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Autore: Loka 98    04/11/2019    4 recensioni
Seguito di "I'll wait for you" ( non è necessario averla letta)
Dal testo:
Azraphel si sentì lo stomaco sprofondare. I suoi occhi, i suoi bellissimi occhi gialli che lo guardavano e scrutavano la sua anima... così profondi. Il suo sguardo che poteva assumere tantissime sfaccettature: arrabbiato, divertito, sbruffone, infastidito, sorpreso…ma come sarebbero stati i suoi occhi da eccitato?
Quello non era il momento adatto.
Ma Azraphel se ne fregò.
Raccolse tutto il suo coraggio, e prese un profondo respiro.
"Crowley…" si rialzò leggermente. "Io...sono pronto"
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La suoneria del telefonino di Crowley invase l’aria. Quasi preferì ascoltare Freddie mentre cantava, ma quando vide che chi lo chiamava era niente di meno che il suo angelo, rispose con un sorriso.

 

“Buongiorno” disse sedendosi sulla propria poltrona.

 

“Ciao caro” lo salutò il biondo. “Come stai?”

 

“Nulla di nuovo...tu?”

 

“Beh...si,  bene tutto sommato” ma la sua voce tradiva un’emozione che Crowley non era ancora riuscito a decifrare. “Volevo chiederti, ti va di venire da me? Pensavo che potremmo uscire a mangiare qualcosa, o magari vederci un film alla TV”

 

“Nessun problema angelo, vengo volentieri...solo, sicuro di sentirti bene?”

 

“Sto benissimo, non preoccuparti”

 

“Mh...io mi fido, ma se è successo qualcosa a me puoi dirlo”

 

“Non è successo niente, tranquillo” tentò di rassicurarlo Azraphel. Aveva provato a camuffare il senso di ansia e paura che lo opprimeva da giorni, e quello di gioia e di eccitazione che aveva provato fino a qualche secondo prima di telefonargli sembrava essere svanito nel nulla.

 

“D’accordo...devo bagnare le piante?”

 

“Come?”

 

“Nel senso...se il tuo invito comprende anche la notte, meglio che le bagni adesso. Altrimenti rischiano di seccarsi troppo”

 

“Ah, si si, se vuoi puoi rimanere da me anche stanotte...se non è un problema”

 

“Sai che per me è solo un piacere angelo. Vengo per le sette?”

 

“Si” annuì Azraphel, anche se lui non avrebbe potuto vederlo. “Ci vediamo dopo allora”

 

“A dopo” e senza dilungarsi in troppe smancerie, lanciò il cellulare sul tavolo. Qualcosa non andava, e non sapeva cosa. Azraphel aveva una voce strana e nascondeva qualcosa. 

 

“Se solo si tratta di un altro Anticristo io lo…” cominciò, prima di andare verso la stanza delle piante per annaffiarle.

 

“Forse si tratta solo di paranoia..magari non è successo niente e mi sono solo lasciato influenzare. Vallo a capire quell’angelo.”

 

Ma in realtà, Azraphel non poteva essere più nervoso di così: girovagava per tutta la libreria, ormai aveva creato un percorso fatto di impronte, si mangiava le unghie e sudava da ogni poro. Non che non fosse contento di aver preso quella decisione, ma sapeva che tutto sarebbe dovuto andare per il meglio. Aveva deciso che prendere Crowley di sorpresa sarebbe stato meglio, per come era fatto lui avrebbe amato le sorprese, e questa era proprio una bella novità con cui sorprenderlo.

Aveva preso la sua decisione la mattina stessa, convinto però di dover aspettare minimo una settimana, per prepararsi psicologicamente, per organizzarsi al meglio, e per pensarci fino alla fine. Ma invece, aveva preso in mano il telefono dopo nemmeno un paio d’ore, aveva invitato Crowley a casa sua, e ormai il gioco era iniziato, non poteva più tirarsi indietro. Non avrebbe mai più avuto tanto coraggio come quella sera,  e non aveva certo intenzione di fare aspettare Crowley altri seimila anni.

Per non pensarci, continuò a fare l’inventario dei suoi libri, guardando l’orologio ogni due minuti per esser certo di non prepararsi troppo tardi.

