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Autore: cin75    08/01/2020    4 recensioni
L'ennesima missione, l'ennesima caccia, l'ennesimo oggetto maledetto.
L'ennesima , maledetta volta, in cui i due fratelli potrebbero perdersi per sempre.
Chi scamperà alla morte? Chi dovrà sopportare il peso dell'essere sopravvissuto all'altro?
Genere: Angst, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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“Cavolo,fratellino...sei ancora al Pc?! Sono le 8 di sera e dovevamo andare fuori a farci una pizza decente. Non ne posso più di mangiare gli avanzi che ci sono nella dispensa del bunker. Andiamo!!!” esclamò seccato il maggiore dei cacciatori, quando affacciatosi al grande salone del bunker, si rese conto che il fratello era ancora assorto in una delle sue ricerche. “Sam?!” lo richiamò, quando si rese conto che Sam non sembrava averlo sentito. ”Sammy??!!” lo chiamò con più decisione e rimprovero.
“Credo di averci trovato un caso, Dean!” fu la risposta che ricevette a quel suo richiamo.
“Ok! Ma non può aspettare fino a dopo il mio hamburger doppio e il tuo cibo da conigli con bacon vegano?!” chiese indicando al fratello le scale per uscire dal bunker, ma Sam non sembrava riuscire a staccare gli occhi dallo schermo. “Ma porca...” esclamò frustrato, avvicinandosi, sconfitto, al minore. “Ok! Sentiamo. Di che si tratta?!”
“Non ne sono sicuro. Forse un qualche rito demoniaco, o di stregoneria pesante o forse una maledizione..”
“Wow! Vedo che hai le idee chiare!!” lo prese in giro.
“No...il fatto è che sono certo di aver letto già qualcosa del genere ma non riesco a ricordare dove!”
“Questo mi fa davvero paura!” continuò , ironico.
“So che ha a che fare con la religione ma non so..”
“E perdi anche colpi!” ma questa volta Sam alzò lo sguardo dal pc, e fissò truce il maggiore.
“La smetti di fare lo stronzo!?” lo ammonì, serio.
“Fare lo stronzo era l’unico modo per farti staccare gli occhi da quello schermo e ci sono riuscito.” asserì vittorioso. ”Ora! Che facciamo?!” chiese lasciando a Sam l’organizzazione di quella nuova missione.
Il minore ci pensò su, guardò un’ultima volta il pc e poi battè il pugno sul tavolo.
“Mettiamoci in viaggio. Sono convinto che in macchina mi verrà in mente.” fece prendendo i suoi appunti e il computer. 

Il giovane si alzò dalla sua sedia e si avviò verso il corridoio che portava alle loro stanze stanze.
“Ehi, Sammy?” lo richiamò il maggiore.
“Si?”
“Di grazia…mi dici almeno dove dobbiamo portare i nostri culi da cacciatori?!”
“Non te l’ho detto?”
“No, amico. Eri così impegnato a darmi dello stronzo che non me lo hai detto.” fece ironico.
“Las Vegas. Si va a Las Vegas!” disse compiaciuto mentre Dean strabuzzava gli occhi.
“Las Vegas in Nevada?!”
“No, quella in New Mexico!” ribattè sarcastico ma serio, Sam.
“Non scherzare su queste cose, Sammy!!” replicò con tono serio.
Sam, scosse appena la testa, divertito. “Ok! Sì, quella in Nevada!”
Dean si riprese, entusiasta.
“La Las Vegas di “quello che succede a Las Vegas resta a Las Vegas”?”
“Sì, Dean!” rispose con tono accondiscendente.
“La Las Vegas intesa come La Mecca del gioco d’azzardo?”
“Sì!” rispose ancora.
“Las Vegas, la città...”
“Se stai per dire “la città che non dorme mai”, giuro che ti prendo a pugni.” e solo in quel momento Dean sembrò riacquistare lucidità. 

Avanzò a grandi passi verso il minore che lo fissava stranito, lo sorpassò e lo anticipò alle stanze.
Dopo qualche falcata si voltò verso Sam e con aria seccata: “Beh!! ti muovi o no? Las Vegas ci aspetta. Partiamo tra un’ora. Domani per ora di pranzo siamo lì. Iniziamo le indagini nel pomeriggio, troviamo il probabile bastardo e poi ci diamo a qualche giorno di balordi!” fece soddisfatto del suo piano e si stranì quando vide Sam ridere. “Beh! Che c’è? Non ti piace il mio piano?”
“Bagordi, Dean. Si dice bagordi, non balordi!!”
Dean scosse sconcertato la testa. ”Balordi, bagordi...a me basta che ci sia un tavolo da poker dove tu possa fare le tue cose alla Rain Man e un tavolo da biliardo dove io possa vincere un nuovo set di candele per la mia Piccola. Andiamo, ora muovi il culo!!” fece con entusiasmo quasi correndo verso la sua stanza.
“Non dovevamo mangiare?!” chiese il minore.
“Mangeremo per strada come al solito! Muoviti!!!!” gridò Dean dal corridoio.


