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Autore: Andrea Micky    31/01/2020    2 recensioni
[Popeye the Sailor Man]
[Popeye the Sailor Man]L'acquisto di 2 volumi a tema sui classici del fumetto mi ha ispirato questa storia.
DONALD DUCK and relative characters are copyright of DISNEY
POPEYE and relative characters created by E.C. SEGAR
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I paperi e il marinaio
by Andrea Micky

Era un giorno tranquillo a Paperopoli e nessuno dei nostri protagonisti poteva presagire la grande avventura che li attendeva.

Paperino rincasò portando un pacco sottobraccio, dichiarando “Finalmente ce l'ho fatta a comprarli!”.
“A comprare cosa?” gli chiesero all'unisono i suoi 3 nipoti.
Facendo loro cenno di avvicinarsi, Paperino aprì il pacco, spiegando orgogliosamente “Questi sono i calici che userò per la mia cena di domani sera con Paperina”.
“Non sembrano niente di speciale” obbiettò Qui.
“Come sarebbe a dire? Sono di autentico cristallo e mi sono costati un occhio della testa” spiegò Paperino.
In quella, nell'aria risuonò un urlo assordante, che sbriciolò l'intero servizio in pochi secondi.
“Ma che diamine é successo?” urlò a sua volta Paperino.
“L'urlo proveniva dal deposito di zio Paperone” disse Qua, guardando fuori dalla finestra.

Dopo essere saliti in macchina, i 4 paperi raggiunsero il deposito del loro facoltoso zio, che trovarono in preda ad una febbrile eccitazione.
“Oh, nipoti miei...da qualche tempo le mie navi da trasporto vengono affondate” si sfogò Paperone.
“Cosa? Ma come é possibile?” chiesero i 3 nipotini.
“Non lo so -rispose Paperone- Ma il carico delle navi, oltre ad essere molto prezioso, era per metà mio e per metà di alcuni miei soci in affari, che ora dovrò risarcire”.
“Ma ti costerà un patrimonio” notò Paperino.
“Lo so. E sono anche molto preoccupato per la sorte dell'ultimo carico da consegnare” aggiunse il miliardario.
“Quest'ultima consegna é una buona occasione per far luce su questo mistero” notò Qui.
“Lo so, ma purtroppo devo partecipare a delle improrogabili riunioni d'affari” obbiettò Paperone, che aggiunse “Magari potreste farlo voi”.
“D'accordo” acconsentirono Qui, Quo e Qua.
“Va bene, ma in cambio del mio aiuto voglio un servizio di calici di cristallo per sostituire quelli che il tuo urlo di poco fa ha sbriciolato” stabilì risoluto Paperino.
“E sia, nipote approfittatore” brontolò il riccone.

Al momento del congedo, Paperino disse “Prima d'imbarcarci vorremo sapere alcune cose, zione”.
“Innanzi tutto, da dove partirà la nave?” chiese Qui.
“Partirà da una città portuale di nome Sweethaven” rispose de' Paperoni.
“In che cosa consiste il carico?” domandò Quo.
“Il carico é costituito da un grosso quantitativo di diamanti, destinati ai miei laboratori di oreficeria” rispose il riccone.
“L'equipaggio sarà molto numeroso?” volle sapere Qua.
Imbarazzato, Paperone confessò “Dato che tutti i miei dipendenti hanno paura che anche questa nave affondi, l'equipaggio sarà costituito solamente da un marinaio del posto, che si chiama Braccio di Ferro”.
“Mai sentito nominare” disse Paperino, grattandosi il mento.
“Neppure noi” dissero all'unisono i 3 nipotini.

