Era un giorno come un altro alla UA. Izuku stava uscendo dalla classe dopo le lezioni e si stava dirigendo verso i dormitori in compagnia di Iida e Uraraka. I due erano due dei suoi più cari amici ed era sempre contento di passare del tempo con loro.

 Appena arrivarono, salutarono la ragazza che si diresse nell'ala femminile, mentre loro si diressero verso l'ala maschile. Il ragazzo gli stava spiegando le mille cose che avrebbe dovuto fare in quella giornata. Riassunto? Essere il capoclasse era molto stancante. Ma Deku sapeva che Iida era adattissimo per quel ruolo e sicuramente ce l'avrebbe fatta. 

Dunque, dopo aver salutato il ragazzo, che scappò via alla velocità della luce, Izuku strinse il laccio della cartella e si incamminò per il corridoio, in direzione della sua stanza. 

Non era stato molto loquace prima con i suoi amici.. semplicemente perché era dalla mattina  che aveva un pensiero fisso che lo attagliava. Infatti Todoroki era assente dalla mattina e Deku si era chiesto fin da principio dove mai si trovasse. Di solito non faceva assenze e non era nemmeno malato..e sicuramente in quel caso, lo avrebbe fatto riferire alla classe.

Perché era così inquieto per quell'assenza? Non lo sapeva nemmeno lui.. da poco tempo a quella parte.. ogni volta che stava con Todoroki si sentiva strano. Gli batteva forte il cuore e arrossiva.. più volte si era chiesto se fosse amore.. ma non si era dato ancora una risposta. Era vero che non aveva mai provato qualcosa di simile per una  persona.. ma magari proprio per questo poteva essere solamente una forte ammirazione .. e inoltre erano due ragazzi... e , dulcis in fundo, non sapeva se il ragazzo, nel caso, provasse lo stesso per lui.. E non voleva rovinare un'amicizia per qualcosa che non sapeva nemmeno se fosse effettivamente amore.

Mentre camminava per i corridoi, pensando al ragazzo, come per ironia della sorte, si ritrovò davanti alla porta di Todoroki. Izuku sapeva come era fatta la sua stanza e lo immaginò immerso nella lettura di un qualche libro o intento ad allenarsi. Immaginò il suo corpo immerso negli esercizi... lo immaginò usare il suo quirk, che era riuscito ad utilizzare appieno anche grazie al suo aiuto... Arrossì e scosse la testa. Stava immaginando troppo ed era ormai da qualche minuto davanti a quella porta. Si fece forza e tornò a camminare in direzione della sua camera.

Entrò e lasciò cadere lo zaino ai piedi del letto mentre si sedette sulla sedia della sua scrivania. Si guardò intorno e, oltre alle mille figure, poster, gadget di All Might, lasciò vagare lo sguardo sulle foto della classe. Prese l'ultima che avevano fatto in mano e la ripulì dal leggero strato di polvere che si forma sempre sulle cornici, anche se vengono tenute pulite.

Osservò tutti i suoi compagni e sorrise. La sua classe era veramente unica. Ognuno aveva qualcosa di speciale e Izuku era molto contento che fossero diventati una grande squadra. Credeva che pure Bakugou se ne fosse fatto una ragione.. era pure riuscito a farsi degli amici in quella classe. 

Il suo amico d'infanzia aveva infatti un carattere particolare e lui lo sapeva bene.. ed era stato contento di sapere che anche lui era a proprio agio nel gruppo, anche se, conoscendolo, non l'avrebbe mai ammesso. 

Si era trovato bene soprattutto con Kirishima. Il ragazzo aveva notato che tra i due era scoccata quasi una scintilla ed era stato felice di vedere come Bakugou contasse anche su qualcun altro e non solo su sé stesso.

Il suo sguardo poi, si fermò su di una persona in particolare, su cui scorrere un dito. La persona, ovviamente ,era Todoroki. Stava là con il suo sguardo serio. Nel complesso però per posa o forse per la situazione, sembrava tenero.. quasi dolce. Izuku sorrise un pò pensandoci. Come poteva un ragazzo così figo sembrare anche carino?

Sospirò poi e mise giù la foto. Gli sembrava di essere una ragazzina innamorata, se quello che provava era effettivamente amore. Per distrarsi un pò, prese poi i quaderni dallo zaino e si mise a fare i compiti.

***

Dopo qualche ora, sentì un leggero colpetto alla sua porta. Scosse la testa: -E' aperto!- disse. Chissà chi poteva essere.

E appena la porta si aprì, ebbe un sussulto ed era sicuro di stare arrossendo. Nella stanza entrò Todoroki: -Midoriya.. scusa.. se disturbo passo dopo..- disse indicando con lo sguardo i quaderni sulla sua scrivania.

