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Autore: Isidar27    20/08/2019    0 recensioni
"...ma Loki adesso era lì con lui, niente sbarre a dividerli e una possibilità per entrambi di un futuro insieme… ora i giochi erano fatti e non restava che vedere cosa sarebbe successo". Immaginario post The Avengers (2012). Dopo la battaglia di NY Thor riporta Loki su Asgard perché venga giudicato per le sue azioni. Temendo però di perderlo nuovamente è il Dio del Tuono a proporre ad Odino una punizione per il fratello. Così Loki viene esiliato senza poteri sulla Terra e con lui deve esserci anche Thor per tenerlo sotto controllo. Col passare del tempo il legame tra i due tornerà a saldarsi andando ben oltre l'antico amore fraterno. Infatti nascerà (letteralmente) qualcosa di più importante che spingerà i due a lasciare da parte le ambizioni sul trono per una storia destinata a durare nel tempo.
Un tuffo nel passato con una Thorki senza troppe pretese per tutti coloro che come me amano questi due personaggi! Buona lettura!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Loki, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: Incest, Mpreg
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Faites vos jeux

Era quasi il tramonto. L’acqua di una tonalità azzurro scuro rifletteva i raggi gialli e aranciati del sole che lentamente lasciava spazio alla sera. Il Dio degli Inganni osservava lo spettacolo del giorno che diventa notte in piedi sul parapetto di quello yacht di un certo genio, miliardario, playboy, filantropo e si godeva la pace prima di quello che avrebbe dovuto sopportare quella sera.

«Loki…»

Una voce fin troppo familiare lo richiamò dal suo stato di quiete, mentre il dio biondo gli si avvicinava con cautela.

«Thor quante volte devo spiegarti che sto scontando più che egregiamente la mia pena sopportandoti per forza? Vorrei almeno potermi godere un po’ di calma in santa pace.»

«Lo so ma…»

«Se credi che fuggirò a nuoto… sai che non lo farò. Non mi bagnerei mai questi vestiti per essere riacciuffato subito da te! Anche se la prospettiva di vederti rovinare i tuoi “meravigliosi capelli” è allettante devo ammetterlo.»

Con un malcelato sorriso sulle labbra il Dio del Tuono lo raggiunse e gli si mise accanto.

«è bello sapere che hai sempre un pensiero dolce per me…» lo guardò per un attimo; l’altro stava guardando lontano «Vedrai che non durerà a lungo sono sicuro che se continui a fare il bravo…»

«Thor ti prego non ho voglia di uno dei tuoi discorsi sulla speranza e sulle buone azioni quando stiamo per imbrogliare una serie di miliardari che rimpingueranno le tasche già abbastanza piene di Stark.» disse girandosi e guardandolo con un sopracciglio alzato con fare eloquente. 

«A proposito di questo, credo che dovremmo rientrare… Tony vuole iniziare.»

Loki sorrise lievemente

«Mpf e tu non vedi l’ora di dar prova delle tue nuove abilità primeggiando anche in questa sfida o sbaglio?»

«Non sbagli e ne darò prova anche a te!»

«Come vuoi» disse il moro alzando le mani «almeno se per una volta qualcuno muore avvelenato non potrete dire che sia colpa mia.»

«Hey!» replicò il biondo leggermente offeso, ma l’altro si stava già incamminando. 

«Coraggio Dio del Tuono è ora di esibirci.»

Detto questo entrò nella sala sottocoperta seguito a ruota dal dio biondo.
 

Qualche settimana prima…

Asgard splendeva di una luce particolare quel giorno che la faceva sembrare ancora più gloriosa del solito. All'improvviso un fascio di luce blu si materializzò nel cielo. Ne vennero fuori due dei ben noti alla gente del posto uno dei quali era imbavagliato da una museruola magica e legato da catene.

Il luogo in cui erano atterrati era a poca distanza dal palazzo reale, non più di una ventina di minuti a piedi, ma nel tragitto nessuno dei due dei parlò. La loro mente frullava di pensieri.

“Non posso credere di starlo facendo davvero” si diceva Thor.

