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Autore: Cdegel    04/10/2019    2 recensioni
Aveva sempre amato i dolci, e Lugonis glieli concedeva di rado, cosicchè aveva imparato ad apprezzarli come doni preziosi.
La sua espressione così dolce aveva intenerito Endien, la cui bocca si era allargata in un grande sorriso
"Allora esiste un modo per portarti tra noi"
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Promp69: Torta di Zucca
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Pisces Albafica
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Albafica e gli altri cavalieri d'oro, come il parsonaggio di Agasha, appartengono al loro autore, Kurumada.
Qui è citato Endien, che è uno dei nuovi personaggi  della FF "Fino in fondo".
Oro è il cane pastore femmina che nella stessa FF e in "un compromesso" è di Agasha, e che oggi è rimasta al rifugio mentre la ragazza è chissà dove ... Forse lei è rimasta lì in attesa di qualcosa di buono.
Buona lettura!


Endien era un cuoco a prova di ogni palato, dal sopraffino francese di Camus a quelli più amanti dei cibi piccanti di Shura e Aldebaran.
Cucinava ogni piatto greco alla perfezione per la gioia che aveva letto negli occhi di Milo, seduto poco distante da lui una delle sere precedenti a cena, gioia che si era trasformata in un desiderio irrefrenabile di buttarsi su quella pietanza fumante.
Desiderio che Milo aveva seguito senza esitazione.
I giorni trascorsi al rifugio erano serviti a ritrovare i legami esistenti tra i cavalieri d'oro e crearne di nuovi, sebbene per lui fosse complicato, viste le distanze che imponeva a chiunque.
Quel pomeriggio aveva visto Endien rientrare al rifugio con una enorme zucca arancione.
Era sparito per alcune ore, poi un profumo invitante si era diffuso in tutto l'interno del rifugio alpino, forse anche all'interno della conca nella quale era stato efificato..
Albafica era goloso. Maledettamente goloso. Lo sapevano Shion e Doko e Manigoldo, ma divenne chiaro anche agli altri.
Dal suo angolino, la sua camera in cima alla scala, lo avevano sentito scendere le scale. Silenzioso. 
Il suo viso era estasiato dal profumo che invadeva le sue narici e lo invitava a seguirlo. Quasi un flauto magico lo avesse ipnotizzato e portato dalla cima delle scale fino al tavolo nel salone.
La vide e i suoi occhi azzurri guizzarono sulla torta, che sembrava così morbida, calda, dolce, invitante. Un sorriso gli si era dipinto sul viso. Sì, tutto in lui indicava quanto desiderasse assaggiare quel dolce, perché lui aveva sempre amato i dolci, ma Lugonis glieli concedeva di rado, cosicchè aveva imparato ad apprezzarli come doni preziosi. 
La sua espressione aveva intenerito Endien, la cui bocca si era allargata in un grande sorriso
"Allora esiste un modo per portarti tra noi"
Abbassò lo sguardo, per la sua timidezza, in quelle situazioni,0 così normali
"Spero di piaccia la torta di zucca"
"Ah non ti preoccupare, gli piace, ingoia qualunque cosa dolce senza neanche chiedersi che cosa sia"
"Non e' vero" fu la risposta piccata di Albafica. Non apprezzava che Manigoldo sbandierasse così le sue debolezze
"Non ti stai dimenticando qualcosa?... Amico?..."
Manigoldo lo fissava con un ghigno. Lui ricordava benissimo che cosa gli aveva fatto mangiare, quando erano ancora ragazzini che scorazzavano lungo i sentieri del grande tempio, spacciandoli per dolcetti. 
"Hai ragione ... Devo ancora fartela pagare ..." Lo sguardo di Albafica non prometteva nulla di buono. Forse sarebbe stato meglio tacere.
"Vi picchiate dopo" intervenne Shion
La torta fu tagliata in fette generose.
Albafica l'assaporo' come se non avesse mai mangiato nulla di così buono. Erano secoli, in effetti, che un sapore simile non gli solleticava il palato.
Ma la gioia per avere una così grande fetta di torta tutta per lui, durò ben poco.
Oro scodinzolava seduta di fronte al suo cavaliere preferito. Era perfettente composta. Stavolta gli occhioni non erano puntati verso di lui ma su quel profumato pezzo di dolce che stringeva tra le mani.
"Ti fa male" le disse guardando gli occhioni rotondi
Cercò di ignorarla.
Una zampa, del tutto indifferente al rischio che stava correndo, si alzò per andare ad insistere toccandogli una gamba. Se non avesse ceduto lei avrebbe finito col fare ciò che con naturalezza faceva con chiunque quando chiedeva coccole o cibo: toccare, delicatamente, un ginocchio.
Cedette.
Osservo ciò che restava della sua fetta di torta. La spezzò in due e si abbassò verso di lei
"Solo stavolta" poso' a terra il dolce che lei fini in un istante, senza nemmeno rendersi conto che la velocità alla quale lo aveva ingoiato era direttamente proporzionale alla sofferenza delle papille gustative di Albafica, che avevano rinunciato a tanta dolcezza.
Lo guardò con quella che, lui decise, doveva essere un'espressione di gratitudine. Sì, sarebbero diventati amici. L'umano, in fondo, non era poi così inavvicinabile.
   
 
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