Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: DanieldervUniverse    04/01/2020    1 recensioni
Questa è una breve "idea" di come potrebbe ipoteticamente essere Batman se fosse trasferito e ri-immaginato nell'universo del Trono di Spade. Non è il Batman tipico dei fumetti, ipertecnologico e contemporaneo, che è arrivato nei Sette Regni attraverso un portale dimensionale di qualche tipo. È un Batman che è nato, cresciuto, vissuto ed educato, assieme ai suoi genitori, figli e città, nei Sette Regni.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tywin Lannister
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La città di Gotham risaliva all’era precedente all’arrivo dei re Targaryen sul continente. Quando i Lannister avevano marciato contro gli invasori il Lord Wayne e le sue truppe avevano partecipato senza esitazione, bruciando insieme al resto dell’armata. Quando la città si rifiutò di sottomettersi, i Targaryen la rasero al suolo, e nonostante la ricostruzione non si riprese mai più. Da allora è rimasta un piccolo centro nella parte centro-occidentale del continente, e il Lord continuò a servire i signori di Castel Granito e a Re Targaryen come vassallo.
Quando scoppiò la rivolta contro Aerys il Folle e suo figlio Raeghar, Lord Thomas Wayne rimase neutrale e non partecipò nemmeno alla spedizione di Jaime Lannister ad Approdo del Re. Nessuno ha mai saputo se fosse stato a conoscenza dell’imminente tradimento o avesse avuto altre ragioni, ma fu subito noto che i Wayne rifiutarono di marciare al fianco dei Lannister.
Dopo la morte di Lord Thomas e sua moglie, pochi giorni dopo il massacro ad Approdo del Re, il loro unico figlio, Bruce, ereditò il feudo e fin da subito si mostrò un giovane arrogante e donnaiolo, e senza alcun interesse a contrarre un matrimonio; presto cominciarono ad apparire dei figli illegittimi che il Lord adottò felicemente, nello sdegno dei suoi pari. Quasi tutti gli altri feudatari lo trattavano con deferenza, per cui col tempo Wayne divenne un esempio di decadenza nobiliare e inaffidabilità. Fu una grande sorpresa quando sposò la giovane Talia al Ghul, figlia un vassallo di Dorne, e ancora più grande fu scoprire che finalmente la donna gli diede un figlio, prima di morire di parto.
E il tempo passò…


-Mio Lord Bruce- lo chiamò Alfred, entrando nelle sue camere private -Lord Tywin Lannister esige udienza. Dice che si tratta di una questione urgente.
-È proprio quello che temevo- replicò con un grugnito Bruce, scostando le coperte e alzandosi -Scendi nelle cucine e ordina di iniziare a preparare delle provviste per il viaggio. Poi dì ai miei figlia di prepararsi.
-Il signorino Damian si è fatto trovare già in abiti ufficiali per dare il benvenuto all’ospite. Li ha fatti accomodare nella sala delle udienze. Vuole che trovi Lord Grayson per primo?
-Saprà già che i Lannister sono qui, ma per sicurezza controlla. È molto distratto da qualcuna in questi giorni.
-Alfred- intervenne in quel momento Lady Kyle -Vorrei parlare con Lord Wayne in privato, se possibile.
-Certamente- rispose l’anziano servitore, ritirandosi con un inchino. Quando ebbe chiuso i battenti, la donna si protese verso l’amante, facendo per cingergli la vita, ma Bruce rifuggì il contatto e iniziò a rivestirsi, tenendo gli occhi bassi.
-Bruce non farlo.
-Non ho altra scelta Selina, lo sai.
-Sono anni che fai questo gioco con i Lord. Se Tywin Lannister dovesse decidere di eliminarti nessuno ti sosterrà.
-Gotham è sopravvissuta al fuoco dei Targaryen, riuscirà a sopravvivere anche alla mia caduta- replicò seccamente Bruce, tirandosi in piedi -Ci sono compiti che un Lord non può rifiutare, specie se può proteggere la sua gente e i suoi cari.
-Il Primo Cavaliere del Re è morto da pochi mesi, e ora che Eddard Stark è stato appena nominato Tywin si presenta alla tua porta. Non è una coincidenza: qualcosa si sta agitando ad Approdo del Re e la tua testa potrebbe essere già attesa sul ceppo del boia.
-Andare ad Approdo del Re è l’unico modo per scoprire cosa sta succedendo, e se i miei sospetti sono fondati Lord Tywin mi darà…
Selina gli prese il volto tra le mani e lo baciò, facendogli morire le parole in gola. Bruce strinse la nuda forma della donna a sé, abbandonandosi al calore della sua pelle e alla sensazione di serenità che gli ispirava quel contatto.
