Anime & Manga > Banana Fish
Ricorda la storia  |      
Autore: Napee    08/10/2019    1 recensioni
[AshxEiji]
Questa os è stata scritta per il WritOber indetto da Fanwriter.it
***
Tratto dalla storia:
Non si sapeva come. Non si sapeva quando, ma era successo.
E Ash era stato costretto a fuggire di nuovo, a nascondersi nel buio per chissà ancora quanto tempo.
Una sera, Eiji era tornato a casa trovandola completamente vuota. Ogni traccia di Ash era scomparsa, ogni cosa che lasciasse intendere che lui vivesse lì era stata rimossa.
Il cuore di Eiji aveva smesso di battere in quel momento.
Genere: Angst, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ash Lynx, Eiji Okumura
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'WritOber2019'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
•     Look me 
 
 



Erano passati sei mesi da quando Ash era resuscitato. In realtà era solo partito di nascosto per il Giappone dopo aver finto la sua morte, ma per Eiji e quei pochi eletti che ne erano a conoscenza, era come se fosse resuscitato veramente.
Lo avevano pianto, lo avevano salutato nel modo più straziante che esista, quando le lacrime sono accompagnate dal sapore amaro del per sempre.
E poi, una sera, Eiji era tornato a casa sua e se lo era ritrovato in cucina, che giocherellava con il suo (adesso loro) cane e si muoveva per le stanze del suo appartamento come se ci vivesse da una vita.
Erano stati momenti di gioia, momenti di felicità e semplicità, dove il loro amore era infine sbocciato dopo anni di silenzio.
Si amavano, si erano sempre amati, ma le circostanze avevano tappato loro le bocche.
Era stato impensabile per Ash dichiarare i suoi sentimenti a Eiji quando ancora non sapeva neppure se sarebbe sopravvissuto un giorno in più.
D’altro canto, Eiji ancora non aveva compreso a pieno quanto fosse radicato nel suo cuore quel sentimento che provava nei confronti del biondo. Inizialmente l’aveva classificata come una cotta. La più devastante che avesse mai avuto, ma pur sempre una cottarella innocente restava. Qualcosa che nasce al mattino e muore al tramonto, una cosa da poco… d’altronde Ash incarnava alla perfezione lo stereotipo di bello e dannato al quale Eiji era parecchio vulnerabile.
C’era da dire però che una cotta del genere non l’aveva mai avuta. Un sentimento tale da sconvolgerlo nelle viscere e tenerlo sveglio la notte fino a tardi con le mani nelle mutande.
Dopo la sua morte apparente, dopo aver rinunciato per sempre a lui, Eiji aveva scoperto quanto vasto fosse il suo amore per Ash.
Ed era stato inutile chiamarla “cottarella” quando in realtà era vero amore. Di quell’amore che ti fa piangere, ti fa dannare e ti regala solo pene e dolore.
Quando era tornato dal regno dei morti, quel sentimento era stato lasciato libero dalle catene del lutto ed era stato in grado di legarli assieme a filo doppio.
Erano inseparabili da quel giorno. Allontanarsi l’uno dall’altro era impensabile. Dopo tanto tempo a pensare che non si sarebbero mai più rivisti, anche solo l’idea di non vedersi per qualche giorno era assurda.
Ma le circostanze avevano idee diverse e non sempre sarebbero state piacevoli.
La vita è bastarda e su quel bocciolo della loro quotidianità insieme non aveva ancora allungato le sue malefiche mani fino a quel momento.
La Yakuza era venuta a conoscenza di Ash.
Non si sapeva come. Non si sapeva quando, ma era successo.
E Ash era stato costretto a fuggire di nuovo, a nascondersi nel buio per chissà ancora quanto tempo.
Una sera, Eiji era tornato a casa trovandola completamente vuota. Ogni traccia di Ash era scomparsa, ogni cosa che lasciasse intendere che lui vivesse lì era stata rimossa.
Il cuore di Eiji aveva smesso di battere in quel momento. Sapeva che Ash si sentiva messo alle strette, ne avevano parlato più o meno… in realtà Ash aveva sempre liquidato la questione con un pragmatico “meno sai, meglio è”. E per un po’ se l’era fatto andare bene, Eiji, aveva continuato a vivere di aria fritta ignorando il motivo per il quale il suo ragazzo si logorava dentro ogni giorno sempre di più.
