Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |      
Autore: madsdreamsx    31/12/2019    0 recensioni
La Nobile Famiglia Tomlinson vive ad Hampstead nello Yorkshire.
Il futuro erede della tenuta di Hampstead è il primogenito della famiglia: Louis William Tomlinson, che però non sa come sarà possibile pensare al futuro dal momento che ha la sensazione che molte cose cambieranno da lì a pochi mesi se non settimane, ma è l'unico che si accorge di tutto ciò.
La sua vita cambia radicalmente quando ad una cena vede per la prima volta un ragazzo dagli occhi verdi e i capelli ricci e ne rimane affascinato e colpito. Sullo sfondo della vita quotidiana di Louis e della sua famiglia si intrecciano le vicende dei domestici della tenuta.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Josh Devine, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

[Giugno 1914]

 

Si aggirava per la stanza non ancora vestito per la serata, non aveva voglia di andare al piano di sotto e salutare i pochi ospiti che avrebbero avuto quella sera, tutti amici e parenti, non aveva voglia di fingere di essere felice quando non lo era.. non era mai stato totalmente pienamente felice in vita sua. Di tutto ciò non sapeva nessuno a parte il suo valletto, Liam , che lo conosceva come nessun altro ed era anche il suo unico vero amico, se non si conta la sua sorellina alla quale voleva davvero molto bene, ma nemmeno lei sapeva di chi fosse lui in realtà.

La porta si aprì e si richiuse all'istante e un giovane uomo vestito elegante entrò nella stanza con un abito sottobraccio: il suo.

Odiava queste serate, odiava la sua vita e odiava la sua famiglia e ciò che erano e loro si aspettavano che lui diventasse chissà che cosa, ma lui non sapeva cosa volesse davvero fare nella vita e sopratutto chi volesse essere davvero.

Aveva 21 anni e un'intera vita davanti a se', ma la sua famiglia si aspettava da lui cose che non era pienamente sicuro di saper fare, si aspettava che si sposasse e avesse dei figli, ma lui voleva essere solo un ragazzo normale, solo un ragazzo normale.

“Signore”, disse il giovane ragazzo facendo un inchino “Le ho portato il vestito per la serata” e lo appoggiò sul letto a baldacchino.

Louis alzò gli occhi al cielo, odiava quando gli davano del Lei.. ancora non aveva voglia di scendere per la serata, avrebbe voluto rimanere in camera a leggere o al massimo fare un passeggiata fuori.

“Ti ho detto di darmi del tu, Liam”, disse il giovane e si spogliò davanti al suo valletto per farsi vestire. Farsi vestire era la prassi, anche se lui aveva imparato anche a farlo da solo. Liam era il suo valletto e non voleva risultare sgarbato vestendosi da solo, dopotutto stava solamente facendo il suo lavoro.

“Pronto per la serata?”, gli chiese il ragazzo dai capelli castani mentre gli sistemava meglio la giacca nera del suo smocking.. era vestito, era perfetto ed impeccabile.

“Non ne ho voglia”, rispose secco Louis lamentandosi ancora con il suo valletto al quale sapeva di poter dire quasi tutto dal momento che secondo il codice lui non poteva dire agli altri i segreti che lui gli confidava. Questo era un vantaggio.

Liam gli fece un dolce sorriso mentre gli spazzolava la giacca per portare via eventuali pelucchi.

“Verrà anche la Signorina Eleanor?”, chiese Liam.

“Si”, sbuffò Louis spazientito.

Non sopportava quella ragazza, certo era molto bella, ma non era il suo tipo ecco. Era davvero troppo piena di se', troppo sicura di se' stessa e la maggior parte del tempo lo infastidiva.

Louis era promesso sposo della ragazza da un po' di tempo anche se la cosa non gli andava a genio: non l'amava e non si sarebbe mai e poi mai innamorato di lei.

Erano diversi, totalmente incompatibili, ma la famiglia di lei era molto ricca e questo avrebbe accresciuto le finanze della famiglia, così voleva suo padre e così lui avrebbe fatto.

“La tratterà bene questa volta?”, chiese Liam e quando Louis alzò un sopracciglio trattenne a stento una risatina “oh lo sanno tutti che Lei non la sopporta, signore”.