“Non posso credere di aver ceduto così facilmente” pensava Loki. 

Erano entrambi stanchi ed entrambi delusi ognuno per le proprie ragioni, ma Thor era anche preoccupato. Preoccupato perché temeva la punizione di Odino per Loki e dentro di sé sapeva (ne era più che convinto in realtà) che il fratello non si sarebbe pentito per una sola delle sue azioni deplorevoli.
Se gli fosse andata bene Odino si sarebbe limitato a sbatterlo nelle segrete… macché bene?! Non andava bene per niente…. L’avrebbe perso di nuovo e in cuor suo sapeva di non volerlo perdere. Si, perché in quei mesi in cui aveva pianto tanto la perdita del fratello aveva capito quanto davvero gli importasse di lui.
Nello stesso momento in cui l’aveva rivisto si era sentito sollevato e aveva realizzato di provare un sentimento ben più grande del solo amore fraterno. A dirla tutta in fondo era felice di sapere che fosse stato adottato. 

E per Loki…beh non che i suoi sentimenti fossero molto diversi…

Ma quello non era né il luogo né il momento adatto per affrontare un simile argomento.

Giunti al cospetto del Padre degli Dei Loki fu privato della museruola magica e tutto andò come previsto; Loki non si pentì nemmeno un istante per i suoi gesti e il padre si adirò oltre ogni modo. Frigga provò ad intercedere per lui, ma Odino non volle sentire ragioni.
Quando ormai stava per spedirlo nelle segrete senza la possibilità di vedere nessuno Thor decise che tanto valeva tentare.

«Posso suggerire padre una punizione più… particolare?»

«Che vuoi dire Thor?»

«So per certo che ci sono cose che Loki ritiene ben più crudeli che essere rinchiuso tra quattro mura magiche.»

«Cosa suggerisci allora?»

«Se mandi Loki nelle segrete non cambierà nulla. Non verrà infastidito.  Avrà tempo per riflettere e si chiuderà sempre più nel suo odio verso di me e verso di Voi. È quello che vuole! Allora perché non fare tutto il contrario? Ti suggerisco, padre, una punizione che ha aiutato anche me a suo tempo. Mandalo in esilio senza poteri e mi offro di poterlo accompagnare e verificare i suoi progressi.»

Loki ascoltava con un’espressione tra il sorpreso e lo sconvolto “Che diavolo ha in mente questo idiota?!”

«E dove vorresti mandarlo?»

«Nel luogo dove più ha arrecato danno, quello che più detesta, ma dove nemmeno dovrebbe mostrarsi in pubblico se non per chiedere il perdono…su Midgard.»

«NO!» urlò il moro. 

«È una richiesta rischiosa Thor! Potrebbe tentare di fuggire…»

«Se ci provasse io e gli Avengers lo fermeremmo… di nuovo!» disse guardandolo freddamente.

«NO! Odino preferisco le segrete!»

Il Padre degli Dei si adirò nuovamente. 

«Tu preferisci? Avanzi pretese dopo quello che hai fatto a quel popolo? Che hai fatto a tutti noi?!» c’era durezza nelle sue parole e profondo rammarico. Il Padre degli Dei e l’erede di Jotunheim si fissarono per un istante e poi Odino parlò.

«È deciso! Loki sei privato dai tuoi poteri. Sconterai la tua pena in esilio su Midgard!»

Un fascio di luce dorata percorse il corpo di Loki che si trovò leggermente instabile sulle gambe. Frigga ebbe un leggero sussulto nel vedere il figlio in quello stato. 

«No» mormorò il moro rialzandosi «TI ODIO THOR! IO TI ODIO!»

“Vedrai che mi ringrazierai” pensava invece Thor.

«Portatelo via non ci vorrà molto prima della partenza» ordinò Odino «Thor io mi fido di te e ti ammiro! Stai sacrificando te stesso per aiutare Loki. Spero davvero che tu abbia successo figliolo.Tuttavia avrete bisogno di un luogo sicuro sulla Terra dove Loki non possa arrecare danni e venga costantemente controllato.»

Thor, che aveva seguito con lo sguardo le guardie portare via Loki  con apprensione, si voltò verso il padre con un sorrisetto sulle labbra. 