E poi era sparito.
Non lo aveva cercato. Se aveva imparato qualcosa stando con Ash era che, presto o tardi, si sarebbe fatto vivo lui.
Bastava attendere.
Però i pensieri che gli affollavano la mente e non lo facevano dormire erano di tutt’altro avviso.
Scenari catastrofici gli si dipingevano dietro le palpebre abbassate: sangue, violenza e il viso di Ash talmente sereno mentre dormiva che pareva più morto che vivo.
Ma poi si alzava dal letto, con le occhiaie scure sotto agli occhi e si faceva forza con una tazza di caffè per affrontare la giornata, sperando fra sé e sé che, presto o tardi, si sarebbe fatto di nuovo vedere.
Perché era tornato dal mondo dei morti già una volta.
Perché stava bene e, per la sua salute mentale aveva bisogno di credere che fosse così.
Perché dopo che erano riusciti a conquistare la loro serenità, non poteva credere che fosse già tutto finito.
Poi una telefonata. Un’azienda che non aveva mai sentito gli chiedeva un colloquio via skype.
Non gli sembrava niente di insolito, almeno questo era quello che si era detto in un primo momento.
Lavorava da anni come fotografo per un piccolo quotidiano e si trovava bene in effetti. La paga non era molta, ma arrotondava il mese grazie a qualche lavoretto freelance e vendendo le sue foto su internet. Da quando Ash gli aveva creato il sito web facendolo apparire come un fotografo snob e pomposo e da quando aveva gonfiato enormemente i prezzi, le sue foto erano abbastanza richieste. Aveva una certa cerchia di compratori pronti ad aprire il portafoglio per un suo scatto e questo non aveva fatto altro che renderlo più felice.
Anche perché Ash non poteva farsi vedere troppo in giro. Non poteva lavorare, non poteva permettere che il suo nome venisse scritto su dei documenti. Il rischio di essere scoperto era troppo alto.
Erano stati attenti in ogni modo possibile, eppure lo avevano trovato lo stesso.
Eiji non riusciva a capire come avessero fatto e tantomeno l’interesse che poteva avere la mafia nel catturarlo.
La chiamata skype partì improvvisa riportandolo alla realtà. Si sistemò la camicia e rispose cliccando sull’icona verde con il mouse.
Un attimo dopo, il viso sorridente di Ash comparve su tutto lo schermo.
Per un secondo il cuore di Eiji smise di battere. Dai suoi occhi iniziarono a scendere mille lacrime salate.
“Sei davvero così sorpreso?” Chiese Ash al di là dello schermo, con il suo sorrisetto canzonatorio stampato sulla faccia.
Eiji avrebbe tanto voluto averlo fra le mani per staccarglielo a suon di schiaffi.
“Stai bene…” Uggiolò piano, con voce incrinata dal pianto. No, non si aspettava minimamente che Ash lo stesse contattando in quel momento. Non dopo quei tre mesi di silenzio e assenza.
“Certo che sto bene!” Lo informò il biondo, con un tono risentito. Quasi come se si sentisse offeso dal solo fatto che il suo ragazzo nutrisse questo dubbio.
“Sono dovuto sparire per un po’…” aggiunse infine, tentennando sul finale perché non sapeva come continuare o come scusarsi davvero.
Eiji lo sapeva. Poteva solo immaginare quanto potesse essere dura o difficile per Ash.
Sparire era l’unico modo per preservare quello che avevano conquistato, ma a quale prezzo sapendo di spezzare il fragile cuore di Eiji di nuovo?
Era come tornare indietro nel tempo. Eiji avrebbe rivissuto quegli anni di buio dolore e lutto e Ash glieli avrebbe inflitti consapevolmente per la seconda volta.
“Lo avevo capito.” Lo rassicurò il giapponese, asciugandosi le lacrime con i polsini della camicia.
Ash sullo schermo appariva preoccupato. Il broncio sfrontato restava sempre quello, forse con qualche pelo di barba incolta dimenticato qua e là, ma erano gli occhi che parlavano per lui.
Anche attraverso i freddi e inanimati pixel, Eiji poteva vedere dentro il torbido e cupo malumore che arrovellava l’animo del suo ragazzo.
“Sto bene anche io, non preoccuparti.” Lo aveva rassicurato subito, ricevendo in risposta un cenno silenzioso d’assenso.
