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Autore: SSJD    19/12/2019    7 recensioni
Buon anno!
Rieccomi.
Giusto per chi non ne avesse avuto ancora abbastanza...
Tornano le mirabolanti avventure delle neonate famiglie Son e Brief...
Attenzione: La lettura può provocare irritazione, orticaria e qualche forma di allergia purulenta non ancora scoperta, se non sul pianeta Yadrak...
Buona lettura...
Se proprio dovete...
1. Il ritorno
2. Il ritorno 2: Speciale 8 Marzo
3. 2024
4. La Pazienza...
5. La Bastardaggine (speciale Natale)
6. Speciale S. Valentino (di confessioni, salvataggi e nuove supplenze)
7. Mia, tua, sua, nostra, vostra, loro.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goku, Goten, Vegeta | Coppie: Bra/Goten, Pan/Trunks
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La bastardaggine.
 
 
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“Jingle bell, jingle bell, jingle all the way…”
“Hey, mezza calzetta, si può sapere cosa stai combinando nella mia cucina? E smettila di canticchiare che mi fai saltare i nervi!” mi aggredisce col suo solito fare mio suocero.
Certo che con gli anni non è che in perspicacia si sia evoluto un gran ché.
Vedi uno in cucina con addosso un grembiulino rosa ricamato a mano, non è che sia così difficile capire che sta cucinando.
“Cucino,” gli rispondo paziente.
“Questo lo vedo da me, idiota, la mia domanda era perché te ne stai nella mia cucina e non, per esempio, in quella di casa tua o da tua madre,” insiste.
Alzo gli occhi al cielo e un cucchiaio ricolmo della pasta, che nel contempo sto mescolando in una ciotola, fino alle labbra, per assaggiarne il sapore.
“Mhm… manca un po’ di zucchero…” commento tra me e me e tutti quelli che stanno leggendo.
“E chi se ne frega! Mi vuoi rispondere?”
“Non posso stare a casa mia. Sto preparando una sorpresa per Bra, Bulma, Pan, Trunksi(*), papà e tutti i bambini… L’avrei fatta anche per te, ma ora che l’hai vista non è più una sorpresa…” lo informo.
“Non mi piacciono le sorprese, infatti mi aspetto che oggi ci sia ancora tuo padre ad allenarsi con me.”
“Mhm… no. Oggi cura i bambini. Cosa che dovresti fare anche tu, sono sempre tuoi nipoti, no? La camera gravitazionale è tutta per loro oggi!” esclamo entusiasta, leccandomi nel contempo due dita per assaporare di nuovo la pasta, che ora sembra perfetta.
“Cosa? No, questo è inaccettabile. Avanti vieni a dire loro che se ne devono andare,” mi dice con un’intonazione che sta tra una minaccia e una supplica.
Metto l’impasto nel forno, lo accendo, mi lavo le mani e mi levo il grembiule.
“Andiamo, ma dubito che mi ascolteranno. Tuo suocero ha montato dopo anni l’impianto audio Dolby Surround nella camera gravitazionale. Stanno tutti guardando il film del loro cartone animato preferito. Come pensi di schiodarli?” gli domando, giusto per non farlo arrivare impreparato a ciò che lo aspetta.
In tutta risposta mi si avvicina e mi blocca tra il suo corpo e il muro, appena fuori dall’uscio di casa.
Deglutisco il nulla: il suo sguardo è tetro e mi fa paura.
“C-cosa?” domando.
“Ora tu, sayan, fai la fusione con me, entriamo lì dentro e mandiamo via tutti, chiaro?”
???*°§§è**^è£%$?%£?$%?
Scusate, devo riavvolgere il nastro perché mi sa che mentre cucinavo qualche vapore del mio magnifico panettone, alle erbe della signora Brief, deve essermi arrivato al cervello.
Rileggiamo.
“C-cosa?” domando.
“Hai capito bene, mezza calzetta, avanti, fammi vedere che ci tieni alla pelle.”
