Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Europa91    25/12/2019    2 recensioni
[Erwin x Levi]
[Ken x Uri]

Anno 850
Erwin e Levi si apprestano a combattere la battaglia decisiva per riconquistare i territori di Shinganshina, mentre Kenny Ackerman e i suoi uomini si arrendono alla Legione Esplorativa.

Anno 844
Il giovane caposquadra Smith continua a inseguire il suo sogno; quando viene misteriosamente indirizzato verso la città sotterranea. Li troverà l’incarnazione delle Ali della Libertà.

Questa può sembrare la solita storia di come è nata la relazione tra Erwin e Levi e del loro amore, ma non è così; è qualcosa di molto più complesso. E se il primo l’incontro tra i due non fosse stato casuale? Se qualcuno dietro le quinte avesse scelto di manipolare gli eventi a suo piacimento? Ma chi, e soprattutto perché? Riusciranno Erwin e Levi a scoprire la verità? In un intreccio tra passato e presente ci sono misteri che devono ancora essere svelati.
[Canon Divergence]
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Erwin Smith, Kenny Ackerman, Levi Ackerman
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1.

 

 

 

850 - Giorno prima della battaglia di Shinganshina 

 

 

“A cosa stai pensando?”

 

Chiese Erwin mentre con l’unico braccio disponibile distrattamente accarezzava il fianco scoperto del giovane uomo disteso sul letto accanto a lui. 

 

“Alla battaglia. A domani” rispose semplicemente corrugando la fronte. 

 

“So a cosa stai pensando Levi, non sarò un peso te l’ho promesso” disse sorridendo ma non smettendo di accarezzarlo, anzi avvicinandosi di più a lui. 

 

“Domani finalmente riconquisteremo il distretto di Trost, entreremo in quella cazzo di cantina, avrai tutte le risposte che vuoi Erwin” aggiunse voltandosi di scatto verso il biondo fissandolo dritto negli occhi 

 

“Non vedo l’ora che arrivi domani allora” il comandante azzerò le distanze e coinvolse il Levi in un bacio appassionato. Il ragazzo sorrise contro le sue labbra, erano ancora vicinissimi.

 

“Tu non vuoi veramente che arrivi domani” e il biondo non poté fare a meno di sorridere a sua volta 

 

“Da quando sei diventato così bravo a leggermi? Di solito questo ruolo spetta a me” 

 

Levi alzò un sopracciglio tornando ad indossare un’espressione seria così diversa da quella che aveva poco prima 

 

“Mi sembra che da tempo tra noi non ci sia più questa netta divisione dei ruoli o sbaglio?” Erwin non smise di sorridere prima di ribaciare il suo amante 

 

“Non sbagli, ora non sono il tuo comandante, non intendevo ruolo in quel senso lo sai” il giovane Ackerman storse il naso, sistemandosi meglio tra le lenzuola

 

“Domani ci aspetta una grande battaglia dovremmo riposare” ammise serio 

 

“Levi non cambiare argomento” seguì un’occhiata gelida 

 

“Non sto cambiando argomento, ho solo fatto il punto della situazione: tra qualche ora saremo entrambi in testa ad una delle operazioni più importanti della storia dell’umanità, dobbiamo essere riposati e pronti ad affrontare di tutto” Erwin sorrise genuinamente 

 

“Sei perfetto” concluse attirandolo nuovamente a sé per bacialo;

 

“semplicemente perfetto”. 

 

 

Non si ricordava nemmeno come fosse la sua vita prima di incontrare Levi, era felice? Domanda difficile, si può dire che la sua vita prima di incontrare il giovane Ackerman fosse semplicemente incolore, le giornate si susseguivano, ma erano monotone, sempre uguali. Partecipare a riunioni, addestrarsi, per poi avventurarsi in spedizioni fuori dalle mura e ritornare sempre in pochi, troppo pochi. Aveva incontrato Levi e semplicemente tutto era cambiato, era stato coinvolto in una giostra di emozioni e sentimenti che prima non si era mai accorto di poter provare. Per questo non sarebbe morto, avrebbe guidato anche quella spedizione, sarebbero sopravvissuti entrambi e finalmente avrebbe trovato quelle risposte che stava cercando da tutta una vita.

Levi in quel momento si agitò nel sonno borbottando qualcosa, e a Erwin fece troppa tenerezza; eccolo lì il soldato più forte dell’umanità dormire come un bambino, solo lui ora aveva il privilegio di vedere anche quel lato di Levi, quel lato così segreto, vulnerabile eppure così umano. 