Louis rise: era vero.

Solo i suoi genitori non si erano accorti della cosa, sperò che non se ne accorgessero o suo padre si sarebbe arrabbiato e anche molto.

“Cercherò di fare del mio meglio”, rispose e Liam stava per dire qualcos'altro, ma la porta si spalancò all'improvviso e una ragazzina dai capelli biondi e lisci pettinati e messi in ordine alla perfezione in un'acconciatura molto raffinata e gli occhi azzurri, entrò nella stanza. Aveva quindici, quasi sedici anni, era molto vivace e indossava un vestito viola scuro: era la sorellina di Louis.

“Sei elegante Lou”, disse la ragazza e quando gli fu di fronte lo abbracciò, Louis rise e ricambiò l'abbraccio della sorella. Era molto legato a lei.

Nella stanza entrò anche il cugino ribelle di Louis, di diccianove anni che era vestito come lui, nonostante ciò aveva i capelli neri e gli occhi erano di un marrone scuro. Aveva anche la pelle olivastra, erano molto diversi, anche se cugini.

I due litigavano molto spesso.

“Sei proprio carino stasera”, lo schernì Zayn “ ti sei fatto bello per la tua Eleanor?”.

“Non cominciare”, rispose secco Louis e il fratello rise: amava provocarlo.

“Non è serata, Zayn”.

“Come sempre”, rispose il cugino facendo una risata divertita e intanto si sedette sul letto di Louis..

“Ragazzi”, disse Lottie che intanto si era seduta sul divanetto che c'era in camera del ragazzo “non litigate, non ancora”.

Louis rimase girato, mentre Liam gli finiva di spazzolare il vestito e glielo sistemava meglio, ma non potè non trattenere un sorriso: sua sorella gli faceva sempre ragionare ed era grazie a lei se non si prendevano a botte tutti i giorni. Suo cugino viveva con loro dal momento che i genitori del ragazzo erano sempre in viaggio per affari.

“Io allora vado”, disse ad un certo punto il suo valletto “una volta finita la serata mi troverà qui, basta che..”.

“Suoni il campanello, lo so”, disse Louis con un sorriso e si girò verso Liam che stava uscendo dalla camera “grazie Liam”.

“A più tardi, signore”, disse e prima di uscire fece un profondo inchino e uscì chiudendosi la porta alle spalle.

“Un po' rigido il tuo valletto”, disse Zayn nello stesso istante in cui il ragazzo uscì dalla camera lasciandogli soli “il mio non è così”.

“Ma io sono io”, rispose Louis facendosi finta di darsi delle arie, Lottie scoppiò a ridere.

“E' un dolce ragazzo Liam”, disse Zayn “ma non sei mica un re”.

Louis non rispose, ma alzò gli occhi al cielo già esasperato dalla presenza del cugino, ma in quel momento qualcuno bussò alla porta e Louis disse: “Avanti”.

Una donna entrò nella stanza, era magra e alta, aveva i capelli castani e lisci raccolti in una treccia laterale i suoi occhi erano azzurri e indossava un vestito lungo e beige: era la madre di Lottie e Louis.

“E' ora di scendere”, disse “siete tutti molto eleganti stasera”, fece una pausa e poi mentre gli altri due uscivano si avvicinò al figlio maggiore “Louis, c'è anche Eleanor ,come saprai, quindi comportati bene”.

“Come sempre”, sussurrò il ragazzo e lui e Lottie si scambiarono uno sguardo divertito mentre uscivano dalla camera per dirigersi al piano di sotto dove ci sarebbero stati alcuni parenti e forse qualche amico di famiglia.. per fortuna era una cosa intima e non una festa in grande com'erano soliti fare gli altri giorni.. doveva solo farsi forza e resistere. Non era la fine del mondo, una piccola festa con la famiglia e alcuni ospiti.. doveva sopportare solo alcune ore e poi avrebbe potuto ritornare nel suo mondo.

 

 

Scesero al piano di sotto nell'enorme ingresso non c'era nessuno a parte qualche cameriere che andava avanti e indietro, con i vassoi con sopra bicchieri di champagne diretti al salotto dove si trovavano tutti gli altri.

