NB
Non
so quanti di voi conoscano “Mom’s
song of remembrance”, uno spin-off scritto su Isabella. Ho
inserito un leggero
riferimento alle liste di Leslie, lì menzionate. Vi spiego
in breve. Leslie
viene descritto come un ragazzo insicuro che non crede di reggere il
confronto
con Isabella, che invece eccelle in tutto: decide di voler riuscire in
qualcosa
che non sia la musica meglio di lei, e prepara delle
liste di potenziali
attività in cui farlo.
Per
quanto riguarda il titolo,
invece, viene dal bellissimo testo composto da Thymeka per adattare
“Isabella’s
Lullaby”. Correte ad ascoltare
la sua cover
! [Sul serio,
raccomandata come
colonna sonora per questa fic.]
Detto
questo, buona lettura!
Sarai
la luce più
bella,
«Leslie,
Leslie!»
La voce di
Isabella è un sussurro
deciso che turba piacevolmente i suoi sogni.
Leslie si
strofina gli occhi,
tentando di scacciarne il sonno. «Cosa…?»
«Seguimi!»
lo esorta lei,
sveglissima — eppure un rapido sguardo alla finestra conferma
al bambino che
sia piena notte. Posa uno sguardo confuso sul volto della ragazza.
Sembra
emozionata. Con un ultimo sbadiglio, Leslie decide di seguirla senza
ulteriori
spiegazioni: si disfa delle coperte e, accettandone la mano tesa, la
segue
fuori dalla stanza e giù, nell’ingresso.
Ha deciso di
fidarsi e non fare
domande, ma non può evitarsi di sbarrare gli occhi vedendola
armeggiare con la
serratura della porta sul retro. «Isa—»
Lei lo zittisce
posandogli
gentilmente una mano sulla bocca; voltatasi verso di lui, sorride
ammiccando
con fare cospiratorio. «Se mamma ci scopre, mi
prenderò la colpa» mormora
pianissimo. «Ne varrà la pena, fidati di
me!»
Leslie
può solamente annuire.
Continua a osservare incredulo, mentre tra sé riflette su
quale possa essere il
motivo dietro quelle strane azioni.
«Vieni!»
l’esortazione lascia le
labbra di Isabella con un tono leggermente più alto del
precedente. All’esterno,
si dirige verso l'albero più vicino e lo scala rapidamente;
Leslie la raggiunge
sperando di non dover fare altrettanto. Prima che possa formulare la
sua
domanda, un involto atterra ai suoi piedi, presto seguito dalla
ragazza. Leslie
comprende, sempre più stupito, che deve averlo celato tra i
rami durante il
giorno.
Isabella lo
stende a terra: è un
lenzuolo. Alza lo sguardo su di lui, un sorriso radioso a illuminarle
il volto –
Leslie ringrazia tra sé la luce della luna, che gli
permette di vederlo.
«L’ho letto qualche giorno fa, in un libro sugli
astri» inizia lei, senza più
preoccuparsi di mantenere bassa la voce. «Stanotte cadono le
stelle! Uno
spettacolo bellissimo!»
Si siedono
entrambi sul lenzuolo,
mentre lei spiega che non si tratta davvero di stelle, ma di
meteore. Poi si
interrompe, volge in alto il viso e il suo sguardo si fa sognante.
Leslie lo
segue: il cielo stellato gli sembra magnifico. È la prima
volta che lo vede
così. Un lampo dorato guizza al limite della sua visuale;
colto di sorpresa, emette un suono
stupito.
La ragazza
sbuffa, a metà tra lo scontento e il divertito. «Ne
hai vista una? Non è giusto, come ho fatto a
mancarla?»
Per un attimo il pensiero di
Leslie corre alle
sue liste; forse potrebbe vedere più stelle di
lei… scorgendo un sorriso sostituire
il broncio di Isabella – «la prossima
sarà mia!», esclama – decide che per
quella notte non ha importanza. Vuole solo godersi quegli attimi, ora, momenti
magici di cui porterà sempre con sé il ricordo.
«Mi
raccomando» dice la ragazza, «esprimi
un desiderio!»
Leslie non ha bisogno
di rifletterci,
mentre pensa che lei sia bellissima e splendente, persino
più delle stelle
sopra le loro teste.
Per quella
notte
dimentica l’incertezza e sorride, ignaro di deviare
così lo sguardo di
Isabella dalla possibilità di un desiderio.