 
  • -    -

 

Le sette erano arrivate in un baleno: aveva appena finito di mettere a posto la sua libreria, quando la macchina di Crowley parcheggiò proprio davanti al suo negozio. Si sentì le gambe molli, lo stomaco su di giri, e la vista annebbiata. Si sentiva felice e allo stesso tempo terrorizzato, avvertì i suoi battiti nelle orecchie, fino a quando si mescolarono con altri colpi che il demone batte sulla porta.

Prendendo fiato, andò ad aprire.

Crowley gli sorrideva, porgendogli una rosa bianca.

 

“Oh, Crowley...” disse prendendola tra le dita. “Ma è bellissima” la annusò.

 

“Cosa c’è in un nome? Ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo” esordì elegantemente.

 

Quella citazione gli scaldò il cuore.

 

“Carina...copiata, ma carina” disse prendendolo in giro.

 

“Ehi, copiata a chi? Ti ricordo che molte sue frasi sono state suggerite dal sottoscritto!” disse puntandosi un pollice al petto.

 

“Ah si?” chiese ironico facendolo entrare. “Anche questa?”

 

“Non ho detto questo” disse alzando le spalle.

 

Si salutarono con un bacio, e dopo aver messo la rosa bianca in fresco, Azraphel si perse a guardare Crowley che si gettava stravaccato sul divano, incrociando le gambe e mettendo le braccia dietro la testa.

 

“Ah, questa libreria l’ho sempre ritenuta uno spreco di soldi e di tempo, nonché un pugno negli occhi per quanto riguarda l’estetica, ma devo dirlo, come ci si riscalda qui dentro, non lo si fa da nessuna parte” disse godendosi il tepore emanato dalle pareti e dalla caldaia.

 

Come diamine poteva essere così bello anche da spaparanzato?

Con il cuore in gola, l’angelo si sedette al suo fianco, e dopo qualche secondo, un braccio in una manica nera si appoggiò alle sue spalle e lo tirò vicino a lui.

 

“Com’è andata oggi?” gli chiese chiudendo gli occhi.

 

“Nulla di importante...clienti, libri...al solito immagino”

 

“Non la abbandonerai mai questa topaia eh?”

 

“Beh...non si può mai dire” si lasciò sfuggire debolmente.

 

Il rosso si stiracchiò e tirò un lungo sbadiglio.

 

“Mi servirebbe proprio una dormita da mezzo secolo...” rifletté con voce impastata.

 

“Nessuno te lo impedisce, sei libero di addormentarti quando vuoi”

 

“E tu non ti sentiresti solo?”

 

“Io? Semmai sarebbe una liberazione!” 

 

Ridacchiando, la mano di Crowley scese al fianco del compagno, cercando di solleticarlo.

 

“Ah è così? Non mi vuoi tra i piedi?”

 

“B-basta Crowley! Fermo!” tentò di ribellarsi.

 

“No, non ti libererai di me tanto facilmente, angioletto!” e detto questo lo baciò sulla guancia, mentre ancora gli toccava la pancia, l'addome morbido, e il petto.

 

“Sei un idiota” disse Azraphel tra le risate.

 

“Lo sssso” sibilò soddisfatto.

 

Una volta che lo ebbe lasciato andare, i due i scambiarono una serie di tenere coccole, passando dolcemente le mani sul corpo dell’altro, come quando si coccola un gatto. Quasi Crowley ebbe la tentazione di fare le fusa.

 

“Che volevi fare questa sera?” chiese il rosso godendosi i grattini del biondo sulla nuca.

 

“Beh...pensavo che potremmo andare al Ritz-”

 

Improvvisamente, uno scroscio di pioggia incessante riempì l’aria.

 

“...forse no” concluse Crowley.

 

“Ma non avevano previsto pioggia questa sera” rifletté accigliato Azraphel.

 

“Angelo, ti sei dimenticato che viviamo a Londra?”

 

“Mh...non sono ancora abituato a questi cambiamenti climatici così veloci”

 

“Beh, se non ti ci sei abituato tu che vivi qui da quasi due secoli, non so come possano farlo gli umani. Beh, giù all'inferno saranno contenti, più imprecazioni, più risate per loro. Non che me ne freghi molto di come vanno le cose laggiù, ma devo ammettere che era divertente vedere certe donne scappare imprecando per la loro capigliatura rovinata, o uomini correre proteggendosi con il giornale, o vedere certi bambini ruzzolare a terra” ridacchiò.

