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Autore: fearlesslouis    31/07/2019    0 recensioni
Di perdersi, ritrovarsi e conoscersi. Di racconti, fiori e fotografie.
[Bozza di iscrizione al concorso "To be loved and to be in love" indetto su wattpad da @GiadaFantasy e @hazzasssgirl.]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Caro sconosciuto,

ho pensato per molto tempo ad un soprannome da darti. Il primo che mi è venuto in mente è stato ragazzo dei fiori, per il fatto che hai sempre quel dannato obiettivo puntato su un tipo diverso di pianta. Però sarebbe troppo scontato.

Allora poi ho pensato a qualcosa come occhi belli, perché sono davvero poche le volte in cui posi la fotocamera e mi permetti di vederli, ma ci ho impiegato un solo secondo a capire che difficilmente troverò un colore del genere da qualsiasi altra parte. Il problema è che somiglia un po' troppo a quei nomignoli di poco gusto che uso per far colpo la sera nei pub puzzolenti e dimenticati da Dio, e degli occhi come i tuoi meritano più di questo.

Quindi la terza opzione sarebbe musa, perché, sai, era da tanto che non scrivevo in modo così naturale e spontaneo.
Pensavo che quel fantomatico blocco dello scrittore fosse solo una balla inventata da qualche tizio che in realtà non aveva abbastanza fantasia per continuare a raccontare storie. E invece una mattina mi sono svegliato e la mia mano non si muoveva più, il foglio su cui poggiavo la penna non ne voleva sapere di riempirsi. Il maledetto blocco dello scrittore, caro sconosciuto, a quanto pare non risparmia nessuno. E forse dovrei chiedere scusa a quei tizi che hanno deciso di chiamarlo così, perché adesso riesco a capirli.

Io, poi, non sono il tipo che crede nell'amore a prima vista. Mi piace raccontarlo quando scrivo, o perlomeno tentare di immaginarlo, ma non lo faccio perché ci credo. Penso siano pochi, effettivamente, gli scrittori che descrivono il vero amore con cognizione di causa, perché l'hanno conosciuto e toccato con mano almeno una volta nella loro vita.

No... credo che lo facciano perché tutti – nessuno escluso – vorremmo sapere cosa si prova quando guardi gli occhi di qualcuno e hai la sensazione di perderti e ritrovarti allo stesso tempo. Vorrei dirti che è perché sono un inguaribile romantico, ma in realtà non è vero. In realtà, anche se scrivo e racconto dell'amore, il cinismo è una delle caratteristiche che mi descrivono meglio.

Forse sono un po' bugiardo, caro sconosciuto, per definirmi uno scrittore a tutti gli effetti. Forse chi mi legge potrebbe pensare che io ne capisca qualcosa dell'amore, senza sapere che invece non ho la minima idea di come funzioni, e che ciò che scrivo è solo ciò che mi piace immaginare. Sta di fatto, però, che quella volta in cui hai distolto lo sguardo dall'obiettivo e l'hai puntato nel mio, io per un attimo mi sono perso, e il secondo dopo mi è sembrato di ritrovarmi. E quando sono tornato a casa, ho scritto. Ho riempito pagine e pagine senza neanche rendermene conto, e per tutto il tempo ho pensato ai tuoi occhi.

Però, tornando ai nomignoli, come ti ho già detto non sono un tipo troppo romantico, e musa è un mix letale tra un cliché imbarazzante ed eccessiva smielatezza. Sai, mia madre mi prendeva sempre in giro per questa mi manìa di dare soprannomi a tutti. Suppongo che sia un modo tutto personale di sentire più vicine determinate persone – più mie, in un certo senso. Scommetto che nessun altro ti chiami ragazzo dei fiori, o musa. In caso contrario, sappi che ne sarei molto geloso. E se invece ci fosse qualche ragazzo che cerca di abbordarti in un pub puzzolente chiamandoti occhi belli, allora non dargli corda. A meno che il suo nome non sia Louis.

Quindi, potremmo ricominciare da qui.

Caro sconosciuto,

mi chiamo Louis, ho venticinque anni, ti guardo ogni pomeriggio mentre scatti foto ai tuoi amati fiori, e ho passato gli ultimi giorni a cercare di affibbiarti un nomignolo. Sconosciuto, comunque, dovrebbe andare bene.

La verità è che sembri così intoccabile, bello nel modo più puro e completo del termine, delicato e attento ad ogni minimo particolare. E forse è per questo che non ho ancora trovato il coraggio di avvicinarmi.

Non sei un ragazzo a caso in un pub anonimo e maleodorante. Non ho mai avuto la sensazione di perdermi e ritrovarmi, negli occhi di quei ragazzi. Non ne ricordo neanche il colore, mentre il verde dei tuoi ha ridato vita alle storie che voglio raccontare, all'amore che mi piace inventare.

Se fossi il protagonista di una di quelle storie, probabilmente sarei abbastanza coraggioso da mettermi tra te e i tuoi fiori, entrare nell'obiettivo di quella macchina fotografica da cui non ti separi mai. E magari a quel punto, attraverso i colori vivi di una foto, mi guarderesti con più attenzione.

A me succede così, quando scrivo: riesco a concentrarmi, rimetto in ordine pensieri ed emozioni. A volte, se mi sembra di averli smarriti, li ritrovo tra le parole. Ogni tanto, addirittura, è come se arrivassi a conoscermi un po' meglio. Magari a te accade lo stesso, quando guardi i colori dei petali e cerchi di trovare la giusta angolazione perché risaltino al meglio. Magari, se vedessi i miei occhi attraverso l'obiettivo, allora ti sembrerebbero blu come quei nontiscordardime che ti piacciono tanto. E allora io potrei posare la mia penna e tu la tua fotocamera e, solo per un attimo, potremmo guardarci davvero.

Sono quasi certo che saremmo una bella storia, tu ed io. Studierei il linguaggio dei fiori e ti regalerei dei bouquet bellissimi, e scriverei del modo in cui il tuo sguardo brilla mentre accarezzi i petali con dita delicate e tocchi morbidi – che, alla fine, sarebbe come scrivere dell'amore. E anche se non sono per niente fotogenico, ti lascerei scattarmi tutte le foto che vuoi. Forse nei tuoi occhi, oltre che perdermi e ritrovarmi, riuscirei anche ad apprezzarmi un po' di più.

Caro sconosciuto,

ho deciso che lascerò questa lettera improvvisata in mezzo ai fiori, ai piedi della quercia contro cui ti riposi ogni tanto. In caso volessi essere il protagonista di una bella storia, io sono pronto a scriverla. E sono sicuro che saprai riconoscermi.

Con la speranza di poterti chiamare per nome al più presto,

Louis.

   
 
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