“E’
tutto
pronto per stasera?” – domanda re Kristoff di
Arendelle alle domestiche,
indaffarate a sistemare tovaglie di pizzo, stoviglie e calici
d’argento,
striscioni e palloncini, nella sala ricevimento più grande
di palazzo.
“Si,
maestà. Non manca nulla” – risponde la
più anziana delle donne.
“Deve
essere tutto perfetto, mi raccomando. La mia Anna ama i compleanni e
questo
sarà indimenticabile”
Il
trambusto esterno mette in allerta il sovrano e le cameriere.
“Usciamo
tutti, non vorrei fosse lei e scoprisse la sorpresa”
– si affretta a lasciare
la stanza.
Ma può
tirare un sospiro di sollievo.
“Bambini,
insomma cos’è questo baccano?”
– riconosce i gemelli, di quattro anni, per i
corridoi.
“Papino,
ma Agnarr mi dà fastidio” – brontola la
principessina.
“Non
è
vero”- si difende il fratellino, facendo la linguaccia.
“Hey,
non
mi piacciono questi versacci. Chiedi scusa ad Iduna”
– gli ordina Kristoff,
ormai con la pratica divenuto un genitore impeccabile e un ottimo e
rigoroso
re.
“Ok,
scusa
Idy” – si rassegna il piccolo, sottomesso al volere
paterno.
La
bambina, fiera di aver vinto sul gemello, a testa alta e
l’aria snob, gli passa
davanti accingendosi ad andare in biblioteca.
“Uffi,
la
difendi sempre” – si imbroncia, incamminandosi
nella direzione opposta a quella
della sorella.
I nobili
più piccoli di palazzo sono così diversi che
persino i loro genitori faticano a
riconoscerli come gemelli.
Non solo
perché di due sessi ovviamente distinti, ma soprattutto per
modalità di
comportamento.
Iduna
è
davvero la classica principessina dai modi altezzosi e la voglia di
vincere sul
fratello che,al contrario, è tanto buono quanto ingenuo.
Ogni scherzo
affettuoso si trasforma in litigata e a dover chiedere scusa
è sempre e solo
lui.
La sua
unica salvezza è l’adorata sorella maggiore, Ineke.
La ragazzina,
quasi quattordicenne, è sdraiata sul letto, a pancia in
giù e legge un libro
dei tanti della biblioteca reale.
Sente
bussare e accoglie il fratello.
“Keke,
posso stare qui con te?” – le domanda, portandosi
un dito in bocca.
La grande
gli fa segno di sedersi accanto a lei. Adora, poi, il nomignolo datole
dal più
piccolo dei suoi fratelli.
“Che
succede? Hai litigato con Iduna per caso?” – gli
domanda, giocando teneramente
con i ricciolini biondi del bambino.
“Lei
è la
preferita” – spiega, mostrando le insicurezze di
fanciullo.
“Non
dire
sciocchezze. Papà stravede per entrambi, anzi. Devo dire che
con voi è meno
rigido che con me e Aurora”
“Ti
devo
confessare una cosa” – precisa poi Agnarr,
sussurrandole all’orecchio –
“Papà ha
paura che trovate il fidanzatino”
La
reazione immediata di Ineke è arrossire e portarsi una mano
sulla fronte,
rassegnandosi di fronte all’estrema gelosia paterna.
“Ieri
ti
ha visto chiacchierare con Samuel, il figlio del sarto e ha iniziato a
dire
cose strane” – ridacchia il piccolo, ricordandosi
le parole di Kristoff.
Scende dal
letto e impostandosi, imita il re, anche con la voce
e rappresenta la scena – “Non
vorrà mica
andare via da palazzo e lasciarmi solo? È la mia
bambina… è la mia bambina”
La scena è esilarante e Ineke non sa trattenere la risata
composta, insegnatale
dalle dame di compagnia.
Il caos
proveniente dalla sua camera viene udito proprio dall’ex
montanaro che,
curioso, sbircia dalla porta semiaperta.
Ecco che
un colpo di tosse, di quelli forzati per attirare
l’attenzione, lo spaventa.
“Ehm…amore,
ciao. Credevo fossi alle prese con le udienze. Cosa fai?”
“E’
quello
che mi sto chiedendo io adesso su di te” –
puntualizza Anna, con le mani
intrecciate al petto.
Notando il
rossore in viso del coniuge, aggiunge “Non stavi spiando
Ineke, vero?”
“Certo
che
no. Sentivo che ridacchiava ed ero curioso di
sapere…”
“Credo
che
tu stia diventando estremamente geloso” – sostiene
la regina, nonostante le
piacesse quel lato di Kristoff.
“Ho le
mie
buone ragioni per esserlo” – precisa Bjorgman.
“Perché?”