Ma alla fine il dovere riprese il sopravvento e lui la allontanò. Lacrime cominciarono a scendere sulle guance di Selina. Bruce cercò di sorridere in modo confortante. Le posò delicatamente una mano sul volto e le asciugò una lacrima.
-Farò tutto quello che è in mio potere per tornare a casa sano e salvo. Te lo prometto.
-Non è vero- replicò lei, con voce rotta -Ti conosco, il tuo senso di giustizia ti farà immischiare in affari che non ti riguardano e farai ammazzare. Come i tuoi genitori.
Bruce sentì un’antica rabbia risvegliarsi alla menzione dei suoi genitori, un odio sepolto da tempo, ma non mostrò a Selina altro che uno sguardo inespressivo. Poi si mise a cercare la spada e la donna si fece da parte, tornando a letto.
-Non farti vedere quando esci dalla camera- fu l’ultima cosa che le disse prima di lasciarla e dirigersi verso la sala del trono. A metà percorso incontro Richard Grayson, il maggiore dei suoi figli, che gli correva incontro con gli abiti sgualciti e senza spada.
-Alfred ti ha trovato con le mani in pasta, vero?- domandò, con una punta di rimprovero.
-Senti chi parla- replicò l’altro, cercando di rendersi presentabile -A proposito, lei che ha detto? Ti ha lasciato andare?
Bruce non rispose e iniziò a camminare più in fretta.
-Non riesco a crederci. Come fa a sopportarti?
-Richard- lo interruppe, voltandosi a guardarlo dritto negli occhi -Ognuno di noi fa delle scelte. Selina ha fatto la sua, io la mia. Quando arriviamo porta Damian a prepararsi: devo parlare a Lord Tywin da solo.
-Sempre a me tutto il divertimento…
I due uomini giunsero fianco a fianco alla sala delle udienze, dove trovarono Damian comodamente seduto sullo scranno del padre mentre discorreva con Lord Tywin, assolutamente disinvolto; lo stesso Lord sembrava particolarmente interessato alla conversazione e prestava la massima attenzione a quello che diceva il giovane.
-Mio Lord Tywin- salutò Bruce, annunciando la sua presenza. L’uomo e Grayson si inchinarono al loro feudatario, che rispose al saluto del nobile ma ignorò totalmente Richard.
-Sir Grayson, per favore accompagni mio figlio a prepararsi per il viaggio.
-Ma padre…
-Devo conferire con Lord Tywin da solo. Mi hai già aiutato molto oggi figlio mio, reso onore alla nostra casata e al tuo nome. Ora devo fare la mia parte.
Damian non sembrava molto convinto, ma fece un rapido inchino a suo padre e al Lord Lannister e si avviò fuori dalla sala con Richard. Ad un cenno del signore di Castel Granito anche il suo seguito si dileguò, lasciandoli da soli.
Tywin si sedette sullo scranno di Wayne come se gli appartenesse e Bruce attese pazientemente che prendesse la parola. Lord Tywin gli era sempre sembrato un nuovo rispettoso e ragionevole, anche se eccessivamente aggrappato al denaro e al potere. Sapeva della sua tendenza a manipolare le persone e usarle per i suoi scopi, ma Gotham non poteva permettersi altri contrasti con Castel Granito, o sarebbe stata la loro fine.
-Deduco che il mio arrivo sia stato previsto- disse Tywin , rompendo il silenzio.
-Temeva di trovarmi impreparato, mio signore?
-Oh no, Lord Wayne. Mi compiaccio molto della vostra abilità nell’ottenere informazioni: mi facilità il compito- rispose con fredda cordialità l’anziano uomo, sollevandosi dallo scranno e avvicinandosi a Bruce abbastanza da guardarlo negli occhi.
-Re Robert sta organizzando un torneo per festeggiare la nomina del suo nuovo Primo Cavaliere, come ben saprà. Voi dovrete partecipare come mio campione.
-Sì, mio signore.
-Ma non è questo il motivo per cui vi voglio là- continuò Tywin, passandogli una pergamena con il sigillo -Non posso recarmi di persona ad Approdo del Re, la situazione è troppo instabile e rischio di provocare conseguenze impreviste. Ma ho bisogno di qualcuno di cui posso fidarmi.
-Con tutto il rispetto Lord Lannister, ma perché dovrei gareggiare nel torneo? Il rischio di attirare attenzioni è troppo grande.
