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Autore: pampu    28/01/2020    2 recensioni
[storia scritta a quattro mani da pampu e blu992]
“Dio, Stiles!”
“Che c’è?” domanda Stiles strappando il telefono dalle mani dell’amico.
Scott allarga le braccia. “Siete così imbarazzanti che lo capisco pure io che non siete solo amici.”
“Ecco, vedi? Non capisci proprio niente” sbotta Stiles lasciandosi cadere sul letto. “Spiegami cosa c’è che non va.”
“Amore di lupo? Davvero? E sei ancora vivo?”
Stiles alza gli occhi al cielo. “Lo dico anche a te. E siamo fratelli.”
“Appunto, siamo praticamente fratelli e non cerco di mordere chiunque mi faccia un apprezzamento.”
“Solo perché si sta addomesticando non significa che siamo qualcosa.”
“Sei serio?”
“Sì.”
Scott scruta per un po’ l’amico ma l’odore di sincerità che emana è così forte che si ritrova a scuotere le spalle e rimettersi a giocare con lui.
Genere: Fluff, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera! Qui pampu che vi parla: blu è a comprare gli stivali nuovi e ha lasciato a me l'incombenza di presentarvi questa nuova storia. Come sempre doveva essere qualcosa di breve e, invece, non lo è così tanto. Questa volta abbiamo completamente abbandonato il porno per dedicarci ad una fic flufflosa tutta verde. Spero vi piaccia. Buona lettura!


14 Maggio 
 

(Ore 12:35) Derek, ho già chiamato papà, Parrish e anche la vicina di casa, ma nessuno può. Puoi venire a prendermi a scuola? SS 

(Ore 12:36) Ora? Non finisci tra tre ore? DH  

(Ore 12:37) Credo di avere la febbre. Ho freddissimo e mal di testa. C'è Harris, ti conosce. SS 

(Ore 12:39) Lo so io e lo sai tu che stai mentendo. DH  

(Ore 12:42) Dereeeeek! SS 

(Ore 12:43) Stiles. DH  

(Ore 12:45) Okay. Ieri ho preso tre in chimica e non voglio che papà incontri il prof. Ma davvero non mi sento bene. SS  

(Ore 12:48) Arrivo. DH  

(Ore 12:48) Graziegraziegrazie, sei un amore di lupo! SS  

(Ore 12:49) Seh. DH  

 

(Ore 17:07) Scusa, mio padre è imbarazzante, non so perché abbia fatto quel discorso su protezioni e cose varie. SS  

(Ore 17:09) No problem. Come va la testa? DH  

(Ore 17:12) Quella meglio, ma ho di nuovo freddo. Era molto meglio avere anche te sotto la coperta. MA AVEVI DA FARE! SS 

(Ore 17:17) Ho un branco da allenare. E ti ho detto di mettere un'altra maglia. DH 

(Ore 17:19) Ma prima non l'avevo e stavo bene! SS  

(Ore 17:22) Avevi le mie mani sulla pancia e ho una temperatura di almeno trentasette gradi. DH  

(Ore 17:24) Vieni a farmi di nuovo da cucchiaio dopo? SS  

(Ore 17:29) Vedremo. DH  

 

“Dio, Stiles!” 

“Che c’è?” domanda Stiles strappando il telefono dalle mani dell’amico.  

Scott allarga le braccia. “Siete così imbarazzanti che lo capisco pure io che non siete solo amici.” 

“Ecco, vedi? Non capisci proprio niente” sbotta Stiles lasciandosi cadere sul letto. “Spiegami cosa c’è che non va.” 

“Amore di lupo? Davvero? E sei ancora vivo?” 

Stiles alza gli occhi al cielo. “Lo dico anche a te. E siamo fratelli.” 

“Appunto, siamo praticamente fratelli e non cerco di mordere chiunque mi faccia un apprezzamento.” 

“Solo perché si sta addomesticando non significa che siamo qualcosa.” 

“Sei serio?” 

“Sì.” 

Scott scruta per un po’ l’amico ma l’odore di sincerità che emana è così forte che si ritrova a scuotere le spalle e rimettersi a giocare con lui.  

 

23 Maggio  

(Ore 19.32) Sto arrivando con la spesa. Mi aspetti fuori per aiutarmi a scaricarla? SS 

Stiles invia il messaggio e nemmeno aspetta la risposta consapevole che Derek lo aspetterà davanti a casa. Ed è proprio lì che lo trova venti minuti dopo. Parcheggia la macchina, scende e apre il baule. “Sette borsine? Sei serio, Stiles?” domanda il mannaro.  

Stiles scuote le spalle. “Non è colpa mia se tu preferisci la carne di manzo, Erica quella di vitello, Isaac a colazione vuole le uova con il bacon mentre io i cereali.” 

“Potete pure tornarvene a casa vostra a mangiare.” 

“Ma Deeeer sono il tuo branco, la tua famiglia. Dobbiamo prenderci cura di loro.” 

Derek sbuffa ma non risponde. Prende tutte e sette le borsine in una sola volta e si avvia verso casa con Stiles che lo segue soddisfatto.  

Ci mette esattamente venti minuti a sistemare tutta la spesa ma è certo che riuscirà a trovare tutto ciò che gli serve quando verrà il momento. “Li invitiamo qui a cena?” 

