Libri > Good Omens
Segui la storia  |       
Autore: BeautyLovegood    01/10/2019    3 recensioni
Dopo l'Apocalisse mancata, Crowley e Aziraphale si sono finalmente messi insieme e stanno per festeggiare il loro primo anniversario, ma la sorpresa di Aziraphale cambierà per sempre la loro lunga esistenza...
Genere: Drammatico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

UN ANNO DOPO

 

Aziraphale scattò una foto a Crowley e Magic che si tenevano per mano sorridenti.

- Sei felice di iniziare la scuola, tesoro?- chiese alla piccola dopo averle mostrato la foto.

- Sì, tanto, Papà Azi!- esclamò la piccola ballando sul posto, mentre Crowley cercava di sistemarle lo zainetto viola sulle spalle.

- Ti ricordi che cosa devi fare e che cosa non devi fare in classe?- le chiese l’angelo mentre si assicurava che la sua gonnellina non avesse pieghe.

- Devo essere gentile, educata e non devo battere le mani.- disse Magic contando sulle dita.

- Brava la mia principessina.- disse Aziraphale e andò a prendere la sua giacca e quella di Magic.

- Batti le mani solo se è necessario, tesoro, e non farti vedere da nessuno.- le sussurrò all’orecchio Crowley.

- Va bene, papà!

Il demone la guardò con orgoglio, le accarezzò i capelli raccolti in due bei codini e le porse una scatolina marrone.

- Sei la bambina più bella del Mondo! Papà Azi ed io ti abbiamo preparato un regalino per questo giorno speciale. È anche da parte della zia Anatema e lo zio Newt.

Magic tolse il coperchio dalla scatolina e trovò un braccialetto con perline bianche e nere e un cuore di vetro color arcobaleno.

- È bellissimo! Grazie, papà!- disse la piccola entusiasta e baciò Crowley sulla guancia.

- E io, scusa?- chiese Aziraphale con le giacche in mano e fingendosi geloso. Magic ringraziò anche lui e lo abbracciò.

- Se indosserai sempre questo braccialetto, saprai che i tuoi papà ti sono vicini e non dovrai avere paura di niente.- spiegò Crowley mettendole il gioiellino al polso destro.

Arrivati all’entrata della scuola – una di quelle private piuttosto costose, ma che aveva “miracolosamente” accettato la richiesta di iscrizione della figlia di due uomini – Magic era meravigliata da tutti i bambini e bambine che, come lei, stavano per separarsi dai genitori per qualche ora per imparare tante cose e fare nuove amicizie. Crowley ed Aziraphale l’accompagnarono alla porta della classe 1a A.

- Ci siamo, tesoro!- disse Aziraphale baciando Magic sulla testa con esagerato entusiasmo, a differenza di Crowley che non riusciva a lasciarle la mano.

- Papà Cro… devo entrare. Puoi lasciarmi la mano, per favore?

Il demone sospirò e si abbassò per essere all’altezza della figlia.

- Solo se mi dai un bacio.- disse indicandosi la guancia. Magic lo accontentò e Crowley rispettò il patto.

- Buon primo giorno di scuola, principessina!- la salutò Aziraphale e aspettò insieme al compagno che la porta della classe si chiudesse. Dovette trascinarlo con la forza per portarlo fuori dall’edificio.

- Andrà tutto bene, amore. Le abbiamo dato il braccialetto magico che Anathema ha fatto per lei, possiamo stare tranquilli.- disse mentre Crowley guidava la Bentley come un pazzo. Lo faceva solo quando non c’era Magic.

- È l’unica cosa che lei sia riuscita a fare in questi ultimi cinque anni!- protestò Crowley.

- Ma sono anche cinque anni che abbiamo ancora Magic!

Aziraphale stava per aggiungere un’altra protesta, ma la sostituì con uno schiocco di dita che bloccò all’istante la Bentley, proprio davanti al locale che Crowley aveva aperto da tre anni. Lo aveva chiamato Magic Angel e la gente veniva ogni sera per bere e ascoltare musica rock e durante il weekend venivano pure le cover band dei grandi gruppi del passato a suonare per far passare alla gente una piacevole serata tra alcool, rock e a volte anche droga e sesso. Crowley non si lamentava mai di queste due ultime cose, l’unica cosa che pretendeva era di non trovare persone nude sui divanetti o negli angoli bui. Per il resto, ripuliva tutto con uno schiocco. La prima volta che Aziraphale aveva sentito parlare del locale del compagno, gli era piaciuto il nome che aveva scelto, ma quando lo vide tornare a casa una notte con della polvere bianca addosso alla giacca, lo aveva ripulito con uno schiocco e dopo una lunga litigata in cucina fino alle quattro del mattino, non gli aveva rivolto la parola per una settimana, usando Magic come portavoce. Alla fine, proprio su richiesta della figlia ignara, lo perdonò, facendogli promettere di tornare a casa sempre pulito, in tutti i sensi.

