Fandom:
Kaitou
Sentai Lupinranger VS Keisatsu Sentai Patranger
Rating:
Verde
Personaggi/Pairing: Lupinranger, Patranger, Noel, Nuovi
Ladri Fantasma.
Tipologia: OneShot
Genere: Sentimentale, Fluff.
Avvertimenti: Spoiler, Missing Moment
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò
che deriva dalla trama
ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono.
Questa
storia non è stata scritta a scopo di lucro ma per piacere
personale.
A
NEW
ROAD
“NOEL!”
Keiichiro
entrò di corsa nell’ufficio
del Direttore Hilltop, gridando furibondo il nome di Patren X.
Il
Direttore, seduto alla sua
scrivania, rovesciò il caffè per lo stupore e si
lasciò scappare un gemito di
dolore per il contatto col liquido bollente: “Keiichiro-kun,
non è il modo di
entrare in ufficio.” Lo rimproverò
l’uomo, passando un fazzoletto sulla giacca
imbrattata, “Jim, potresti farla portare in lavanderia
più tardi?” domandò poi,
indicando la vistosa macchia all’altezza del petto.
Il
robottino annuì, poi si voltò
verso i tre Patranger, che si guardavano attorno visibilmente fuori di
sé: “Che
è successo?” chiese lui, notandone lo stato
d’animo, “Noel-kun oggi non è in
servizio. È il suo giorno libero.” aggiunse
Hilltop, sgranando gli occhi nel
vedere Sakuya armeggiare col computer di Jim e borbottare sottovoce.
“Ragazzi,
volete spiegarmi cosa
sta succedendo?”
“Direttore,
ci sono state
segnalazioni nella stanza di Dogranio?” chiese Tsukasa, china
sullo schermo del
computer, lei e Sakuya stavano spalla contro spalla.
“No,
niente di niente. Perché? È
successo qualcosa?”
“Sono
tornati, Direttore. I Ladri
Fantasma. Kairi-kun e gli altri.” Keiichiro era in piedi
davanti alla scrivania
del suo superiore, i pugni stretti al fianco: “E scommetto
che Noel c’entra
qualcosa! Stavolta lo rispedisco in Francia a calci!”
gridò lui, “Al diavolo
tutto!”
Jim
emise suoni sorpresi mentre
Hilltop restava quasi del tutto impassibile.
“E
non è tutto! Sono spariti
senza lasciarci detto niente su come rintracciarli!” Sakuya
digitava a tutta
velocità sulla tastiera: “Niente di niente,
neppure un numero di telefono, un
indirizzo! Hanno quei biglietti da visita, dovrebbero usarli per cose
del
genere!”
Tsukasa
sospirò e spostò
gentilmente le mani del compagno più giovane:
“Yano-san e gli altri devono sapere.
Senza dubbio. Se li troviamo…”
Hilltop
restò pensieroso per un
attimo, poi annuì: “Capisco che vogliate risolvere
questa situazione una volta
per tutte ma vi chiederei di pensarci un attimo. In fondo, se non fosse
stato
per loro, un anno fa le cose non sarebbero finite così
bene.” disse l’uomo,
guardando i suoi sottoposti con espressione seria, “E io per
primo non vorrei
perseguire Kairi-kun e gli altri, in fondo la loro situazione
è del tutto
particolare.”.
“Non
vogliamo perseguirli,
Direttore,” disse Sakuya imbarazzato: “Io vorrei
chiedere a Umika-chan…”
“D’accordo,
Sakuya-kun, ho
capito.” rise l’uomo: “Giustamente, se
vuoi invitarla a uscire, devi sapere
come rintracciarla. E tu, Tsukasa-kun?”
La
giovane donna abbassò il capo:
“Touma-kun è fidanzato e spero di poterlo vedere
sposato, se lo merita dopo
tanta sofferenza. Vorrei soltanto essergli amica. So che, a parte la
sua
fidanzata, non ha una famiglia e… Gli sono affezionata,
Direttore.”
“E
tu, Keiichiro-kun?”