 

Loro due si erano semplicemente trovati ad un punto delle loro vite, e si erano incastrati come pezzi di un puzzle, entrambi presi separatamente erano incompleti ma insieme, insieme potevano essere di tutto, fare di tutto. Ecco perché era certo del successo della missione, non potevano fallire, almeno non con Levi in campo. Il comandante sorrise da solo, ripensando alla prima volta che l’aveva visto volare, non aveva mai visto niente del genere. Era bellissimo, un talento naturale, come mai aveva avuto la fortuna d’incontrare.

 

 

 

844 - 6 anni prima

 

 

“Non ti sembra di star esagerando con la birra?” 

 

Chiese distrattamente mentre Nile Dawk si scolava l’ennesima pinta davanti a lui. 

 

“Ma sta zitto sopracciglia sono ufficialmente entrato nel corpo di gendarmeria ora”  

 

“Si, ed ancora non me lo piego” Nile lo osservò per qualche secondo prima di scoppiargli a ridere in faccia, era ormai visibilmente alticcio 

 

“Adesso la prossima mossa amico mio sarà chiedere a Marie di sposarmi!” 

 

Esordì alzandosi in piedi e urlandolo in modo che tutti i presenti nel locale si voltassero verso i due giovani soldati. Qualcuno fischiò, altri batterono le mani, Erwin mantenne un’espressione abbastanza scettica. 

 

“Andiamo dí qualcosa, non fare così” il biondo sbuffò 

 

“Spero solo che tu non decida di farle la proposta oggi” fu tutto quello che disse. 

Nile scoppiò ancora a ridere tornando a sedersi, 

 

“Cazzo hai bisogno di una donna amico mio, sei più freddo di un ghiacciolo, domani chiederò a Marie se per caso conosce...ehi dove stai andando?” 

 

Ma Erwin si era già alzato e dopo aver posato una manciata di monete sul tavolo si stava incamminando verso l’uscita del locale. Così Nile avrebbe chiesto a Marie di sposarlo, incredibile. Nile Dawk stava finalmente mettendo la testa apposto e si preparava ad avere una famiglia, ironicamente il suo amico aveva scelto di farlo con l’unica donna che gli fosse mai interessata. Marie era stata l’avventura di un’estate, leggera come una brezza, era entrata nella sua vita calda e luminosa come un raggio di sole e poi gli era scivolata via con altrettanta facilità. L’aveva amata? Forse, anzi certamente teneva ancora molto a lei, era così dolce, materna e apprensiva, proprio per questo tra loro non sarebbe mai potuta durare, semplicemente non poteva esserci futuro: lui cercava delle risposte, aveva una missione che si era autoimposto, non poteva crearsi una famiglia, non voleva dover lasciare una donna sulla soglia di casa ad aspettarlo preoccupata; avere dei figli per poi renderli orfani, perché, Erwin lo sapeva, prima o poi sarebbe morto, prima o poi i suoi ideali lo avrebbero inevitabilmente condannato, era solo questione di tempo. Una vita tranquilla all’interno delle mura era il meglio che poteva augurare a Nile e Marie, ma non faceva per lui.

 

Erwin in quel momento alzò gli occhi e fissò il cielo, tre colombe stavano volando sopra la sua testa e si apprestavano a lasciare le mura. Si chiese cosa provassero quegli uccelli, loro potevano andare e venire a loro piacimento, davanti agli occhi avevano solo un orizzonte sconfinato, erano liberi. Inspirò a pieni polmoni, invece la sua mattinata di libertà era appena conclusa, ora avrebbe ripreso servizio. Ripensò un’ultima volta a Nile e Marie, poi si diresse verso il quartier generale della Legione Esplorativa.

 

 

“Oh Smith, pensavo ti fossi perso oggi” 

 

“Buongiorno, comandante Shadis” l’uomo sorrise. 

 

“Allora ragazzo mio dove eri finito? Pensavo mi avresti lasciato andare tutto solo a quella noiosa riunione, e poi non volevi forse esporre il tuo nuovo progetto?” Erwin sorrise timidamente 

 

“Si volevo che lei mostrasse la mia nuova formazione, quella di cui le ho parlato, ci permetterebbe di ridurre le perdite di vite umane e” ma l’uomo lo interruppe con un cenno della mano;

 

“Non devi convincere me ragazzo e nemmeno Zacklay, lo sai chi ha il potere di prendere decisioni qui dentro” Erwin si fece serio di colpo 

 

“Lo so benissimo comandante” l’uomo sorrise orgoglioso in direzione del suo pupillo.

