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Autore: ThorinOakenshield    13/08/2019    2 recensioni
Fanfiction divertente e senza pretese ispirata a una celebre scena di Madagascar. Thorin, Bilbo e Balin si cimentano rispettivamente nei ruoli di: Re Julien, Mortino e Maurice XD.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Balin, Bilbo, Thorin Scudodiquercia
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Gli smidollati
 
Avevano visto un fuoco in lontananza. Le loro provviste erano finite e stavano morendo di fame.
Così, dopo vari e vari tentennamenti, i nostri eroi si erano decisi ad avvicinarsi al falò.
Bilbo e i nani stavano spiando i tre bestioni da dietro dei cespugli, indecisi sul da farsi.
“Allora, che facciamo? Ci avviciniamo o non ci avviciniamo?” chiese Dori, ormai arcistufo di tutte quelle riflessioni. Il suo stomaco stava brontolando da ore!
“Hanno cibo,” disse Balin, “però non sappiamo se sarebbero disposti ad accoglierci.”
“Beh, sono la nostra unica speranza.” Il grande Thorin Scudodiquercia prese la parola. “Le nostre provviste sono finite e loro hanno praticamente allestito un banchetto. Temo proprio che sarebbe il caso di provare a interagire con loro.”
“Sì, però cosa sono?” Il povero e piccolo Bilbo Baggins stava tremando come una foglia, mangiandosi le unghie. La sua voce era stata lamentosa, come se fosse stato sul punto di mettersi a piangere da un momento all’altro.
“Sono troll, mastro Baggins” gli rispose Thorin, ormai stanco dei piagnistei di quel piccoletto.
“Ma i troll sono cattivi!” Lo hobbit scoppiò a piangere un’altra volta, memore dei libri che aveva letto in passato. Era affamato come non mai, però non aveva di certo il coraggio di avvicinarsi a quelle bestie feroci.
Durante il pianto, Bilbo si era attaccato al capo del gruppo.
“Per favore, mastro Baggins, non stare vicino ai piedi del re.” Thorin Scudodiquercia lo spinse via, a dir poco schifato.
“Certo, potremmo avvicinarci, potremmo chiedere loro qualcosa da mangiare” intervenne Balin. “Tuttavia sappiamo benissimo come sono fatti i troll, sicuramente in futuro vorranno qualcosa in cambio. Si prenderanno le nostre donne, i metalli preziosi… le arkengemme!”
A quelle parole – anche se non gli fregava niente né dei metalli preziosi né delle arkengemme –, Bilbo pianse ancora di più, attaccandosi un’altra volta a Thorin.
“I piedi!” brontolò quest’ultimo, levandoselo di dosso con modi più bruschi rispetto a prima. “Te l’ho detto tre secondi fa, è vero che gli ho detto dei piedi?!” Si rivolse al suo fidato consigliere.
Balin, dopo un sospiro paziente, disse a Bilbo: “È vero, te l’ha detto dei piedi.”
Lo hobbit ridacchiò imbarazzato.
“Aspettate!” All’improvviso, gli occhi del futuro Re sotto la Montagna si illuminarono. “Ho un piano!”
“Davvero?” Balin lo guardò preoccupato, la stessa cosa fecero gli altri: i piani del loro capo non andavano mai a finire bene.
“Allora, va bene, sono troll, ma chi ci dice che siano troll malvagi?” spiegò Thorin. “Insomma, voglio dire, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Magari questi sono nobili d’animo. E ho un piano per scoprirlo…” Guardò Bilbo, uno sguardo che al piccoletto non piacque affatto…
 
Maso, Berto e Guglielmo stavano litigando da ore. Non che fosse una novità.
Stavano litigando per i motivi più futili, sul come cucinare un cervo.
I tre bestioni sarebbero andati avanti a discutere, se improvvisamente, dinanzi a loro, non fosse spuntato un esserino misterioso.
Thorin aveva assestato a Bilbo un gran bel calcio, facendolo capitare proprio sotto al nasone dei troll.
Il povero piccolo hobbit era spaventato come non mai, fu un miracolo se non scoppiò a piangere di nuovo.
“E questo chi è?” chiese Guglielmo, con il suo vocione. Si fece vicino allo scassinatore.
“Ah non lo so, non ne ho mai visto uno” rispose Berto, con la sua voce più stridula e ridicola. Anche lui si era avvicinato allo hobbit, in compagnia dell’altro fratello.
Bilbo Baggins li stava guardando con i suoi occhioni da cane bastonato, lucidi come non mai.
“A me sembra un furetto” affermò Maso, dopo averlo osservato un po’.
“Ma che stai dicendo?!” sbottò Guglielmo, dandogli il mestolo per la testa. “Si vede lontano un miglio che è uno scoiattolo!”
Maso si massaggiò il capo offeso. “Non osare colpirmi mai più!” Dopo essersi ripreso, diede uno spintone al fratello maggiore.
Ovviamente quello rispose.
Bilbo Baggins, dal basso verso l’alto, osservò i due troll picchiarsi, ancora terrorizzato.
“Secondo me è un porcellino d’india!” esclamò Berto, più allegro.
 
I tredici nani stavano guardando i troll litigare, a dir poco perplessi.
“Non sembrano pericolosi” commentò Balin. “Sembrano piuttosto degli smidollati.”
Thorin Scudodiquercia, incoraggiato da quelle parole e dall’evidente stupidità dei troll, si voltò verso i suoi uomini. “Venite tutti! Andiamo a conoscere gli smidollati!”

   
 
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