Quando si misero in viaggio, Dean era entusiasta e batteva le dita a tempo di musica sul volante, continuando a ripetere a Sam quello che avrebbero fatto in quei due giorni di “ferie” a caso finito, mentre Sam , invece, continuava a picchiettare sui tasti del suo portatile. Quando ad un certo punto, il minore sbottò in un modo che Dean proprio non si aspettava.
“Porc…..” e poi quasi soddisfatto. “Giuda!!!”
Dean sgranò gli occhi dalla sorpresa.
“Ehi, fratellino!! che linguaggio!!” ironizzò, Dean. “Bastava che mi dicessi di stare zitto!” fece fintamente offeso credendo che quell’imprecazione fosse rivolta a lui e alle sue chiacchiere.
“Cosa?!” fece, invece, confuso, Sam, guardandolo. “No!! non ce l’avevo con te. Mi sono ricordato finalmente che cosa mi ricordavano questi omicidi.” si giustificò.
“E vuoi condividere con la classe?!” replicò ironico Dean.
“I primi due cadaveri. Trovati di lunedì. Un prete e una suora che lavoravano in una cooperativa agricola di riabilitazione. Lui inchiodato alla ruota del molino che girava ancora, lei morta con chiari segni di strangolamento. Tra i reperti: una moneta e una corda.” iniziò a spiegare. “Il secondo duplice omicidio. Una settimana dopo, di martedì.   Lui impresario di pompe funebri morto per strangolamento. Il compagno, morto schiacciato da 5 casse funebri di legno massello. E come per l’altro, sono stati trovati una moneta e una corda.” fece ancora, riassumendo quello che leggeva dai rapporti di polizia.
“Cavolo!! C’è altro?!”
“Sì. Il mercoledì della settimana successiva. Marito e moglie, entrambi paramedici. Lui è stato impalato e bruciato con olio bollente, lei trovata strangolata! Sulla scena: una moneta e una corda.” fece perplesso.
“Ma potrebbe essere un….” dubbioso anche il maggiore.
“Sì, infatti la polizia ipotizza un serial Killer.” lo anticipò Sam.
“Non potrebbe essere?!” domandò Dean , guardandolo di tanto in tanto, per non distogliere troppo lo sguardo dalla strada.
“Non lo so, Dean. Di modus operandi da serial killer ce n’è, ma sono convinto che ci sia qualcosa di rituale sotto. Qualcosa di...” fece pensieroso.
“Soprannaturale?!”
“Sì!” ammise , deciso.
“Si sa qualcosa dei reperti trovati sulle scene degli omicidi?!”
“La moneta sembra di fattura antica,probabilmente epoca romana. La corda, vecchia anche lei, ma non dicono altro!” fece leggendo dai resoconti forensi.
“Ok! Controlleremo noi e faremo il punto. Prima hai detto che ti sei ricordato perché questi omicidi ti ricordavano qualcosa. Spiega!!”
“La settimana di Giuda.” fece Sam.
“Cosa?!” fece stranito Dean.
“Una delle leggende legate all’apostolo di Gesù. Dopo aver venduto Cristo per 33 denari, preso dal senso di colpa, si impicca. In una di queste leggende si dice che , da quando Giuda fu portato all’Inferno, settimana dopo settimana viva lo stesso supplizio come punizione.” e iniziò a leggere dal pc. “Lunedì i diavoli l'inchiodano a una ruota e lo lasciano a girare. Il martedì viene disteso sopra un erpice e caricato di grandi macigni. Il mercoledì viene posto a bollire nella pece, poi impalato su uno spiedo. Il giovedì viene scaraventato in una voragine di ghiaccio. Venerdì viene ingozzato di piombo fuso, mentre altri diavoli lo scorticano e lo salano. Sabato dentro una prigione piena d'insetti immondi è costretto a bere rame liquido. La Domenica viene lasciato in pace.” finì di leggere dal portatile, dopo aver richiamato la pagina della leggenda macabra.
“Ok! Assodato che Giuda abbia una settimana di merda e decisamente impegnata che andrà avanti per l’eternità, come lo colleghiamo agli omicidi, a parte la somiglianza con le sue torture?”
“La moneta e la corda, secondo me.” riflettè Sam. “La moneta richiama quelle che ebbe Giuda per il tradimento, la corda..quella che usò per impiccarsi. Per me, sono oggetti maledetti, reliquie maledette, che in qualche modo, agiscono sull’agire di chi ne viene in possesso.”
“Un po’ come successe per quel nichelino della guerra di Secessione ?!”
“Esatto!” asserì Sam. “ E se è così, dovremo stare attenti a metterci le mani sopra!”
“Col cavolo che ci metteremo le mani sopra!” sembrò ammonirlo il maggiore, memore dei danni che fece l’antica monetina bellica. ”D’accordo!! per ora, quello su cui possiamo essere sicuri è quando colpirà. Giovedì prossimo!”
“Giusto. Quindi abbiamo circa una settimana per capire cosa fare e come mettere fine a tutto!” convenne Sam e il maggiore non potè che essere d’accordo.
Dean sorrise e schiacciò sull’acceleratore.