 

“Sei un mostro Crowley” lo prese in giro teneramente. 

“Come alternativa” continuò. “Potremo mangiare qui. Di che cosa hai voglia?”

 

“Ah, no, non mi freghi”gli puntò il dito contro.

 

“Cosa?” 

 

“Lo sai, non fare l’ingenuo! Ogni volta mi chiedi di cosa io abbia voglia, e ogni cosa che dico viene bocciata, fino quando non arrivo a ciò che vuoi tu!”

 

“Ma non è vero!” ribatté l’angelo.

 

“Solo perché l’ultima volta avevamo entrambi voglia di pizza! Anzi, nemmeno in quel caso siamo stati d’accordo, tu sei addirittura volato in Italia a prenderla!”

 

“Tu ti saresti accontentato di prenderla da Domino!”

 

“Ma che diamine cambia?!” alzò la voce il demone.

 

“Mah, non so, ad esempio il fatto che da domino NON fanno pizza? Si tratta solo di pane con sopra del finto formaggio e degli ingredienti che farebbero rabbrividire tutti gli italiani! Come il pollo! Ma come puoi accostare pollo e gorgonzola su una pizza finta?!” quando si trattava di cibo, non si poteva mettere in discussione nulla con Azraphel. “E poi, come puoi pagare due pizze più di trenta sterline? Almeno in Italia ne ho pagate meno di dieci!”

 

“Ma dimentichi forse che sono arrivate fredde?”

 

“E chi altro se non il mio focoso compagno poteva riscaldarle?” 

 

“Oh, tu, non giocare con il fuoco” lo avvertì. “Non cercare di adularmi!”

 

“Oh, non mi permetterei mai. Piuttosto, siccome ti stai lamentando e non hai intenzione di finirla qui, decidi tu cosa mangiare. E ti prometto che non mi lamenterò”

 

“Prometti?”

 

“Prometto” incrociò le braccia. 

 

Ti prego scegli il sushi, ti prego scegli il sushi...

 

“Hamburger” rispose subito Crowley.

 

Cazzo. Non ho proprio voglia di fritto stasera, e con un panino mi sporco tutto, mi sbrodolo, e la salsa? Oddio, devo cambiare questo completo nuovo con uno che non uso più! E dovrò lavarmi le mani, e togliere l'odore di fritto dalla libreria…

 

Ma tutti questi pensieri non vennero fuori, e l’angelo sbatté le palpebre, tentando di rimanere impassibile.

 

“Mh.” mugolò mordendosi il labbro. “V-va bene”

 

“Sicuro?” alzò un sopracciglio..

 

“Più-che-sicuro” scandì le parole Azraphel. “Visto? Nessuna lamentela”

 

“Oh, sono stupito angelo. Un vero autocontrollo, sei un vero duro. Mi piace” si morse il labbro.

 

“Bene, ci pensi tu ad ordinare?”

 

“Detto fatto, cosa vuoi?” sfilò il telefono dalla tasca.

 

“Uno normale...niente patatine per favore” disse alzandosi dal divano, cercando di pensare a quale completo sacrificare. Mentre era nell’altra stanza poteva sentire ancora chiaramente la voce di Crowley al telefono.

 

“Si buonasera, dovrei fare un ordine. Si, allora, quanti tipi di sushi al salmone avete? Bene, due pezzi per ogni tipo. Poi lo stesso per quelli al tonno, due porzioni di spaghetti di soia con gamberi e verdure, e due involtini primavera. Gradirei anche due fette della vostra torta al cioccolato e liquore. Si, pagamento alla consegna, e non dimenticate la salsa di soia!”

 

Diede istruzioni tramite indirizzo e orario, e incuriosito da ciò che aveva sentito, l’angelo tornò nella stanza appena in tempo per vederlo mentre metteva giù la chiamata.

 

“Ma...” indicò il telefono. “Ho sentito bene?”

 

“Cosa intendi?”

 

“Da quando per ordinare due panini di parla di sushi?”

 

“Forse da quando ho pensato che al mio caro, bellissimo, incantevole e dolce fidanzato qualche porzione di salmone e avocado sarebbero piaciuti molto di più?” chiese sfoggiando un sorriso fiero.

