Iniziativa:
Questa storia partecipa al #Writober 2019 di Fanwriter.it.
Prompt:
identità segreta (giorno 19).
Numero
parole: 637.
Helios
non sa bene come spiegarselo, ma è successo.
Si
è addormentato.
Bizzarro,
pensa, che il custode dei sogni possa cadere vittima del sonno. Proprio
lui,
che ha il dovere di restare sveglio e di vegliare. Eppure, forse per la
luce
del sole o per l’aria tiepida o, ancora, per lo stormire
leggero delle fronde
dell’albero, ha chiuso gli occhi e si è
addormentato come se fosse la cosa più
naturale del mondo.
Helios
lo sa bene: sta sognando. È la prima volta che gli capita e
non sa dire come
sia possibile. Non aveva mai sognato in vita sua.
L’ambiente
si plasma tutt’intorno a lui, rincorso dal suo sguardo che
quasi vacilla
dinanzi a una luce tanto intensa a un bianco tanto puro e luminoso.
Non
sa ben dire dove si trova, non ha mai visto quel luogo. Non riesce a
distinguere
quasi nulla, a parte un lungo colonnato che si perde
nell’alto soffitto e che
lo separa da un giardino di mirabile bellezza. C’è
una fontana laggiù, ne sente
il gloglottio lontano.
È
un sogno meraviglioso, si dice, ed è grato a chiunque glielo
abbia mandato.
In
fondo, Helios deve ammetterlo almeno a se stesso, ha sempre desiderato
essere
protagonista di un sogno. Certo, è bello custodirli e
prendersene cura, a volte
farvi anche incursione, ma viverlo per davvero è tutta
un’altra cosa.
Una
risata argentina riecheggia in ogni dove, si perde in quel luogo
rivestito di
fulgida luce.
Il
cuore di Helios trema, mentre una fanciulla dai lineamenti indistinti,
ma
pallida e bella come la luna compare da dietro una colonna. I suoi
occhi paiono
simili alla luce del tramonto che tinge il cielo di amaranto e Helios
non può
fare altro che restarne imbrigliato.
«Chi
sei?» le chiede e fa un passo verso di lei, tendendo appena
una mano davanti a
sé.
La
fanciulla gli sorride e si nasconde ancora un po’ dietro la
colonna, senza
rispondere.
«Non
avere paura», continua lui e sorride, portandosi una mano sul
cuore e
inchinandosi. «Il mio nome è Helios e... questo
è il tuo sogno o il mio?»
chiede poi, dopo una breve pausa.
La
fanciulla emerge e la sua luce quasi lo acceca. Congiunge le mani sul
petto e
inclina il capo dai lunghi capelli sulla spalla sinistra.
«Questo
è il nostro sogno», gli risponde con voce soave,
una melodia meravigliosa, «o
meglio, lo sarà se anche tu lo vorrai.»
Helios
aggrotta la fronte. Cosa significano quelle parole? Non riesce a
comprenderlo.
«Vorrei
rivederti, ma se non so il tuo nome, non potrò
farlo», le sussurra,
accigliandosi.
La
fanciulla gli si avvicina, recando con sé un profumo
dolcissimo che lui non
riesce a riconoscere. Gli prende una mano e la stringe fra le sue,
bagnandola
con le proprie lacrime.
«Ci
rivedremo, ma non posso rivelarti il mio nome», risponde.
«Non
desideravo farti piangere.»
«Lo
so, non è colpa tua.»
Helios
aggrotta le sopracciglia. Quanto vorrebbe riuscire a vederla bene in
viso...
«Perché
queste lacrime, allora?»
Lei
lo guarda e quegli occhi innocenti lo trafiggono, gli fanno fremere
l’anima.
«Perché
ho paura che questo sogno meraviglioso rimanga tale», disse,
«desidero così
tanto incontrarti nella realtà.»
Helios
non sa cosa rispondere. Incontrarsi nella realtà... quello
sì che sarebbe un
sogno.
«Il
mio ruolo non me lo consente», risponde con la tristezza nel
cuore.
«Il
tuo no, ma il mio sì. Noi ci incontreremo, Helios, e...
e...»
«E?»
«E
spero di innamorarmi di te come lo sono ora.»
Helios
sussulta, appena le labbra della fanciulla sfiorano le sue. Quel bacio
è caldo,
dolce come il miele, così reale...
Lei
si stacca all’improvviso, leggera come la seta che ti sfiora
la pelle. Helios
allunga una mano, vorrebbe carezzarle il viso, sfiorarle i capelli, ma
quella
visione svanisce e lo stormire delle foglie riprende il posto del canto
della
fontana.
Angolino
dell’autrice:
Ciao
a tutti!
Oh
mamma, questa è la prima volta che pubblico una fanfiction
nel fandom di Sailor
Moon e considerando che AMO quest’anime/manga da quando avevo
4 anni... beh,
l’emozione è forte, come anche la paura di aver
scritto una castroneria.
Ebbene
sì, sono una delle poche che non odia Chibiusa
(sarà che quand’ero piccola ero
rompiscatole come lei e quindi simpatizzavo? Mah...) e la shippo
così tanto con
Helios che, non so, credo sia una fra le mie OTP preferite fra tutti i
fandom
che seguo.
Non
so quanto ciò che ho scritto c’entri con il
prompt, ma spero che la OS vi sia
piaciuta almeno un pochino.
p.s.:
per chi fosse masochista volesse, QUI
sul mio blog trovate tutte le altre storie scritte fino a oggi per il
writober.
Senza
alcuna pretesa,
Elly