a sentire un rumore sordo in sottofondo, che sempre più insistente si affacciava nell’ambiente circostante; il suono diventava sempre più assordante, e l’aria si appesantiva in accordo. Anthy smise di guardare di fuori e rivolse l’attenzione agli altri passeggeri del treno, cercando di indovinarne le sembianze nonostante la scarsa luminosità. Credette di intravedere un’anziana signora, ricurva su un bastone da passeggio, che si girava un cappello di paglia tra le mani; poco più in là spiò un ragazzo abbastanza giovane, quasi un bambino, un po’ trasandato, con uno strano casco in testa, mentre giocava con un qualche dispositivo elettronico; all’altro capo della carrozza scorse infine una coppia di giovani uomini vestiti da poliziotti che si tenevano per mano e parlavano dolcemente l’uno con l’altro. Il rombo del treno divenne sempre più assordante, finché non culminò in uno stridio acuto al quale seguì una luce abbagliante. Quando gli occhi le si furono riabituati alla vista Anthy si ritrovò in piedi su una banchina del treno, sola, senza neanche l’ombra del treno o degli altri passeggeri. Sentendo qualcosa tirare leggermente il suo vestito da dietro si girò e vide Chu Chu che, seduto sopra alla valigia, tentava di catturare la sua attenzione. Una volta ottenutala si girò a sinistra e la spinse con sollecitudine verso quella direzione. Anthy impugnò la valigia, offrì a Chu Chu la sua spalla, e iniziò a seguire i binari tenendo la sinistra. Via via che camminava iniziò a sentire un brusio che cresceva sempre di più, diventando sempre più distinto. Finalmente emerse in un corridoio, e si stupì di vedere così tante persone che si affrettavano in tutte le direzioni. Si guardò intorno, impugnò i suoi averi e si avviò anche lei verso l’uscita. Le persone intorno non facevano caso a lei, prese dalle loro faccende, ma Anthy si impegnò per cercare di capire cosa dicessero, nel tentativo di orientarsi. Man mano che si concentrava sulla lingua questa diventava sempre più familiare, finché non iniziò a riconoscere qualche parola e frase, ritornatele alla memoria come se provenissero da un lontano passato. Seguendo il flusso dei pendolari si avvicinò all’uscita della stazione, curiosa di vedere con i propri occhi il mondo di fuori dopo così tanto tempo. Quando fu sulla soglia sentì le orecchie stapparlesi, abbandonando la spiacevole pressione che persisteva fin da quando era salita sul treno. Finalmente uscì, e si voltò un’ultima volta verso la stazione per leggerne il nome: King’s Cross. Anthy sorrise dopo averlo letto e, senza più indugi, si avviò per la strada che aveva di fronte. Lì fuori, Utena la stava aspettando.
   
 
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