 

L’angelo non poté fare a meno di arrossire e di saltargli in braccio dopo aver preso la rincorsa. Lo baciò ripetutamente sulla guancia.

 

“Grazie grazie grazie grazie!” ripeté più volte. “Sei un tesoro!”

 

“Sono o non sono il migliore?”

 

“Si, sei il migliore” disse baciandolo.

 

“E sono anche bello?”

 

“Molto bello” gli diede ragione, alzando gli occhi.

 

“Mh, sì e poi?” chiese insistentemente.

 

“E poi cosa?”

 

“Beh, sforzati anche tu, intelligente, coraggioso, sexy, qualsiasi cosa angelo, ma se vuoi guadagnarti quel sushi qualcosa dovrai pur fare!” scherzò mostrandosi offeso.

 

Mio Dio, quando vorrei poterti urlare che sei sexy da morire...e ci sarebbe qualcosa che mi farebbe guadagnare la cena. Forse...potrei farlo ora…

 

Una sua mano cominciò automaticamente a sbottonare la camicia azzurra, come inebriato, come se non si controllasse... ma la sua razionalità lo svegliò, e l’angelo fece in tempo a riprendersi dal sogno ad occhi aperti, e notando i bottoni vide che ne aveva slacciati solo due.

Con imbarazzo si schiarì la voce.

 

“Mh, che potrei fare?” chiese ingenuamente.

 

“Ad esempio...” si sdraiò mettendo la testa sul suo grembo. “Riprendere a farmi quei meravigliosi grattini...”

 

Con un sospiro tremante, ma anche con un sorriso, il biondo mise le mani nei capelli rossi e cominciò a massaggiargli teneramente la cute.

 

Mio Dio, come mi riduci Crowley...come mi fai sentire.

Cosa scateni dentro di me, nel mio cuore e nel mio corpo. 

 

Mentre le sue dita si godevano la morbidezza di quei fili rossi e lisci, i gli occhi azzurri vagarono sul corpo magro dell'altro: il suo bel viso, così rilassato dopo tanti anni che non lo era, il suo torace ampio e le sue spalle forti...un così bel fisico, le gambe lunghe, che dovevano essere forti e flessuose, lisce nonostante la peluria maschile, muscolose...così belle. In mezzo nascondeva ciò che Azraphel si sarebbe a dir poco imbarazzato di vedere, ma che allo stesso tempo bramava.

Si sentiva in colpa a fare certi pensieri, come se fosse sbagliato. Ma ci aveva pensato, e non poteva sentirsi male, erano una coppia di fidanzati, e il desiderio era una cosa più che normale.

 

Ma ancora non aveva idea di come prendere l'iniziativa. 

Se solo avesse avuto tempo pensarci...infatti grazie ad un  miracolo demoniaco quella sera l'ordine del ristorante sarebbe arrivato molto in anticipo.

Il campanello suonò, facendo sobbalzare entrambi.

 

"S-soni già qui?"

 

"Beh, avevo piuttosto fame stasera" ridacchiò il rosso alzandosi dal divano e andando ad aprire la porta.

 

Dopo aver pagato, un forte profumo di spaghetti e verdure si diffuse nell'aria, facendo scordare per qualche secondo all'angelo tutte le sue preoccupazioni.

Portò tutto sul divano, e dopo aver apparecchiato il tutto con piatti di pregiata porcellana ( o le cose si fanno bene, o non le si fanno affatto, diceva sempre Azraphel) si misero a mangiare, cominciando dagli involtini primavera, una vera delizia. Passarono poi al sushi, e Crowley offrì un nigiri di salmone al compagno, il quale lo accettò di buon grado. Teneramente, anche Azraphel lo imboccò con un pezzo di sushi al tonno e croccante panatura ai semi. Passarono gran parte della cena in silenzio, solo guardandosi negli occhi e offrendosi cibo a vicenda.

Azraphel dentro la sua bocca provava un piacere celestiale, solo il sushi era riuscito a fargli questo effetto.

Quando Crowley prese in mano la sua porzione di spaghetti, imboccò Azraphel, e prese l'altro capo dello spaghetto in bocca. Lo succhiò, arrivando alle sue labbra.

 

"Mh, questo mi sembra piuttosto cliché" osservò Azraphel facendogli un occhiolino.

