Questa storia partecipa avrebbe dovuto
partecipare al Writober2019 con la lista di prompt di
Fanwriter.it
Parole: 1761
Prompt/Traccia: Bromance
Brevi Deliri Pre Partum: E sono di nuovo tornata con i supportive
siblings e di nuovo con i Couffaine
siblings, con l’aggiunta di Sass
e Anarka perché sì. Canon complaiant/divergence perché anche gli altri possessori dei miraculous sono nel team. Prima o poi imparerò a taggare le fic, lo giuro. Il
titolo è una canzone degli Of monsters and men che a
me piace tantissimo e mi ricorda tantissimo il rapporto tra due fratelli.
King and
Lionheart
«Taking over this
town, they should worry.
But these problems
aside, I think I taught you well
that we won't
run, and we won't run, and we won't run.»
Era troppo piccolo per davvero
capire cosa fosse successo, ma Luka ha sempre avuto la sensazione che, tutto
sommato, né lui né tanto meno Juleka abbiano avuto veramente
bisogno dell’uomo che avrebbero dovuto chiamare padre.
Se la sanno cavare benissimo da
soli, liberi proprio come la loro nave, con la mamma che con la sua presenza
ingombrante e rumorosa e a volte imbarazzante li ha cresciuti insegnando loro
ad amare la vita e a non avere paura di niente: Luka nemmeno si ricorda quando Anarka gli ha messo tra le mani una chitarra e gli ha
insegnato a suonare, seduti per terra sul pavimento della Liberty in mezzo ai
vinili e agli spartiti sparpagliati senza una logica se non il caotico ordine
che è la mente creativa di sua madre, e poi lui ha fatto lo stesso con Juleka, cercando al tempo stesso di essere sempre presente
nella vita della sorella senza però risultare invadente.
Le ha lasciato i suoi spazi,
facendole capire che se mai avesse avuto bisogno di parlare con qualcuno la
porta della sua cabina sarebbe stata sempre aperta per lei.
Quando la sente sedersi sul suo
letto e affondare il viso tra le sue scapole Luka capisce che oh, è capitato qualcosa, e allora toglie
le cuffie e si volta appena per cercare di guardarla. Juleka
si nasconde ancora di più.
-Che è successo?-
domanda.
-Ho un problema, Lu.-
borbotta la sua sorellina. –Un problema serio. Quindi per favore sii serio pure
tu.-
Luka è sempre serio quando si parla
di Juleka, a dire la verità, ma annuisce in ogni caso
e aspetta che lei ricominci a parlare.
-…credo di essermi innamorata, Lu.- mugugna, sempre con la faccia premuta contro la sua
schiena, e Luka mica si aspettava fosse questo il problema. Pensava fosse di
nuovo qualche bullo o qualcuno avesse cercato di farle
qualcosa… Perché sarebbe un problema, essersi innamorata?
Proprio non capisce, quindi si
limita a scrollare le spalle e mettere su il suo miglior ghigno da schiaffi.
–Beh, vorrà dire che dovrò avere una bella conversazione da fratello maggiore
questo tipo, dicendogli molto gentilmente che sono disposto a rovinarmi la
fedina penale se mai dovesse farti qualcosa e che non mi pentirei di niente.-
-Lu… - sbuffa sconsolata, Juleka.
-Oh, e che la mamma sa come
disfarsi di un cadavere.- ridacchia, quando Juleka gli salta addosso e inizia a prenderlo a cuscinate.
–Ehy! È questo il ringraziamento per fare il bravo
fratello maggiore? Ingrata!-
-È una ragazza, Lu.-
sbotta allora, arrossendo fino alla radice dei capelli. –Ed è questo il problema.-
Oh.
Oh, ora capisce.
-…beh.- in
qualche modo riesce a girarsi sulla schiena, Juleka
che lo fissa dall’alto pronta a prenderlo a pugni se dovesse dire qualche altra
stronzata. –Mica posso minacciare di alzare le mani su una ragazza, non sono
così terribile. Credo andrò di violenza psicolog… mph.-
Il suo cuscino gli viene
schiacciato in faccia senza pietà alcuna e a nulla valgono i suoi forzi per
sfuggire all’ira di Juleka.
Ah, è un fratello maggiore morto.
«And in the winter night sky ships are sailing,
looking down on these
bright blue city lights.
And they won't wait, and they won't wait,
and they won't wait.
We're here to stay, we're here to stay, we're here to stay.»
Juleka
lo blocca in un angolo togliendogli ogni via di fuga appena anche Mylène e Ivan – gli ultimi due rimasti sulla Liberty dopo
la fine del concerto – lasciano la nave, minacciandolo con le forbici che usa
per cambiare le corde alla chitarra.