-Esattamente Wayne, ma vi serviranno molte attenzioni per svolgere il vostro scopo. Ma non posso dirvi più di questo- rispose sibillino il lord -Leggetelo quando sarete da solo, e seguite le istruzioni alla lettera. Lascerò qui una scorta composta dai miei soldati e da altri dignitari di fiducia per scortarvi ad Approdo del Re e per sostenervi nel vostro ruolo. Non mi deluda.
-Come desidera mio lord- disse Bruce, inchinandosi. Tywin rispose e lasciò la sala quasi subito. A quel punto Bruce ruppe il sigillo del leone e lesse i brevi e semplici ordini.


Il giorno del torneo una gran folla si era radunata sulle impalcature per assistere alla contesa. Il sole splendeva in cielo e la calda estate aiutava a tenere gli animi rilassati, almeno finché i contendenti non avessero cominciato a scaldarsi.
-Avresti dovuto portare Grayson, padre- disse Damian, mentre lui e Alfred lo aiutavano ad infilare l’armatura.
-Tuo fratello deve occuparsi di Gotham in mia assenza. E smettila di chiamarlo in quel modo.
-Lui è solo un bastardo. Io sono il legittimo erede, tuo figlio, e posso occuparmi del feudo altrettanto bene.
-Damian!- esclamò Bruce, afferrandogli il polso -Non parlare così. Richard è diventato tuo fratello da prima che nascessi, e così anche gli altri. Solo perché ho sposato tua madre, legittimando la tua eredità, non ti dà diritto di comandare su di loro: non è il sangue, ma l’uomo che saprà comandare.
Damian ammutolì, ma non ribatté.
-Le tue parole, figlio mio- riprese Bruce, calmandosi e assumendo un tono più benevolo -Mi fanno capire che ancora non sei pronto, e che dovrai impegnarti per imparare. Richard è il più anziano e il più esperto, per cui in mia assenza il manto ufficiale ricade su di lui. Se dovessi morire la sola autorità che può ereditare il feudo sei tu, ma avrai bisogno dell’aiuto di tutti i tuoi fratelli per tenerlo assieme.
-Posso guidarli facilmente, e terrò testa a qualsiasi nemico che vorrà distruggerci. Lo giuro…
-No- lo interruppe Bruce -Non sei ancora pronto per essere Lord. Potrai ereditare il titolo, ma dovrai ascoltare quello che ti diranno i tuoi fratelli. Abbiamo troppi nemici in questa terra, non potete permettervi di combattere tra di voi per una pretesa futile.
Damian ascoltò tutto, e infine si inchinò in segno di rispetto.
-Hai ragione padre, ho parlato con disprezzo. Farò del mio meglio.
Bruce gli sorrise affettuosamente e abbracciò suo figlio.
-Sono sicuro che capirai Damian, proprio come io ho capito quello che voleva insegnarmi mio padre. Abbi cura dei tuoi fratelli e loro faranno lo stesso con te.
-Anche Jason?
-Soprattutto Jason. Se lo abbandonate vi si rivolterà contro.
-A volte non capisco come tu abbia scelto di adottare così tanti figli illegittimi.
-Io ho dovuto sopportare il mantello del comando da solo Damian, e non sapevo se mi sarei mai sposato. Ho deciso di dare una chance ai miei sudditi, nel migliore dei modi possibili. Insieme potrete farcela.
-Lord Bruce, mi dispiace interrompervi ma l’araldo sta annunciando il suo turno.
-È ora!- disse il lord. S’infilò il suo elmo, forgiato per assomigliare alla testa di un pipistrello e si diresse verso il suo nero destriero.
-Guarda tuo padre Damian- gli disse Bruce, mentre il figlio gli porgeva la lancia -Guardami nell’arena. Ricordati per cosa combatto e non dimenticarlo mai.
-Certo, padre- rispose con orgoglio il giovane.
-Oh, e un’ultima cosa: non farti venire idee strane sulla giovane Stark, vuole solo imparare a maneggiare una spada.
Damian arrossì fino alla punta dei capelli e distolse lo sguardo. Bruce si concesse un sorriso, prima di calare la visiera e trottare verso l’arena, mentre l’araldo annunciava il suo nome: Lord Bruce Wayne di Gotham, il Cavaliere Oscuro.


Nota dell’Autore: la seguente One-Shot è un assaggio, una prefazione, un’idea di base per un eventuale long. Non so quando la scriverò ma se vi interessa che io la scriva potete farmelo sapere nei soliti modi. Alla prossima. Ciao.

  
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