 

"Ma è altrettanto romantico, non credi?"

 

"A dir poco smielato" prese un gamberetto e lo masticò.

 

Crowley non riuscì a finire la sua porzione, mentre Azraphel riuscì a divorare persino la sua fetta di torta. Un altro piacere meraviglioso, il cioccolato.

 

"Ah...sono strapieno" disse Crowley mettendosi una mano sullo stomaco.

 

"In effetti non ti avevo mai visto mangiare così tanto"

 

"Dicono che sia sintomo di felicità, il mangiare tanto. Specialmente se lo si fa con la persona che si ama. E poi devo dirlo, non è affatto male questo sushi"

 

"Sono contento di vederti così felice mio caro. Non ti vedevo così da anni"

 

Crowley gli sorrise sinceramente.

 

"È perché sono con te...amore mio"

 

Quel soprannome gli fece sciogliere il cuore, facendogli sentire le guance calde.

 

Si sporse verso di lui, baciandolo per lunghi secondi, accarezzando la sua guancia.

 

"Sei così dolce lo sai?"

 

"Non ti ci abituare. Non capiterà spesso, ho comunque una dignità da mantenere" 

 

"Mh-mh, certo" annuì. "E non sarò certo io a privarti della tua testa dura, del tuo caratteraccio, della tua testardaggine, del tuo brutto atteggiamento verso le piante, della tua poca fiducia nelle anatre"

 

"Loro sono il male" sussurrò a denti stretti. "E comunque" disse sovrastandolo leggermente, senza appoggiarsi al suo corpo.

"Questa è la mia natura. Sono pur sempre un demone" sussurrò con un sorriso.

 

Azraphel si sentì lo stomaco sprofondare. I suoi occhi, i suoi bellissimi occhi gialli che lo guardavano e scrutavano la sua anima... così profondi. Il suo sguardo che poteva assumere tantissime sfaccettature: arrabbiato, divertito, sbruffone, infastidito, sorpreso…ma come sarebbero stati i suoi occhi da eccitato?

 

Quello non era il momento adatto.

Ma Azraphel se ne fregò.

Raccolse tutto il suo coraggio, e prese un profondo respiro.

 

"Crowley…" si rialzò leggermente. "Io...sono pronto"

 

Crowley assunse un'espressione interrogativa.

 

"Cosa? Pronto?"

 

Azraphel cominciò a far lavorare la mente. 

 

Niente paura. Niente panico, niente esitazione. Pensa di essere sexy, pensa di essere bello, pensa di essere abituato a tutto questo...sentiti affascinante, sentiti come se Crowley fosse attratto da te. Provaci.

 

"Si…" sorrise dolcemente. "Sono pronto"

 

"Per cosa?"

 

Si morse il labbro languidamente, cercando di mantenere uno sguardo allo stesso tempo innocente.

 

"Per te"

 

Gli occhi di Crowley si aprirono a dismisura, e la bocca si serrò.

 

"C-cosa...cosa intendi per me?"

 

Azraphel si alzò sulle proprie ginocchia e respirò profondamente, sentendosi arrossire.

 

"Sono pronto per…" sussurrò sperando di risultare il più seducente possibile.

"Per questo…"

 

E con il cuore a mille, le sue mani andarono verso i bottoni della propria camicia, cominciando a sfilarli dall'asola uno dopo l'altro, lasciando scoperto il suo petto; in poco tempo gli venne la pelle d'oca per l'emozione e per il fresco nella stanza. I suoi capezzoli si irrigidirono, diventando più rosati.

Crowley era rimasto paralizzato davanti a lui, aveva solo aperto leggermente la bocca, incapace di parlare e di staccare i suoi occhi dal compagno.

Una volta che anche l'ombelico fu scoperto, la camicia scivolò giù dalle spalle, poi a terra.

Azraphel si sentì fiducioso, si sentì pronto fino in fondo. Mantenendo un sorriso, si slacciò la cintura di cuoio, e poi i pantaloni.

Il respiro di Crowley accelerò visibilmente, e seguì con lo sguardo le sue mani...sentì il sangue correre verso il basso.

 

Azraphel infilò le dita tra la stoffa dei pantaloni e i suoi fianchi, e abbassò… sotto nascondeva un  paio di mutande bianche, che contenevano la sua erezione dura, e grossa.