‘Merda. Fare la fusione con Vegeta? E come cazzo gli nascondo tutte le simpatiche cosine che faccio con sua figlia? Che situazione di merda. Se faccio la fusione con lui mi uccide per cosa vede nel mio cervello. Se non la faccio mi uccide perché non l’ho fatta… Ho bisogno di un’idea, un’idea, un’idea... veloce… mhm… no, mi scappa la pipì… Ah! Sì, ci sono!’
“Ci tengo alla pelle, sì. Per questo motivo ho pensato che fare un tentativo, senza sciupare il tuo allenatissimo corpo con una frustrante fusione con una mezza calzetta come me, che nemmeno si ricorda, volendo, come si effettua correttamente la suddetta manovra, visto che sono quasi cinque anni, sette mesi, ventuno giorni, quattro ore e due, quasi tre minuti che non la fa più, sia la cosa migliore… Sì… Vedrai che li convinco a lasciarti la camera gravitazionale per il tuo allenamento giornaliero, per il quale, se non trovi nessuno, posso sempre prestarmi da supplente, giusto per restare in tema raccolta dell’autore.”
Mi guarda basito, mentre ancora cerco di riprendere fiato dopo aver espresso la mia proposta senza mai inspirare.
“Ok, affare fatto… Ma se non se ne vanno, pagherai tu le conseguenze.”
Ci avviamo alla camera gravitazionale e faccio per aprire la porta, quando sul display che funge da chiusura elettronica appare la scritta luminosa: “Parola d’ordine”
“Vegeta principe dei sayan.” esclama prontamente mio suocero.
“Parola d’ordine errata.”
“Ehm… no… Vegeta… siamo a Natale e Bulma l’ha cambiata. Quella di oggi è… aspetta che devo trovare il post-it giusto… vediamo…
“Cosa vuol dire ‘quella di oggi’?”
“Sì, sai… il calendario dell’avvento… apri ogni giorno una casellina con la parola d’ordine per la camera gravitazionale… Non te lo ha detto Bulma?” gli domando trovando, nel contempo, attaccato all’interno della cintura dei miei pantaloni, giusto appunto dove lo avevo lasciato, il post-it del giorno.
“Ti sembra un posto normale dove conservare i bigliettini?” mi chiede con fare più disgustato che incuriosito.
“Perché? È praticissimo invece. Vedi, qui c’è anche la password del pc, il codice del bancomat, il numero di previdenza sociale…
“Sì, ok, chi se ne frega, vuoi aprire questa dannata porta?” mi interrompe sbattendo un pugno sullo stipite.
Premo il pulsante per la registrazione della parola d’ordine ed esclamo, con voce altisonante, un convinto:
“OH-OH-OH!”
Vegeta si sbatte una mano in faccia. Sembra disperato.
“Sai che non pronuncerò mai una cosa del genere, vero?”
“Non devi, ormai l’ho aperta io, eh! Ma oggi ti sarebbe andata già bene: l’altro giorno c’era da dire tutti i nomi delle nove renne di Babbo Natale… Mio padre ci ha messo mezz’ora per aprire la porta, perché si ricordava i nomi di quelle che non conosce nessuno: Comet, Dancer, Dasher, Prancer, Vixen, Donder, Blitzen, Cupid e non la più importante…” dico sorridente.
Mi guarda interrogativo.
Lo guardo e sorrido.
“Rudolph! La renna con il naso rosso! Hai presente, no?”
Chiude gli occhi e sospira. Quando fa così significa che disapprova, ma a Natale non dovremmo essere tutti più buoni?
Entriamo nella camera gravitazionale. Trunksi, Pan, Bra, Bulma, mio padre e i bambini stanno tutti con gli occhi puntati verso lo schermo a guardare il film dei Teen Titans go, da sempre il loro cartone preferito.
“Allora? Com’è il film?” chiedo pimpante.
“SSSSSHHHH!” mi sgrida qualcuno, o tutti assieme…
Guardo Vegeta: non è contento.