Arrivarono di fronte alla porta che portava al salotto e il maggiordomo gli annunciò aprendo la porta : “la Signora Johannah Tomlinson con il signor Louis , Zayn e la signorina Charlotte”..

Entrarono nella stanza dove vi erano alcuni famigliari ed amici in piedi o seduti sul divano o sulle poltrone a parlare e a ber champagne prima di cenare.. vestiti come lui, molto eleganti e perfetti.. come voleva l'occasione.

Odiava tutto ciò.

“Caro”, disse una ragazza parandosi davanti a lui e prendendogli le mani nelle sue, Louis alzò lo sguardo: era Eleanor, la sua promessa sposa.

Si costrinse a fare un sorriso, suo cugino che era vicino a lui trattenne una risata e prese un bicchiere di champagne da un vassoio che un cameriere stava facendo passare, sua sorella gli fece un sorriso comprensivo e si andò a sedere sul divano.

“Ciao”, le rispose lui in un tono che si augurò potesse essere dolce, doveva solo resistere: sorridere, fan finta di essere felice, di stare bene, di sopportarla impresa non molto facile ultimamente.

Eleanor lo prese sottobraccio e lui la guardò davvero per la prima volta: era truccata in modo naturale, anche se lui di quelle cose non se ne capiva molto, i suoi capelli castani e lisci, pettinati alla perfezioni e raccolti in un elaborata acconciatura che probabilmente aveva richiesto ore, di sicuro non era opera sua. Indossava un vestito lungo a maniche corte di un rosa pallido: nonostante il colore a lei stava molto bene, era molto bella e molto curata, questo doveva ammetterlo, ma nonostante ciò continuava a stargli antipatica e a non sopportarla.

La bellezza non è tutto.

Non era il suo tipo.. ma nemmeno lui sapeva con certezza se avesse un tipo di persona, meglio di ragazza, che gli piacesse..

Non si era mai innamorato, non aveva mai toccato nessuna donna dal momento che volevano entrambi o meglio.. le loro famiglie volevano che arrivassero puri al matrimonio.

“Ovvio”, rispose automaticamente con una voce che non sembrava nemmeno la sua, non sapeva di cosa stessero parlando, non stava ascoltando: era perso nei suoi pensieri.

Si accorse di essere seduto sul divano vicino ad Eleanor e a sua sorella che ascoltavano qualcosa che stava dicendo la nonna seduta su una poltrona lì accanto.

“Allora caro”, disse la nonna rivolgendosi a lui nello stesso istante in cui Lottie si alzava per andare dalla sua amica Rachel che era appena arrivata “quando è il matrimonio?”.

Louis fu riscosso dai suoi pensieri dopo quelle parole.. ah già, il matrimonio: non voleva sposarsi, proprio no. Non si sentiva pronto, ma avrebbe dovuto farlo, sperava di riuscire a trovare qualche scusa.. ma Eleanor stava già preparando tutto, gliene aveva anche parlato, ma a lui non interessava molto, sperava che quel giorno non arrivasse mai.

“Penso massimo Maggio dell'anno prossimo”, disse Louis e guardò la sua fidanzata negli occhi come per confermare la cosa, lei gli fece un grande sorriso e annuì.

“Maggio?”, rispose la nonna mettendosi più comoda sulla poltrona che occupava e reggendosi al bastone che usava per camminare “non penso che sia un bel mese per sposarsi”.

Silenzio per qualche istante.

“Io penso...”, fece per rispondere Eleanor, ma la nonna alzò una mano per interromperla e disse in tono severo: “Cara, non hai diritto ad un'opinione se non ti è stata chiesta direttamente e solo quando tuo marito” e indicò con un dito Louis “te lo chiederà potrai dire la tua”, Eleanor abbassò lo sguardo desolata.

“Oh nonna”, sbottò Louis facendo una piccola risata “mi sembra che tu stia esagerando”.

“Non credo”, rispose lei molto seria “ai miei tempi era così”.

“Bhe..”, disse Louis “i tempi sono cambiati”, fece una piccola pausa “una donna ha il diritto ad avere una propria opinione e a parlare”.

