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Autore: cabin13    22/01/2020    1 recensioni
[Storia scritta per la challenge "10 passi della tua OTP" sul cosmic ocean]
Dieci brevi momenti in una lunga vita cosa possono mai rappresentare? Eppure a volte hanno il potere di cambiare un'intera esistenza. Dieci piccoli passi che hanno portato le vite di Denki e Kyoka a legarsi insieme per sempre.
1. Match {primo incontro}
2. Protezione {incrociare gli sguardi}
3. Gavettoni {primo appuntamento}
4. Sciarpa {primo bacio}
5. Vittoria {tenersi per mano}
6. Abbraccio {farsi le coccole}
7. Musica {fare l'amore}
8. Normalità {conoscere gli amici}
9. Figuraccia {cena in famiglia}
10. Istinto {proposta di matrimonio}
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaminari Denki, Kyoka Jiro
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Abbraccio
[Farsi le coccole]

In tre anni di allenamento con i migliori professori alla U.A., la capacità uditiva di Kyoka aveva fatto passi da gigante. Nulla poteva sfuggirle, nemmeno il più piccolo e lontano sussurro o il passo più leggero e prudente – Denki ogni tanto ridacchiava e diceva che il suo orecchio era una specie di antenna parabolica.

Il problema di possedere un udito sopraffino era che la violetta poteva sentire davvero tutto. Anche lo scrosciare del’’intenso acquazzone al di là dei finestroni del dormitorio della classe 3-A.

Alla ragazza piaceva la stagione fredda – fatta di nevischio e ghiaccio, erba coperta di brina all’alba, buio già nel pomeriggio, maglioni oversize e fumanti tazze di cioccolata con la panna o tè caldo –, tuttavia i temporali invernali proprio non le andavano giù. La pioggia fitta, l’umidità ed il freddo che non lasciava la presa nemmeno se si appoggiava per intero al termosifone bollente.

Ovviamente, in quel tardo pomeriggio di metà gennaio, l’universo aveva pensato bene di concludere al meglio una giornata già di per sé massacrante.

La violetta si era attardata un attimo a scuola perché doveva discutere del suo tirocinio con Present Mic e i compagni l’avevano preceduta nel ritorno. E come da copione, quando doveva tornare a casa lei, una fitta coltre d’acqua non le permetteva di vedere al di là del proprio naso e oltre allo zaino non aveva nient’altro con cui ripararsi.

Dall’istituto ai dormitori di solito ci impiegava circa dieci minuti camminando; nonostante la corsa, con quel tempaccio ci mise lo stesso tempo, il necessario per infradiciarsi fino al midollo.

Kyoka era filata dritta a cambiarsi, ignorando le occhiate a metà tra lo stupito e il divertito che le avevano regalato gli amici in sala comune; non si era accorta che Denki l’aveva seguita fino a quando non aveva avvertito i suoi passi dietro di sé, ma non aveva detto nulla ed era entrata in bagno. Si era infilata in fretta pantaloni della tuta e felpa, godendosi la piacevole sensazione del tessuto asciutto sulla pelle, e aveva buttato in un angolo gli indumenti zuppi.

Il biondo si era seduto sul letto finché l’aspettava e aveva un plaid – preso dall’armadio – appoggiato sulle ginocchia.

Le labbra della corvina si distesero in un sorriso sincero: stavano insieme solo da poco più di un anno, eppure Denki sembrava conoscerla da una vita. Era consapevole di quanto le desse fastidio il freddo umido e al contempo conosceva alla perfezione il suo lato più affettuoso, quello che Jirou non mostrava quasi mai in pubblico. E sapeva esattamente come conciliare le due cose.

Così si erano stesi sul letto della ragazza, con Kaminari supino e lei appoggiata sul suo petto, la coperta tirata su fin quasi i suoi capelli viola arruffati. Kyoka gli aveva abbracciato il torso,seguendo coi polpastrelli le linee dei suoi muscoli; l’eroe elettrico non era robusto come Deku o Kirishima – i cui quirk si basavano soprattutto sulla potenza –, tuttavia il suo fisico snello era ben definito e la giovane lo adorava da matti.

Il calore del corpo di Denki era avvolgente, creava una sorta di tiepido guscio protettivo solamente intorno a loro, mentre tutto il resto veniva tagliato fuori, isolato lontano.

Con il viso appoggiato nell’incavo della spalla del ragazzo, Jirou perse la cognizione del tempo. Si perse ad ascoltare il suo battito cardiaco regolare, rassicurante. Solo l’universo sapeva quanto amasse quel ragazzo, si sentiva così fortunata ad averlo al suo fianco.

Le sembrò di rimanere così solo per poco, e invece quando vennero risvegliati dal bussare alla porta, la voce di Momo annunciò loro che la cena era pronta; era già trascorsa più di un’ora.

Ma nessuno dei due aveva molta voglia di alzarsi, stavano troppo bene in quella posizione. E, in fondo, la cena altri cinque minuti poteva benissimo aspettarli.

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Hola gente
I'm still alive yeaahh... Sono determinatissima a completare questa challenge e siamo solo a 6 step su 10 quindi state pur certi che non vi liberete di questa shitty raccolta così facilmente
Con il capitolo precedente ero saltata dal secondo anno direttamente a quando sono dei pro heroes, mentre qui siamo di nuovo alla UA e finalmente vediamo un episodio di sto benedetto ultimo anno.
Niente, non so che altro dire se non ringraziare di nuovo Juriaka per aver recensito anche lo scorso capitolo.. è bello avere un continuo feedback per questa raccolta, thanks a mille <3 (fare la triennale in inglese non mi fa bene. E sono solo al primo anno damn)
Ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta
Alla prossima gente
Adios
   
 
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