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Autore: BeautyLovegood    08/09/2019    7 recensioni
L'Apocalisse è stata evitata e ora il nostro angelo e i nostri demoni possono godersi un po' di pace e qualche nuova esperienza...
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Cin cin… al Mondo.

- Al Mondo.

Per la prima volta in tutta la loro esistenza, Crowley ed Aziraphale pranzarono senza alcun pensiero riguardo l’Inferno e il Paradiso o il destino del Mondo.

Non si sentivano dei veri e propri eroi, ma erano comunque soddisfatti di quello che avevano fatto per continuare a vivere su quel pazzo pianeta.

Se Crowley era riuscito a tentare Aziraphale con quell’invito a pranzo, l’angelo riuscì a fare altrettanto facendogli assaggiare delle fresche e squisite ostriche.

Arrivati al dolce, Aziraphale decise di non prenderlo.

- Che cosa ti prende, angelo?- chiese Crowley.

- Diciamo che… ho deciso di cominciare a mangiare di meno. Dopotutto, sono immortale, non ho bisogno del cibo.- disse Aziraphale cercando di mostrarsi sicuro di sé, ma il demone non gli credeva.

- Non sono nato ieri. Sputa il rospo.- disse Crowley severo.

Aziraphale sospirò imbarazzato.

- E va bene. Quando ero te… ho passato una buona mezz’ora allo specchio a guardarmi e continuavo a dirmi… “come sono bello”.- confessò con la faccia rossa come un peperone. Crowley rise a bocca chiusa.

- Adulatore.

- E ho pensato che potrei stare bene anche io con meno peso addosso. Me lo diceva spesso pure Gabriele…- aggiunse Aziraphale.

Al suono di quel nome, Crowley afferrò la mano dell’angelo sul tavolo e si tolse gli occhiali per fissarlo negli occhi, incurante di quello che avrebbero potuto pensare gli altri clienti del Ritz sui suoi occhi serpentini.

- Ormai Gabriele non è più il tuo capo e ti ha dimostrato che non meritava il tuo rispetto neanche prima dell’Apocalisse mancata, perciò non devi perdere peso per lui. Inoltre… quando mai mi sono lamentato del tuo corpo? Sei perfetto così come sei! Magari, l’unica cosa che dovresti cambiare è il look, ma quello è affar tuo. Capito?

Il suo tono non era autoritario. Parlava come un amico, ma anche come qualcosa di più forte.

Aziraphale se ne rese conto e sorrise.

Alla fine, ordinò un buon trifle e se lo gustò serenamente. Permise persino a Crowley di assaggiarlo.

- Scusami un attimo, angelo.- disse il demone e si alzò dal tavolo, facendo cadere qualcosa ai piedi della sua sedia.

Aziraphale se ne accorse e si abbassò per raccogliere l’oggetto. Era una piccola scatola blu. L’angelo non riuscì a resistere e l’aprì. Rimase a bocca aperta: dentro c’era un anello d’oro.

Aziraphale cercò di controllare le sue mani che tremavano, ma non era facile.

- Cosa vai a pensare, Aziraphale? Non è per te!- pensò a voce alta, ma quando si accorse del ritorno di Crowley, mise la scatolina nella tasca della sua giacca e afferrò il suo bicchiere d’acqua per non destare sospetti nel suo amico. Sembrava arrabbiato, ma non con Aziraphale.

Finito il pranzo, i due passarono il pomeriggio passeggiando per la città e per i parchi. Fecero pure un giro sull’Occhio di Londra, era la prima volta per entrambi.

- Non è una vista stupenda, caro?- chiese Aziraphale per rompere il ghiaccio. Si sentiva come se nella sua tasca ci fosse un sasso molto pesante.

- Come può essere stupenda se non c’è neanche una luce accesa?- disse Crowley con acidità.

- Forse dovresti toglierti gli occhiali per vedere meglio.- disse l’angelo con un sorriso, ma il demone lo ignorò. Aveva proprio un angelo per capello.

Per il resto del giro, non si rivolsero la parola.

Si è accorto di aver perso l’anello, me lo sento, pensò Aziraphale, ma non aveva la forza di restituirgli la scatolina. Si sarebbe sicuramente arrabbiato ancora di più.

