QUATTRO ANNI DOPO
Quando Aziraphale entrò in casa, percepì una strana tensione.
- Crowley? Magic? C’è nessuno in casa?- chiese a voce alta.
- Grazie a chiunque tu voglia sei tornato, angelo! Abbiamo un problema!- esclamò Crowley raggiungendo suo marito per trascinarlo con la forza davanti alla porta della camera di Magic.
- Che cosa è successo? Stavolta?
- Tua figlia ed io abbiamo avuto una piccola discussione e adesso quella bella testona rossa non vuole parlarmi!- spiegò Crowley indicando la porta con rabbia. Aziraphale alzò gli occhi al cielo e bussò delicatamente.
- Magic? Sono Papà Azi, posso entrare?
- Potrai farlo solo tu! Non voglio vedere quel serpente rosso!- disse la ragazzina e batté le mani per aprire la porta. Crowley incrociò le braccia e si appoggiò al muro.
- Lascia fare a me, caro.- disse Aziraphale ed entrò. Magic era seduta sul letto con lo gambe incrociate e lo sguardo fisso sul muro.
- Ciao, tesoro. Come stai?- le chiese l’angelo sedendosi vicino a lei.
- Starei meglio se non avessi un padre ficcanaso! Anzi, ficcalingua, visto che è un viscido serpente!- disse Magic voltandosi a guardare il suo padre angelico. Entrambi sentirono Crowley sibilare dalla rabbia.
- Innanzitutto, smettila di chiamare così Papà Cro, perché dal tono che usi suona come un insulto e lui è pur sempre tuo padre. E ora, spiegami che cosa è successo.
Magic alzò il cuscino e mostrò il suo diario con il lucchetto aperto.
- Ha letto il mio diario!
- Crowley!- esclamò Aziraphale sconvolto. Crowley sbucò da dietro il muro ed entrò in camera.
- Ehi, ehi, non dare la colpa a me, angelo!
Crowley e Magic iniziarono a litigare e ad insultarsi a vicenda, facendo venire un gran mal di testa ad Aziraphale.
- SMETTETELA!- gridò schioccando le dita e suo marito e sua figlia smisero all’istante di parlare.
- Allora, mi sembra di capire che sia stato tu ad iniziare questa lite, Crowley, perciò parlerai prima tu.
Crowley fece un sorriso malizioso a Magic, che stava per protestare, ma Aziraphale la minacciò con le dita pronte a schioccare di nuovo.
- Ero appena tornato a casa e stavo andando in cucina a bere un bicchiere di scotch, quando sono passato vicino a questa stanza. Grazie alla porta aperta, ho potuto notare che c’era un grande disordine e stavo per farlo sparire, quando notai un oggetto sospetto…
Magic, furiosa, strinse a sé il suo diario e Aziraphale guardò Crowley con aria sospetta.
- Capisco… dimmi un po’, Crowley, il diario di Magic era aperto quando lo hai trovato?
- Be’… no…- disse Crowley in difficoltà.
- E aveva il lucchetto aperto o chiuso?
Il viso del demone stava diventando dello stesso colore dei suoi capelli.
- Chiuso…
- Quindi…
- Quindi ha schioccato le dita per aprire il mio diario e leggerlo!- intervenne Magic.
- E va bene, ho letto il suo diario, ma la signorina qui presente è più colpevole di me!- disse Crowley frustrato dalla situazione.
- Che cosa avrebbe scritto esattamente?- chiese Aziraphale.
- Papà Azi!- esclamò Magic sconvolta. Adesso era una contro due.
- Ho trovato almeno venti pagine dedicate alla sua infatuazione per un certo… com’è che si chiamava? Ah sì! Michael Shennant! C’era persino una sua orrida foto!
- Non è orrido, è carinissimo!- protestò Magic.
- Così carinissimo che, cito testualmente… “vorrei tanto vedere com’è fatto sotto i vestiti”?
Padre demone e figlia ricominciarono a litigare e ad insultarsi a vicenda. Aziraphale sospirò e chiese aiuto a Dio a voce bassa.
- STATE ZITTI! E tu, Crowley, siediti!- disse con il tono più serio che riusciva ad usare e Crowley si sedette vicino a Magic, ma senza guardarla in faccia.
- Allora, è vero che in questa casa si litiga qualche volta, ma si trovano sempre dei modi per fare pace.
Crowley e Magic sbuffarono con le braccia incrociate, ma Aziraphale fece finta di non averli sentiti.
- Crowley, hai sbagliato a violare la privacy di nostra figlia leggendo il suo diario.
- E anche entrando in camera mia senza permesso!- aggiunse Magic.
- Se tu fossi un po’ più ordinata, signorina, non sarei entrato!- protestò Crowley.
- Tesoro, mi dispiace, ma in questo caso sono d’accordo con Papà Cro. Comunque, hai ragione anche tu, lui non sarebbe dovuto entrare in camera tua senza permesso. Avanti, fate la pace, adesso.