«Tranquillo padre! Conosco il posto adatto!»
 

Midgard qualche ora dopo...


«Chiariamo subito una cosa! Quello è il mio frigo bar: mio frigo bar uguale miei alcolici e miei drink!»

«Sei un egoista Stark e un pessimo padrone di casa! E comunque un drink ancora me lo devi! Thor già la tua crudeltà mi aveva stupito con Odino, ma portarmi a casa di questo maleducato oltre che insopportabilmente odioso…è stato proprio perfido!»

«Considerando che per te è come un complimento direi…ehm…grazie?» rispose il dio biondo guadagnandosi uno sguardo omicida da parte del fratello.

La tensione si poteva tagliare con un coltello mentre Anthony Edward Stark enunciava le “regole di casa” al nuovo inquilino della Tower. Intanto un Capitan America un po’ scettico e un po’ pensieroso osservava la scena.

«Thor»lo chiamò «sei sicuro che sia una buona idea?»

«Beh francamente non del tutto, ma era l’unico modo che avevo per dare una possibilità a Loki di non passare il resto della vita in una cella.»

«Ah quindi l’hai fatto per lui?» disse il soldato alzando un sopracciglio. 

A quella domanda che era più una specie di insinuazione Thor rispose irrigidendosi un poco. Possibile che fosse così chiaro?

«Io veramente…»cercò di giustificarsi, ma fu interrotto da uno nuovo problemino. 

«Allora dove dormo?» chiese il moro con fare annoiato. 

«Vuoi dire dove dormirete! Non ho intenzione di sprecare più di una stanza per due seccature divine come voi!»

«Cosa?! Scherzi vero?! Dovrei dormire con lui?» disse Loki rianimandosi di colpo. 

«Beh siete fratelli l’avrete fatto milioni di volte da piccoli.»

«Primo io non sono suo fratello.»

«Si che lo sei.» ribattè Thor offeso nell’orgoglio. 

«Adottato! E secondo: cosa ti fa credere che domani al risveglio non vi troverete con un Avengers in meno?»

«Semplice: primo non ti conviene ammazzarlo perché dopo che mi hai defenestrato da casa mia LUI è l’unico motivo per cui non ti uso come tester per le mie armature o rischierei di trovarmele tutte bruciacchiate a causa dell’ira di point break qui presente. Ah e non ti conviene nemmeno tentare di fuggire. Ti abbiamo impiantato un chip antifuga nel collo e qualora provassi a togliertelo potrai verificare tua stesso che ci sarebbero delle spiacevoli conseguenze.»

«E quando me lo avreste impiantato scusa?! AHIA!» gridò Loki mentre Thor dietro di lui alzava le mani in segno di scusa con una strana pistola.

«Proprio adesso!» continuò Stark con un sorrisino soddisfatto.

«Ora sei proprio morto Thor!»

«Infine…Santo cielo fa un po’ quello che ti pare con la vita della stupida bionda che ti ritrovi per fratello basta che non lo affoghi con i miei alcolici! È già abbastanza per me doverli difendere dai tuoi assalti.»

La camera in cui Stark li aveva parcheggiati era spaziosa e luminosa, ma aveva un solo letto e questo a Loki piaceva poco.

«Beh dai è carina no?» disse Thor con un sorriso.

«Io voglio il lato sinistro del letto e vedi di non russare.» ribattè il moro freddamente e si buttò sul letto. Era esausto e pensieroso. Nemmeno lui sapeva cosa aspettarsi da quella situazione. 

Thor dal canto suo cercava di non darlo a vedere, ma era più che soddisfatto. Ci sarebbe voluto del tempo certo, sopratutto per adattarsi, ma aveva tutte le intenzioni di fare del suo meglio per entrambi. 

Dopo un paio di settimane e un alternarsi di tiri mancini reciproci Tony raggiunse Loki in salotto che intanto si stava rimpinzando di biscotti e guardava cosa proponeva la tv. 

«Allora piccolo cervo so cosa puoi fare per incominciare a sdebitarti per la mia generosa ed infinita ospitalità.»

