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Autore: ChrisAndreini    02/11/2019    2 recensioni
[Seguito di "Under the Bright Stars". Non tiene conto della terza stagione]
Chat Noir e Ladybug hanno scoperto le rispettive identità. Papillon ha vinto ed è scomparso nel nulla. La sua assistente Nathalie è scappata con il Miraculous della Volpe.
E Adrien e Marinette sono rimasti soli a raccogliere i pezzi.
Tra nuovi nemici, alleati improbabili, intricate trame, Miraculous difettosi e segreti antichi, dovranno tirare fuori tutta la loro forza per sconfiggere il male e restare insieme senza soccombere alla corruzione.
Perché si sa, il vero nemico è dentro ognuno di noi. Ed è il più difficile da sconfiggere.
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alya, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Corrupted 

Capitolo 1

 

“Buongiorno a tutti, parigini. Qui è Nadja Chamack che vi parla, in diretta dalla Torre Eiffel, dove la scorsa notte un lampo di luce ha illuminato tutta Parigi. Stiamo cercando di ottenere maggiori informazioni, ma la torre era deserta e ben oltre l’orario di chiusura quando è avvenuto il fatto. Alcuni fonti anonime sostengono di aver visto Ladybug e Chat Noir combattere con un cattivo non identificato, ma non possiamo confermare né smentire le affermazioni. Non sembra ci siano stati feriti nelle vicinanze, solo un grande spavento, ma gli evidenti segni di lotta persistono. Speriamo che Ladybug e Chat Noir siano in ascolto, e che ci diano presto delucidazioni su quanto accaduto. Qui è tutto, passo la linea ad Alec, in studio”

 

Marinette sospirò, e spense la televisione. Era ovvio che l’enorme lampo di luce non fosse passato inosservato ai cittadini, sebbene fosse notte. Anche se parte di lei sperava davvero che lo catalogassero come segno che Ladybug aveva sconfitto l’akumizzato di turno, magari in modo leggermente più scenografico. Evidentemente la differenza tra i due eventi era stata evidente anche per chi non era esperto di miraculous.

Era rimasta tutta la notte sveglia a causa di quello che era successo.

La notte prima, infatti, lei e Chat Noir avevano affrontato Papillon in persona, e nonostante la lotta valorosa, ne erano usciti perdenti, e Papillon, o Gabriel Agreste, come Marinette aveva scoperto a scapito del proprio Miraculous, aveva vinto e utilizzato i miraculous della coccinella e del gatto nero.

Marinette si sentiva maggiore responsabile del fallimento, anche se non era colpa sua, almeno non del tutto. Aveva approfittato dello stage con Gabriel Agreste per indagare su di lui, dato che Tikki non era del tutto convinta della sua innocenza nonostante fosse stato scagionato dal poter essere Papillon, e aveva scoperto che i sospetti del sui kwami erano fondati, dato che aveva trovato il miraculous del pavone in una cassaforte segreta.

Era già pronta a smascherarlo, ma non aveva fatto i conti con il fatto che anche lui la stava tenendo d’occhio, e l’aveva accerchiata, rubandole il miraculous e rinchiudendola nel suo antro segreto simile ad una chiesa, sotto casa sua, con l’intento di usarla per convincere Chat Noir a cedergli il suo miraculous.

Marinette era riuscita a scappare e a rubargli il miraculous del pavone per aiutare il collega, scoprendo nel frattempo che Chat Noir era Adrien, e per conquistare la sua fiducia gli aveva fatto capire che lei e Marinette erano la stessa persona.

Avevano affrontato Papillon e Red Renard, la sua assistente Nathalie trasformata con il miraculous della volpe, ma alla fine Chat Noir era crollato, rubando il miraculous della farfalla e scoprendo che sotto la maschera del supercattivo si celava suo padre, l’unica famiglia che gli era rimasta.

Marinette non lo colpevolizzava. Sapeva che avrebbe reagito allo stesso modo.

Colpevolizzava sé stessa, invece, per non essere riuscita ad impedire che accadesse una cosa del genere.