-N-No non ti preoccupare.. avevo finito- disse lui sorridendo e lo invitò ad accomodarsi. Il ragazzo ringraziò e chiuse la porta dietro di sé, per poi andarsi a sedere sul copriletto di All Might.

Aveva una semplice camicia blu aperta e sotto portava una maglietta a maniche corte bianca, aveva poi dei jeans e delle scarpe sportive. Lo guardò e per un attimo Izuku pensò di sciogliersi. Il suo sguardo era così intenso.. inoltre la cicatrice che aveva sul volto..ogni volta avrebbe voluto chiedergli se gli faceva ancora male. Pensò che dovesse essere stato molto doloroso.

Izuku inoltre aspettò che iniziasse a parlare lui. Alla fine era lui che si era presentato alla sua porta e che era entrato...ma poi, dato che non si accennava a parlare,iniziò lui nervosamente: -Ehm.. ecco.. ho visto che oggi eri assente.. ti sei sentito male per caso?- chiese.

Il ragazzo lo fissò leggermente sorpreso e poi lentamente prese parola: -No, sto bene..avevo.. avevo solo bisogno di pensare.. ultimamente.. ho molti pensieri per la testa.. e avevo bisogno di fare mente locale.. di riflettere su varie cose- disse guardandolo negli occhi. Izuku era a sorpreso, soprattutto perché lo sguardo di Todoroki.. era come se volesse dirgli qualcosa. Ne era totalmente incantato.

-Sai..- continuò poi -..Midoriya.. Io devo ringraziarti.. per tutto quello che hai fatto per me.. non solo per quanto riguarda il mio quirk.. ma anche per quanto riguarda le amicizie. Prima di conoscerti infatti, facevo molta fatica a relazionarmi con gli altri, soprattutto perché nella mia testa c'era solo un obbiettivo; quello di mostrare a mio padre che potevo essere meglio di lui e di chiunque altro senza usare il suo potere.. Ma tu mi hai fatto vedere la verità. E inoltre sono riuscito a conoscere molti amici che lavorano affianco a me e ho capito che insieme con il lavoro di squadra si può veramente riuscire a salvare molte persone e ad essere degli eroi degni di questo nome- disse, e Izuku era sempre più sorpreso e felice. Era contento che il suo aiuto ,anche se minimo, lo avesse in qualche moto aiutato a crescere e a fare tutte quelle nuove esperienze. Gli sorrise e provò a dire qualcosa in riposta ma Todoroki lo fermò.

-Non.. non ho finito.. aspetta. Quest'ultima però è la cosa.. la cosa più importante, che ho capito dopo varie riflessioni. Io.. pensavo di averti preso come un modello da seguire, insomma, come qualcuno da raggiungere e superare. Pensavo di avere un'ammirazione profonda per te.. ma poi.. mi sono reso conto che era una cosa diversa. Quando ti vedevo sorridere ad altri.. o passare del tempo con altri, scherzare e fare anche delle piccole cose.. avrei voluto esserti io così vicino.. avrei voluto stringerti e dirti di rivolgere a me e solo a me quei sorrisi caldi che solo tu sai fare.. di stringere a me la mano e di stare con me- lo guardò negli occhi leggermente rosso e Izuku rimase pietrificato. Per caso.. Todoroki si stava dichiarando? Ma allora.. quello che sentiva... Lui...

Poi il ragazzo gli prese tra le mani le sue e si avvicinò piano con il volto al suo, posando le labbra sulle sue. Il mondo di Izuku si fermò. Nessun pensiero gli stava invadendo la mente. C'erano solo lui e Todoroki, loro due, le loro mani unite e le loro labbra. 

Rispose al bacio timidamente e sembrò che il ragazzo fosse sorpreso di questa cosa. Le labbra di Todoroki erano calde ,e quando poi le loro lingue si intrecciarono lentamente, ad Izuku sembrò di sciogliersi. Deku.. adesso capiva.. mentre stava baciando quel ragazzo con talmente tanta passione e trasporto ne ebbe come la fulminea conferma. Anche grazie alle parole di lui dette poco prima... Izuku era innamorato di Todoroki.. e Todoroki lo era di Izuku..

 Una lacrima scese sul viso di lui e andò ad evaporare sulla parte ereditata dal padre del viso del ragazzo che aveva capito di amare. Quel bacio praticamente valeva più di mille parole e i due l'avevano capito. Sorrisero uno sulle labbra dell'altro e si strinsero, mentre entrambi sussurrarono , all'unisono, un veloce 'Ti amo' che  riempì la stanza intorno a loro.