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Autore: BeautyLovegood    22/09/2019    3 recensioni
L'acqua può essere un elemento significativo per un demone e un angelo di seimila anni, sin da quando Aziraphale ha usato una delle sue ali come ombrello per impedire a Crowley di bagnarsi...
Genere: Drammatico, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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All’una di notte, Crowley uscì finalmente dal pub. Si era scolato dieci bicchieri di scotch, invece dei soliti cinque. Aveva ancora qualche goccia attaccata ai lati della bocca. Cercò di arrivare alla Bentley rimanendo in piedi, ma il forte mal di testa lo fece sbattere con il naso sul parabrezza.

Il demone mormorò qualche imprecazione per il dolore mentre si massaggiava il naso ed entrò in macchina.

Non era la prima volta che guidava da ubriaco, ma si sentiva come se il sessanta per cento del suo corpo umano fosse pieno di alcool invece che di acqua.

Continuava ad andare a sbattere contro qualsiasi cosa, ma il peggio arrivò quando si scontrò con un autobus rosso.

- Crowley?!- esclamò Aziraphale facendo cadere a terra il libro che stava leggendo. Schioccò le dita e si ritrovò a Piccadilly Circus. Il motore della Bentley era spiaccicato contro il parabrezza dell’autobus. Il guidatore e alcuni passeggeri erano rimasti feriti. Aziraphale riusciva a sentire che non erano in pericolo di vita, ma non riusciva a vedere e sentire Crowley.

Si fece strada tra le persone curiose e sconvolte e si rivolse ad un soccorritore.

- Mi scusi, ha visto un uomo con i capelli rossi e vestito di nero? Sono… il suo fidanzato!

Prima che potesse ricevere una risposta, vide un altro soccorritore che tirava fuori dal finestrino del guidatore della Bentley…

- CROWLEY!

Il demone era ridotto male: le lenti degli occhiali si erano rotte e sulla fronte c’era una brutta ferita che copriva di sangue tutto il volto.

Il soccorritore trattenne Aziraphale con forza, ma l’angelo si liberò di lui con uno spintone e raggiunse Crowley.

- Si allontani, sono un medico!- disse all’altro soccorritore e strinse Crowley a sé. Gli tolse quello che rimaneva degli occhiali e gli posò una mano sul volto.

- Crowley, riesci a sentirmi? Sono Aziraphale, il tuo angelo!

Crowley borbottava la parola Angelo, i suoi occhi semichiusi guardavano verso il suo amico, ma era come se stesse parlando con un fantasma.

Aziraphale si guardò intorno, assicurandosi di non avere troppi occhi e cellulari addosso.

- Via libera.- pensò a voce alta e schioccò le dita, ritrovandosi nell’appartamento di Crowley insieme a lui.

Lo fece sdraiare sul letto e gli curò la ferita con i suoi poteri celestiali, facendola sparire in un secondo, ma Crowley era ancora ubriaco e stordito.

- Sappi che sono arrabbiatissimo con te!- disse con durezza Aziraphale, ma per Crowley fu come avere un altoparlante vicino alle orecchie. L’angelo lo ignorò, gli tolse i vestiti, esclusi i boxer neri, e lo rimise in piedi per portarlo in bagno. Lo fece sedere nella doccia e, senza chiuderla, usò il getto come una pistola per bagnarlo.

- AAAHHH! CAZZO, ANGELO, È GELATA!- sbraitò Crowley agitandosi come un bambino, ma non schioccò le dita per liberarsi da quella bagnata situazione.

- Non m’interessa! È l’unico modo per farti stare meglio! Almeno spero!- disse Aziraphale bagnandogli i capelli. Crowley lo lasciò fare, ma continuava a guardarlo con rabbia, invece che con gratitudine. Poteva rischiare di trasformarsi in serpente e morderlo.

- STAREI MEGLIO SE IO NON FOSSI… SE IO NON FOSSI…

- SE TU NON FOSSI COSA, CROWLEY?!

Aziraphale aveva spostato il getto e si era inginocchiato per permettere a Crowley di guardarlo negli occhi, ma lui non concluse la frase. Si limitò a voltare le spalle all’angelo per piangere nascosto nell’angolo della doccia. Tremava come una foglia dal freddo e dallo shock per tutto quello che era successo.

Aziraphale sospirò sfinito, spense il getto e coprì Crowley con un asciugamano.

- Ti prego, angelo… vattene…

Aziraphale fece finta di non averlo sentito e rimase al suo posto, fino a quando Crowley si arrese e permise al suo amico di aiutarlo ad alzarsi. Le gocce d’acqua sul suo volto lo rendevano irresistibile, ma Aziraphale ormai era abituato a resistere alle tentazioni, escluso il cibo.

Crowley schioccò le dita per tornare di nuovo pulito, asciutto e ben vestito.

- Va meglio?- chiese Aziraphale.

- No… non va meglio! La mia Bentley è stata distrutta da un autobus! All’autista non basterà una vita per ripagarmi!- esclamò Crowley con rabbia mentre tornava a sdraiarsi sul letto.

- Ti sembra questo il momento di pensare a quella cavolo di macchina?

- Frena la lingua, angelo! Quella “cavolo” di macchina è come una figlia per me!- protestò il demone puntando un dito contro l’angelo.

- Scusa la mia insensibilità, paparino, ma sono più interessato a sapere il motivo per cui hai provocato l’incidente che per puro miracolo, persino per me, non ha ucciso nessuno!

- Ho guidato ubriaco e ho provocato un incidente. Fine della storia.

- Andiamo, Crowley, hai guidato da ubriaco un sacco di volte e, a parte la tua guida spericolata, non hai mai provocato incidenti! Ci dev’essere una ragione per cui questa volta l’hai fatto!

- Non ho voglia di parlarne, adesso, angelo. È stata una nottata di merda, ho bisogno di riposarmi!

Crowley si sistemò sotto le coperte, voltò le spalle ad Aziraphale e chiuse gli occhi.

- Oh, sei proprio infantile, Crowley! Va bene, per adesso ti lascio riposare, ma se appena ti svegli non mi chiami, ti giurò che ti canterò Salve Regina all’infinito!

E Aziraphale schioccò le dita per tornare nella sua libreria. Gli era passata la voglia di fare qualsiasi cosa, tranne quella di pensare a Crowley completamente bagnato…







Forse è un primo capitolo un po' confuso, ma con calma le cose si sistemeranno!
Al prossimo capitolo!

 

  
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