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Autore: GeoFender    07/11/2019    1 recensioni
[ Questa storia partecipa all'iniziativa Flower Power '19 del gruppo Long Live To The Femslash ]
Una semplice raccolta di one-shots sulla famiglia Stark e di come il Gioco del Trono li abbia cambiati.
I. Sansa Stark
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Bran Stark, Jon Snow, Robb Stark, Sansa Stark
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: Chiodi di garofano: ti ho amato a tua insaputa
 


Sangue bruno macchiava il pavimento livido della Sala del Consiglio di Grande Inverno, nessuno osava solamente sfiorare il liquido viscoso appartenente all'ormai defunto e machiavellico Petir Baelish, come se fosse caustico. O forse nessun uomo del Nord voleva avere ancora a che fare con una parte del traditore che aveva innescato nuovamente il meccanismo che aveva portato alla morte di re ed estinzioni di gloriose ed antiche casate. E Sansa? La fissava, un'espressione austera in viso, che faticava a scomporsi nonostante fosse stata lei a pronunciare la sentenza che aveva messo fine alla vita del Lord Protettore della Valle.
 
Perché Lord Baelish era certo pericoloso, ma mai quanto la minaccia dei Non-Morti di cui parlava aspramente Jon. O Cersei Lannister seduta, beffarda, sul Trono di Spade.
 
« Lady Stark? »
 
Una voce profonda, a tratti segnata dalla vecchiaia e dall'inverno finalmente arrivato e predetto da decenni da casa Stark, interruppe i pensieri della Lady di Grande Inverno, che si girò verso di essa e puntò gli occhi azzurri dei Tully sulla figura corpulenta e dall'incipiente calvizie appena entrata nell'ampia sala.
 
« Spero voi non siate messaggero di nefaste notizie, Lord Royce. »
 
« Temo di non poterlo affermare con certezza, Milady. Si tratta di un corvo, di cui non conosco la provenienza. Suppongo da parte del Re del Nord. »
 
Sansa, a quelle parole, aggrottò le rosse sopracciglia, soppesando e analizzando ciò che il Lord affiliato agli Arryn le aveva appena riferito. Effettivamente Jon non aveva ancora cercato di comunicare con lei e i Lord del Nord, i Glover in particolare, sapevano essere molto suscettibili ai passaggi di poteri. Non poteva permettere che quell'alleanza si sgretolasse come ghiaccio sottile, non poteva permettersi errori come suo fratello Robb, che per qualcosa come l'amore aveva causato le Nozze Rosse. E sperava vivamente che si trattasse di una lieta novella perché il quadro generale sembrava non prometterne alcuna. 
 
« La ringrazio, Lord Royce. Può andare, mi prenderò il tempo di leggere quanto vi è scritto nella lettera e risponderò. »
 
E il Lord dai capelli canuti e bianchi annuì, lasciando la sua signora alle sue carte e al freddo della grigia stanza. Sollievo, forse troppo immaturo, colse la lady di Winterfell nel ritrovarsi finalmente sola, ad esaminare il rotolo di pergamena evidentemente chiuso in fretta, non con la solita cura che si dedicava ai corvi. Forse si trattava veramente di un'urgenza, di una faccenda di vitale importanza e con dovuta priorità andava trattata. Dita pallide, dapprima scaldate da guanti, sciolsero il nastro di stoffa -pregiata, del color dell'erba in estate- e venne catturata immediatamente dalla grafia stretta e obliqua incisa sulla pergamena, il tutto completato da una rosa d'inverno essiccata che scivolò via dalla lettera.

 
 
Vi porgo i miei ossequi, Lady Sansa di Grande Inverno. Anche se dovreste essere Lady Protettrice del Nord ormai.
Immagino non vi aspettaste un messaggio da Casa Tyrell, le nostre strade si sono separate da tempo, ma io vi ricordo, quale cucciola spaventata sola nella fossa dei leoni. Nella solitudine, vi proteggevate col ventre a terra davanti ai capo branco.
 
Ora siete cambiata, non siete più la bambina impaurita che conservo nella memoria, avete le zanne. Avete il supporto del Nord, avete preso il posto che vi spetta, quale Stark.
È per questo che io vi chiedo aiuto, mia cara, e non ve lo chiedo nel nome della gentilezza che io vi ho mostrato, ma di quella che mia nipote vi ha donato, insieme alla sua amicizia e al suo affetto. Perdonate le insinuazioni di una vecchia, ma con la vecchiaia viene la saggezza, e la capacità di osservare e capire. So il dolore che vi porterà questa notizia, so che lo condividerete con me. Vi informo che la vostra amica, e mio nipote Loras, sono stati uccisi, con viltà, da quella stessa cagna che minacciava voi, Lady Sansa, in un modo tanto infido e sporco che nemmeno io avevo previsto. Margaery non esiste più. La mia Margaery, mia nipote, la vostra Margaery, la donna che amavate.
 
Nella lettera, troverete una rosa blu dell'inverno, Margaery l’ha fatta crescere ad Alto Giardino per voi, in vostro onore e ricordo, ora, è l’unica cosa che resta di mia nipote, oltre alle sue ceneri nell'aria del tempio, ancora tinta dal verde dell’Altofuoco. La vedo dalla mia finestra, mentre sono costretta a fuggire da questo palazzo di inganni. Dalla fossa dei leoni.
Se almeno un’ombra di mia nipote permane nella vostra memoria, se l’avete ancora nel vostro cuore so che mi accorderete quest’ultima richiesta.
 
Io sento che il mio giorno è vicino, Lady Stark, ma confido in voi, posso morire in pace se mi date la certezza di massacrare quella cagna travestita da leone.
 
Vostra, la Regina di Spine
 

 
Le dita, prima salde nella presa, si fecero tremanti nel leggere quelle auliche ma gravi parole. La Regina.... Margaery era morta. Era morta tra i leoni, una sola rosa dorata tra le belve. E come belve l'avevano massacrata, senza che potesse farle sapere che l'amava. Una delle poche cose che l'aveva tenuta in vita una volta lasciato Approdo del Re, ad essere onesta. L'aveva realizzato solo una volta ripresa Grande Inverno dalle mani dei Bolton, precisamente quando aveva gettato Ramsay in pasto ai suoi stessi segugi. Una fiamma, o meglio un qualcosa era sbocciato in lei, il fiore della forza. Forse non aveva l'esperienza o la capacità politica di Margaery, ma la giovane rosa di Alto Giardino le aveva dato molto altro. La sua amicizia, al sua fiducia, un amore sincero da riporre in una persona per bene, non una semplice infatuazione. O attrazione, per quello che valeva. Non aveva tempo di piangere la sua morte crudele, doveva seguire assolutamente il consiglio della regina di Spine, uccidere Cersei Lannister, la donna responsabile, per via diretta e non, della morte della sua famiglia. Non era più il piccolo uccellino protetto da un mastino, ma un elegante lupo rosso, cresciuto tra il gelo e i leoni, dalla corazza d'acciaio.
   
 
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