Anche se al momento non sembravano esserci cambiamenti evidenti, a Parigi. Lei e Adrien avevano recuperato i propri miraculous e si erano diretti da Master Fu, che aveva consigliato loro di non usarli in tempi brevi e di tenere gli occhi aperti per Papillon. Avevano il suo Miraculous, ma Nathalie era scappata con quello della volpe. Inoltre Marinette gli aveva consegnato il miraculous del pavone che aveva recuperato e utilizzato la notte scorsa.

Master Fu era impallidito quando aveva visto il kwami, ma non aveva voluto dare spiegazioni a Marinette e si era limitato a rimetterlo a posto e segnarsi di dargli un’occhiata la mattina dopo.

Marinette era molto tesa.

-Marinette, sbrigati! Farai ritardo a scuola!- la incoraggiò sua madre, dal piano di sotto.

Marinette sospirò e prese la borsa, il telefono e Tikki, che dormiva dalla notte prima, sfiancata da qualsiasi cosa Gabriel Agreste avesse fatto con lei e Plagg.

Controllò il telefono e vide che aveva parecchie chiamate perse da Alya, qualche messaggio da parte dei suoi amici e assolutamente nulla da parte di Master Fu e Adrien.

Sperava di riuscire a parlare con quest’ultimo a scuola.

Mise il telefono in tasca senza rispondere a nulla e si affrettò a scendere.

-Eccomi mamma- rassicurò la madre, che stava già per salire a controllare che stesse bene. La notte prima si erano preoccupati parecchio non vedendola tornare a casa. Lei si era inventata che era rimasta coinvolta in uno scontro con Papillon e che si era nascosta finché non si erano calmate le acque, e che il telefono aveva esaurito la carica perciò non era riuscita a contattare nessuno.

I suoi genitori le avevano creduto, ma si erano fatti promettere di avvertirli la prossima volta, in qualunque modo.

-Ecco dei croissant per la colazione. Il telefono è carico?- indagò sua madre porgendogli una busta con cornetti appena sfornati.

-Carichissimo, e poi non lavoro con il signor Agreste dopo scuola. Torno direttamente a casa- la rassicurò la ragazza, prima di dare un bacio sulla guancia a lei e a suo padre e uscire.

Non era particolarmente in ritardo, ma si affrettò nella strada fino alla scuola perché era decisa a parlare con Adrien prima dell’inizio delle lezioni.

Appena però raggiunse l’entrata della scuola, Alya le si parò davanti, decisa.

-Noi due dobbiamo parlare!- esclamò, prendendola per il braccio.

-Ciao anche a te, Alya. Scusa, non posso parlare adesso, devo trovare Adrien- cercò di sfuggire Marinette, ma la sua migliore amica non sembrava demordere.

-Ti ho chiamato tutto il giorno! Devo assolutamente parlarti!- Alya aveva uno sguardo negli occhi di serietà mista a shock puro. Marinette non l’aveva ai vista così, perciò decise di darle attenzione, e smise di dimenarsi.

Poteva parlare con Adrien a ricreazione, dopotutto.

-Va bene, Alya. Se è per ieri mi dispiace di averti fatta preoccupare- in effetti le aveva solo scritto un messaggio, e sapeva che tutti si erano preoccupati molto dopo la sua scomparsa, sebbene fosse durata solo qualche ora.

-Non è questo, ma ha molto a che fare con questo. Ahhh, non so come tirare fuori l’argomento- Alya si prese la testa tra le mani, per poi frugare nella borsa, probabilmente in cerca del telefono -Aspetta, ti faccio vedere…- iniziò a dire, frugando, ma neanche il tempo di prendere il cellulare, che le due vennero interrotte e approcciate da Nino, che si avvicinò loro preoccupato.

-Ragazze, avete visto Adrien? Non è ancora arrivato e non mi ha scritto nulla- chiese. Alya si affrettò a nascondere il telefono dietro la schiena, come colta in flagrante.

Marinette si agitò.