Se c'era una cosa che lo aveva sempre fatto ridere, era immaginarsi la faccia di Crowley nel vedere le sue…"dimensioni". Madre natura era stata abbastanza generosa con lui.

E l'espressione di Crowley era ancora più scioccata davanti a quella rivelazione.

 

Oh per Satana, ma è enorme!  aveva penato.

 

Si sentì lusingato da quel complimento non detto…

Ma ora era arrivata la parte più difficile.

Mostrarsi completo davanti al fidanzato.

Prese i bordi della sua biancheria, la strinse leggermente...attese qualche secondo, prima di cominciare a tirarla giù...la peluria cominciò a vedersi... l'erezione cominciò a muoversi…

Fino a che…

 

"No!" Urlò Crowley fermando i suoi polsi.

"No...no ti prego no...fermo" respirò a fatica, diventando paonazzo.

 

Azraphel non sia aspettava una reazione del genere…

 

"Ma... perché?" Chiese stupito, forse anche un po' offeso.

 

"Io…" disse lasciandogli i polsi. "È... difficile da spiegare…"

 

"Oddio...i-io non... non ti piaccio?"chiese sentendo le lacrime bagnargli gli occhi. Si sentì crollare, l’insicurezza invaderlo.

 

"Cosa? No! Oh no Azi, non è questo…" si avvicinò al suo corpo, e fino ad appoggiare le mani sui suoi fianchi.

 

"Oh no...cazzo no. Tu...tu non hai idea di quanto mi fai impazzire. Sei uno splendore. Sei così sexy…" gli accarezzò la vita, e lasciò scivolare le dita verso la schiena.

 

"Non pensare mai che tu non possa piacermi. Sei bellissimo...adoro il tuo viso e il tuo corpo. Così morbido, irresistibile. Io ho sempre desiderato che tu ti spogliassi così. Sai, era uno dei miei sogni erotici più belli, anche se nella mia mente c'era una canzone sexy, e delle candele per la stanza. Ma per tutto l'odio di Satana, quando hai iniziato a toglierti la camicia mi sono sentito una voglia tremenda di saltarti addosso" gli baciò la guancia. 

 

"Ah...e così sono stato protagonista di una tua fantasia?" Sorrise cercando di ironizzare.

 

"Di una delle più innocenti, tesoro, ce ne sono anche altre" gli confidò. Ma il suo sguardo rimase teso.

 

"Ma...mi sono sentito sopraffatto. Quando hai tolto i pantaloni, mi sono sentito esplodere...il tuo sguardo, era veramente troppo. Eri talmente bello che non riuscivo più a sostenerti. E poi, non me lo aspettavo, per me è stata una sorpresa a dir poco splendida, ma...si insomma, chi se lo sarebbe mai aspettato? Io credevo di passare una serata tranquilla e di scambiarci al massimo qualche bacio"

 

"Stai insinuando che ora sono io quello che va troppo veloce?" Rise Azraphel.

 

"Angelo, io quella sera ti ho solo offerto un passaggio! Tu... ti sei spogliato davanti a me, pronto a fare le peggio sconcezze! Non che questo non mi faccia piacere ma...ho dovuto chiederti una pausa, tutto qui. Mi dispiace…"

 

Il biondo gli accarezzò la guancia.

 

"Crowley...non preoccuparti, posso capire. Solo sapevo che non avrei mai più avuto abbastanza coraggio come questa sera, dovevo farlo. Ma...tu davvero pensi tutte quelle cose su di me?"

 

"Intendi il fatto che io ti trovi bello?"

 

L'altro annuì.

 

"Beh...si. Sei la persona più bella e sexy che io abbia mai visto" lo baciò ancora sulla gota.

 

"Grazie…"disse arrossendo. Si lasciò baciare, e abbracciare dal demone, e appena il suo corpo venne a contatto con l'altro, avvertì una pressione simile alla sua, che premeva sulla coscia.

 

"Mh…" mugolò piacevolmente sorpreso. "Si, decisamente sopraffatto" disse con voce roca.

 

"Oh non ne hai idea…però allo stesso tempo, avrei voluto qualcosa di più romantico, sai? Me lo ero immaginato in un letto, con tante candele, magari una canzone dal grammofono. Sai, anche per farti stare più a tuo agio"


"Crowley, non conoscevo questo tuo lato romantico. Ti ringrazio per aver pensato anche a me, ma a dirti la verità questa sera mi sarebbe andata bene anche la tua macchina"

 

"Aaah...progettavi di farlo lì?"