Fece un sorriso ad Eleanor che aveva tenuto per tutto quel tempo lo sguardo basso, ci era rimasta male? Forse. Quando però Louis pronunciò quelle parole alzò lo sguardo e gli fece un enorme sorriso: poteva anche non sopportarla, non amarla, ma sua nonna a volte esagerava e poteva offendere le persone con i suoi modi. La nonna si sistemò meglio sulla poltrona e scoccò al nipote uno sguardo accusatorio e di rimprovero.

Louis prima di quella discussione era talmente perso nei suoi pensieri da non essersi accorto che la stanza si era più o meno riempita di alcuni parenti e amici che conosceva tutti e che probabilmente l'avevano salutato e magari anche lui aveva ricambiato il saluto anche se non si era accorto di cosa stesse facendo. Si guardò intorno, mentre sua nonna chiedeva ad Eleanor qualcosa che a lui non interessava, Lottie stava parlando con la sua migliore amica, una ragazza dalla carnagione chiara e dai capelli castani e di un anno più grande della sorella, si chiamava Rachel, i suoi genitori erano in piedi e parlavano con Honoria, la sorella del padre mentre sorseggiavano lo champagne.. era una cosa intima, per fortuna, ma richiedeva la pomposità e il rigore che la famiglia voleva.. o perlomeno il padre.

Louis si alzò per prendere un bicchiere di champagne, non aveva ancora bevuto quella sera e voleva distrarsi e far passare il tempo.

“E allora Louis..”, disse una voce dietro di lui mentre prendeva un bicchiere, era una voce che conosceva bene. Si girò e vide il suo amico Oli Wright, non era un amico intimo, ma era una persona con cui parlare di cose superficiali o sulle notizie più importanti lette sui giornali, nemmeno lui sapeva chi fosse realmente Louis Tomlinson.

“Hai letto quello che è successo a Sarajevo?”.

“L'ho letto”, Louis bevve un sorso di champagne “penso che questo porterà a conseguenze molto serie”.

“E quali?”, rispose Oli molto interessato mentre prendeva due bicchieri da un vassoio che un cameriere stava facendo passare “mi fido sempre di quello che dici”.

Il giovane Tomlinson fece un sorriso.

“Non so”, disse prendendo l'altro bicchiere e posando il bicchiere vuoto su un altro vassoio “penso che la cosa proseguirà e che tutti noi dovremo stare molto cauti e fare attenzione sopratutto per quanto riguarda la politica”.

“Se lo dici tu”, disse Louis alzando le spalle come per cancellare la questione.

Eleanor gli raggiunse e si intromise nella conversazione, anche se lei di politica e di stati e della situazione politica negli altri stati non ne sapeva molto, anzi ne sapeva pochissimo, Louis gli ascoltava parlare e poi cambiarono argomento perché entrambi non erano intelligenti e curiosi come lo era lui.

Eleanor ultimamente era più appiccicosa del solito: se si alzava lo faceva anche lei, se si metteva una mano nei capelli lo faceva anche lei, lo prendeva sempre per mano e a lui dava fastidio, più fastidio del solito e avrebbe dovuto sposarla.. una vita con una persona che non sopportava.

 

Mentre ascoltava a malapena i discorsi tra la sua futura moglie e il suo amico, lo vide per la prima volta.

 

“La signorina Gemma Styles con il fratello”, annunciò il maggiordomo ed entrarono nella stanza.

Louis che stava parlando, ma annoiandosi da morire, si girò per andare a salutare Gemma, una ragazza amica della famiglia da anni.. quando lo vide e quasi non lasciò cadere il bicchiere in terra per la sorpresa: era il più bel ragazzo che avesse mai visto, sembrava scocciato e stava in piedi con un bicchiere in mano e si guardava intorno mentre la sorella lo presentava ai parenti di Louis, lui fece un piccolo sorriso ad ogni persona a cui veniva presentato, anche se il ragazzo notò che sembrava scocciato e aveva alzato parecchie volte gli occhi al cielo.

Era il fratello di Gemma, ma non l'aveva mai visto.. conosceva quella ragazza da quando era nata, ma non sapeva avesse un fratello maggiore.

