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Autore: Elgul1    12/11/2019    25 recensioni
Storia creata sulla sfida lanciatami sul giardino e in riferimento a un evento storico ^_^ Ho ripreso il terzo giorno della battaglia di Teutoburgo.
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Antichità greco/romana
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La colonna romana avanzava in maniera lenta e omogenea lungo i sentieri impervi tra le montagne del territorio germanico. 

Il legionario guardava, davanti a sé, la schiena ingobbita dei suoi commilitoni, stanchi e stremati per quel viaggio che, da glorioso quale doveva essere, si era trasformato in una fuga disperata dagli attacchi dei barbari che da oltre un giorno continuavano ad attaccarli, mettendoli sempre più a dura prova. 

Molti infatti erano già caduti e adesso si dirigevano più velocemente che potevano verso l'accampamento del legato Asprenante, sperando in un suo aiuto – o almeno era questa la voce che ormai circolava in mezzo ai loro ranghi sempre meno folti e sfiduciati da quello che stava accadendo. 

I suoi piedi affondarono nella fanghiglia che, a seguito delle piogge che si stavano abbattendo su di loro dalle prime luci dell'alba, rendeva il cammino ancora più duro e arduo di quanto già non fosse. 
A un certo punto un potente grido di battaglia, in una lingua che ormai conoscevano e temevano fin troppo bene, scosse l'intera colonna italica. Dalla boscaglia centinaia di germani, in assetto da battaglia, avevano cominciato a discendere verso di loro con le armi in pugno. 

Sentì le grida allarmate dei soldati più giovani e gli ordini dei centurioni, che li sormontavano come volume, ordinare di serrare i ranghi e mettersi in posizione. 
Sollevò l'enorme scutum davanti a sé come protezione e imbracciò il gladio nella mano che tremava tra un misto di paura ed eccitazione. Una pioggia di frecce cominciò ad abbattersi su di loro, iniziando a mietere vittime. Grazie alla fitta vegetazione i barbari riuscivano a colpire senza farsi notare. 
A un certo punto notò quei barbari colossali cercare di farsi largo di fronte al loro schieramento con una forza bestiale. Il primo urto fu bloccato e, con un movimento veloce, infilzò il petto nudo del suo avversario, per poi ritrarre il braccio e affrontare il nuovo aggressore, armato di lancia, che per poco non riuscì a oltrepassare lo scudo, ma che fu falciato da un suo compagno con un colpo dritto alla testa. 

Vide i suoi commilitoni nella medesima situazione, sempre più stremati dal resistere a quell'assalto che non sembrava aver fine visto che il numero di nemici continuava ad aumentare. 
Gli ordini e gli incitamenti continuavano imperterriti nonostante ormai la situazione fosse chiara: erano destinati a soccombere. 

Una testa di un legionario volò di fronte a lui imbrattandogli il viso e parte della corazza e lasciandolo sorpreso per un'istante, per poi tornare a fare muro e coprire una breccia che si stava creando, permettendo ai loro nemici di farsi avanti e prendere il sopravvento su di loro. 
Notò in lontananza le figure di vari legionari mollare le armi e fuggire verso la palude alle loro spalle. 
Gli diede dei pazzi e codardi a dare le spalle al nemico. 
Un altro grido di disperazione si elevò alto, annunciando la caduta del loro generale e, mentre ormai la fine sembrava arrivare, il pensiero andò a sua moglie e suo figlio, che sarebbero rimasti soli e che non avrebbe più rivisto.







ANGOLO DELL AUTORE: Eccomi con questo breve flash ^_^ grazie a chi ha letto e recensito alla prossima.


   
 
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