Una gocciolina di sudore mi scende dalla fronte.
Mi avvicino a Bra e sottovoce le domando: “Amore? Quanto manca alla fine del film? Sai… tuo p-padre vorrebbe allenarsi e…
“Questa è la terza volta che lo vediamo… Forse i bambini, o tuo padre, lo vogliono vedere ancora una…” mi interrompe senza degnarmi nemmeno di uno sguardo.
“Ah… ehm… ok, glielo dico…”
Mi giro e cerco il suo sguardo severo vicino alla porta. Non lo trovo e provo a capire che fine abbia fatto.
La stanza è buia e non riesco proprio a vedere dove si possa essere cacciato. Ad un tratto lo intravedo, seduto a fianco ad uno dei gemelli di Trunksi. Mi avvicino e, senza disturbarlo, mi metto ad ascoltare cosa il piccoletto gli sta raccontando:
“…E quello è Dende, vedi che è verde? Poi c’è la ragazza, che deve essere una sayan di qualche universo parallelo, perché ha i capelli fuxia, ma spara Final Flash da paura…”
“E il bestione con l’occhio rosso? Lui è il nemico?” chiede Vegeta tutto preso da ‘sto stupidissimo cartone.
“No, lui è un cyborg, fa parte dei buoni,” lo informa il piccoletto.
“Mhm, capisco, dev’essere uno dei primi modelli del dottor Gelo… Poi li ha perfezionati col tempo per renderli più umani… E quella col vestito viola chi sarebbe?” commenta facendo dei piccoli accetti con la testa.
“Lei si chiama Corvina. È un demone, parente di Baba, ma combatte con loro contro i nemi…
“Hey! Ma quello sono io! Ma che razza di vestito mi hanno messo addosso?” lo interrompe sbraitando, non appena nota apparire sullo schermo il protagonista, nonché capo dei Teen Titans, Robin.
“SSSSHHHH! Abbassa la voce, nonno!” lo redarguisce il piccolo sayan.
“Sì, scusa… ma perché ha quella divisa rossa, verde e con mantello giallo oro? I sayan non hanno mai avuto mantelli oro, mi chiedo perchè!”
“Perché… ehm… è in missione, in incognito… non deve farsi scoprire dal cattivo…” arranca il bimbetto.
“Ah, giusto, non ci avevo pensato. Ma Kaaroth quando arriva?” chiede lanciando un’occhiataccia a mio padre che, tutto allegro, rilancia con sorrisone a 36 denti.
“Ehm, no, in questo film non c’è nonno Goku… È Rob… Voglio dire, sei tu, il protagonista.”
A quelle parole vedo Vegeta voltarsi verso di me e prendermi per la tuta, proprio sotto il mento. Mi avvicina a sé e mi chiede:
“Perché non mi hai detto che era un film su di me? Non volevi farmelo vedere, eh? Dopo facciamo i conti, mezza calzetta. Ora vai a controllare la tua torta, che quando finisce qui avremo tutti fame.”
“Ma veramen…”
“SSSSHHHH!” mi sgrida lui stesso facendo cenno di sloggiare, e in fretta anche.
 
Me ne torno in cucina, dove un profumino INCONFONDIBILE mi fa dimenticare persino come mi chiamo. Penso che il mio piano funzionerà perfettamente. Dopo una fetta di panettone crederanno che io sia davvero Babbo Natale, alla seconda si metteranno a parlare con le renne immaginarie.
Estraggo il panettone dal forno.
Ottimo, ha profumo davvero INVITANTE.
Lo stesso non posso dire per il colore. Verde melma non sembra essere molto genuino… Fa niente, preparerò il mascarpone al papavero…
Sistemo tutto, taglio il dolce, lo distribuisco sui piattini, ci spalmo una bella colata di mascarpone modificato e lascio su ogni piatto una forchettina, giusto per non far sembrare tutti, anche a Natale, delle vere scimmie ammaestrate.