– a quel punto Anna inizia a divertirsi di fronte al classico
papà di figlie
femmine, super geloso e possessivo.
“Dai,
inutile negare che è un ottimo partito. Ed è
anche bellissima” – elenca sulle
dita tutti i vantaggi che un ipotetico Lui otterrebbe conquistando la
sua
primogenita.
“Quando
dovrà sposarsi, un giorno, cosa farai? La chiuderai in
camera impedendole di
uscire?” – lo prende in giro la sovrana.
“Certo”
–
risponde Kristoff senza esitazione.
La risata
di Anna mette l’ex montanaro di fronte alla sua grave
situazione.
“Sono
ridicolo. Non riesco ancora ad accettare il fatto che abbia quasi
quattordici
anni” – confessa, nostalgico.
“Amore
mio..”
– si avvinghia a lui e, cingendolo con le sue esili braccia,
gli sussurra – “Non
sei ridicolo” – gli dà un dolce bacio
sulla guancia.
Poi torna
a scherzare - “Sei sempre il solito bambinone”
“Ah si?
Se
ti prendo, ti conviene scappare”
I due
sovrani, ancora follemente innamorati come il primo giorno, non hanno
mai smesso
di comportarsi da adolescenti. Si rincorrono, si baciano in presenza
dei figli,
si coccolano sul divano accanto al camino, si prendono in giro e
bisticciano
come una coppietta alle prime armi.
Il loro
amore così forte è dato proprio da questo
dopotutto.
Raggiunta
la camera da letto, Anna cerca di chiudere la porta impedendo al marito
di
farle quello che lei odia di più…il solletico.
Non fa in
tempo che Bjorgman blocca l’uscio con le sue possenti mani.
“E
ora?” –
domanda, facendole l’occhiolino.
A quel punto,
la bella regina lo tira a sé e una volta
all’interno, gira la chiave nella
serratura.
“Siamo
soli,
re Kristoff di Arendelle… che pensi di farmi
adesso?” – lo provoca lei alzando
le braccia in segno di resa.
Il biondo,
ridacchiando, la solleva da terra e la adagia sul letto.
Il seguito
è noto solo a quelle quattro mura che assistono a momenti di
puro amore e di
indomabile passione.
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“Vi
piace Arendelle?” – domanda Ingrid ai
nuovi arrivati, dopo aver mostrato loro il regno, più bello
del solito grazie
ai colori e al calore dell’estate.
“Molto”- risponde Letizia,
guardandosi attorno
estasiata dalla serenità della gente e dalla estrema cura
dei luoghi. Il suo
occhio cade subito su una statua che domina la scena e la piazza. Li
osserva
con molta attenzione.
“Vedo
che
ti piace l’opera che la regina Anna ha dedicato ai
genitori” – nota la signora
Bjorgman.
“Adesso
sarà meglio rientrare. Mia sorella sarà
esausta” – prende parola Jack,
premuroso fratello maggiore.
“Non
volete vedere il palazzo?” – chiede Ingrid,
intenzionata a presentare i suoi
amici alla famiglia.
“Possiamo
davvero entrare lì?” – i grandi occhi
verdi della bambina si illuminano
all’idea di varcare i cancelli reali e mettere piede in un
mondo agiato che non
le appartiene e di cui ha sentito parlare solo nei racconti e nelle
fiabe di
Jack.
“Certo,
scommetto che i miei nipoti saranno felicissimi di
conoscerti”
A
passo veloce percorrono i metri che li
separano dall’ingresso.
Ingrid
saluta le due guardie che ricambiano con un sorriso.
“Wow”
–
esclama Letizia, di fronte all’enorme portone
d’ingresso; i corridoi immensi,
le pareti alte e arricchite di quadri, lasciano la baby Frost senza
parole.
Le sembra
irreale che qualcuno potesse abitare lì.
Anche Jack
osserva nei dettagli i dipinti e i tappeti che coprono i pavimenti.
Resta
immobile davanti all’immagine dei regnanti con i loro figli.
“Questi
sono mio figlio Kristoff, sua moglie Anna e i loro bambini”
– spiega Ingrid.
“E
lei?” –
domanda il ragazzo, indicando il quinto spirito.
“Lei
è
Elsa”
“Elsa…quella
Elsa?” – ripete lui, sorpreso.
“Perché?
La conosci?” – interviene, stupita, Letizia.
“La sua
fama la precede” – puntualizza il biondino.
Un vociare
improvviso interrompe la conversazione e delle figure avanzano verso i
tre.
“Nonna”
–
gridano in coro Ineke e Agnarr, dopo averla riconosciuta.
Il bambino
le salta al collo, stringendosi forte, mentre la maggiore saluta la
Bjorgman
con un tenero bacio sulla guancia.
