Prompt:
| Hogwarts!AU |Aichi avrebbe voluto almeno passare il loro ultimo anno
insieme.
Solo quello.
Gruppo
facebook:
we are out for prompt.
Numero
parole:
836.
Aichi
osservava il soffitto della propria stanza, assorto. Solo e con le
lacrime agli
occhi, ripensava al suo primo giorno a Hogwarts, sette anni prima.
Accidenti,
sembrava passata un’eternità...
Era
arrivato tutto spaurito, avvolto in un mantello nero, in una notte
senza
stelle, insieme a tanti altri bambini come lui. Ricordava ancora
quando, sul
treno, si era scontrato con quel bambino dagli occhi verdi e lo sguardo
tagliente, che era rimasto a osservarlo mentre si rimetteva goffamente
in
piedi, sussurrandogli uno: «sta’
attento», prima di allontanarsi tranquillo,
come se non sentisse affatto il movimento sussultorio del treno.
Aichi
si girò su un fianco, stringendo le braccia intorno al
busto, mentre il
silenzio era diventato un rumore troppo forte da sopportare.
Kai
era sempre stato così. Un tipo silenzioso e un po’
scontroso, lo studente più
brillante di Hogwarts, un orgoglioso Serpeverde dal carattere altero.
La sua
bellezza era fiorita di anno in anno, attirandosi addosso
l’attenzione di tutte
le studentesse e l’invidia di tutti gli studenti della
scuola. Aichi si era
limitato a guardarlo da lontano, dal suo posto alla tavola di
Tassorosso. Lui
non lo aveva mai invidiato, ma solo ammirato, in segreto. Kai era
sempre così risoluto
e così deciso e Aichi, anche se non aveva mai avuto il
coraggio di rivolgergli
la parola, aveva sempre cercato di imitarlo, di prendere esempio da
lui. Aichi,
in fondo, era il suo esatto opposto. Era timido, imbranato e indeciso e
non
aveva fatto altro che attirarsi addosso l’ilarità
degli altri studenti, che lo
deridevano ogni volta che una pozione gli esplodeva in faccia. Non
eccelleva in
nessuna materia, fatta eccezione per lo sport, il Quiddich. Ed era
stato
proprio il Quiddich ad averlo avvicinato a Kai. Facevano entrambi parte
della
squadra delle rispettive Case ed entrambi erano due Cercatori.
Aichi
ricordò la prima volta che era sceso in campo contro di lui
e aveva perso.
Aveva cercato di tenergli testa, destreggiandosi meglio che poteva
sulla sua
scopa, ma era stato tutto inutile. Kai aveva catturato il Boccino
d’oro prima
di lui, con una mossa da maestro. Sembrava esserci nato, su quella
scopa!
«Bella
partita, hai stoffa.»
Aichi
era rimasto basito quando, una volta scesi a terra, Kai lo aveva
guardato negli
occhi e si era complimentato. Proprio lui, che a malapena rivolgeva la
parola
ai propri compagni di squadra.
Il
Quiddich aveva finito per unirli, partita dopo partita. Si vedevano di
nascosto, in un angolo della scuola, davanti a un chiostro, e parlavano
senza
mai guardarsi. Discutevano su quali fossero le mosse migliori e quali
sarebbe
piaciuto loro utilizzare, scommettevano su chi avrebbe vinto il
campionato e su
chi sarebbe stato il nuovo battitore o il nuovo portiere di una certa
squadra.
Iniziarono anche a scambiarsi consigli, anche se alla fine era Kai a
dispensarne a lui.
Poi,
un giorno, Aichi aveva ingoiato l’imbarazzo e lo aveva
fronteggiato,
guardandolo dritto negli occhi. Si era sollevato sulle punte e ne aveva
sfiorato le labbra, aspettandosi come minimo di essere Schiantato.
Invece, Kai
aveva sorriso, di quel suo sorriso beffardo e provocatorio, e lo aveva
attirato
a sé prendendolo per la vita. Aichi non avrebbe mai
dimenticato quel giorno.
Adesso,
però... Kai se n’era andato. Aveva accettato di
entrare nella Nazionale di
Quiddich come Cercatore e aveva lasciato Hogwarts. Aveva lasciato lui.
Aichi
avrebbe voluto almeno passare il loro ultimo anno insieme. Solo quello.
Invece,
Kai se n’era andato per sempre e chissà, forse le
loro strade non si sarebbero
mai più incrociate.
Aichi
si sollevò dal letto e uscì dalla propria stanza
e poi dalla sala comune di
Tassorosso. Dal corridoio sentiva arrivare i festeggiamenti per
quell’ultimo
anno scolastico che volgeva al termine, avvertiva l’allegria
trillare
nell’aria, ma non riusciva a gioirne. Camminò
senza meta, finché non giunse nell’angolo
che aveva accolto lui e Kai per così tanti anni. La luna
illuminava le pietre e
Aichi non poté impedirsi di rimembrare la sera in cui si era
incontrato di
nascosto con Kai, solo per osservare le stelle mano nella mano.
«Perché
non sei nella Sala Grande a festeggiare?»
Aichi
sussultò, incredulo e attonito. L’aveva forse
sognato? Rimase immobile,
tendendo l’orecchio.
«Non
rispondi?»
«Kai!»
Aichi
svoltò l’angolo e se lo ritrovò di
fronte, con gli occhi verdi che brillavano
come smeraldi, riflettendo i raggi della luna. Rimase senza fiato,
senza sapere
cosa dire. Era davvero lui o si trattava di un’illusione?
Sono
forse l’effetto di qualche
incantesimo? si chiese.
«Sono
io, Aichi. Non ho dimenticato la nostra promessa», rispose
Kai, serio, mentre
uno spiffero di vento gli scompigliava i capelli castani.
«La
promessa?» sussurrò Aichi, quasi confuso.
Kai
gli si accostò e gli prese una mano fra le sue, portandosela
sul cuore.
«Almeno
una parte di essa», precisò, «so di
essere andato via, di non aver passato
l’ultimo anno di scuola insieme a te, ma ora sono qui, almeno
in questo ultimo
giorno.»
Aichi
gli sorrise fra le lacrime. Si accostò e posò il
capo sul suo petto, lasciando
che Kai gli avvolgesse le braccia intorno al busto.
Angolino
dell’autrice:
Ciao
a tutti,
questa
OS partecipa all’event Drabblethon
indetto sul gruppo facebook We are out
for prompt.
È
la prima volta che scrivo su Aichi e Kai ed è la prima volta
che mi cimento in
una Hogwarts!AU, per cui spero che il risultato non lasci troppo a
desiderare. Per
motivi di trama e di prompt ho sottinteso che i protagonisti avessero
la stessa
età.
Una
storia leggera, forse con né capo né coda, ma pur
sempre un piccolo inizio.
Grazie
per essere arrivati fino a qui!
Senza
pretese,
Elly