Guardo l’orologio e mi rendo conto che ho solo dieci minuti per il mio travestimento; quindi corro di sopra, dove mi aspetta il mio ospite:
“Salve, Babbo Natale,” gli dico sorridente.
“Goten! Mi spieghi perché non posso scendere io a fare me stesso e a chiedere cosa tutti desiderino per Natale?” mi domanda incuriosito.
“Ti ho già spiegato perché: qui siamo abituati con il drago Shenron a chiedere cose che tu nemmeno puoi immaginare. Capisci che non sarebbe corretto domandare a te le stesse cose? Tanto quando si riprenderanno nemmeno si ricorderanno cosa mi hanno chiesto… Ma così saranno stati allegri e felici per un’oretta!” gli spiego per l’ennesima volta intanto che mi infilo i suoi stivaloni neri, sopra ai pantaloni rossi bordati di bianco.
“E va bene… ma mi devi riportare i vestiti in fretta, sai che in questo periodo sono molto impegnato…”
“Farò presto, non ti preoccupare. Vado bene?” chiedo sistemandomi sul viso la barba finta.
“Direi di sì, sbrigati che stanno già di sotto!” mi informa.
“E tu come lo sai? Senti le auree?” domando incuriosito.
“Sento i bambini che gridano…” mi risponde facendomi l’occhiolino.
Scendo le scale con un sonoro “OH-OH-OH!”, lo stesso usato per aprire la gravity room poco fa.
Tutti si azzittiscono e si voltano verso di me.
Papà sgrana gli occhi deluso, forse sperava in un nemico fresco fresco da battere in queste vacanze natalizie.
I bambini spalancano la bocca allibiti.
Bulma, Bra e Pan quasi si strozzano con l’ultimo boccone di panettone e sono costrette a beverci sopra un intero bicchiere di spumante. Meglio… si accentua l’effetto delle foglioline presenti nel panettone.
Solo Trunksi e Vegeta mi guardano un po’ con l’aria di chi si sta chiedendo come diavolo ho fatto ad entrare in casa loro e sta pensando al modo migliore per disintegrarmi senza lasciare tracce.
Mi ricompongo e inizio la mia sceneggiata:
“Buon Natale! Sono Babbo Natale e sono venuto a chiedere ad ognuno di voi cosa desiderate che vi porti fra qualche giorno…”
Scendo gli ultimi gradini e mi accomodo su una poltrona comodissima al centro del salotto.
“Avanti, bambini, cominciamo da voi. Tu, piccolina, come ti chiami?” chiedo a mia figlia invitandola a sedersi sulle mie ginocchia.
Lei si siede, mi guarda con quei suoi occhi blu come il mare in cui ogni volta mi perdo e di cui sono profondamente innamorato e, avvicinandosi al mio orecchio, mi sussurra:
“Sai come mi chiamo, papà… So che sei tu, ma se vuoi ti reggo il gioco, perché sei il papà migliore del mondo e io ti voglio tantissimo bene e hai organizzato tutto questo solo per fare tutti felici. Vero?”
Si stacca da me e mi guarda negli occhi.
Mi viene da piangere, ma le sorrido e le faccio cenno di sì con la testa.
“Allora? Cosa desideri per Natale, piccolina?” le chiedo facendo la voce grossa.
Lei si picchietta il dito indice sul mento con fare riflessivo e poi mi guarda e mi dice:
“Un unicorno, Elsa del cartone animato Frozen, una casa sulle nuvole di zucchero filato, un marsh mallow grande come la Casa Bianca e imparare il linguaggio degli animali…”
Scrivo tutto sul mio taccuino fatto di post-it e sorridente le dico:
“Va bene! Cercherò di accontentarti, ora dimmi un po’, chi vuoi che esprima il suo desiderio dopo di te?”
“I miei cuginetti!” mi informa allegra saltando giù dalle mie gambe.