Keichiiro
stringeva i pugni al
fianco, la mascella era irrigidita e per un attimo Hilltop si
preoccupò di
doverlo spedire dal dentista – digrignare i denti in quel
modo non doveva
essere un toccasana -; per fortuna, il mutismo di Patren 1go non
durò a lungo e
il giovane poliziotto emise uno sbuffo infastidito prima di abbassare
lo
sguardo sul proprio pugno stretto: "Mi deve una spiegazione! Devo
chiedergli perché non sia venuto a chiedere aiuto a noi una
volta capito che
potevano fidarsi di noi! E devo prendere a calci Noel!"
"Ah?
E cosa avrei fatto,
Keiichiro-san?"
La
voce tranquilla e rilassata di
Patren X fece voltare di scatto i tre Patren da poco rientrati, che
strabuzzarono gli occhi nel vedere Noel sulla soglia, mollemente
appoggiato
contro il telaio della porta a braccia conserte: "Sono passato soltanto
per invitarvi a pranzo fuori, mes amis. Offro io."
Patren
1go scattò in avanti e
sarebbe anche saltato al collo di Noel per azzannarlo alla giugulare se
Tsukasa
e Sakuya non gli si fossero gettati addosso, bloccandolo a terra:
"Noel-kun, quello che Keiichiro vuole dire è che oggi
abbiamo
incontrato-"
"Ci
sono ancora un sacco di
Gangler in giro, è per questo che voglio che oggi pomeriggio
vi rilassiate.
Monsieur le Directeur, posso rapire i miei senpai per pranzo? Glieli
rimando in
ufficio non appena finito di mangiare."
Sotto
lo sguardo divertito del
Direttore, Tsukasa e Sakuya aiutarono Keiichiro ad alzarsi in piedi,
sempre
tenendolo fermamente per le spalle, mentre Noel – con un
inchino – li precedeva
nel corridoio; una volta rimasto solo con Hilltop, Jim si
avvicinò all'uomo
titubante: "Andrà tutto bene, signore?" chiese il robottino.
L'uomo
annuì con un sorriso prima
di risedersi: "Qualcosa mi dice che Noel-kun sa più di
quanto voglia farci
credere. Jim, controlleresti se Yano-san ha per caso aperto qualche
ristorante
a proprio nome?"
§§§
Scesero
dalla macchina di servizio davanti a un piccolo
localino in una strada secondaria, poco frequentata, in un primo
pomeriggio di
sole.
Noel
fece strada ai suoi senpai con il suo solito modo di fare
molto eccentrico e sia Tsukasa che Sakuya furono costretti a tenere per
le
braccia Keiichiro per impedirgli di saltare di nuovo addosso a Noel:
"Dove
siamo?" chiese Patren 3go, guardandosi attorno, "Non è una
zona che
frequentiamo spesso.".
Patren
X le sorrise gentile e aprì la porta, che fece muovere
il campanello sopra di essa: "Ha aperto da poco, ci porto soltanto i
miei
amici più cari."
Il
locale era in stile occidentale, con i muri dipinti di
fresco e in colori brillanti, e la sala era deserta, con un solo tavolo
apparecchiato al centro della stessa, le sedie in svariati colori
– rosso, blu,
giallo, verde… - e la tovaglia bianca che ancora profumava
di ammorbidente.
"Benvenuti
al Bistrot
Retournerons. O forse dovrei dire,
bentornati al Bistrot Jurer?"
Una
voce familiare, ma più matura rispetto a quella di
Kairi-kun, fece voltare di scatto Keiichiro, che si ritrovò
davanti Yano-san,
in piedi con un grembiule addosso e i menù in mano.
"Yano-san,
il locale è suo?" chiese sorpreso Sakuya,
mollando per un attimo la presa su Patren 1go, il quale si
ritrovò sbilanciato
e cadde a terra con un lamento e un'imprecazione; Tsukasa si
chinò ad aiutarlo
mentre Noel non smetteva di sorridere: "Non, mes amis. Il locale non
è di
Shouri-san." La voce di Noel, così squillante, era quasi
irritante alle
orecchie di Keiichiro, "L'ha aperto per suo fratello e i suoi amici."