-Non è ancora arrivato? Non è successo niente, vero?- chiese avvicinandosi a Nino preoccupata.

-Non lo so, amica. Per questo chiedevo. Pensate possa avere a che fare con il lampo di ieri? Chat Noir e Ladybug non hanno ancora dato spiegazioni al riguardo- rifletté Nino, prendendosi il mento pensieroso.

Marinette si affrettò a prendere il telefono per provare a chiamare il collega, amico e doppia cotta, ma non ce ne fu bisogno, perché poco prima le era arrivato un messaggio da lui.

“Oggi non vengo. Tutto bene. Poi ti spiego”.

Rimase a fissarlo come se potesse leggere qualcosa tra le righe. Nonostante si fosse calmata era ancora piena di domande.

Mostrò il cellulare ai suoi amici.

-Strano, non è da Adrien- commentò Nino, sorpreso, per poi rabbuiarsi leggermente -Ehi, perché ha scritto a te e non a me- si infastidì, incrociando le braccia fintamente offeso.

-Beh, ultimamente lavorano molto insieme, deve essere stata la prima dei suoi contatti, soprattutto visto quello che è successo ieri- suppose Alya, per salvare Marinette -Era di fretta, dopotutto. Si nota. E sapeva che Marinette ti avrebbe avvertito- 

Nino ci pensò su, poi annuì.

-Dopo scuola lo chiamo. Spero davvero non sia niente di…- iniziò a dire, ma fu interrotto dalla campanella, che avvertì i ragazzi che era il caso di andare in classe.

-Dannazione!- commentò Alya, seccata di non essere riuscita a parlare con Marinette.

-Puoi dirmi tutto a ricreazione- la incoraggiò l’amica con un sorriso, avviandosi insieme a lei e Nino in aula.

-Forse è meglio parlarne da te dopo scuola. È davvero importante, Marinette- le sussurrò Alya, in tono urgente.

-Sarei un po’ impegnata, dopo scuola. Sarebbe meglio sfruttare la ricreazione- provò a suggerire Marinette, che non aveva tempo da perdere e doveva assolutamente parlare con Adrien il prima possibile.

Alya alzò gli occhi al cielo, sospirò, e poi disse abbastanza da convincere Marinette a riservarle un’intera giornata libera per parlare.

-Ero alla torre Eiffel, ieri notte- le sussurrò all’orecchio, troppo piano perché chiunque altro la sentisse.

Marinette impallidì.

-Cosa…?- iniziò a chiedere, ma Alya le fece cenno di stare in silenzio, perché si erano appena sedute sul banco e sia Nino che Chloe la osservavano, chiedendosi il perché del comportamento dell’aspirante stilista.

-Non qui. Dopo scuola- Alya fece cenno che ne avrebbero parlato dopo. Marinette annuì. La professoressa entrò in classe e iniziò a spiegare, ma la ragazza non sentì una sola parola.

Le sue preoccupazioni spaziavano tra la sera prima, Adrien, quello che Alya aveva potuto vedere e ciò che Master Fu le aveva detto riguardo ai Miraculous. 

Inoltre era tutto il giorno che aveva una leggera nausea, che però attribuiva alla preoccupazione per tutte quelle cose.

Sperava non fosse derivato dal miraculous del pavone, che Master Fu aveva detto fosse malato e difettoso e quindi molto deleterio per la salute se usato a sproposito. Le aveva suggerito di non usare il miraculous della coccinella anche per questo motivo, dato che dopo essere stato usato insieme a quello del gatto nero era quasi scarico, molto instabile e poteva aumentare i problemi che quello del pavone le aveva causato.

Al momento gli orecchini di Marinette erano al sicuro nella borsa. Aveva evitato di metterli per non rischiare, ma si sentiva quasi nuda, anche se per ogni emergenza erano facilmente indossabili.

Marinette ritornò attenta solo quando il preside entrò in classe, disturbando la lezione per dare loro un annuncio ufficiale.

-Penso riguardi la gita di classe- sussurrò Nino rivolto verso le due ragazze.