“Amici
miei, vi presento due dei miei nipoti”
“Nessuno
mi aveva detto che c’era un comizio nei corridoi”
– ridacchia una persona alle
loro spalle.
Tutti si
voltano in quella direzione.
“Elsa!”
–
esclama, piacevolmente sorpresa, Ingrid.
“E’
lei la
Elsa che dicevate?” – sussurra Letizia al fratello.
Lo sguardo
di Frost è fisso sulla neo arrivata, la cui bellezza
l’ha pietrificato.
Non si
accorge neppure che la signora Bjorgman lo ha presentato ad Elsa.
Sembra
tornare con i piedi per terra quando è la nobile ad avanzare
verso di lui e a
parlargli – “Tutto bene?” –
chiede.
“Ehm…
si
si” – risponde, imbarazzato.
“Comunque
piacere io sono…”
“Elsa,
siamo informatissimi” – si intromette, fiera, la
bambina.
“E tu
piccina come ti chiami?” – le domanda dolcemente.
“Letizia,
ma per gli amici Leti” – risponde, stringendole una
mano.
La giovane
donna è sorpresa che il contatto con il suo arto freddo non
abbia sorpreso la
piccola. “Zia, scusa se interrompo la chiacchierata, ma che
fine ha fatto
Aurora?” – interviene poi Ineke, notando
l’assenza della sorella.
“Ah
giusto, perdonatemi. Stavo dimenticando di dirvi che è nella
stalla con Sven.
Vi aspetta tutti lì”
“Nella
stalla? Come mai?” – si chiede, confuso, Agnarr.
“E’
stata
nella foresta incantata con te per giorni e appena rientra il suo primo
pensiero è chiudersi nella stalla?” –
Ineke è spiazzata da tale comportamento.
Effettivamente
non è da Aurora non correre in primis dalla famiglia e
riabbracciarla.
A passo
rapido, tutto il gruppo raggiunge la ragazzina.
Giunti a
destinazione…
“Bentornata”
– la saluta il fratellino, abbracciandola.
Ineke
resta in disparte, ancora dispiaciuta di essere stata messa da parte
dalla
persona che aspettava da giorni con ansia.
“Non mi
terrai il broncio per mesi, vero?” – la provoca
Aurora aprendole le braccia in
attesa di accoglierla a sé.
“Inutile
che mi guardi con occhi dolci. Conosco la tua tattica”
– replica la grande.
“Non mi
perdoni neppure se ti mostro chi ti ho portato” – a
quel punto la tredicenne si
sposta e lascia avanzare qualcuno di familiare.
“Penny”
–
l’espressione imbronciata di Ineke muta improvvisamente.
La renna
che tanto ama e’ lì e riconoscendo
l’umana sua amica inizia a saltellare di
gioia.
La
principessina le corre incontro e si china verso di lei, aggrappandosi
al suo
collo.
Le sue
lacrime commuovono i presenti e i singhiozzi fanno da sottofondo al
momento di
ricongiungimento tra una ragazzina e un animale che si erano
affezionati l’una
all’altra anni addietro.
“Rimarrà
qui per sempre?” – la richiesta di Ineke
è rivolta alla zia, avendo timore che
quella fosse solo una visita.
“Stavolta
sì. Lei è triste senza di te. Da adesso possiamo
considerarla di famiglia e
così Sven avrà una compagnia”
Le grida
di felicità di Ineke cancellano le arrabbiature di poco
prima.
“A
proposito di regali e sorprese, Elsa domani è il compleanno
di Anna. Tu ci
sarai per festeggiarla?” – le domanda Ingrid.
“Ovviamente.
Avete spedito gli inviti anche ai parenti oltre confine?”
“Certo,
me
ne sono occupata personalmente” – ne è
fiera la signora Bjorgman.
“Bene,
ci
attende una festa favolosa. La renderemo la persona più
felice del mondo”
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“Tesoro,
domani partiremo all’alba per arrivare da
Arendelle” – a dare la comunicazione
è una donna dai lunghi capelli biondi che, coricandosi a
letto si rivolge al
consorte.
“Perfetto
Helen. Sono sicuro che ci divertiremo tanto alla festa”
“Ne
sono
certa. Le mie cugine non le vedo da anni ormai. Credo sia giunto il
momento di
riconogiungere le famiglie” – elettrizzata
dall’idea, la donna si assopisce
serena.
“Chissà
come sarà Arendelle oggi. E’ passato troppo tempo
dalla mia ultima visita lì.
Mi domando la cara, dolce, Anna e la sorella magica, come stanno
vivendo da
potenti regine… scommetto che rivedermi non farà
piacere a nessuna di loro” –
ridacchiando sotto i baffi, chiude gli occhi e crolla anche lui nel
mondo dei
sogni.
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