Tornati a Soho in macchina, l’angelo ringraziò il suo amico per la giornata passata insieme e gli propose di bere un po’ di vino insieme.

- Grazie, angelo, ma non sono dell’umore giusto per ubriacarmi. Ti chiamo uno di questi giorni.- concluse Crowley e appena Aziraphale uscì dalla Bentley, guidò fino a casa sua ascoltando, per la prima volta in vita sua, malvolentieri The show must go on.

Entrò in casa con passo duro e afferrò il nebulizzatore come se fosse una pistola. Spruzzò sulle piante talmente forte da far diventare la loro stanza una piccola foresta pluviale e quando si accorse di una macchia gialla e perfettamente rotonda su una delle foglie della pianta più piccola (una sorta di sorella gemella di quella uccisa da Crowley poco tempo fa!), scoppiò in una risata amara e furiosa.

- Bastarda! Sei una pianta bastarda! Come puoi avere quello che io ho perso?!?! Tremila anni sempre con me, in attesa del momento giusto, e ora che l’Apocalisse è stata fermata e tutto va alla grande…

Crowley concluse il suo pensiero a voce alta urlando come un pazzo e strappando la foglia responsabile della sua rabbia. Le altre piante tremavano così tanto che le gocce d’acqua su di loro sembravano lacrime.

Quando Crowley si rese conto di quello che aveva fatto, si calmò e guardò la pianta come se fosse una persona.

- Non ti chiederò scusa, perché comunque te lo meritavi, ma… oggi non sono in vena di dare lezioni.- concluse e fece sparire la foglia con un gesto della mano.

La suoneria del suo cellulare gli fece venire un brivido alla schiena. Era Aziraphale.

- Che c’è, angelo?- rispose Crowley un po’ brusco.

- Potresti venire qui, per favore? Devo parlarti, è urgente.

Crowley si precipitò di nuovo a Soho.

Il suo primo pensiero era stato “Oh no, cos’è successo? Hai scoperto un’altra pallosa Apocalisse?”, ma poi gli era improvvisamente venuta voglia di vino.

Arrivato a destinazione, trovò Aziraphale in piedi al centro della libreria con le mani dietro alla schiena.

- Angelo, che cosa succede? Sei legato?- chiese Crowley confuso mentre si avvicinava al suo amico.

- Ho una confessione da farti…

E l’angelo gli mostrò la scatolina.

Crowley si tolse gli occhiali e guardò il piccolo oggetto sconvolto.

- Dove l’hai presa?

- Ti era caduta al Ritz. Scusa se non te l’ho restituita subito, non so neanche io perché non l’ho fatto.- spiegò Aziraphale mettendo la scatolina nella mano di Crowley.

- Non è colpa tua, angelo, ma mia. Ho rovinato la sorpresa.

- Sorpresa?- ripeté Aziraphale sconvolto.

Crowley fece sedere l’angelo su una sedia e si mise a girare intorno come se stesse parlando con un sospettato di omicidio.

- L’ho fatto con le mie mani tremila anni fa… volevo dartelo ogni volta che ci incontravamo, ma tu mi facevi sempre capire che la tua risposta sarebbe stata negativa e volevo risparmiarmi una grande delusione. Undici anni fa, subito dopo il nostro accordo, mi ero promesso che se fossimo riusciti a fermare l’Apocalisse, te lo avrei dato, anche a costo di ricevere un orribile No.

Aziraphale arrossì commosso. Voleva dirgli che se glielo avesse dato nel 1941, dopo averlo salvato dai nazisti, gli avrebbe risposto di senza pensarci due volte. Be’, forse…

- Mi dispiace di aver…

- Non ti scusare, possiamo rimediare subito.- lo interruppe Crowley e s’inginocchiò davanti ad Aziraphale con la scatolina aperta. La luce del lampadario della libreria faceva brillare l’oro dell’anello.