Marinette cadde dalle nuvole. È vero che da qualche settimana si parlava della gita di classe, e lei, in qualità di rappresentante, aveva recapitato le varie proposte. Ma visto il lavoro che aveva dovuto svolgere per il signor Agreste, Alya si era occupata quasi di tutto, perciò Marinette non sapeva quale meta era stata infine scelta, e si era completamente scordata della gita in generale. Sapeva solo che Adrien ne era entusiasta, dato che non aveva mai partecipato a una gita di classe in vita sua.

-Allora, ragazzi. Come ben sapete la vostra rappresentante di classe mi ha proposto un elenco di luoghi con le vostre preferenze per la gita- il preside Damocles indicò il banco con Marinette e Alya. Chloe, dal suo banco, sbuffò. Probabilmente non le era andato a genio che nessuno avesse accettato l’idea di passare la gita scolastica guardando sfilate con sua madre.

-…e alla fine siamo giunti ad una decisione. La gita scolastica sarà tra due settimane e visiterete l’Italia. Le mete specifiche saranno soprattutto Verona e Venezia, ma farete scalo anche a Mantova l’ultimo giorno prima di ripartire. L’idea è quella di visitare i luoghi di Romeo e Giulietta sotto precisa richiesta di Madame Bustier, che sarà anche la vostra accompagnatrice- spiegò il preside.

Marinette sgranò gli occhi. Verona? Romeo e Giulietta?! Guardò Alya confusa, ma lei evitò il suo sguardo, con un sorrisino furbetto. Lei era rimasta con l’idea di andare a Roma, come possibile meta italiana. Verona l’aveva proprio scartata a prescindere, sebbene alcuni studenti volessero andarci.

In effetti l’entusiasmo era a mille, soprattutto da parte delle ragazze e delle coppie.

Rose era al settimo cielo. Persino Chloe sembrava interessata.

-Oggi vi verrà dato il programma e l’autorizzazione che dovrete far firmare ai vostri genitori. Coloro che non possono partecipare faranno lezione normalmente uniti all’altra classe. Dovete portare le autorizzazioni entro la settimana prossima. Vi lascio alla lezione- dopo l’annuncio, il preside uscì dalla classe, e la professoressa iniziò a distribuire il programma.

Marinette gli lanciò uno sguardo. A quanto pare sarebbero stati a Venezia proprio durante il carnevale e avrebbero partecipato ad un ballo in maschera. Poi avrebbero visitato un sacco di musei, il balcone e la tomba di Giulietta e tutte cose a tema Shakespeariano. 

Marinette sospirò. Visto quanto fosse complicata la sua relazione con Adrien/Chat Noir non credeva proprio che sarebbe riuscita a godersi quella vacanza che sembrava organizzata principalmente per le coppiette.

-Marinette, so che sei interessata alla gita ma vorrei comunque la tua attenzione- la voce della professoressa la richiamò all’ordine, e tra qualche risatina, Marinette si affrettò a mettere in borsa il programma, borbottando qualche scusa.

In effetti non doveva preoccuparsi. In qualità di supereroina di Parigi non poteva permettersi una vacanza di una settimana. Anche se Papillon era scomparso nel nulla e non poteva usare il proprio Miraculous, quindi non era una possibilità così lontana. Di certo però doveva parlarne prima con Master Fu e con Adrien. Senza contare i suoi genitori, anche se era ovvio che loro le dessero il permesso.

Passò il resto della giornata cercando di stare attenta, ma la gita scolastica fu solo un nuovo pensiero che si aggiunse a quelli che già le vorticavano in testa.

Quando finalmente suonò la campanella che annunciava la fine della giornata, Nino le avvertì che sarebbe andato a trovare Adrien per assicurarsi che stesse bene, mentre Alya e Marinette iniziarono ad avviarsi a casa di quest’ultima.

-Alya…- iniziò Marinette, ricordando l’ultima cosa che l’amica le aveva detto prima che iniziassero le lezioni.

-Non ora, quando arriviamo da te- la interruppe lei.

Allora Marinette decise di parlare di altro.

