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Autore: Little_GirlMoon005    19/08/2019    3 recensioni
'' Millenni di attesa per poi essere scelto con l'incarico di distruggere il Paradiso Terrestre,
e di certo non era una cosa da tutti.
Poteva considerarla la sua piccola rivincita nei confronti del Grande Creatore. ''
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Crowley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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snake Crawley scivolò, pigro e silenzioso nella sua forma da serpente, nello splendido e perfetto giardino dell'Eden, creato e curato per quando Loro sarebbero arrivati. Millenni di attesa per poi essere scelto con l'incarico di distruggere il Paradiso Terrestre, e di certo non era una cosa da tutti. Poteva considerarla la sua piccola rivincita nei confronti del Grande Creatore.

Indisturbato scivolò accanto ad un Angelo, che non si accorse di un ambiguo serpente strisciare per il giardino.
"Vecchio, dovevi mettere una guardia più ssssveglia..." sibilò il serpente, un sussurro così basso che andò a disperdersi nell'aria. Si arrampicò sull'albero della conoscenza di Dio,
stiracchiandosi poi in equilibrio su un ramo, e attese.


Vide infine una giovane donna avvicinarsi all'albero delle mele, ammirandolo con gli occhi e accarezzando le foglie perfette, di un verde radioso, e quando la sua mano si avvicinò al ramo lui fece saettare fuori la lingua, sfiorandola.
Lei sussultò, sorpresa e spaventata, il primo spavento della storia dell'uomo, ma le sensazioni legate a quell'emozioni svanirono subito quando rammentò la sicurezza di quel posto: ovvero che nessun animale poteva farle del male.

Crawley allora strisciò giù dall'albero, riprendendo le sue vere sembianze. Un corpo avvolto da lunghe vesti scure, il viso chiaro incorniciato da lunghi capelli rossi, e due ali che si aprirono dietro la sua schiena. Era bellissimo, Eva dovette ammetterlo. Bello quanto Adamo? Non ne era sicura.

"Ciao, Eva." lui la salutò sorridendo, la sua voce era bellissima e soave. Il viso di lei si rilassò. "Sei un angelo." constatò, più tranquilla.
"Si, Eva." rispose, chinando leggermente il capo. Poi allungò un braccio per afferrare una mela. "Dimmi, che ne pensi di queste mele?" le domandò sorridendo tra sé.

"Non lo so." rispose lei, umile. "Non si possono mangiare."
"Oh, molto strano." commentò lui fingendosi stupito e affondando un deciso morso sulla polpa rossa del frutto che aveva afferrato. "Sono molto buone, e sono sicuro che Lui non vi negherebbe qualcosa di buono."

Eva si passò la lingua sulle labbra. "È... l'albero della conoscenza, non ci è permesso mangiarle." disse.
Quando Crawley allungò il braccio verso di lei, il pomo era di nuovo integro e lucido. "Te ne ne offro una io." sussurrò. Lei sembrò piacevolmente sorpresa, ma lui riconobbe il dubbio non celato nel suo sguardo innocente.

"Sono un angelo, non lo farei se fosse proibito." la rassicurò con un dolce inchino, guardandola poi cospiratorio con le sue iridi gialle. "Magari questo... è un piano di Dio, per mettere alla prova la vostra sicurezza nel suo amore." ed Eva fece un passo verso di lui.

"Chi ti ama non ti negherebbe mai la conoscenza." continuò, ma Eva ancora non accennava a cedere. "Guardati intorno, se fosse pericoloso qualcuno ti starebbe avvertendo. Un angelo ti metterebbe in guardia." 
"Tu sei il primo angelo che vedo." confessò lei.

Lui sorrise e si inchinò ancora. "È un onore." le si avvicinò piano, girandole intorno lentamente, osservando come la sua pelle reagisse istintivamente più veloce della sua mente. La vide rabbrividire sotto il suo sguardo. Fu il primo, probabilmente, a farla sentire come era, senza veli.

Si fermò alle sue spalle e mosse un braccio circondandola, in modo che la mela fosse davanti ai suoi occhi, che ora guardavano il frutto con crescente desiderio. Eva la prese in mano e Crawley sapeva, sapeva che l'avrebbe mangiata, non aveva nemmeno bisogno di vederla.

"Quell'animale..." sussurrò Eva, lui capì che si riferiva alla sua forma da rettile. "Come si chiamava?" gli domandò, prima che se ne andasse.

Crawley rise come un angelo non avrebbe mai riso. Malizioso, divertito, provocante. 
"Serpente."





  
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