 

"Probabilmente sì, se solo non si fosse messo a piovere"

 

"Devo ammettere che sarebbe eccitante farlo lì…sui sedili, la macchina che balla...e anche lì possiamo mettere qualche canzone”

 

“Allora magari in futuro potremmo anche… testare gli ammortizzatori” sorrise sornione il biondo. 

 

“Con molto piacere. Ma per ora, vieni qui”

 

Si sdraiarono fianco a fianco sul divano, sistemato in maniera ideale per farli stare comodi. Si coccolavano da qualche minuto, fino a quando Azraphel si sentì gli occhi addosso.

E due occhi serpentini facevano effettivamente capolino.

Azraphel avrebbe voluto dire qualcosa, ma l'unica cosa che gli riuscì fu baciare quelle labbra sottili e dall'aria tanto invitante. Si baciarono talmente a lungo che Azraphel non si ricordò nemmeno da quanto le luci in stanze fossero state spente. Sicuramente era stato uno schiocco di dita, ma non si ricordava nemmeno di chi. Azraphel gli finì sopra, respirando a fondo con il naso, mentre le loro bocche continuavano a danzare.

Le mani del demone scivolarono sul sedere morbido dell'amante, lo palparono, lo, accarezzarono con la punta delle dita.

Delle candele illuminarono la stanza improvvisamente, e il grammofono cominciò a suonare.

 

https://youtu.be/ogoIxkPjRts

 

Eppure quella sera il lato animalesco che Crowley pensava sarebbe emerso, rimase quatto quatto.

Azraphel era un angelo, era da amare, da desiderare e trattare con dolcezza. Tolse le mani dal suo fondoschiena, arrivando alle sue spalle, accarezzandole mentre continuava a baciarlo ad occhi chiusi.

 

Ribaltò lentamente le loro posizioni, e con uno schiocco di dita Crowley fece sparire quasi tutti i suoi vestiti; si sorrisero, come due ragazzini.

Azraphel lo tirò verso le sue labbra, appena illuminate dalla luce bianca e perlacea della luna.

Le mani del demone finirono nei suoi capelli, accarezzandoli e tastando la loro morbidezza, mentre gli regalava quel bacio urgente ma molto lento...stavano provando un nuovo tipo di intimità, non fatto di sesso o di nudità esplicite, ma quella che si riesce a sentire solo tra persone veramente innamorate.

 

Crowley non sentiva troppi l'urgenza di spogliarlo e spingersi contro di lui, la passione non era il sentimento predominante. Quella sera si sentì il cuore in fiamme, mentre baciava, accarezzava, odorava il profumo di Azraphel, per imprimerlo a lungo nella mente.

La musica, bassa e molto lenta dettava il ritmo del loro amore, anche se era fatto solo di contatto tra la pelle, baci dolci come il miele che l'angelo usava per addolcire il suo tè, e tenere occhiate. Gli occhi blu marino si fondevano con il giallo oro, le mani si intrecciavano, cercavano contatto con la pelle calda e morbida, le labbra sembravano compagne di una vita.

I profumi su fecero intensi, e inebriarono la mente di entrambi. 

I cuori correvano, le guance si facevano rosse, i respiri dal naso sempre più pesanti, e tra le varie pause che si concessero, anche solo di pochi secondi, entrambi sorridevano…

 

Nessuno riuscì a capire quanto tempo era passato, ma Crowley sentiva l'urgenza di parlargli.

 

"Azraphel" iniziò. "Io ti...non riesco a trovare le parole per dirti quanto ti amo. Sento la mia anima che spinge per incontrare la tua, sento il mio cuore che esplode solo a sentire la tua voce. Essere qui con te adesso, è la cosa più bella in tutto l'universo. Nemmeno questo va bene, perché le parole sono troppo riduttive…"

 

"Crowley caro, anche io sento qualcosa che preme per uscire" gli sorrise mentre lo baciava sulla fronte. "Forse dovremmo lasciarle incontrare"

 

"Tu sai come si fa?"

 

"No, ma possiamo provarci. Vieni qui" e lo tirò, facendogli appoggiare la testa sul petto.