«No scusa sdebitarmi? Già il fatto che non faccia saltare in aria la tua bella torre con tutti dentro mi sembra abbastanza….quindi mi permetto di correggerti: cosa puoi fare tu per me per la mia immensa clemenza? Mmm per esempio lasciarmi vedere qualcosa di più interessante della tua faccia!»

Tony lo fissò un momento «Jarvis»

«Si signore?»

«Facci tornare all’età della pietra per favore.»

«Stacco l’elettricità signore» e improvvisamente il televisore si spense. 

«Ehi!»

«Bene ora ho la tua attenzione! Dunque dicevo: la prossima settimana darò una festicciola con un gruppo di miliardari in Italia. Saremo a bordo di un mio yacht privato. Ora questi signori adorano svuotarsi le tasche con il gioco d’azzardo ed io adoro svuotare le loro tasche per puro diletto personale. Ma il mio croupier di fiducia si è incasinato con una tipa di Las Vegas o una cosa così …. insomma non potrà esserci.»

«Dove vuoi arrivare?»

«Come te la cavi col poker?»

«Stark così mi offendi. Non avrò i miei poteri, ma in fondo sono o non sono il Dio dell’Inganno?» disse Loki con un sorrisetto mefistofelico

«Eccellente! Sapevo che un po’ di sano imbroglio ti sarebbe piaciuto. Ti farò arrivare degli abiti adatti per l’occasione.»

«Non per rifiutare un invito così allettante, ma Thor cosa pensa di questo tuo grande ed onesto piano per passare la serata?»

«Tranquillo gli ho assicurato che è un mio piano e che non me l'hai ordinato tu col tuo bastoncino del controllo mentale...Intanto il biondo divino avrà un altro ruolo fondamentale.»

«Sarebbe?»

«L’ho mandato a fare un corso accelerato da barman. Così anche lui si renderà utile in qualcosa.»

«Per Odino! Ci avvelenerà tutti!»
......

Fino ad allora Thor credeva di avere tutto sotto controllo; il piano era semplice: fare da babysitter a Loki, capire se anche l’altro provava i suoi stessi sentimenti e rinsaldare (e possibilmente  approfondire) il loro rapporto. Anche quando aveva proposto a Tony di dargli una camera sola per entrambi facendola passare per un’idea del miliardario sapeva che avrebbe gestito la convivenza con Loki a dovere, ma quella sera c’era un problema non calcolato.
E il problema era che per le tre settimane che avevano passato alla Tower Loki non aveva fatto che andare in giro in tuta e maglietta spostandosi dal divano alla camera da letto poi alla cucina e poi di nuovo al divano e alla camera da letto. Non sembrava preoccuparsi particolarmente del suo armadio sulla Terra visto che non poteva certo sognarsi di farsi rivedere in strada così presto dopo tutti i guai che aveva combinato solo qualche settimana prima proprio lì a NY.
Ma quella sera non erano alla Tower e nemmeno a NY e così quando Loki uscì dal bagno della loro cabina (che era una per entrambi anche in quell’occasione) vestito con una camicia bianca aderente, una cravatta nera e un gilet grigio scuro, capelli perfetti e l’aria di chi sa di non avere niente fuori posto Thor sentì improvvisamente la bocca arida.

«Thor mi aiuti con questi gemelli?» gli disse il più giovane venendogli incontro.

L’altro allora ridestandosi si avvicinò  a lui per aiutarlo. Il respirò un po’ più veloce. 

«Ehm Loki sei…»

Il moro alzò lo sguardo su di lui «Si?»

“ Diglielo eddai! Diglielo! Ora glielo dico! Si!”. Prese un respiro. 

«Sei…»

«Vestito con un completo da 5000 euro grazie al sottoscritto quindi vedi di non rovinarlo.» Ed ecco che Tony Stark con un tempismo perfetto aveva fatto il suo ingresso nella loro cabina  interrompendo quella quasi confessione.

«Credevo che non stessi attaccato agli spiccioli della tua fortuna Stark.» ribattè Loki. 