-Perché andiamo a Verona?- chiese, in tono di rimprovero -Ti avevo detto di proporre Roma- dopotutto era lei la rappresentante, Alya doveva seguire i suoi ordini.

La ragazza avrebbe preferito parlare dell’altro argomento. Evitò lo sguardo di Marinette.

-Beh… sai… erano tutti così entusiasti di Verona, e poi la professoressa ha deciso, alla fine. Sai, stiamo studiando Romeo e Giulietta- cercò di trovare qualche scusa, ma lo sguardo penetrante di Marinette alla fine la fece crollare.

-Pensavo fosse una buona occasione per far avvicinare te e Adrien- ammise, sospirando.

Marinette non riuscì a non arrossire.

-Sai che non ero più interessata ad Adrien- cercò di dire.

-Sì, ma lui era completamente preso da te. E poi ora non ha più importanza. Anche perché è probabile che io non riuscirò ad esserci, in questa gita- Alya sospirò. 

-Per quale motivo?- chiese Marinette sorpresa e dispiaciuta. 

-Cade proprio durante una settimana dove devo badare alle mie sorelline. E i miei genitori sono fuori per lavoro- spiegò Alya.

-Tua sorella?- 

-Gare-

Marinette si zittì. La gita non sarebbe stata la stessa senza Alya.

In silenzio raggiunsero la casa di Marinette, e dopo aver salutato i suoi genitori, le due amiche si chiusero in camera. Finalmente Alya avrebbe rivelato quello che sapeva.

-Allora… Alya…- introdusse l’argomento Marinette, non del tutto certa di voler sapere cosa avesse visto.

Nella migliore delle ipotesi avrebbe fangirlato come un’ossessa su Papillon e la nuova supereroina Pavone e come era stato probabilmente sconfitto. Il fatto che non ci fosse nessun commento, foto o video nel ladyblog non faceva sperare nell’ipotesi migliore.

-Ieri sera tu eri sparita nel nulla, e Chat Noir è venuto da me- cominciò Alya, prendendo il telefono e iniziando ad armeggiare cercando qualcosa.

Marinette rimase molto sorpresa. Che avesse scoperto l’identità di Chat Noir? No, era impossibile. E poi aveva detto che era alla Torre Eiffel.

Rimase in silenzio, aspettando che continuasse.

-Ha scoperto che sono Rena Rouge, comunque. Credo di dovertelo dire- aggiunse Alya, con nonchalance.

Marinette per un attimo fu sorpresa che Chat Noir lo sapesse.

-E come lo ha scoperto?!- chiese sorpresa. Alya le lanciò un’occhiata vittoriosa, e Marinette si rese conto del suo errore.

-Cioè… Sei Rena Rouge?! Oh cielo, Alya! Sei una supereroina! Non l’avrei mai indovinato!- esclamò cercando di apparire convincente, ma dall’occhiata che le lanciò Alya, capì di aver fallito.

-Lo sapevo che eri tu!- esclamò infatti Alya, soddisfatta.

Marinette si prese la testa tra le mani. Come poteva essere stata così ingenua da cadere dritta nella trappola di Alya. Aveva formulato la frase come se desse per scontato che Marinette sapesse che lei fosse Rena Rouge, quando in teoria l’unica a conoscenza di questa informazione era Ladybug.

E ora Chat Noir evidentemente.

-Tranquilla, il tuo segreto è al sicuro con me. Questo spiega quello che ho visto ieri. Non capivo dove fosse Ladybug, ma la supereroina Pavone era familiare, per certi versi, perciò di ero detta che potesse essere lei con un altro Miraculous…- mentre parlava, Alya mostrò un video a Marinette, che riprendeva chiaramente il combattimento, lo smascheramento di Papillon e quello rispettivo di Adrien e infine di Marinette.

Marinette rimase a bocca aperta, e impallidì.

Ma alla fine era contenta che a scoprirla fosse stata la sua migliore amica. Anche Papillon, Adrien/Chat Noir e Nathalie lo sapevano, ormai. Almeno in questo caso aveva un’alleata che oltretutto era una collega supereroina part-time.