“È necessario?” 

“Deeeer.” 

“Okay, okay. Ma li chiami tu.” 

 

“Cosa ne dite se guardiamo un film?” propone Scott alzandosi dal tavolo.  

“Io ci sto” lo asseconda Isaac seguendolo.  

“Scegliete qualcosa che io vi raggiungo appena finisco di sistemare” dice Stiles.  

“Ti do una mano” si propone Erica cominciando a raccogliere i piatti.  

“Non ne ho bisogno, abbiamo la lavastoviglie.” 

“Abbiamo?” domanda la ragazza alzando il sopracciglio.  

“Certo. Io la so usare, lui no. Quindi direi che è quasi più mia che sua.” 

Erica scoppia a ridere e gli scompiglia o capelli lasciando uno Stiles piuttosto confuso con i piatti in mano.  

Quando hanno finito di sistemare si uniscono agli altri in salotto. Stiles si dirige al fianco di Derek che si sposta leggermente per fargli posto. Si appoggia alla spalla calda del mannaro e comincia a seguire il film. È quasi certo di aver cominciato a capire la trama quando gli occhi gli si chiudono e si addormenta.  

“Ehi, Stiles, è tardi” lo scuote Derek.  

“Mmmmh ancora cinque minuti” biascica rannicchiandosi ancora meglio sul divano.  

Derek sospira. “Okay, avviso John che ti fermi qui a dormire” dice il mannaro consapevole del fatto che Stiles non lo ha minimamente sentito.  

Manda un messaggio veloce allo sceriffo con il telefono di Stiles prima di sollevarlo e portarlo in camera. Lo infila sotto le coperte e fa per dirigersi verso il salotto per dormire sul divano quando Stiles lo prende per il polso. “Tu qui.” 

Derek sospira di nuovo prima di togliersi la maglietta e mettersi al fianco dell’umano.  

 

“Nipoti, la colazione è pronta.” 

Stiles sussulta mentre Derek se lo stringe contro ringhiando. “Peter, cosa fai qui?” 

“Vi ho preparato lo zabaione per rimettervi in forze dopo la vostra notte focos-“ 

“Ti ammazzo” urla Derek lanciandogli una scarpa trovata sotto al letto.  

“Cosa succede?” domanda Stiles strofinando il naso contro il petto di Derek.  

“Peter fa il simpatico. Torna a dormire, lo uccido e poi mi rimetto qui con te” dice Derek alzandosi.  

Stiles lo prende per il polso. “Ci ha preparato la colazione?” 

“Sì.” 

“Allora non puo ucciderlo.” 

“Ma…” 

“Niente ma. Ora farai il bravo e andremo a fare colazione tutti assieme.” 

“Okay” sospira Derek afflosciando le spalle.  

Stiles sorride soddisfatto, si tira la pelle e poi si alza. Si infila la felpa del mannaro e si dirige in cucina seguito da Derek.  

Peter li accoglie servendo due abbondanti porzioni di pancake. I due si siedono al bancone, ancora assonnati. Peter resta in piedi davanti a loro.  

“Derek, tuo zio ci fissa.”  

“Lascialo perdere e mangia.”  

Stiles finisce i pancake, ma Peter è ancora lì, braccia incrociate e un'espressione interrogativa sul volto. 

“Peter, stai bene?” chiede l'umano, sinceramente preoccupato.  

Peter non fa in tempo a rispondere, che Derek si alza, passa una mano nei capelli di Stiles e si chiude in bagno.  

“Peter?” incalza Stiles.  

L'uomo si sposta e gli si siede di fianco.  

“Tu sei sempre stato quello più sveglio, eppure sei sinceramente naturale.”  

“Eh?”  

“Ti comporti naturalmente così, e non te ne rendi conto.”  

Stiles proprio non capisce.  

“Mi riferisco a te e a mio nipote.” 

“Anche tu? Derek ed io siamo A M I C I. Lo so che può sembrare strano perché sembrava non ci sopportassimo, ma è così e dovete farvene una ragione!” risponde stizzito.  

Peter non ribatte, fa spallucce e comincia a sparecchiare.  

Stiles resta seduto lì fino a quando Detek non esce dal bagno, con solo un asciugamano legato in vita.  

“Bagno libero” gli dice, passandogli di fianco e pizzocandogli un fianco.  

Stiles scatta e lo insegue.  

“HALE! Mi hai fatto male!”  

“Ma se non ti ho nemmeno toccato. dov'è la maglia verde?”  

“Stiles si avvicina a lui che guarda nell'armadio.  

“Quale?”  

“Quella a maniche corte, coi bottoni.”  

“Ah, sì. È a casa mia.”  

“E perché?”  

“Perché ce l’avevi due giorni fa, ma ti si era achiata con la pizza.”  

“Ah giusto. Vabe, metto quest’altra. Fa'la doccia, poi ti porto a casa, devi studiare.”  

Stiles si lascia cadere sul letto, sbuffando.  

“Ma non mi vaaa!” si lamenta.  

“Domani hai il compito di matematica. Devi. Alzati.”  

“Ooookay, papino!”  

Derek gli lancia l’asciugamano dietro, mentre Stiles si avvia verso il bagno.  

 

   
 
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