Louis lo fissò ancora ed ancora: era magro, molto magro, ma abbastanza alto, indossava un completo marrone scuro e invece delle scarpe eleganti aveva un paio di stivali dello stesso colore, era alto e molto muscoloso e aveva i capelli castani ricci e lunghi fino alle spalle, era bellissimo: sembrava un angelo o forse lo era? No, si rispose Louis ridendo fra se e se, gli angeli non esistevano, questa era la realtà.. quel ragazzo qualunque fosse il suo nome era estremamente reale ed estremamente bello.

Louis continuava a fissarlo non prestando più attenzione alla conversazione e sentì uno strano formicolio nella zona del petto, il cuore gli batteva forte e aveva bisogno d'aria.. ma non poteva uscire, ma con quel ragazzo nella stanza faticava a respirare.. non gli era mai successa una cosa del genere con nessuno, con nessuno.

Dopo alcuni secondi il maggiordomo annunciò che la cena era pronta e tutti loro si diressero nella grande sala da pranzo, Louis continuava a fissare il ragazzo dal nome sconosciuto.

Si sedette vicino a sua zia Honoria per non sopportare le chiacchiere noiose di Oli e sperò che la sua fidanzata non si sedette vicino a lui, non aveva voglia di parlare con lei. Avrebbe potuto sedersi vicino a Gemma, ma voleva guardare il ragazzo senza farsi beccare.

Per fortuna prima che Eleanor potesse prendere posto vicino a lui, Zayn si sedette nel posto accanto al suo e gli dette un colpetto con il gomito : “Ti piace il nuovo arrivato, Lou-Lou?”.

Bene.. Zayn.. forse era meglio se Eleanor si fosse seduta lì invece che.. a Louis venne un colpo al cuore.. si era seduta nel posto accanto a dove sedeva il ragazzo dai capelli ricci.

“Non chiamarmi in quel modo”, disse Louis spazientito al cugino un po' troppo forte infatti molte teste si girarono a fissare i due ragazzi, tra cui quella del ragazzo misterioso, Louis si accorse che lo guardava con interesse, ma dopo alcuni secondi distolse lo sguardo.

“Di nuovo a litigare”, disse Kaleb, il padre dei ragazzi che si era seduto proprio di fronte a Louis, mentre la madre aveva preso posto vicino alla nonna.

Gemma era seduta tra Lottie e Rachel e le tre parlavano in modo fitto fitto: erano molto amiche.

“almeno per stasera smettetela”, era un ordine.

Zayn trattenne una risata, ma per fortuna non infastidì più il cugino che tra una conversazione e l'altra potè osservare il ragazzo senza essere sorpreso anche se aveva notato che molte volte Zayn impegnato a parlare in modo fitto con la madre della migliore amica di Lottie, gli aveva lanciato parecchie occhiate divertite.

“Allora Louis”, gli disse il padre, mentre mangiavano la carne che era ottima, la cuoca si era superata “Domani verranno i fittavoli per il terreno e poi nel pomeriggio ci sarà l'avvocato per la gestione delle nostre proprietà per il futuro e dovrai occupartene tu”.

“Non vedo l'ora”, disse sarcastico il ragazzo alzando gli occhi al cielo, ma il padre non notò o fece finta di non notare il suo tono.

“In realtà”, si intromise Lottie “io, Rachel e Gemma” e indicò le due ragazze sedute vicino a lei “vorremmo andare a Londra e pensavamo che a Louis facesse piacere accompagnarci”.

“Non è possibile”, disse il padre interrompendo Johannah che stava per rivolgersi alla ragazza “Zayn vi accompagnerà”.

“Perché io?”, protestò lui “io e Louis possiamo fare cambio”, fece una pausa “Non ho voglia di andare a Londra”

“No”, questa volta fu Louis a parlare “devo occuparmi io del futuro, tu accompagna le ragazze a Londra” e mise una mano su una spalla di Zayn “non è una cosa impegnativa, potrai farla benissimo”.

“Ragazzi”, sibilò Johannah ai due perché Zayn stava per rispondere a tono al cugino, ma dallo sguardo dei suoi genitori e della nonna lasciò perdere e Louis tolse la mano dalla sua spalla e riprese a parlare con sua zia, ma quando alzò lo sguardo vide che il giovane ragazzo riccio lo stava fissando con interesse, distolse però lo sguardo poco dopo.