«Spiritoso! Piuttosto tra 45 minuti iniziamo mi raccomando conto su di voi…»

«Si si lo sappiamo ma se non vi dispiace sapendo che dovrò passare con voi e con un gruppo di persone se possibile ancora più insopportabili di voi le prossime ore ho bisogno di una pausa in anticipo…con permesso.» e così dicendo uscì per dirigersi sul ponte dello yacht.

«Loki…» mormorò appena l’altro un po’ deluso.

Tony si girò verso la porta poi verso Thor, poi di nuovo verso la porta e si rigirò con un sorrisetto a fior di labbra. 

«Ho interrotto qualcosa forse?»

Il fatto che Thor diventasse di colpo dello stesso colore di un peperone confermò a Stark che si!aveva sicuramente interrotto qualcosa “mmm la cosa si fa interessante” ghignò Tony. 

La serata in generale andò bene; Loki ci sapeva fare come croupier e sapeva chi e come far vincere e perdere al punto giusto per non destare troppi sospetti. Anche senza i suoi poteri quello era proprio il suo campo. 

Thor dal canto suo non avvelenò nessuno e fu piuttosto fiero dei risultati ottenuti. E nessuno gli tolse questa convinzione nemmeno quando, a causa di un drink un po’ troppo forte, Steve Rogers salì su un tavolo e intonò l’inno americano costringendo un dapprima divertito Tony a recuperarlo e a portarlo nei suoi alloggi. 

A fine serata Loki si avvicinò al bancone del bar stiracchiandosi un po’.

«Che le do signore?» chiese Thor sorridendo.

«Un Martini liscio grazie.» 

«Oh ma dai! Mi sono esercitato tanto!Potresti anche mostrare un minimo di interesse e chiedermi qualcosa di più complicato.»

«Ok, allora un Martini con un’oliva.»

«Sai essere davvero acido.»

«Lo so.» rispose l’altro con un sorrisetto. Thor gli porse il bicchiere e Loki ne prese un sorso. Anche il biondo quella sera era vestito di tutto punto: camicia aderente, capelli raccolti in un codino sulla nuca, dei jeans scuri… “Però devo ammettere che così è proprio …no! È l’alcool a parlare!” E abbassò di colpo lo sguardo continuando a bere. 

«Senti stavo pensando… sono tutti andati a dormire e questo super yacht ha una piscina a cui Tony non ci fa accedere perché è “solo per fare invidia ai riccastri” come dice lui. Quindi che ne dici se ne approfittassimo per un bagno dell'…» guardò al volo l’orologio appeso nella sala «01.35?»

«Thor ho capito male o mi stai proponendo di infrangere le regole?»

«M-ma no f-figurati è solo che… domani torniamo a NY e tu dovrai startene di nuovo rinchiuso in casa. Ho pensato che magari poteva essere una buona occasione per svagarti un po’ e…»

Loki lo fissò un attimo. Poi sul suo volto comparve un sorrisino compiaciuto.

«Ahah! Si in effetti un po’ di svago mi serve.» disse sospirando.

«Bene allora! Ma non tentare di affogarmi e darti alla fuga sai che…»

«Si si lo so: il chip antifuga, guai a me se ci provo, l'ira funesta di Odino etc. ect. sarebbe uno spreco di energie... e tanto tu mi ritroveresti sempre giusto?» fece sarcastico e così dicendo gli diede le spalle e se ne sparì col suo drink.

Thor restò a fissarlo un attimo mentre si allontanava.

«Si, sempre!» sussurrò. 

Era notte fonda e il cielo era nero così come il mare fuori della nave. C’era la luna piena: i raggi argentei riflessi nell’acqua. Le pareti della piscina erano appena illuminate e l’acqua era blu e cristallina.
I due arrivarono alla piscina sul ponte e rimasero in soli boxer prima di buttarsi. La temperatura a quell’ora non era proprio ideale, ma in fondo Loki era pur sempre un gigante di ghiaccio e non si fece problemi ad immergersi in pochi attimi cosa che per Thor non fu altrettanto immediata.
Dopo un po’ che se ne stavano lì a nuotare nelle quiete della notte Loki decise di interrompere il silenzio.  