- Angelo, che cazzo ti è saltato in mente?!

- Entriamo e parliamo. Abbiamo entrambi bisogno di un bicchierino.

Crowley parcheggiò la Bentley nel suo angolo privato ed entrò nel locale con il compagno. Schioccò le dita e si accesero soltanto le luci sopra il bancone e quelle sulle mensole degli alcolici.

- Scegli tu, angelo, a me va bene qualsiasi cosa.- disse Crowley togliendosi gli occhiali e sedendosi su uno degli sgabelli come se fosse un cliente, invece che il proprietario. Aziraphale scelse una bottiglia di scotch, il liquore preferito di Crowley, la svuotò in due bicchieri e fece apparire una vaschetta piena di cubetti di ghiaccio. Il demone ne versò la metà nel suo bicchiere e ne mise due in quello dell’angelo.

- Facciamo un brindisi, caro.- propose Aziraphale. Crowley alzò il bicchiere con poco entusiasmo.

- Al primo giorno di scuola di nostra figlia e… a noi… è passato tanto tempo dall’ultima volta che siamo rimasti soli per molte ore.

- Ti ricordo che andiamo a letto insieme da sei anni quasi tutte le notti.

- Sì, è vero, però… ti ricordi l’ultima volta che siamo stati… intimi?

Il tono dolce e allo stesso tempo sensuale dell’angelo scatenò la testa già piena di pensieri ingarbugliati del demone.

- Oh, angelo… accidenti a te!

Crowley svuotò tutto d’un fiato il suo bicchiere, ignorando i cubetti che scivolavano sulla sua faccia e sui suoi vestiti, lo lanciò alle sue spalle e raggiunse Aziraphale dietro il bancone con un salto. Lo guardò intensamente negli occhi e gli sfiorò le guance e i capelli con le mani.

- Tu mi hai sconvolto la vita sin dal nostro primo incontro.

Gli tolse la giacca e il panciotto.

- Sei dolce…

Via il papillon.

- … goffo… goloso…

Via la camicia, un bottone alla volta. Aziraphale si tolse le scarpe usando i piedi per continuare a guardare e ascoltare il suo uomo.

- … testardo… pignolo… un po’ ottuso…

Via la cintura e i pantaloni.

- … intelligente… sexy…

Via i boxer.

- … coraggioso… un padre stupendo e... il compagno migliore che si possa desiderare…

Crowley si tolse la giacca e la camicia e si lasciò toccare il petto da Aziraphale.

- Tu mi rendi forte, angelo… ma sai anche rendermi debole…

- Anche tu mi fai questo effetto, caro…- disse l’angelo e baciò con passione il suo demone. Fecero l’amore senza pensare a niente, usarono persino il bicchiere di scotch avanzato per aumentare la loro passione, ma furono costretti a fermarsi quando suonò la sveglia sul cellulare di Crowley.

- È ora di andare a prendere Magic!

- Di già? Santo cielo, è proprio vero che il tempo vola quando ci si diverte! E noi dovremmo saperlo meglio di chiunque altro!

I due schioccarono le dita per rivestirsi e ripulire il locale e tornarono nella Bentley per andare a prendere la loro bambina.

L’aspettarono all’uscita, come tutti i genitori. Appena la videro, Aziraphale dovette trattenere Crowley dal desiderio di rincorrerla per abbracciarla davanti a tutti i bambini. La piccola sembrava serena e tranquilla, teneva persino una bambina con le trecce castane per mano. Dopo averla salutata, raggiunse i suoi papà.

- Papà Cro! Papà Azi!

- Ciao, amore! Allora, com’è andata? Ti sei divertita?- esclamò Aziraphale prendendola in braccio. Crowley le tolse lo zainetto per essere più leggera. Lo aprì appena e notò che la mela rossa che le aveva dato per il pranzo era ancora intatta.

- Sì, molto! Vi ho fatto un disegno, è dentro lo zaino!- disse la piccola dopo aver baciato sulle guance i suoi papà. I due notarono un bambino che piangeva con la sua mamma perché gli erano cresciuti dei lunghi baffi neri e non riusciva a toglierseli. Magic lo stava guardando con soddisfazione.

- Ne parliamo dopo a casa, signorina.- disse Aziraphale con serietà, mentre Crowley era d’accordo sia con lui che con Magic.


























Forse ho esagerato quando dicevo che sarebbe iniziato il dramma, ma sto andando a gradi, così almeno la storia è più lunga, mi sta prendendo tantissimo e ne sono orgogliosa! Al prossimo capitolo!
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Good Omens / Vai alla pagina dell'autore: BeautyLovegood