-Credevo di essere stata chiara, Lu.- sibila, e Luka davvero non capisce e continua a
fissarla basito e confuso, il barattolo di Nutella in una mano e un cucchiaio
stracolmo nell’altra. Rose, alle spalle di Juleka, è
confusa quanto lui.
-Mamma aveva detto che doveva
durare fino a venerdì, oggi è solo mercoledì.- tenta
di spiegarsi, sollevando il barattolo davanti al viso. –Ti giuro che non l’ho
mangiata tutta io… -
-Ma chi se ne frega della Nutella adesso.- sbotta ancora Juleka,
agitando pericolosamente le forbici. Luka ha paura che possa cavargli un occhio
senza davvero volerlo.
-…allora non capisco cosa ho fatto
di tanto terribile da farti arrabbiare, sorellina.-
Sua sorella si volta verso Rose,
come per cercare supporto morale, prima di sospirare: -Marinette.-
-Che c’entra Marinette
adesso, Juleka?- domanda allora la ragazzina bionda, battendo sul tempo
Luka nel porre la stessa domanda.
-C’entra che gli avevo detto
espressamente di non mettere in confusione la poverina, Rose.-
sbuffa. –E lui cosa ha fatto? Esattamente quello che gli avevo detto di non fare.-
Luka solleva le spalle. –Ho solo
suonato un po’ la chitarra! Volevo essere gentile!-
-Ma con la persona sbagliata!-
-È fidanzata?-
-No, ma… -
-Allora non capisco dove sia il problema.-
-Il problema è che Marinette ha una cotta per Adrien… Il tipo biondo che è
caduto appena ha messo piede qui.- spiega, notando
l’espressione interrogativa di Luka. –E tu, comportandoti come tuo solito,
avrai di sicuro mandato in tilt la Bussola.-
-Beh, si merita di meglio.- Luka storce il naso, ripensando ad Adrien. –E poi: bussola?-
-Oh, ma è così romantico!-
cinguetta Rose, interrompendo Juleka e saltellando
sul posto. –Marinette contesa tra due ragazzi! Come
nei film!
-Rose, no.-
sussurra sua sorella, ma Luka scoppia a ridere.
-Perché no? Rose potrebbe aver ragione.-
-Vero? Sarebbe bellissimo!
-Rose, ti scongiuro, non incoraggiarlo!- sbotta allora sua sorella. –E tu vedi di non
fare qualche scemenza o te la vedrai con me!-
-Mamma!-
strilla allora Luka. –Juleka mi minaccia!-
-Ma non è vero! E Rose, io ti
voglio bene, ma per piacere smettila.-
Ma Rose non la ascolta e continua a
farneticare sull’amore eterno e romanzi cavallereschi e altre boiate
romantiche, così Luka che approfitta per sgattaiolare via dalla molto probabile
ira di Juleka, portando con sé il barattolo di
Nutella.
Juleka
se ne accorge dopo non sa bene quanto, quando sente suo fratello fischiettare
quella che crede essere l’intera discografia dei Queen – e sbuffa rassegnata,
pensando che, oh, è proprio un bel
pasticcio.
«His crown lid up the way as we moved
slowly,
pass the wondering eyes
of the ones that were left behind.
Though far away, though far away, though far away,
we're still the same, we're still
the same, we're still the same.»
Quando scorge la sagoma scura delle
vele della Liberty farsi sempre più vicina, Luka tira un sospiro di sollievo:
finalmente a casa, finalmente potrà riposare e far riposare anche Sass e pensare a un modo per nascondere il dolore a ogni
fibra del corpo e quel livido che di sicuro si sta già formando sullo zigomo -
sente la pelle pulsare, sotto la maschera di Viperion,
sua madre gli farà un terzo grado quando lo noterà.
Quella sera la battaglia contro l’Akuma di Papillon è stata veramente massacrante, ne sono
usciti tutti doloranti ma vincenti, grazie a Ladybug
e al suo Lucky Charm. Ha dovuto usare Second Chance solo una volta, per evitare
che Chat Noir colpisse per sbaglio un edificio con il suo Cataclysm
e di conseguenza ferire Rena Rouge, che stava creando una delle sue illusioni.
Ma in qualche modo se la sono
cavata, l’Akuma è stato sconfitto e Parigi ha potuto
continuare a dormire sonni tranquilli. Evviva.