«Allora Dio del Tuono hai deciso che ti darai alla carriera di malvivente dopo questo strappo alle regole di casa Stark?»

«Mi sembri un pochino drastico per un bagno in piscina!»

«Beh ma si inizia così. Poi dovrai alzare un po’ il livello. A tal proposito…» e sollevandosi sulle braccia uscì dalla piscina per dirigersi ad una sdraio poco distante coperta da un asciugamano. Era completamente bagnato e gocciolante e Thor sentì le guance farsi calde «credo che ci siamo meritati un piccolo compenso per aver prestato i nostri servigi tutta la sera gratuitamente.» E tolse da sotto l’asciugamano una bottiglia di champagne e due bicchieri. 

«Ma Loki! Quella bottiglia costerà almeno 300 dollari!»

«Sbagliato! Ne costa il doppio e poi scusa se dobbiamo fare un dispetto a Stark voglio che risulti il più fastidioso possibile…come lui insomma…mi sembra un giusto bilanciamento.»

Thor era ancora un po’ esitante, ma Loki non gli diede tempo di riflettere. Si inginocchiò vicino a lui sul bordo della piscina e gli porse un bicchiere stracolmo. Poi lo guardò negli occhi.

«Al tuo primo strappo alle regole Dio del Tuono.» Disse con voce suadente per poi bere subito dopo. 

Thor lo fissava rapito bere lo champagne. Le labbra di Loki erano rosse e bagnate e Thor si ritrovò più volte a porvi lo sguardo con desiderio crescente di farle sue.
Passata qualche ora fecero ritorno in cabina. 

«Sono distrutto!» disse Loki uscendo dal bagno e afferrata la prima maglietta disponibile la indossò buttandosi poi sul letto.

«Ma non è mia quella maglietta? Comunque è stato piacevole no?»

«Non è stato male devo riconoscerlo.» Intanto gli occhi gli caddero involontariamente sul corpo scolpito e ancora bagnato del fratello e un brivido lo percorse leggermente “Riprenditi!” si disse mentre l’altro entrava in bagno.

«Comunque potremmo proporre a Tony di installare una piscina nella Tower. Potrebbe essere un bello svago per te…certo sempre che non tenti di affogarci chiunque ti faccia arrabbiare» gli disse dal bagno mentre si passava un asciugamano addosso. Nessuna risposta «Loki?» disse Thor affacciandosi leggermente sulla camera, ma l’altro era letteralmente crollato sul letto senza nemmeno mettersi sotto le coperte. 

Allora Thor si avvicinò e cercò di sistemarlo sotto le coperte meglio che poté, il più delicatamente possibile.
Lo guardò in silenzio per un istante: sembrava così in pace. Chissà forse aver proposto l’esilio era stata davvero una buona idea. Per lui Loki non era mai stato veramente un cattivo e in quel momento non sembrava nemmeno la persona che aveva cercato di ucciderlo e distruggere NY. Ma doveva comunque scontare la punizione e dar prova di non essere ciò che gli altri pensavano di lui e Thor voleva potersi fidare del tutto.
Certo era stato egoista a giocare la carta dell’esilio, per il quale il padre aveva una certa predilezione, e lo sapeva bene, ma Loki adesso era lì con lui, niente sbarre a dividerli e una possibilità per entrambi di un futuro insieme… ora i giochi erano fatti e non restava che vedere cosa sarebbe successo!

Loki sussultò lievemente nel sonno, l’altro sorrise appena. Si sarebbe impegnato e questa volta non lo avrebbe perso di nuovo, almeno di questo ne era certo!

«Buonanotte Loki...» gli sussurrò dolcemente prima di stendersi accanto a lui.

Note
Ciao a tutti! 
Spero che questo primo capitolo vi sia piacuto o per lo meno sia stato leggibile >.< Siccome io adoro questi due e non posso attendere fino al 2021 la nuova serie  "Loki" con le mani in mano ho pensato di sfornare questo piccolo delirio. 
Ci metterò un po' a completarlo per impegni lavorativi vari, ma spero che abbiate mooolta pazienza!
Alla prossima! =) 

   
 
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