-Lo ammetto, sono Ladybug- Marinette lo ammise dopo un lungo sospiro. Era la prima volta che lo diceva ad alta voce. Era davvero strano e liberatorio al tempo stesso.

Alya improvvisò un balletto.

-Lo sapevo! Non riesco a credere che la mia migliore amica sia la mia eroina!- esclamò, orgogliosa. Poi sembrò ripensarci, prese un cuscino e glielo lanciò in faccia.

-Ehi, perché?!- chiese Marinette, che non aspettandoselo lo prese in pieno.

-La mia migliora amica è la mia eroina e non me lo ha mai detto!- si indignò Alya.

-Tu non mi hai detto di essere Rena Rouge! E poi era troppo pericoloso. Neanche Chat Noir lo sapeva- cercò di giustificarsi Marinette.

-Va bene, lo capisco. E a proposito di Chat Noir, è Adrien! Quindi le mie più grandi ship erano formate dalle stesse due persone! Non potrei essere più felice!- Alya si asciugò una finta lacrima di commozione. Marinette non riuscì a non arrossire.

-Beh, a quanto pare…- ammise, distogliendo lo sguardo dalla sua migliore amica.

-E ora che abbiamo chiarito i punti importanti…- Alya continuò, tornando seria -…cosa è successo e come risolverete la situazione?- chiese, preoccupata, e facendo capire a Marinette che neanche lei aveva capito cosa fosse successo, sebbene l’avesse visto con i propri occhi.

Marinette diede un’occhiata più approfondita al video, che riprendeva esattamente il momento in cui Papillon, con i due Miraculous in mano, scompariva nel mezzo del campo di luce, ma non dava risposte alle sue domande, anzi le aumentavano.

Decise comunque di condividere con Alya il poco che sapeva.

-Credo che Papillon abbia usato i due Miraculous principali per esprimere un desiderio, ma non so ancora che conseguenze abbia avuto e se possiamo stare tranquilli. Di certo dobbiamo tenere gli occhi aperti, anche se ovunque sia è improbabile che tornerà ad akumizzare qualcuno, perché abbia recuperato il suo Miraculous. Per il momento credo che dovrei parlare ad Adrien e decidere che informazioni far trapelare o se aspettare un po’. In ogni caso non credo che Parigi sia in pericolo, anche se la sua assistente è fuggita con il Miraculous della volpe- spiegò, felice di potersi confidare con qualcuno oltre a Master Fu e Adrien/Chat Noir.

Alya valutò le sue parole, pensierosa.

-Quindi immagino che la prossima cosa da fare sia recuperare il Miraculous della volpe. Io sono disponibile come paio di occhi in più per qualsiasi stranezza. Anzi, quattro occhi- Alya si indicò gli occhiali con un occhiolino -…e la lente del mio telefono- aggiunse poi, stringendo il fedele compagno di mille avventure.

Marinette era quasi commossa dalla fedeltà dell’amica, e dall’essersi tolta un enorme peso dal petto rivelandole finalmente tutta la verità. La abbracciò di scatto, prontamente ricambiata.

Con la complicità di Alya scrisse un messaggio ad Adrien per controllare le sue condizioni, poi rimase il resto del pomeriggio a fare piani, compiti, preoccuparsi ma alla fine, con l’aiuto della sua migliore amica, riuscì a distrarsi e anche a pensare alla gita di classe. 

Alla fine Verona era una città davvero interessante. Se Papillon non era un problema poteva anche andarci, alla fine. E magari lasciare Alya al comando, dato che non poteva andare.

Ne avrebbe sicuramente discusso con Adrien, sempre se lui si fosse degnato di risponderle.

 

Quella sera, dopo cena e dopo che Alya fu costretta a tornare a casa, Marinette era in procinto di mettere gli orecchini e correre a casa di Adrien per controllare che stesse bene.

