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Autore: Myra11    23/12/2019    3 recensioni
[SPOILER per l'Ascesa di Skywalker se non avete visto il film-NON LEGGETE]
Rey e il redento Ben hanno vinto.
Insieme, come avrebbe dovuto sempre essere, hanno trionfato sul Lato Oscuro.
Ma mentre le azioni del passato tornano a tormentare Ben, una nuova minaccia incombe sulle galassie, e il richiamo del sangue potrebbe rivelarsi molto difficile da ignorare per Rey.
[Finale alternativo perchè SI, Ben Solo è stato sprecato, e meritava di meglio, meritava un intero film almeno ç_ç e insieme al finale alternativo, se riuscirò a non lasciarla in sospeso xD una storia nuova :) Ho messo OOC tra gli avvertimenti per sicurezza, anche se cercherò di fare del mio meglio per non sforare ^^'']
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Rey
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO II
 
Il cammino di ritorno all’ x-wing sembrò eterno, e mentre Rey cercava di non guardarsi troppo intorno – guardare ciò che avrebbe potuto rappresentare l’inizio del suo regno – Ben si trascinava accanto a lei.
Ancora non riusciva a credere che finalmente lui fosse lì.
Aveva abbandonato Kylo Ren sui resti della Morte Nera, aveva abbandonato un uomo dilaniato, ferito e insicuro, e aveva ritrovato Ben su un pianeta dimenticato dal mondo.
L’aveva percepito come uno scoppio di luce che squarciava le nuvole quando era arrivato.
Le aveva dato la forza di decidere, di ribellarsi all’Imperatore, perché se lui era lì, potevano fare tutto.
«Stai bene?» La sua voce, oh la sua voce, che le faceva attorcigliare lo stomaco e la faceva sentire in forze come se non avesse appena rischiato di morire.  «Si.» Mormorò con un mezzo sorriso. «Ci siamo.»
L’astronave era ancora lì, intatta e ancora più arrugginita sotto il rinnovato cielo sereno, eppure Rey fu felice di vederla.
Ben si abbandonò contro un fianco mentre lei saliva e accendeva la radio.
«Poe? Mi senti?»
Si voltò di nuovo verso l’esterno, verso la figura scura che attendeva.
Per un attimo la tensione le stritolò il cuore: era sempre stato così pallido?
«Rey? Oh mio dio Rey! Vengo a prenderti! »
La voce dell’amico la fece concentrare di nuovo, e le fece realizzare un piccolo, non proprio insignificante dettaglio.
Nessuno sapeva che l’ormai ex Leader Supremo era con lei.
Si morse un labbro. «Mi serve posto per due, Poe.»
«Cosa?»
Immaginò Poe accigliarsi, e la cosa la fece sorridere. «Dopo. Ora mandami il Falcon per favore.»
Fu educata, e gentile, e paziente anche se avrebbe solo voluto dormire, dormire per giorni e crogiolarsi nell’idea che i suoi sforzi e la sua fiducia erano serviti a qualcosa, l’avevano riportato da lei.
Chiuse la comunicazione e saltò giù sul terreno arido, sentendo l’atterraggio vibrarle nelle gambe.
Era più stanca di ciò che pensava.
«Allora?»
«Arrivano.» Gli comunicò, e poi lui le fece la domanda che temeva, perché era nella sua testa, perché la conosceva meglio di chiunque, ma ciò che non si aspettava era il tono lievemente sarcastico con cui parlò.
«E non hai detto a nessuno di me, vero?»
Scosse la testa, e poi un suono che non conosceva le scaldò il cuore.
Alzando lo sguardo si rese conto che Ben stava ridacchiando, e a lei si strinse nuovamente lo stomaco.
Aveva una bella risata, e sembrava così…libero ora.
«Supereremo anche questa.» Sentenziò alla fine, e a Rey non fu dato tempo di rispondere, perché il rombo del Millenium Falcon che atterrava squarciò il silenzio e illuminò l’aria.
Accanto a lei, Ben divenne un fascio di nervi.
Quali ricordi e quale dolore nascondeva quella nave, nel suo cuore?
Ciò che non si aspettava però, furono Finn, e Poe, che uscirono di corsa con le pistole spianate.
Non verso di lei, ma su Ben.
La spada laser le saltò nella mano come se rispondesse ai suoi pensieri, e l’attimo dopo era a meno di un centimetro dal mento di Finn.
Si era spostata davanti a Ben istintivamente, nuovamente tesa, ogni traccia della beatitudine precedente svanita e sostituita da una gelida, enorme paura.
Se l’avessero voluto uccidere?
«Rey, che stai facendo?»
Finn.
Finn che aveva lottato contro Kylo Ren ed era quasi morto.
Merda.
«Abbassate le pistole, lasciate che vi spieghi.»
La supplica era rivolta a Poe, che era tanto impulsivo in battaglia quanto razionale in altre situazioni.
Prima che rispondesse però, il tonfo di qualcosa che cadeva a terra fece gelare il sangue di Rey.
Voltandosi, scoprì che Ben era svenuto, il sangue che gli impregnava sempre più la maglia sul fianco e la pelle sempre più bianca.
«No. No, no no…Aiutatemi!» Fu quasi un urlo rivolto ai suoi amici, ma nessuno dei due si mosse; la stavano guardando come se le fosse spuntata una seconda testa.
Cercò di tirarlo su, ma lui era enorme in confronto a lei, un peso morto di muscoli, e le venne da piangere all’idea di vederlo morire in quel posto sperduto.
Due braccia pelose s’intromisero nel suo campo visivo, sollevando l’uomo come se pesasse meno di una piuma, e Rey incrociò gli occhi ambrati di Chewbecca.
Ma certo, pensò, lui aveva viaggiato con Han, sapeva che lui e Leia avevano speranza per il loro tormentato figlio, e stava onorando la loro memoria.
«Grazie, Chewie.» Mormorò tirandosi su, e osservò la gigantesca creatura portare Ben all’interno del Falcon.
Era vivo, lo sapeva.
Sentiva il suo cuore come un secondo battito cardiaco nel petto, e inspirò a fondo, lieta di avere un alleato in mezzo ad un enorme, eterogeno gruppo di gente che voleva la testa di Kylo Ren su una picca.