Nella
sala cadde un silenzio tombale mentre Yano Shouri si
spostava di lato, mostrando un cespuglio di capelli biondi, accanto ad
altre
due capigliature scure.
Gli
sguardi dei Lupinranger e dei Patranger si incrociarono
ma, diversamente da poco prima, negli occhi dei membri dei due gruppi
non c'era
animosità, soltanto affetto e un mucchio di domande.
Sakuya
fu il primo a muoversi e lo fece gettando le braccia al
collo di Umika, la quale ricambiò goffamente dopo qualche
istante.
Poi
Tsukasa, che si avvicinò a Touma con la mano allungata,
questa venne poi stretta amichevolmente da Lupinblue.
Tuttavia,
Keiichiro e Kairi rimasero immobili, a guardarsi
negli occhi.
"Sei
stato uno stupido… Siete stati tutti e tre degli
stupidi…" borbottò dopo qualche minuto Patren
1go, stringendo il pugno al
fianco mentre il suo sguardo si abbassava sul pavimento: "Dei veri
stupidi."
Gli
altri quattro si scambiarono un'occhiata incerta e
imbarazzata, c'era ancora qualche scampolo di vergogna tra loro, e
forse anche
di rammarico, ma poi Kairi scosse la testa e si avvicinò
alla sua controparte,
afferrandogli poi la mano: "Kei-chan, mi dispiace." Disse soltanto,
"Non
volevamo ingannarvi."
"Non
è per quello!" sbottò il più anziano,
prima di
afferrarlo per il colletto della camicia inamidata e avvicinare i loro
volti:
"Avreste dovuto chiederci aiuto! Anche se eravate i Ladri Fantasma,
avremmo potuto trovare una soluzione per aiutarvi!"
In
risposta, Kairi sorrise sghembamente e gli coprì le mani
con le proprie: "Era qualcosa che dovevamo fare da soli. Ma grazie,
Kei-chan."
"Non
me ne faccio niente dei tuoi ringraziamenti, Kairi-kun!
Vi abbiamo visti morire…"
La
voce rotta di Keiichiro fece abbassare gli sguardi di Touma
e Umika, ma non quello di Kairi, che continuò a sorridere:
"Stiamo bene,
Kei-chan, e ora siamo qui. Potremmo essere amici, se ti va."
"Anche
noi, Touma-kun." propose Tsukasa: "Ci
siamo affezionati a voi ragazzi." aggiunse la giovane donna; Sakuya al
suo
fianco annuì con forza, stringendo goffamente la mano di
Umika, la quale
ricambiò con un vago rossore sulle guance.
"D'accordo,
adesso basta. È ora di mangiare." intervenne
Shouri, posando una mano sulla spalla di 1go e una su quella di Red:
"Voi
non dovreste tornare in ufficio? Il vostro Direttore si è
raccomandato al
telefono di rispedirvi alla base prima delle 15."
"Allora
sediamoci a tavola, mes amis. Muoio di
fame."
"Non
ho ancora finito con te, Noel,
doppiogiochista."
"Keiichiro-san…
Dovresti ormai sapere che è impossibile,
per te, fare quello che vorresti."
"Ma
posso provarci. Dove ci sediamo?"
"I
colori sono un buon inizio, Kei-chan."
Le
parole di Kairi gli fecero notare solo in quel momento la
connessione e la posizione delle sedie, con le due rosso vivo l'una
accanto
all'altra; per tutta risposta, il ragazzo più giovane gli
afferrò la mano e lo
trascinò al tavolo prima di spingerlo seduto; anche gli
altri li seguirono e,
in breve, la stanza si riempì di chiacchiere, a volte lente
e a bassa voce –
come nel caso di Tsukasa e Touma -, altre rumorose e ridanciane
– Umika e
Sakuya -.
Nel
frattempo, Keiichiro e Kairi, con la mano ancora stretta,
osservavano semplicemente la scena mentre una nuova strada invisibile
si
dipanava davanti a loro, una strada di pace, amicizia, e sentimenti che
presto
sarebbero sbocciati, come la vita piena che li aspettava.