I due bambini si posizionano sulle mie ginocchia. Quando sono comodi chiedo loro:
“E voi due cosa desiderate?”
“La pace nel mondo e la fine delle guerre,” mi dice serio il piccolo Kaaroth. “L’arrivo di alieni da sconfiggere,” aggiunge il piccolo Vegeta Jr.
Li guardo perplesso. Ma non si potevano mettere d’accordo prima?
È come quando marito e moglie vanno a votare e uno vota destra e l’altra sinistra… Cosa ci vanno a fare che tanto i voti si elidono a vicenda?
Vabbè. Li rassicuro che cercherò di assecondare anche i loro desideri, che ho già segnato prontamente su un nuovo post-it e passo al prossimo candidato.
Passano, Pan, Bra, Bulma… Inutile dire che il mio autocontrollo deve fare uno sforzo fuori dal comune per non smascherare il mio travestimento…
Esprimono tutte il loro desiderio, dopodiché è il turno di Trunksi che, guarda caso, mi chiede:
“Vorrei che le persone per Natale ritrovassero la speranza per vivere un felice anno nuovo. Per me vorrei che nulla cambiasse, perché ho una famiglia bellissima e mi sento fortunatissimo ad averli nella mia vita…”
Lo guardo di traverso, primo perché sta pesando sulle mie gambe in un modo indicibile e secondo per ciò che ha appena chiesto e gli dico:
“Ti rendi conto che metà delle lettrici se ne sarà bella che andata dopo questa pizza di desiderio che hai espresso?”
In tutta risposta lui alza gli occhi al cielo per poi fissarli nei miei e dirmi:
“Lo so, ma il rating è ancora giallino paglia… Con sfumature più… natalizie, diciamo che avrei fatto sicuramente di meglio…”
“Capisco… Avanti il prossimo,” dico scazzato stramaledicendo l’autore, ancora una volta…
Sulle mie gambe si posiziona mio padre, manco fosse un bambino di due anni e subito mi dice:
“Mi chiamo Goku e per Natale vorrei un nemico fortissimo da sconfiggere, più forte di quello che farai arrivare per Vegeta Jr. Va bene? Puoi?”
“Sì, vediamo cosa posso fare,” gli dico scrivendo con aria il più possibile professionale sul mio libretto dei desideri.
Per mostrarmi tutto il suo entusiasmo si mette a saltellare sulle mie ginocchia, procurandomi probabilmente la rottura di qualche legamento e lo stiramento del nervo sciatico.
Ultimo, ma non meno importante, arriva Vegeta. Braccia al petto incrociate, sguardo cazzuto.
“Esaudisci ogni desiderio?” mi domanda accomodandosi con molta poca grazia sulle mie ginocchia.
“Sì, ci provo…” mugugno dolorante.
“Ok, allora prima di tutto voglio un mantello giallo oro come quello del protagonista del film di oggi e secondo…
“Mantello giallo oro, ok, poi?” chiedo dopo aver scritto la prima cosa di quella che sembra sarà una lunga lista.
“Desidero che… cancelli tutti i desideri degli altri, anche quelli di chi legge! AHAHA!”
Scoppia a ridere e se ne va, lasciandomi totalmente allibito.
Ma come fa ad essere così bastardo dentro?
Tutti lo guardano andarsene, poi si girano verso di me.
“Qualcuno vuole un’altra fetta di panettone? Ho dell’ottimo spumante in fresco…”
 
 
***
 
 
(*): Per chi si fosse perso gli episodi precedenti, Trunksi è il risultato della fusione tra Mirai!Trunks e Trunks dell’universo 7.
NA: Sono mesi che non scrivo più nulla in questo fandom, ma la speranza è l’ultima a morire e chiacchierando con chi mi legge da sempre, mi è venuta in mente questa enorme boiata, che non ha alcuna pretesa, ma che vuole essere solo un pretesto per fare a tutti gli auguri di buon Natale e ispiratissimo anno nuovo.
Alla prox!
SSJD

 
 
   
 
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