Serie TV > Friday Night Lights
Segui la storia  |       
Autore: reggina    18/10/2019    0 recensioni
Fino ai suoi 18 anni, Jason Street ha pensato e vissuto in un mondo di cui lui era il perno.
Dopo il terribile incidente sul campo, impara a conoscere una Dillon in cui l'orizzonte e le cose appaiono diverse alle diverse persone che gli gravitano intorno.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il tempo appena prima dell’alba contiene più energia di tutte le ore del giorno. È per questo che Jason è sempre stato un tipo mattiniero.

Quando era in ospedale la notte gli sembrava elastica e morbida come una gomma e la mattina spietatamente affilata.

Il mattino che scendeva violento e lo trovava immutabilmente verticale in quel letto .

E tutti i suoi problemi erano come pipistrelli diurni: appesi al soffitto di notte, che ti piombano addosso appena apri gli occhi.


Da quando è tornato a casa, invece, ha trovato buone ragioni per tirarsi fuori dal letto mentre ancora albeggia.

Ha labbra per respirare, il corpo per avanzare e gli occhi per guardare.

Manca solo l’anima del Jason di appena quattro mesi fa.

È bello ritagliarsi un’ora soltanto per lui, scegliere una playlist tutta sua e dedicarsi agli esercizi per il potenziamento delle braccia nella piccola palestra allestita nel garage dietro casa.

È una carica positiva a cui non può più rinunciare.


Oggi è stato preso da un’irrefrenabile voglia di infilare le scarpe sportive e andare a salutare il sorgere del sole.

Un’ abitudine fino ad un anno fa, un lusso oggi che non può più percorrere le strade di Dillon a ritmo di marcia.

A quest’ora insolita il paesaggio, liberato dalle ombre della notte, è bellissimo.

Un luogo vuoto con enormi praterie e orizzonti infiniti.

Niente montagne. Niente persone.

Poche auto.

Di solito le mattine sono tranquille ma oggi il silenzio sembra diverso.

Pesante. Cupo.

Sembra che l’aria sia carica di elettricità.

Un senso di aspettativa si impadronisce di Jason.

Impazienza e bisogno di agire.


All’improvviso un insieme di suoni informi e raccapriccianti, penetra carne, lo fa sussultare.

Incuriosito, spinge la sedia a rotelle fino alla porta laterale di un garage.

All’inizio nessuno si accorge di lui e Jason si stampa un sorriso sulle labbra e, con discrezione, resta ad ascoltare.

Il suono della chitarra è un ruggito uniforme. Il chitarrista probabilmente non sa che nella musica esistono le pause.

La cantante ha una bella voce seducente.

Questi ragazzi sono da ammirare. Stanno facendo una cosa meravigliosa, suonare insieme, ma annaspano e fissano la loro attenzione su cose irrilevanti come cambiare la chitarra tra un pezzo e l’altro.

Non è lì da molto quando la batteria si ferma e gli altri strumenti continuano un altro po' per poi fermarsi uno alla volta.

Alla fine tutti gli occhi sono puntati su Jason.

“Questa è una prova a porte chiuse!”

Dice Devin, con una nota seccata nella voce. Landry invece sembra entusiasta di quell’ascoltatore inaspettato.

“E dopo Tim Riggins anche Jason Street viene ad ascoltare la nostra musica. Si direbbe che stiamo diventando famosi. Facciamo cinque minuti di pausa, ragazzi!”


Landry manda giù un sorso di caffè e poi, senza bisogno di parole, convince Jason a uscire nel sole. Il profumo della mattina tiepida li sorprende.

“Allora cosa ne pensi della nostra band? I Crucifictorius ?”

Non è una domanda retorica, non è come chiedere a Landry Clark cosa pensa lui dei Panthers. Jason, infatti, ha una discreta conoscenza musicale.

“Sul serio siete un tale controsenso? Abbinate l’heavy metal, considerata la musica del diavolo, a testi cristiani?”

Landry sprofonda le mani nelle tasche dei jeans e ha gli occhi più chiari di quanto non siano mai stati.

“Negli anni 60 i concerti di Willie Nelson erano pieni di cowboy e di hippie. Che la serata finisse spesso in rissa era naturale. Ma ai cowboy piaceva l’anima country della sua musica, agli hippie piaceva l’energia rock. Nessuno voleva rinunciare al proprio idolo così Nelson si inventò un genere a metà fra i due: l’ha chiamata musica outlaw e ha invitato le fazioni a sotterrare l’ascia di guerra. Più che una tregua è stato un abbraccio.”

“Beh il Christian metal è la cosa peggiore che sia accaduta alla musica. Però quanto mi sarebbe piaciuto suonare in una band così!”

“Perché non lo hai mai fatto?”

“Gli atleti non suonano musica, fratello . Non sul serio. Avrei dovuto dire a coach Taylor: lascio la squadra, mi do alla musica!”

A immaginare quel passato ipotetico, i due ragazzi adesso ridono insieme, in un modello Austin dove gli opposti non solo convivono ma si tengono per mano.

“Sicuramente avresti avuto un motto diverso.”

Clear eyes, full hearts…Speed metal!”

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Friday Night Lights / Vai alla pagina dell'autore: reggina