La mattina dopo, l'aereo su cui viaggiavano i 4 paperi atterrò a Sweetheaven.
Una volta scesi dal velivolo, Paperino e i suoi nipoti si recarono subito al molo, per imbarcarsi sulla nave del loro ricco zio.
Trovare la nave fu facile e quando il quartetto la trovò, poté constatare che si trattava di un solido mercantile.
E mentre i paperi studiavano l'imbarcazione, un marinaio che passava di lì chiese loro “Posso fare qualcosa per voi?”.
“In effetti si -rispose Paperino- Stiamo cercando il signor Braccio di Ferro, incaricato di trasportare un prezioso carico per conto di nostro zio a Paperopoli”.
“Braccio di Ferro sono io. E voi dovete essere l'equipaggio promessomi dal signor de' Paperoni” disse il marinaio.
“Voi? Mi aspettavo qualcuno di un po' più...robusto” ammise Paperino, squadrando il nuovo arrivato.
“Mai giudicare dall'apparenza: osservando la casacca che indossi, sembri un marinaio provetto, ma penso che tu non abbia mai messo piede su una nave” ribatté Braccio di Ferro.
“Più o meno é così” ammise Paperino arrossendo.
Poco dopo, la nave salpava alla volta di Paperopoli; e durante la partenza, dopo aver esaminato le carte nautiche, Paperino domandò “Come mai abbiamo scelto proprio questa rotta? Ce ne sono di migliori”. 
“É vero. Ma durante il tragitto troveremo degli ottimi spinaci di mare, che potrebbero tornarci utili in caso di bisogno” spiegò Braccio di Ferro.
“Capisco” disse Paperino, che dentro di sé pensò “Questo tipo é proprio svitato: come si fa a pensare agli spinaci in una situazione come la nostra?”.

Al secondo giorno di navigazione, tutto procedeva come prestabilito.
Ad un certo punto però, Qui, che stava di vedetta, gridò “Attenzione! Sta succedendo qualcosa di strano”.
Infatti, a pochi metri dalla nave, il mare cominciò a ribollire e pochi secondi dopo, una grossa testa di serpente emerse dalle acque.
“Per le saracche delle Molucche!” esclamò sorpreso Braccio di Ferro.
“Ma quello é un mostro marino” gridò terrorizzato Paperino.
Qui, Quo e Qua corsero subito alle scialuppe di salvataggio, mentre Braccio di Ferro afferrò una scatola di spinaci dichiarando “Adesso ci penso io a lui”.
“Ma sei impazzito? Dobbiamo andarcene subito” strillò Paperino, afferrando un braccio del marinaio.
E durante quel breve intervento, il serpente gigante inghiottì la barca con tutto l'equipaggio in un sol boccone.

I 4 paperi ed il marinaio vennero sballottati in tutte le direzioni, mentre la nave scivolava giù per il gargarozzo del serpentone.
Una volta finita la corsa, la nave finì nello stomaco del mostro...che si rivelò essere l'interno di un sottomarino.
Il piccolo equipaggio si stava riprendendo dagli scossoni, quando una roca voce femminile ordinò “Avanti! Saccheggiate la nave”.
“Agli ordini!” risposero all'unisono 3 voci maschili.
Stupefatti, Paperino e Braccio di Ferro sbirciarono oltre il parapetto della nave, scorgendo alcune loro vecchie conoscenze.
“Per la miseria! Quelli sono i Bassotti” esclamò il papero.
“Tuoni e fulmini! Quella é la Strega del Mare” esclamò il marinaio.


Infatti, nella stanza c'era la Strega del Mare, in compagnia di 3 membri della Banda Bassotti.
“Braccio di Ferro! I nipoti di Paperone! Ma cosa ci fa/fanno qui?” chiesero all'unisono i 4 furfanti.

“Avrei dovuto capire subito che questo falso mostro marino era opera tua” disse Braccio di Ferro.
“Già, ma non mi manderai in galera” dichiarò la strega, facendo suonare un allarme, che fece accorrere almeno una ventina di altri Bassotti.
Di fronte a quell'orda di nemici, Paperino e i suoi nipoti afferrarono alcuni utensili che brandirono come armi, mentre Braccio di Ferro tentò di recuperare la scatola di spinaci che gli era caduta poco prima; ma Bernardo, il fedele avvoltoio della strega, si lanciò in picchiata e l'afferrò per primo.
E così, in un paio di minuti, la Banda Bassotti ebbe la meglio sui  suoi nemici, facendoli prigionieri.
“Cosa ne facciamo di loro?” chiese un bassotto.
“Nulla. Ci penserà il mare a sistemarli” ghignò la megera.