- Non sono bravo con le dichiarazione d’amore, quello è il tuo settore, perciò sii clemente, per favore: Aziraphale, sei la creatura che conosco meglio di chiunque altro e tutte le volte che ci siamo incontrati nel corso della storia, non sai quante cose avrei voluto fare oltre a salvarti le chiappe o condividere i piaceri dell’umanità con te. La verità è che ti amo dal nostro primo incontro nell’Eden, quando avevo capito che non eri così diverso da me. Ora che siamo liberi dai nostri rompipalle di capi, non ho più paura né di Dio né di Satana se ti faccio questa domanda: Angelo Aziraphale… vuoi sposarmi?

Aziraphale era diventato un pomodoro con i capelli biondi, tanto era forte l’emozione.

- Demone Anthony J. Crowley, anche io ti amo… e sì, ti voglio sposare.

La felicità di Crowley fu talmente forte da fargli sollevare il suo angelo e girarlo come se fosse leggero come una piuma.

Prima di farsi mettere l’anello al dito, Aziraphale si tolse quello che portava al mignolo destro e lo fece sparire con uno schiocco.

- Ora appartengo solo a te.- dichiarò con orgoglio e Crowley gli infilò l'anello all’anulare sinistro, poi schioccò le dita e dal grammofono di Aziraphale uscì una canzone diversa dal solito. Non era di genere classico, come piaceva all’angelo, e neanche dei Queen, la band del cuore del demone.

- Ma… io non ho questa canz…

Crowley zittì Aziraphale posando un dito sulle sue labbra. Gli fece segno di mettergli le braccia intorno al collo e lo strinse delicatamente a sé.

- Balla con me e basta…- sussurrò.

Have I told you lately that I love you                                                           Ultimamente ho detto che ti amo?
Have I told you there’s no one else above you                                           Ti ho detto che non c’è nessun altro che te?
You fill my heart with gladness                                                                   Riempi il mio cuore di gioia
Take away all my sadness                                                                         Porti via tutta la tristezza
Ease my troubles, that’s what you do                                                        Allevi i miei problemi, ecco che fai

Aziraphale si commosse per le parole della canzone e baciò Crowley.

For the morning sun and all it’s glory                                                        Per il sole del mattino e tutta la sua gloria
Greets the day with hope and comfort, too                                               Saluti il giorno con speranza e conforto,
You fill my heart with laughter                                                                   Riempie il mio cuore di allegria
Somehow, you make it better                                                                   In qualche modo, migliori le cose
Ease my troubles, that’s what you do                                                      Allevi i miei problemi, ecco cosa fai

- Angelo? Baciarmi ti ha fatto dimagrire in un battibaleno?

L’angelo guardò il fidanzato con aria interrogativa, poi abbassò lo sguardo insieme a lui.

Senza rendersene conto, si erano sollevati a pochi metri di altezza. E senza aprire le ali.

- Mmm, interessante… promettimi che lo farai anche durante la luna di miele.- commentò Crowley guardando Aziraphale con aria maliziosa.

- Perché aspettare la luna di miele, caro? Possiamo fare un po’ di pratica anche adesso.- disse lui baciandogli il collo.

Crowley spalancò gli occhi dalla sorpresa e schioccò le dita, ritrovandosi nudo e con le ali nere spalancate.

Aziraphale sorrise e lo imitò.

There’s a love that’s divine                                                             C’è un amore che è divino
And it’s yours and it’s mine                                                            Ed è tuo ed è mio
Like the sun                                                                                   Come il sole
And at the end of the day                                                              E alla fine della giornata
We should give thanks and pray                                                   Dovremmo rendere grazie e pregare
To the one, to the one                                                                   A quello, a quello

Alle quattro del mattino, la libreria era un disastro completo, libri e piume bianche e nere sparsi dappertutto, mentre l’angelo e il demone più felici dell’Universo si stringevano usando le loro ali come coperte e progettavano a voce bassa il loro matrimonio.

- Tradizionale, all’aperto…

- Al Hard Rock Cafè…

- Marcia nuziale classica…

- Love of my life dei Queen…

- Vieni prima tu all’altare…

- No, ci vai prima tu…

- Pochi invitati…

- Solo noi due…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non so se è venuta benissimo, ma ci tenevo a scriverla.

La canzone è Have I told you lately di Rod Stewart, ma la mia versione preferita è quella di Van Morrison (https://www.youtube.com/watch?v=J789GId1kaY).

Ne ho già in mente un’altra ispirata ad un’altra canzone!

A presto!

  
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