 
Andava avanti da troppo tempo.
Rey continuava ad andare avanti e indietro lungo il corridoio, le voci di Finn e Poe che rimbombavano nella testa.
Chewbecca era sparito con Ben, e lei non aveva più visto nessuno dei, ma sapeva che il Wookie non gli avrebbe mai fatto del male.
«Basta!» Sbottò interrompendo i suoi amici e -nonostante una piccola parte di lei registrasse le scariche di corrente che corsero lungo i cavi del Falcon – non ci fece caso.
«Non vi permetterò di fargli del male. Mai.»
Era davvero la sua voce?
Sembrava così sicura, così potente.
«Mi spieghi che diavolo ti è preso?»
«Io…»
Come poteva spiegare?
Come poteva cercare di far capire qualcosa che nemmeno lei aveva compreso per così tanto tempo?
Spostò lo sguardo su Poe, smarrita, e qualcosa nei suoi occhi le fece comprendere che almeno lui aveva capito la superficie di tutto ciò.
«Ne è innamorata.»
Le venne quasi da ridere nel vedere l’espressione esterrefatta di Finn.
Quasi.
Perché continuava a far fatica a respirare, perché la sua mente era da qualche parte con lui e il cuore sembrava scoppiarle nel petto.
L’ex assaltatore, dal canto suo, spostò più volte lo sguardo da lei a Poe, incredulo. «Rey…»
Ma lei stava guardando il pilota. Lo stava supplicando in silenzio, stava pregando quegli occhi tempestosi di capire, di aiutarla, di non lasciare che le strappassero Ben.
Le venne in mente all’improvviso, quel dettaglio che di sicuro Leia non aveva rivelato.
«È suo figlio.» Esalò in un sussurro, e vide la consapevolezza schiantarsi nell’anima di Poe.
Lui, che aveva ammirato Leia più di tutti e che per lei avrebbe bruciato un mondo, lui era la chiave per tenere Ben al sicuro.
Nonostante le nefandezze che aveva compiuto come Kylo Ren, Rey sapeva che non avrebbe lasciato che nulla accadesse al figlio del suo Generale.
L’uomo si passò una mano sul viso con un sospiro stanco. «Hai un pessimo gusto in fatto di uomini Rey, lasciatelo dire.»
Quella frase riuscì a strapparle la risata nervosa che le era rimasta incastrata in gola.
«Dovete aiutarmi, vi prego.»
L’avevano ascoltata in silenzio mentre raccontava ciò che era successo nella sala del trono, mentre spiegava chi era ricacciando lacrime rabbiose, quando la sua voce si era addolcita involontariamente a raccontare di come Ben fosse venuto da lei, perché aveva bisogno di lui, perché era il suo posto, perché aveva scelto.
E ora, miracolosamente, fu Finn ad annuire per primo. «Ci proveremo.»
Tese loro le mani con un sorriso, e Poe alzò gli occhi al cielo. «Mani?»
«Mani.» Confermò Rey mentre entrambi cedevano.
Erano con lei, com’erano sempre stati. Sorrise, sentendo gli occhi bruciare di lacrime.
«Grazie.»
E Rey si sentì invincibile, e cercò di ricordare quella sensazione quando, alla sera, fu appoggiata alla porta della sua stanza.
Chewbecca l’aveva sistemato bene, e si era preoccupato di fasciare le ferite che aveva riportato nello scontro, eppure non si era ancora svegliato. Nonostante quello Rey non era preoccupata.
In quel momento, sul Millenium Falcon, circondata da amici e con quel viso sereno circondato da capelli più neri della notte davanti agli occhi, seppe di essere a casa.
Nel suo petto, il battito del cuore di Ben Solo rimbombava ancora.
  
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