Come appoggia i piedi sul ponte si
lascia scivolare seduto contro il timone, esausto, sussurrando un “Sass, scales rest” e osservando il Kwami accasciarsi senza più forze sul suo ginocchio
reclamando del cibo.
-Sì, sì.-
bofonchia Luka. –Dammi un momen… -
-Lu.-
Luka spalanca gli occhi,
improvvisamente sveglio, allungando istantaneamente una mano per afferrare Sass e nasconderlo nella tasca della felpa… per poi
ricordarsi che l’ha lasciata da qualche parte e oh merda Juleka l’ha scoperto e Ladybug avrà una borsetta di pelle di serpente appena lo
saprà.
Si sforza di mostrare nonchalance e
le sorride storto, perché lo zigomo gli fa troppo male. –E… Ehy,
sorellina, che…ci fai sul ponte a quest'ora?-
-…sei molto convincente, Lu,
lasciatelo dire.- Luka ridacchia, nervoso, ma lei non
demorde. –Tu. Viperion. Tu.-
Tanto ormai è inutile cercare di
negare l’evidenza, pensa Luka, e poi è davvero troppo stanco e vuole andare a
dormire e gli è pure venuta fame, quindi congiunge le mani davanti al viso e:
-Prometti di non dirlo a nessuno, Jul, ti prego! Se Ladybug dovesse venire a sapere che sono stato scoperto
sarò un serpente morto.-
Per la gioia di Chat Noir,
immagina, che ancora adesso lo vede come un rivale per le attenzioni di Ladybug e Luka onestamente non capisce il perché.
-Sarò muta come una tomba, Lu.- Juleka esclama solenne e fa
una croce sul petto, poi sospira sconsolata. –E avrò una preoccupazione in più
tutte le volte che vedrò un Akuma in giro per Parigi,
che bello… -
-Aw, che carina!- chioccia allora Luka, facendo ridacchiare Sass, acciambellato sulla sua testa. –Ti preoccupi anche
per me, oltre che per Rose? Che tenera la mia sorellina!-
Juleka
arrossisce come un peperone e gli tira una ciabatta che Luka, nonostante il
dolore a ogni muscolo del corpo, riesce a evitare. –Vai al diavolo, Lu! Io non
ti ho mai preso in giro per la tua cotta per Marinette!-
-Ma io sono il fratello maggiore e
ho l’autorità per farlo… Dove stai andando? Jul?-
Juleka
scappa sotto coperta, lasciando il fratello senza parole. -Mamma! Luka mi prende
in giro!-
-Luka Couffaine!- da qualche parte
sotto coperta, arriva la voce esagerata di Anarka.
–Prova ancora a prendere in giro tua sorella e ti faccio pulire il ponte della
Liberty con uno spazzolino da denti!-
-Ma mamma!-
si lamenta, trascinandosi stancamente sotto coperta.
–Ma mamma un nodo scorsoio fatto male, signorino.-
Anarka lo fissa truce. –E ora muovetevi, lo spuntino
di mezzanotte è pronto.-
-Comunque stai tranquillo: non
parlerò con nessuno di questa storia.- Juleka sta mangiucchiando il suo tramezzino, quando lo
scruta di sottecchi.–Tu vedi di riportare sempre a casa la pelle, sono stata
chiara?-
-Tranquilla, sorellina.-
Luka le è immensamente grato. Le fa un buffetto sulla guancia, lei risponde con
un grugnito stizzito. –Non ti libererai di me tanto facilmente.-
-…wow, che fortuna.-
-Come osi, piccola… !-
Sass,
nascosto ma nemmeno troppo dalla maglia larga di Luka, ridacchia divertito
mentre si sporge a mordicchiare di nascosto il panino del suo padrone.
And as the world comes to an end,
I'll be here to hold your hand
'cause you're my king and I'm
your lionheart.
D.P.P.: Deliri Post Partum
Le battute e i comportamenti di Luka (e pure il suo amore per la Nutella) sono un gentile rimando al mio caro amico Nicola, rotolo alla cannella mangiatore di barattoli di crema spalmabile al cacao e nocciole since 1998, che ora si è trasferito e non può più avere i barattoloni da un chilo quasi a gratis direttamente dallo spaccio della Ferrero soltanto perché io lavoro a cinquanta metri da suddetto spaccio della Ferrero.
Te se ama, Nico, per Natale te ne spedisco qualcuno.
E con questa fic senza troppe pretese inizia ufficialmente il mio recupero dei prompt saltati durante il writober – e sono tanti, mannaggia a me, sono una brutta persona.
Spero abbiate apprezzato, in caso fatemelo sapere con una recensione.
Alla prossima!
Maki