La cena proseguì tranquillamente, Louis si inserì in tutte le conversazioni ridendo e scherzando e lui e Zayn non si stuzzicarono più, per fortuna nessuno si accorse delle occhiate che lanciava di tanto in tanto al ragazzo sconosciuto e lui non lo guardò più.

Dopo cena si trasferirono tutti di nuovo nel salotto per parlare e bere qualcosa prima di ritirarsi nelle proprie stanze e prima che gli ospiti ritornassero a casa.

“No Kaleb”, sentì che il padre stava parlando con Gemma nell'ingresso, Louis camminò piano per ascoltare la conversazione: per raggiungere il salotto bisognava passare nell'enorme ingresso, ma lui riuscì ad afferrare la maggior parte della conversazione.

I due si stavano rimettendo i soprabiti, quindi stavano andando via e lui non avrebbe più rivisto il ragazzo, già lo sapeva.

“Non ci fermiamo”, disse la ragazza “mio fratello ha fatto un lungo viaggio ed è stanco. Arriva dall'America e i nostra madre tornerà fra poco al massimo domani”.

“Mi dispiace”, disse il padre “ti sei divertito giovanotto?”, si rivolse al giovane e Louis camminava ancora piano per sentire la conversazione.

“Molto”, rispose lui dopo qualche secondo in tono garbato, aveva una voce delicata e con un accento marcato “grazie per avermi invitato”.

“Ma figurati il piacere è nostro”, si inserì Johannah che si era avvicinata al marito e gli mise una mano sulla schiena “verrete di nuovo?”.

“Mio fratello rimane qui.. anzi ritorna a casa, per un po'”, disse Gemma e accarezzò il braccio del fratello.

Louis si girò per guardare i suoi genitori con i due e nello stesso istante come per magia, il ragazzo riccio alzò lo sguardo e fece a Louis l'occhiolino e il giovane per poco non svenne.

“Allora andiamo”, disse Gemma e i due si diressero all'ingresso dove sicuramente una macchina gli stava aspettando.

“Che hai Louis?”, chiese Eleanor quando finalmente l'ebbe raggiunto, lui scosse la testa per scacciare ciò che era successo.

“Nulla, nulla”, disse Louis e prese a braccetto la sua futura moglie e insieme si diressero di nuovo verso il salotto, ma mentre gli altri parlavano e mentre beveva del buon brandy la sua mente era da tutt'altra parte. Pensava ancora a quel ragazzo di cui ignorava il nome.. il ragazzo misterioso che gli aveva fatto l'occhiolino, chissà quando e se lo avrebbe rivisto.

Salì in camera sua dopo aver salutato gli ospiti, i suoi genitori, suo cugino, sua sorella, Eleanor e tutti gli altri ospiti e suonò il campanello per farsi venire a svestire e cambiare da Liam che arrivò nel giro di due minuti.

“E' distratto stasera, signore”, disse il ragazzo ad un certo punto e Louis fu risvegliato dai suoi pensieri, senza che se ne fosse accorto, era già vestito con il suo solito pigiama grigio e Louis stava rimettendo nell'armadio dello stanzino in cui si cambiava l'abito che aveva usato quella sera.

Era stato in una sorta di tranche.

“Non importa”, scosse la testa “scusa se non sono stato tanto di compagnia”.

“Non si preoccupi”, disse Louis “qualche problema con la signorina Eleanor?”.

“No..”, rispose Louis “no, con lei no”.

“Allora cos'ha che non va?”, chiese gentile Liam mentre ritornavano in camera quando però non rispose fece un inchino “scusi non volevo essere invadente”.

“Non lo sei”, disse il ragazzo mettendosi sotto le coperte “comunque vorrei che mi chiamassi solo Louis senza signore e senza inchini”, disse il ragazzo “mi fai sentire un vecchio” e fece un piccola risata.

“Molto bene”, disse Liam “ora io vado sign..”, fece per dire, ma poi si corresse “Louis, allora io vado, a domani”.