 

 

Poco dopo...

 

“Comandante è andata come avevamo previsto” si limitò a commentare Erwin, erano appena stati congedati dal comandante supremo Zacklay 

 

“Come abbiamo supposto, il leader della fazione anti-spedizioni è proprio Nicholas Lovof” ammise Shadis incrociando le braccia

 

“Secondo le informazioni in mio possesso Lovof ha delle amicizie nella Lang Company, la ditta che rifornisce il corpo di Gendarmeria, forse spera di poter girare li i fondi rimasti inutilizzati dopo aver abolito le spedizioni fuori dalle mura” concluse

 

“Possiamo fidarci di questa informazione?” Chiese Shadis sinceramente sorpreso, quando meno se lo aspettava Smith tornava a sorprenderlo, a volte quel ragazzo gli faceva paura, aveva una mente incredibile e il coraggio di spingersi là dove lui non aveva mai osato.

 

“Comandante, lascerete che mi occupi io di tutto?” Erwin glielo chiese tutto d’un fiato, aveva già in mente qualcosa, era un piano che andava perfezionato ma era sicuro che non avrebbe fallito. 

 

“Cosa stai cercando di fare?” Poteva vedere la preoccupazione negli occhi del comandante, non lo avrebbe deluso, gli mancava poco per completare il suo piano e mettere Lovof con le spalle al muro. 

 

“Lascerò tutto nelle tue mani. Non importa come ma dobbiamo portare avanti la nostra speranza per il futuro. Il consiglio si riunirà tra 5 giorni...” Era fatta.

 

 

Il giorno dopo

 

Erwin camminava per le vie di Mitras, era nervoso, doveva escogitare un piano perfetto, impeccabile, che gli permettesse di incastrare Lovof una volta per tutte; lo aveva promesso al comandante, doveva farcela in qualche modo, aveva conquistato la fiducia del suo superiore non poteva deluderlo. In realtà non aveva ancora un vero e proprio piano ma solo idee frammentate, sapeva che per il momento non sarebbero state sufficienti, serviva qualcosa di inoppugnabile, Lovof non andava sottovalutato. Inoltre, come se non avesse già abbastanza preoccupazioni, quella mattina aveva ricevuto un messaggio criptico da Nile, nel quale gli chiedeva urgentemente un incontro, che Marie l’avesse respinto? Per quanto l’ipotesi potesse sembrare assurda, Nile Dawk era la persona che in quel momento più si avvicinava ad un amico per lui e non avrebbe certo ignorato una richiesta da parte sua. Stava ancora camminando immerso nei suoi ragionamenti quando finì per urtare contro qualcuno. Alzò gli occhi da terra. Era un uomo poco più alto di lui, con un assurdo cappello e una faccia da schiaffi, che ora lo stava studiando da capo a piedi. Appena finito gli rifilò uno sguardo glaciale che gli provocò una serie di brividi lungo la schiena.

 

“Ehi ehi guarda dove cammini moccioso” disse ghignando per poi aggiungere

 

“Oh ma cosa ci fa un novellino della Legione Esplorativa nella capitale, ti sei forse perso biondino?” 

 

Erwin non sapeva come rispondere, non sapeva nemmeno chi fosse quell’individuo ma qualcosa gli disse che era meglio rimanere in silenzio. Inaspettatamente fu proprio Nile a salvarlo, arrivando in quel momento 

 

“Erwin vieni qui” disse prendendolo per un braccio e allontanandolo dall’uomo 

 

“Ci scusi Capitano, ce ne andiamo subito” mormorò in direzione dello strano individuo. 

 

L’uomo si limitò a ghignare divertito mormorando un “mocciosi del cazzo” prima di allontanarsi. 

 

“Capitano?” Chiese Erwin interrogativo, ma Nile sembrava intenzionato a non rispondere, voleva allontanarsi il più possibile da quel uomo. 

 

“Nile andiamo prendi fiato e dimmi che sta succedendo?” Insistette il biondo non appena si fermarono. Dawk prese un lungo respiro prima di parlare 

 

“Ma sei impazzito? Attaccar briga con il Capitano Ackerman?” Erwin sbatté le palpebre un paio di volte 

 

“QUEL Capitano Ackerman?” Chiese sorpreso 

 

“Perché ne esistono forse altri?” Suo malgrado sorrise;

 

“Se esistessero queste mura sarebbero troppo piccole per contenerli. Scusami ma non l’avevo mai incontrato prima, non di persona. È così forte come dicono?” L’uomo scrollò le spalle 

 

“È semplicemente un mostro, l’ho visto una sola volta in azione e ho ancora la pelle d’oca. Non ti augurerei mai di averlo come nemico. Non lo augurerei a nessuno. Cambiando argomento, la ragione per cui ti ho fatto chiamare!!” Erwin lo fissò negli occhi in attesa,

 

“Marie ha detto si, ci sposiamo, quindi ora andiamo a bere qualcosa offro io!!” E suo malgrado rise, rilassandosi; dopo gli ultimi avvenimenti un po’ di spensieratezza non gli avrebbe fatto male.