“Questa linea criptata è sicura, non preoccuparti non ci troveranno.” Iniziò a spiegargli, parlando di circuiti e firewall e programmi di cui Eiji capì poco o niente. Gli bastava sapere che quella chiamata era sicura per entrambi, che non lo avrebbero trovato e che finalmente avevano trovato una finestra per loro in quel mondo che li voleva solo separati.
“Sei molto lontano da casa?” Glielo chiese indirettamente. Se gli avesse chiesto dove si trovasse, Ash non glielo avrebbe confessato mai per la sua sicurezza.
“Abbastanza per tenere al sicuro entrambi. Sono venuto a sapere che il boss Yamamoto ha avuto una soffiata da uno spacciatore. Sparendo per un po’ di tempo gli farò credere che era una pista falsa e prima lasceranno perdere questa storia e prima potrò tornare a casa.”
“Mi manchi.” Si era promesso di non dirglielo per non rendere più straziante la loro separazione.
Riassunse una postura rigida, Eiji, come se si fosse appena scottato con qualcosa di bollente.
“Anche tu, tesoro…” sospirò Ash, passandosi una mano fra i capelli in un gesto più per nascondere il viso che per sistemarsi la chioma biondo grano.
“Non sai quanto…” aggiunse poi e Eiji potè notare il momento esatto in cui i suoi occhi azzurro cielo divennero torbidi e ebbri di lussuria.
Arrossì involontariamente, Eiji, sotto a quello sguardo pieno di sentimento represso con il quale Ash minacciava di farlo impazzire.
Il suo inguine risentì di quello sguardo invece, così carico e teso, già forzava sulla patta dei jeans ancor prima che Eiji potesse nasconderlo.
“Ti sei eccitato guardandomi.” Quella di Ash non era una domanda. Lo aveva visto, aveva visto i suoi jeans farsi sempre più stretti e quel rossore diffuso su guance e orecchie. Per quanto potesse dissimulare, Ash lo conosceva troppo bene.
E Eiji accampò scuse per giustificare quell’erezione ormai svettante, inventò frottole dalle più banali alle più ridicole e infine, quando Ash si allontanò dallo schermo mostrandogli anche i suoi jeans stretti sulla patta, Il giapponese ritrattò tutto.
Si era eccitato solo guardando il suo ragazzo, il suo bellissimo ragazzo americano che non vedeva da mesi e con il quale non faceva l’amore da altrettanto tempo.
E la voglia di averlo era forte, irresistibile, insaziabile.
Poteva negare l’evidenza quanto voleva, ma la verità era solo una: Ash gli mancava in tutti i sensi, non solo emotivamente, ma anche carnalmente.
Gli mancava il suo profumo sui vestiti o sulle lenzuola al mattino presto, gli mancava quella chioma bionda poggiata sul suo petto e gli mancava il modo dolce e sensuale nel quale muoveva i fianchi quando facevano l’amore.
Gli mancava sentirlo dentro e gli mancava stare dentro di lui. Gli mancavano i suoi baci, le sue carezze, ogni fibra del suo essere voleva che Ash fosse lì con lui.
“Toccati.”
Per questo non gli sembrò poi così strano farlo davanti ad una web cam con Ash a fare altrettanto al di là dello schermo.
Per questo non gli sembrò imbarazzante prenderselo in mano e sgranare gli occhi quando Ash iniziò a fare altrettanto.
E cielo che visione!
Le guance del biondo andavano letteralmente a fuoco, un po’ per la vergogna e un po’ per il piacere che la masturbazione gli forniva.
Era come se fossero l’uno di fronte all’altro, ma senza la possibilità di toccarsi o baciarsi.
E gli mancava anche questo, ma già il solo poterlo vedere era fantastico.
E vederlo così ebbro di piacere e fottuto dalla libido per lui, era ciò che voleva vedere in quel preciso momento.
Con un tempismo davvero imbarazzante, Eiji si liberò nella mano, imbrattandosi i pantaloni e la camicia.
Ash fece altrettanto e si guardarono per un lungo istante in silenzio. Ansanti e soddisfatti, era come se avessero fatto l’amore ma senza farlo davvero.
Un modo per sentirsi vicini quando la distanza era insopportabile.
Solo un piccolo placebo per un’attesa che sembrava non avere mai fine.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Banana Fish / Vai alla pagina dell'autore: Napee