Dopo essere rientrati alla loro base, situata in un'isoletta sperduta nell'oceano, i criminali organizzarono uno spettacolo, di cui i loro prigionieri sarebbero stati le star.
Lo “spettacolo” prevedeva che usando la testa del finto mostro come trampolino e la sua lingua come passerella, Braccio di Ferro, Paperino e i suoi nipoti si sarebbero tuffati in un punto del mare infestato dagli squali; e durante la loro prigionia, le 5 vittime non ebbero nessuna occasione per tentare la fuga, in quanto 2 bassotti armati di pistola li sorvegliarono attentamente.
Dopo aver radunato tutta la banda sulla spiaggia dell'isola, la Strega del Mare domandò “Allora, chi vuole tuffarsi per primo?”.
“Vado io” si offrì Braccio di Ferro che, dopo aver percorso la passerella, sotto gli occhi deliziati dell'intera banda, si tuffò in acqua, dove 2 squali erano già in attesa del pasto.
“Povero Braccio di Ferro” dissero tristemente Qui, Quo e Qua.
“Se gli squali non lo divoreranno subito, almeno potrà mangiare un po' di quegli spinaci di mare che amava tanto” aggiunse mestamente Paperino.
“Eh? Spinaci di mare?” domandò sorpresa la strega.

Improvvisamente, nel punto esatto in cui Braccio di Ferro si era tuffato, l'acqua cominciò a ribollire e subito dopo, qualcosa scagliò gli squali a parecchi metri di distanza, per poi farli fuggire terrorizzati.
E subito dopo, decollando come un missile spaziale, Braccio di Ferro riemerse dalle acque e balzò sulla passerella, per liberare i suoi compagni.
I 2 bassotti guardiani gli spararono contro tutti i proiettili di cui disponevano, che però rimbalzarono sulla pelle del marinaio, che con un sol pugno mise entrambi gli aguzzini KO.
E subito dopo aver liberato Paperino e i suoi nipoti, Braccio di Ferro balzò sulla spiaggia e si scagliò contro il resto della Banda Bassotti, che venne sgominata dopo un inutile tentativo di resistenza.

Durante il massacro dei Bassotti, vedendo che le cose volgevano al peggio, la Strega del Mare si allontanò in silenzio, raggiunse il deposito della refurtiva, mise la sua parte di bottino in 2 sacchi che legò alle zampe di Bernardo, recuperò il suo personale zaino-jet e disse “Adesso andiamocene da qui”.
Ma non appena la strega decollò, una raffica di noci di cocco abbatté lei e Bernardo, facendoli ricongiungere ai loro complici.
Responsabili di questo avvenimento erano Paperino e i suoi nipoti, i quali, avendo intuito le intenzioni della strega, avevano usato il tronco flessibile di una palma come una catapulta e i suoi frutti come dei proiettili.

Una volta avvertito il loro zione grazie ad una radio che si trovava nel sottomarino, Braccio di Ferro, Paperino e i suoi nipoti raggiunsero Paperopoli senza problemi.
Sul molo, al momento dell'arrivo, Paperone era in felice attesa insieme ad una piccola folla, formata dalla polizia (che prese in custodia i furfanti) e dai suoi soci in affari (che rientrarono in possesso delle loro merci).
“A quanto pare, tutto é finito bene” dichiarò Paperino, una volta che ognuno ebbe ricevuto il suo avere.
“Non tutto” precisò una furente voce femminile, che si rivelò essere quella di Paperina, armata di un grosso mattarello.
“Oh, ciao Paperina. Cosa c'é che non va?” domandò Paperino.
“Osi anche chiedermelo? Come hai potuto dimenticarti della nostra cena insieme?” chiese lei.
“Accidenti! Mi sono dimenticato di avvertirti che partivo” sì ricordò Paperino, dandosi una pacca sulla testa.
“Adesso te la faccio fare io una bella cura per la memoria” ruggì Paperina, brandendo il suo mattarello come una clava.
“Signorina, la prego. Lasci che le spieghi...” intervenne Braccio di Ferro.
Per tutta risposta, Paperina vibrò una terribile randellata in testa al marinaio, che crollò in braccio a Morfeo oltre che a terra, per poi lanciarsi all'inseguimento del suo fidanzato.

Osservando la scena, Qui, Quo e Qua commentarono “Povero zio Paperino. Neppure la grande forza di Braccio di Ferro può salvarlo dall'ira della zia”.

FINE

 
Quella sera, dopo essersi riappacificati, i 2 fidanzati poterono concedersi la loro cena romantica.
“Oh Paperino, non riesco a credere che tu abbia affrontato quei criminali solo per rendere perfetta questa cena” disse Paperina, mentre il suo fidanzato le riempiva il calice di spumante.
“Per te questo ed altro, mia adorata” replicò Paperino...la cui testa era piena di bernoccoli.

   
 
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