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Autore: Sonrisa_    11/11/2019    3 recensioni
[FroyHika]
Froy lo teneva sempre così stretto a sé la prima notte, perché ancora incredulo di poterlo avere finalmente fra le braccia, e l’ultima della sua permanenza in Russia, quasi come ad imprimersi ogni sensazione dello stare così vicini per ricordarla e custodirla fino al prossimo ritorno. Glielo aveva confidato l’albino stesso una sera, alla vigilia di una delle tante partenze che caratterizzavano il loro rapporto, stringendolo forte a sé e con un velo di sofferenza nello sguardo per il peso di quelle settimane che avrebbero trascorso lontani, separati da infiniti chilometri di distanza.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa cosina nasce da un gentile spunto del generatore di prompt.
Non sprecatevi in complimenti per il titolo, so che è bellissimo e originalissimo si nota l’ironia, sì?
Vi auguro buona settimana così, con loro due che sono due amori stupendi ♥
Buona lettura.





 
Dalle imposte mal chiuse filtravano timidi raggi di un tiepido sole primaverile da poco sorto su una Kazan ancora addormentata.
Hikaru schiuse gli occhi lentamente, impiegando qualche secondo di troppo a comprendere pienamente dove si trovasse. A ricordargli di non essere in Giappone furono il braccio che gli avvolgeva la vita e il respiro che gli solleticava la spalla nuda.
Froy lo teneva sempre così stretto a sé la prima notte, perché ancora incredulo di poterlo avere finalmente fra le braccia, e l’ultima della sua permanenza in Russia, quasi come ad imprimersi ogni sensazione dello stare così vicini per ricordarla e custodirla fino al prossimo ritorno. Glielo aveva confidato l’albino stesso una sera, alla vigilia di una delle tante partenze che caratterizzavano il loro rapporto, stringendolo forte a sé e con un velo di sofferenza nello sguardo per il peso di quelle settimane che avrebbero trascorso lontani, separati da infiniti chilometri di distanza. E lui l’aveva baciato, prendendogli le mani con le proprie e portandole su di sé, facendogli sentire la propria presenza e ricordandogli che in quel momento erano ancora insieme e che non valeva la pena angustiarsi quando avevano ancora del tempo da trascorrere insieme.
Hikaru si ridestò da quei pensieri, ricordandosi dell’unico vantaggio che il jet-lag gli offriva per la prima mattina russa: lo svegliarsi prima di Froy e avere la possibilità di contemplarlo senza essere visto.
Il minore girò lentamente il volto verso destra, riuscendo solo ad intravedere il viso placidamente addormentato del ragazzo, quindi iniziò a muoversi in modo appena percepibile per potersi mettere di fronte a lui, conscio che sarebbe bastato davvero poco per svegliare l’albino. Sorrise per l’espressione serena del fidanzato, trattenendo l’impulso di passargli una mano fra i capelli spettinati e giocare con i ciuffi chiari, e si godette quel momento di calma. Persino da fuori non si udivano rumori –probabilmente era davvero presto– ed era bello crogiolarsi in quel silenzio con il braccio di Froy ancora attorno al proprio fianco e la sensazione che niente e nessuno avrebbe potuto infrangere quella bolla di pace. Hikaru rimase a guardarlo per svariati minuti, lasciando che i propri occhi si soffermassero anche sul più piccolo particolare del fidanzato, con un’attenzione che si sarebbe riservata solo davanti ad un qualcosa di davvero bello che si aveva voglia di guardare all’infinito per non dimenticarne nemmeno un dettaglio. Hikaru si godeva sempre pienamente quella visione che gli era concessa solo per qualche giorno al mese –e nemmeno sempre, considerando che dalla sua ultima visita in Russia erano passate troppe settimane.
Il nipponico si avvicinò ancora di più, lasciando che i loro respiri si fondessero e assecondando la voglia di lasciare un lieve bacio sulle labbra appena dischiuse di Froy. Arrivò a sfiorare il naso dell’altro con il proprio, le bocche separate solo da qualche centimetro di una distanza irrisoria che pretendeva di essere colmata, ma... Hikaru esitò, il labbro inferiore mordicchiato dagli incisivi e le guance colorate di una tenue sfumatura rosata, e rilasciò un debole sospiro. Quasi un anno di relazione e si faceva problemi persino per un bacio, era irrecuperabile.
«Se non mi baci, lo faccio io.»
Il mormorio di Froy, gli occhi dischiusi in uno sguardo assonnato ma divertito, lo fece sussultare ed arrossire.
«Cos…? Ma da quanto sei sveglio?!»
Froy tacque limitandosi ad un sorriso sghembo che non diede risposte ad Hikaru ed usò il braccio ancora posto attorno la vita del minore per avvicinarlo ancora più a sé.
«Quindi me lo dai, il bacio del buongiorno, o vuoi che te lo dia io?»
«Era il bacio del risveglio, ma non stai più dormendo quindi non avrebbe senso.»
«Intendi il bacio del vero amore?» ridacchiò Froy «Il mio principe ci stava mettendo un po’ troppo, cercavo di accelerare i tempi; sai, non sono molto paziente.» mormorò, sfregando il proprio naso su quello del minore che arricciò le labbra in una tenera smorfia iniziando a pettinargli i capelli con le dita.
«Comunque puoi riaddormentarti, è davvero presto.» fece, adocchiando l’orario indicato sulla sveglia del comodino.
«Perché, giustamente, con te finalmente qui io dovrei dormire.» borbottò Froy «Potrebbe anche essere l’alba, non mi interesserebbe.» ma lo sbadiglio che ne seguì smascherò la sua reale stanchezza.
«Dormi un altro po’, non sono nemmeno le sei.» insistette Hikaru «E poi dovrei essere io ad abituarmi ai tuoi orari, non tu ai miei.» gli fece notare.
Froy, lo sguardo ancora palesemente assonnato, scosse la testa deciso e si issò per mettersi seduto, venendo placcato da Hikaru che lo ributtò con la schiena contro il materasso.
«Dormi.» sentenziò «Non voglio un fidanzato con le occhiaie che non si regge in piedi.»
«Sappiamo entrambi che continuerei a piacerti anche con le occhiaie.»
«Ma infatti non ho detto questo.» precisò il minore gonfiando le guance e mantenendo la posizione per costringerlo a stare sdraiato.
«Hikaru.»
«Almeno per un’oretta, dai.» lo pregò, facendolo sbuffare «Poi ti sveglierò io.»
«Avrei l’impressione di sprecare tempo che potrei impiegare stando con te.» ammise Froy, spostandogli alcuni ciuffi dietro l’orecchio e approfittandone per lasciargli una lieve carezza sulla guancia.
«Ma io rimango qui.» gli sorrise Hikaru, spostandosi per potersi rannicchiare al suo fianco e cercando la mano di Froy per far intrecciare le loro dita.
L’albino si voltò e lo strinse ancora più a sé con il braccio libero:
«Poi voglio essere svegliato col bacio del vero amore, però.» mormorò al suo orecchio, facendolo ridacchiare.
  
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