 

"Dammi le mani, così. Ora, lasciati andare...prova ad immaginarlo: vedi le nostre anime che allungano una mano, che si sfiorano…"

 

La musica intanto continuava a suonare...

 

E qualcosa cominciò a solleticare i loro corpi, come se qualcosa si muovesse da dentro di loro.

"Rilassati" gli sussurrò il biondo.

 

Attesero qualche secondo, mentre il solletico si intensificò, fino ad arrivare ad una leggera scossa.

Entrambi sobbalzarono leggermente, ma prima che potessero dire qualcosa, si sentirono entrambi molto più caldi, provarono un senso di pace interiore, un sentimento così intenso, così pieno di amore e di gioia.

Le loro anime si erano sfiorate, e le lentamente si stavano fondendo insieme.

 

"Tu credi che…"

 

"Si, lo credo" confermò Azraphel.

 

"È una sensazione bellissima...mi sento in pace... è tutto così bello"

 

"Anche io lo sento mio caro" gli accarezzò la schiena.

 

"Forse è addirittura meglio del sesso" azzardò ironicamente il demone.

 

"Mh, questo non te lo so dire, ma per sicurezza dovremo provare una di queste sere…"

 

"Che intendi dire?" Gli chiese con voce calma. "Non...non hai mai fatto sesso?"

 

Dopo qualche secondo, l'angelo scosse la testa.

 

"Ah…beh, mi aspetta una grande responsabilità"

 

"Sei stupito?"

 

"Un po'" gli confessò il rosso. "Anche se sei un angelo non ti credevo così innocente...pensavo che qualche scappatella l'avessi avuta in questi seimila anni"

 

"Sta attento Crowley. Ho parlato di sesso...non di altro" ammiccò guardandolo negli occhi.

 

"Ora si spiega tutto, sapevo che non eri un santo" ridacchiò.

 

"Lo sono più di te. Ma non ho dubbi che non ci sarebbe persona migliore a cui affidare la mia prima volta" gli sfiorò la guancia.

"Sei tu quello giusto"

 

"Finalmente lo hai capito, sono passati seimila anni"

 

"Ti ricordo che io fino a una mezz'ora fa mi stavo spogliando"

 

"Si, ma lo hai fatto così all'improvviso...ti ci vogliono un po' di lezioni"

 

Azraphel rise, miracolando una coperta per entrambi. Anche se le loro anime fondendosi gli avevano regalato tepore, il freddo di Londra si era fatto sentire.

 

"Mi insegnerai tu?" Gli rispose speranzoso Azraphel, il quale ricevette subito dopo un tenero bacio da parte del compagno.

 

"Assolutamente sì, mio bellissimo, e amorevole angelo tontolone. Ti amo”

 

“...Anche io ti amo”

 

Mentre la canzone si avviava verso la fine, ripresero a baciarsi, ad abbracciarsi, e ridere insieme.

Per quella sera si "accontentarono" di passare ad uno scalino successivo della loro relazione, addormentandosi l'uno tra le braccia dell'altro.

Ma non ci furono dubbi sul fatto che presto Azraphel avrebbe cominciato a partecipare ad un corso impartito dal professor Crowley.

E non ci sarebbero stati dubbi sul fatto che l'angelo sarebbe stato un allievo da dieci e lode.



 

Fine


Note dell'autrice

_________

 

Buongiorno a tutti eccoci con una nuova storiella!

Come qualcuno mi aveva chiesto ho voluto fare un piccolo seguito della mia storia … dove approfondivo un pochino l'intimità dei nostri due protagonisti; come molti di voi già sanno io sono abbastanza abituata a girovagare nel rating rosso (abituata non vuol dire che io lo sappia scrivere da Dio, anzi),eppure oggi nonostante fosse programmato almeno un rating arancione mi sono lasciata trasportare  da una sensazione di calore e di dolcezza che mi ha portato ad arrivare al massimo di un giallo.

Secondo me è il cioccolato che ho mangiato.

Beh, che dire, non so come sia venuta fuori ma io so che non è piaciuto scriverla.

Come al solito ringrazio chi l'ha letta, spero che vi sia piaciuta e se qualcuno volesse lasciare un commentino è libero di farlo ^^

A presto!

   
 
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