Come da  tabella di marcia del maggiore dei Winchester, arrivarono a Las Vegas verso mezzogiorno. Presero una camera di motel alla solita periferia, primo piano,stanza infondo al corridoio, la più vicina all’uscita di sicurezza. Come da prassi.

La prima cosa che fecero fu mettersi i loro abiti da federali e recarsi negli uffici di polizia.
Riuscirono ad avere , come al solito, i verbali dei vari omicidi, ma ebbero qualche problema per i due reperti a cui erano principalmente interessati.
“Il capitano aveva dato ordine di consegnarli al laboratorio per farli analizzare, ma l’agente che doveva riconsegnarli a noi, quando ha aperto la busta reperti l’ha trovato vuoto. Non sa spiegare come possa essere successo. E la cosa strana è che...”
“Cosa ci può essere di più strano di un agente che si perde per strada delle prove d’omicidio?!” fece Dean , usando tutto il suo tono da federale. “Io lo definirei grave, più che strano!”
“Lei ha ragione ma vede...” e tentennò, appena, guardandosi intorno.
“Cosa?..parli liberamente!” lo incoraggiò Sam, notando l’atteggiamento furtivo.
“Quei reperti o almeno i reperti anche degli altri omicidi hanno fatto tutti la stessa fine. Spariti prima che potessero essere archiviati. Ma i risultati delle analisi non hanno senso...non...”
“In che senso non hanno….senso?!” chiese Dean.
“Sulla corda e sulla moneta c’erano tracce di sangue e tracce biologiche di ognuna delle vittime.” riferì l’agente interrogato.
“Delle ultime due vittime! E’ fattibile.” fece Sam.
“No, di tutte e sei le vittime!” lo corresse il poliziotto.

Sam e Dean si guardarono di sottecchi e come se si fossero letti nel pensiero, si allontanarono dal bancone e uscirono dall’edificio.
“Ma come è possibile, Dean? Questo significherebbe che sono sempre gli stessi oggetti.” fece stranito Sam.
“Che scompaiono per poi ricomparire sulla scena del delitto successivo.” convenne Dean. “Quindi metterci o non metterci le mani sopra sembra essere ininfluente!”riflettè preoccupato.
“Ma come….”
“Oggetti maledetti, Sam. Chi può dire come agiscano!”
“Ma ora sono spariti, come facciamo a scoprire chi colpiranno?!”
Dean sembrò rifletterci, poi suggerì la cosa più plausibile e, per lui,  più noiosa.
“Passiamo ai raggi X le vite delle vittime, vediamo se hanno qualcosa in comune, se c’è qualcosa che li collega. Insomma...facciamo quello per cui ti sbavi!” asserì guardando il minore che lo fissò in rimando. “Ricerche, fratellino. Ricerche.” e si avviarono all’Impala.
“Idiota!!” fece Sam mentre si infilava in macchina.
“Nerd...” rispose Dean e poi. “Stronzo!” e mise in moto, sorridendo appena.

Con quelle ricerche da fare, che si rivelarono numerose tra persone da sentire e documenti e verbali da mettere insieme, i giorni passarono. Perfino il tanto desiderato week-end di Dean andò a farsi friggere, con tanto di imprecazione colorita da parte del maggiore.
“Non ci posso credere. Sono qui a Las Vegas da quasi una settimana e non so nemmeno ancora come è fatta una slot machine. Mi vergogno di me stesso!”
“Sii orgoglioso invece, Dean!!” lo punzecchiò invece Sam. “Lo fai per il bene superiore!”
“Il mio bene superiore è uscire di qui, infilarmi in un casinò e cercare di mettere insieme un po’ di soldi. Anzi, un bel po’ di soldi!!!” disse col broncio, il maggiore.
“Andiamo!! fa’ il bravo, mangia un po’ di frutta per merenda, finisci i compiti e poi se avrai finito di fare il tuo dovere, ti porto fuori a giocare!”
Dean lo fulminò con lo sguardo. “Te la stai godendo, vero?”
“Io? Ma che dici????!!!” esclamò con aria innocente.
“Che stronzo!” sbottò Dean, infilando di nuovo il naso nell’ennesimo incartamento.

   
 
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