L’unica cosa che la frenava era la piccola Tikki pallida e addormentata che sembrava troppo stanca per sostenere una trasformazione, perciò rimase a casa, a girare per la stanza e in balcone con il telefono in mano sperando di ricevere una chiamata.

Nino aveva detto che Adrien stava bene ma era chiuso in casa per qualche motivo che però non aveva scoperto. Marinette iniziava a temere che Nathalie, alias Red Renard, avesse in qualche modo scoperto la sua identità a ora lo tenesse ostaggio.

Prima che potesse mandare la sicurezza alle ortiche, però, una chiamata da parte di Adrien per poco non le fece cadere il cellulare a terra, tanto era tesa dalla situazione.

-Adrien!- esclamò con troppa foga, nell’esatto istante in cui attivò la chiamata.

Lo sentì allontanare la cornetta, e poi ridacchiare leggermente. 

L’ultima reazione che si sarebbe aspettata.

-Quanta foga, principessa- commentò, rilassato.

Rilassato?

Adrien aveva scoperto meno di 24 ore prima che suo padre era il supercattivo che terrorizzava Parigi e ciò lo aveva turbato a tal punto da perdere il suo Miraculous, e ora esordiva così? Dopo che era rimasto irraggiungibile per tutto il giorno? C’era qualcosa che proprio non andava.

-Stai bene? È successo qualcosa? Hai notizie di tuo padre?- chiese Marinette di fretta, esternando tutta la preoccupazione che le aveva mangiato l’anima tutto il giorno.

-Beh…- Adrien esitò, Marinette lo sentì dire qualcosa a qualcuno, ma non capì le parole -Aspetta che vado in un posto tranquillo- le disse poi sottovoce.

Non era solo? 

Forse Nathalie davvero lo teneva sotto scacco.

-Ecco, sono in camera. Ho un sacco di cose da dirti. Ti avrei chiamato prima ma mia madre non mi ha lasciato un attimo solo- rivelò Adrien, eccitato come un bambino il giorno di natale.

Tutti i dubbi, le preoccupazioni, la tensione e le teorie di Marinette si congelarono come lei, sul posto.

Sua… madre?

Prima che potesse chiedere spiegazioni, il ragazzo continuò.

-Ho capito cosa ha fatto Papillon, ieri, e non dobbiamo più preoccuparci. Credo che si sia sostituito alla mamma. Stamattina è stata lei a svegliarmi. Non ho ancora capito bene cosa sia successo, ma sono piuttosto certo che Papillon non invaderà più le strade di Parigi- Il suo tono aveva qualcosa che non andava. Da un lato era estremamente eccitato, dall’altro sembrava profondamente depresso. Sicuramente non aveva ancora superato quello che era successo con suo padre, ma sembrava voler accantonare i brutti pensieri e concentrarsi sul positivo. Marinette rimase a bocca aperta sentendo le novità, e non immaginava neanche lontanamente come poteva sentirsi Adrien in quel momento.

 

Cercò di sorridere e prendere il meglio a sua volta, ma lo trovava molto più difficile.

-Almeno adesso sappiamo cosa voleva, ma credo che dovremmo ancora andarci cauti. Nathalie ha ancora il miraculous della volpe e…- Marinette cercò di vedere le cose con logica.

-Pensavo di indagare da solo al riguardo. E riportarlo poi a Master Fu. Penso che potremmo informare i cittadini di Parigi che non hanno più niente da temere- Adrien tagliò corto. Sembrava non volerci pensare.

-Sì… credo… io aspetterei un po’, dobbiamo prima vedere se con tua madre va tutto bene- si lasciò sfuggire Marinette, un po’ a disagio.

Adrien si rabbuiò. 

-Che intendi dire con questo?- indagò, confuso e un po’ irritato.

-No, cioè… aspettiamo qualche giorno e vediamo come va. Sono felice che tua madre sia tornata ma non so se possiamo fidarci di…-Marinette si interruppe di scatto, rendendosi conto che non era proprio il caso di parlare di ciò in quel momento. Adrien era già abbastanza sconvolto senza che Marinette aggiungesse legna al fuoco suggerendo che dopo aver perso il padre doveva temere che anche sua madre appena ritrovata lo tradisse. 