 

 

 

 

850 - Quartier Generale della Legione Esplorativa - 10 ore prima della battaglia di Shinganshina

 

 

“Ora si può sapere perché cazzo stai sorridendo?” Chiese Levi mentre si infilava i pantaloni. 

 

“Stavo pensando a tante cose. Mi è venuta in mente la prima volta che ho incontrato Kenny Ackerman”. 

 

Levi si bloccò di colpo ed Erwin si pentì di averlo nominato, forse era una cicatrice troppo recente e ancora non del tutto guarita per il suo compagno. 

 

“Spero sia stata un’esperienza divertente” fu tutto quello che disse. Il comandante si avvicinò a lui abbracciandolo da dietro. 

 

“Se vuoi saperlo è stato un totale disastro, gli sono praticamente inciampato addosso, se non fosse stato per Nile Dawk penso mi avrebbe ucciso e noi non ci saremmo mai incontrati” disse appoggiando il mento sulla sua spalla mentre Levi continuava a vestirsi lentamente senza allontanarlo. 

 

“E così hai incontrato prima lui di me” 

 

Era passato qualche secondo di silenzio ma Erwin sorrise a quella risposta, come sempre. C’era forse una nota di gelosia in quell’affermazione? 

 

“Resti il mio Capitano Ackerman preferito e lo sai” si limitò a dire baciandogli il collo. 

 

“È ancora nelle prigioni?” 

 

Domandò poco dopo. Erwin si allontanò quel tanto che bastava per poterlo vedere in faccia. 

 

“Lui, la donna suo braccio destro, e tutti quelli che abbiamo catturato si, non hanno ancora parlato, dopo la battaglia penseremo a cosa farne di loro, per ora sono sotto controllo” Levi fece un’espressione scettica che tuttavia il comandante non poté vedere 

 

“Sei un illuso se credi che potrai tenere Kenny Ackerman sotto controllo e lo sai, se sono ancora lì è perché VOGLIONO restare lì, già il fatto che si siano lasciati catturare con tanta facilità è sospetto” 

 

Erwin gli alzò il viso quel tanto che bastava per poter incontrare i suoi occhi 

 

“Promettimi solo che oggi non penserai a nulla solo alla battaglia” Levi gli spostò bruscamente la mano 

 

“Per chi cazzo mi hai preso? Ovvio che penserò alla battaglia, penserò a uccidere quel cazzo di gigante corazzato, colossale o chiunque mi si porrà davanti, tu piuttosto, pensa a te stesso e non crepare”.

 

Erwin era sorpreso, già qualche giorno prima Levi si era mostrato apertamente preoccupato per lui e per il fatto che avrebbe guidato anche quella spedizione; di solito il capitano non scopriva mai le sue carte, non diceva mai apertamente quello che provava, invece anche in quell’occasione aveva ribadito di essere preoccupato per la sua incolumità. Non sapendo come reggere quello sguardo magnetico, Erwin fece la prima cosa che gli passò per la mente, tirò Levi verso di sé e lo costrinse in un bacio violento e appassionato, al quale il capitano non si sottrasse, anzi si spinse sempre più vicino fino a far indietreggiare il biondo sul letto. Lo fece sedere e si mise a cavalcioni su di lui. 

 

“Guardami Erwin” disse staccandosi e prendendo il suo viso tra le mani, non smise un secondo di fissarlo 

 

“Non ti permetterò di morire. Non oggi. Non in questa battaglia.” 

 

“Agli ordini Capitano” disse afferrandolo e tirandolo nuovamente a sé.

 

In qualunque modo si sarebbe conclusa quella giornata voleva conservare più a lungo possibile il ricordo di Levi su di se. Avrebbero combattuto divisi sul campo di battaglia e sapevano entrambi che poteva accadere di tutto, con i nemici imprevedibili che si trovavano a fronteggiare ma ora, ora voleva dimenticarsi ancora per qualche istante del resto del mondo e godere del corpo di Levi. Il suo Levi. 

 

  
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