“A domani”, gli rispose Louis e Liam uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.

Prese un libro dal comodino e riprese a leggere dove aveva lasciato la sera precedente, ma dopo dieci minuti aveva letto solo le prime tre righe senza capirci nulla, era distratto, non riusciva a concentrarsi, non riusciva a pensare lucidamente.

La sua mente era invasa dall'immagine di quel bellissimo ragazzo dagli occhi verdi di cui però non sapeva il nome.

Chiuse il libro e lo poggiò sul comodino e poi spense la luce dalla lampada e cercò di dormire.. non ci riusci subito, pensava ancora a quel ragazzo. Lo avrebbe rivisto? Come si sarebbe comportato se lo avesse rivisto? Come doveva affrontare quella situazione? Quelle erano domande a cui non aveva, per ora, una risposta.

Louis William Tomlinson che non aveva mai provato reale interesse per nessuno, ora era ammagliato, affascinato dal ragazzo dal nome sconosciuto.. un ragazzo.. una cosa strana, mai provata.

Dopo molto tempo tuttavia il giovane si addormentò in un sonno, per fortuna, privo di sogni.

 

 

In quello stesso istante nei luoghi dove alloggiava la servitù

 

“Hai finito, Liam?”, gli chiese una voce maschile e autoritaria mentre ancora stava scendendo le scale “Tutto okay con Mr. Louis?”.

“Si”, disse Liam scendendo le scale e fermandosi a guardare Mr. Jonson “tutto okay”.

“Benissimo”, disse e se ne andò verso il suo studio. Liam percorse un lungo corridoio e raggiunse la saletta dove il personale prendeva il the e faceva i lavori tipo cucire o rammendare abiti.

C'erano solo due persone: Josh, che era il valletto di Zayn e Taylor che era la cameriera personale di Lottie, i due erano seduti uno di fronte all'altro e parlavano molto tranquillamente.

“Dove sono tutti gli altri?”, chiese Liam lasciandosi cadere su una sedia.

“Stai bene, Liam?”, chiese Taylor al ragazzo che annuì con vigore.

“Bhe..”, disse Niall “ Zachary e Vanessa sono già andati a dormire, lo stesso vale per Lily e Vince”.

“E dovreste farlo anche voi”, disse una voce autoritaria dietro di loro e i tre saltarono in piedi come se le sedie su cui erano seduti avessero preso fuoco e uscirono dalla stanza con lo sguardo di Mr Janson, il maggiordomo ancora addosso.

Salirono le scale ancora ridendo e arrivarono al corridoio dove dormivano le donne.

“Sapete chi è quello nuovo?”, chiese Josh facendo il finto tonto.

“Di chi parli?, chiesero all'unisono Liam e Taylor.

“Quello nuovo.. il ragazzo dai capelli ricci”.

“Josh non puoi dire nulla”, disse Liam“lo sai che quello che ci dicono loro non possiamo dirlo a nessun altro”.

“Purtroppo è così”, disse Taylor “bhe ragazzi, io vado a dormire” e detto questo entrò nella sua camera.

I due ragazzi aprirono una porta ed entrarono nella zona in cui dormivano gli uomini.

“Ci vediamo Liam”, disse Josh entrando nella sua stanza

“A domani”, disse il giovane ed entrò nella sua.

Liam si spogliò molto velocemente, si mise il pigiama e si coricò sotto le coperte.

Sapeva chi fosse quel ragazzo.. lo aveva visto mentre scendeva le scale portando al piano di sotto delle vesti da lavare, aveva visto il ragazzo con Gemma e aveva notato che il signor Louis gli lanciava delle occhiate.. occhiate che potevano dire molto, forse anche troppo, ma non ne aveva fatto parola con nessuno, nemmeno con Louis Tomlinson stesso, non voleva intromettersi.

Era curioso, questo doveva ammetterlo, estremamente curioso di quello che sarebbe accaduto.. perché quelle occhiate erano diverse.

Liam conosceva Louis da un po' di tempo e sapeva che non aveva mai guardato nessuno in quel modo.

Si chiese, prima di addormentarsi, se fosse normale che Louis guardasse un altro uomo in quel modo.

 

 

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: madsdreamsx