Purtroppo aveva detto abbastanza.

Quando Adrien rispose, fu freddo.

-Senti, Marinette, so che sei nervosa per tutto quello che sta succedendo, ma non prendertela con mia madre, tu non la conosci!- esclamò, cercando di tenere la voce bassa probabilmente per non allarmare la madre in questione.

-Adrien, mi dispiace. Non vole…- ma le scuse di Marinette vennero interrotte.

-Devo andare adesso. Devo scrivere a Nino per rassicurarlo. Domani torno a scuola- le disse solo, prima di riattaccare, senza neanche aspettare una sua risposta.

Marinette poteva capirlo, ma lo trovava comunque ingiusto.

Si gettò sul letto, e seppellì il volto nel cuscino.

Forse era troppo paranoica, o forse semplicemente non riusciva ad accettare l’idea che, nonostante avesse perso, tutto andasse bene. Di certo però aveva una brutta sensazione.

Red Renard era ancora a piede libero, ed era sotto lo stesso tetto di Adrien, insieme alla persona che Gabriel Agreste aveva riportato in vita a scapito di se stesso. Certo, questo significava che aveva pagato il prezzo e l’universo era in equilibrio e non c’era più niente da temere, ma Marinette era comunque preoccupata. C’era qualcosa che non andava a sentiva che lo scherzetto di Gabriel avrebbe avuto parecchie conseguenze.

Decise però di non rifletterci troppo.

Forse era solo paranoica, dopotutto. Doveva essere felice per Adrien, dato che finalmente aveva riavuto l’amata madre.

Sospirò e cercò di addormentarsi, sentendo terribilmente la mancanza del kwami. Aveva proprio bisogno di un consiglio in quella situazione.

Ma Tikki era ancora scarica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Eccomi qui con la seconda parte di “Under the Bright Stars”: Corrupted. 

Se non avete letto la prima parte qui il link: Under the Bright Stars

Se non volete leggerla, credo che l’inizio faccia un buon recap, ma consiglio comunque di leggere la prima parte perché è anche piuttosto breve.

A differenza della prima storia, che si concentrava molto sui sentimenti romantici, qui, sebbene l’amore resti, si parlerà molto delle emozioni personali e ci sarà più azione, e più angst. Non troppo però… si spera. 

E la storia sarà divisa in due. I primi quattro capitoli saranno principalmente il Post-Papillon, poi ci sarà una piccola pausa, nella quale pubblicherò un’altra storia che si svolge nella settimana a Verona in gita scolastica (sarà importante per corrupted e allo stesso tempo si potrà leggere da sola), ed infine continuerò questa storia, che in totale dovrebbe avere 11 capitoli. 

Prima di concludere questo angolo autore esplicativo, vorrei scusarmi per il ritardo e allo stesso tempo giustificarlo.

Ammetto che dopo la seconda stagione di Miraculous ho un po’ smesso con la serie, principalmente perché della terza stagione ho visto solo Oblivio, e il resto degli episodi me li sono spoilerata ma non ho avuto la forza di guardarli, non condivido né apprezzo alcune direzioni che sta prendendo lo show. In particolare con il quadrilatero amoroso e la caratterizzazione di alcuni personaggi. Nulla contro lo show in sé, è più una questione personale. Perciò da qui in poi tutto quello che scriverò si baserà sulle conoscenze della seconda stagione. In parte perché ho progettato e scritto alcuni capitoli in anticipo, in parte perché non riesco proprio a guardare la terza stagione di Miraculous e campo di semplici spoiler. Potrebbero esserci riferimenti a portatori di Miraculous o altro, ma nulla di troppo specifico. 

Spero comunque che la storia vi piacerà, perché è il mio tentativo di risollevare alcune cose della serie per me e spero potrà essere lo stesso per altri. 

In ogni caso vi avevo promesso un seguito, e ce la metterò tutta per renderlo il meglio possibile :)

Un bacione e alla prossima :-*

   
 
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