Crowley e Magic rimasero fermi e silenziosi.
- Fatelo per me… per favore.- insistette Aziraphale addolcendo la voce.
- Prima lui/lei!- dissero in coro suo marito e sua figlia, facendolo ridere come se stesse guardando due personaggi di una sitcom.
- Va bene, come volete, mi toccherà fare da giudice e io dico che sei tu, Crowley, a dover chiedere scusa per primo. Sei stato tu a cominciare questa faida.
Crowley stava per protestare di nuovo, ma Aziraphale lo zittì con uno sguardo duro.
- Magic, mi dispiace di essere entrato in camera tua senza permesso.- disse dopo aver liberato un lungo sospiro.
- E anche per…?- gli ricordò suo marito.
- E anche per aver letto il tuo diario!
Magic si voltò finalmente a guardare il suo padre demone.
- Ti perdono solo se mi prometti che d’ora in poi rispetterai la mia privacy, proprio come io rispetto la tua.
- Te lo prometto, principessina.
Magic avrebbe voluto protestare per il soprannome infantile, ma non aveva più voglia di litigare, così strinse la mano a Crowley e gli sorrise.
- E ora parliamo di quello che hai scritto nel diario. Parlami di questo Michael Shennant.- disse Aziraphale posando una mano sulla spalla della figlia.
- Papà Azi! La promessa della privacy vale anche per te!- protestò lei.
- È vero, ma ormai hai stimolato la mia curiosità.
Crowley sbuffò e cedette il suo posto ad Aziraphale.
- Ha la mia età, è nella classe B e frequenta il corso di teatro. È bravissimo a recitare Shakespeare.- spiegò Magic.
- Allora è per lui che ti sei voluta iscrivere a quel corso? Tipico!- commentò Crowley acido.
- Non è vero, Papà Cro! Lui si è iscritto al corso dopo il primo anno!
- Vuoi dire che sbavi per questo Michael Shemunito da quattro anni?!
- Crowley, per favore, calmati!- intervenne Aziraphale, piuttosto sfinito dalla gelosia del marito.
- E si chiama Shennant!- chiarì Magic con le braccia incrociate.
- Posso vedere la sua foto, per favore, tesoro?- chiese l’angelo e Magic aprì il suo diario sulla pagina con la foto di Michael. Era un giovanotto dai capelli scuri, corti e ricci e aveva un grande e dolce sorriso.
- Mmm… mi sembra un bravo ragazzo.- commentò Aziraphale.
- Sai quante volte l’ho sentito dire nel corso della storia, angelo? Ho partecipato a molti funerali dei signori “Sembra-un-bravo-ragazzo”!
- Crowley, piantala!
- E c’è anche una bella notizia: oggi mi ha chiesto di uscire.- aggiunse Magic.
Aziraphale sorrise, ma Crowley non riuscì a trattenere un altro sibilo di rabbia.
- Mi auguro vivamente che tu abbia avuto il buon senso di dirgli “Col cavolo che esco con te”!
- Veramente… gli ho detto di sì…
Crowley digrignò i denti dalla rabbia, si trasformò in un serpente e strisciò fuori dalla camera.
- Ci penso io a lui, tesoro. Quand’è che dovresti uscire con questo Michael?- chiese Aziraphale con calma e compostezza.
- Questo sabato. Mi ha proposto di andare fuori a cena e magari anche a fare un giro in centro. Ci siamo messi d’accordo che verrà a prendermi lui, qua a casa… anche se adesso sono pentita di averglielo permesso…- spiegò Magic, passando da calma e serena a triste e sconsolata.
- Te l’ho detto, tesoro, ci penso io a convincere Papà Cro a fare meno il padre geloso. E ora fai i tuoi compiti, da brava.
Aziraphale uscì dalla stanza, chiuse la porta e raggiunse suo marito nella stanza delle piante. Aveva ripreso il suo aspetto umano e stava bagnando con ossessione la stessa foglia da tre minuti.
- Crowley… è solo un innocuo appuntamento. Ormai ha sedici anni, ha pieno diritto di uscire anche con i ragazzi e non solo con le amiche.
- Preferirei che si fidanzasse con una di loro! Mi sentirei più tranquillo!- protestò Crowley continuando a spruzzare l’acqua sulla foglia.
- Su, dai, amore! Lasciamola provare, magari scoprirà che quel Michael non è poi questo granché e smetterà di pensare a lui.- disse Aziraphale abbracciando da dietro il suo demone, riuscendo a calmarlo almeno un po’.
- Pregherò Satana che questo accada…- disse lui a voce bassa e minacciosa.
Ovviamente Michael Shennant è un riferimento a Michael Sheen e David Tennant. Mi sembra giusto "mostrarvi" anche l'adolescenza e più avanti anche l'età adulta di Magic, no? Ma la nostra famigliola dovrà affrontare un altro tipo di dramma, più duro di quello precedente… al prossimo capitolo!