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Autore: Roe Jaeger    31/01/2020    2 recensioni
Ai, Conan, i Detective Boys, Hattori e Toyama vanno al cinema il 14 febbraio.
Ovviamente, sono in sala con la vittima e l'assassino.
Genere: Mistero, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Detective Boys, Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio tantissimo Juliet Leben22 per il betaggio e vi auguro buona visione. Ehm, volevo dire lettura sì, buona lettura!
 
Delitto al cinema

«Visto che San Valentino era un sacerdote romano del terzo secolo che fu lapidato e decapitato, non sarebbe un modo più appropriato festeggiarlo portando la propria compagna ad assistere a un efferato omicidio?» aveva chiesto Hattori il tredici febbraio al telefono con Conan. Solo a lui poteva venire un'idea simile, come se poi davvero avrebbe portato Tooyama sulla scena di un crimine a San Valentino.
In ogni caso, bando alle ciance, la sera del 14 febbraio era giunta e i Detective Boys, compresi Conan e Ai, avevano organizzato una serata al cinema, per vedere "A cena con l'assassino", un film da poco uscito in tutte le sale cinematografiche al quale Conan, per la prima volta, aveva accettato con piacere di assistere giacché, vista la sua recente uscita, non ne conosceva il finale.
I cinque bambini furono accompagnati dal dottor Agasa al cinema di Beikacho, il quale non entrò con loro, perché, causa grande affluenza, erano rimasti solo cinque posti liberi, per giunta neanche vicini: Ai e Conan finirono in ultima fila e Genta, Ayumi e Mitsuhiko al centro della sala.
Il primo tempo del film si concluse senz'intoppi, salvo il dettaglio che a un certo punto della proiezione un signore passò proprio davanti a Conan e ad Ai, offuscando loro la visuale per un attimo, anche se pareva fosse qualche fila più avanti.
Fu quando si riaccesero le luci che un grido si levò dalla sala: la voce spaventata della piccola Ayumi squarciò il silenzio della sala, allarmando tutti.
Un uomo giaceva morto accanto a lei, con attorno un'enorme quantità di sangue sulla poltrona che non lasciava spazio a dubbi: era deceduto.
Ai e Conan accorsero immediatamente e quest'ultimo esaminò il cadavere: era stata strangolato, dopo che l'assassino gli aveva tappato la bocca avvolgendogli una cravatta intorno, e il colpo ancora caldo face supporre al piccolo Edogawa che il crimine era avvenuto da poco e l'assassino, forse, era ancora nella sala.
Fu avvertita immediatamente la polizia, che fece bloccare le uscite del cinema e l'accesso alle altre sale. Conan pensò che con tutta probabilità l'assassino era ancora dentro la loro sala, in quanto non era provvisto di biglietto per entrare in una vicina e il rivenditore di biglietti all'ingresso non aveva visto uscire nessuno negli ultimi dieci minuti, il tempo trascorso da quando le luci si erano riaccese.
Inutile dire che slittò la messa in onda del secondo tempo e che l'ispettore Megure fece di tutto per allontanare Conan e gli altri dalla scena del crimine, senza avere successo.
L'improvvisa comparsa di Hattori nella sala, il quale non aveva potuto vedere il film a Osaka per esaurimento dei biglietti, dovendosi accontentare quindi di vederlo a Tokyo, favorì Conan, perché Heiji partecipò alle indagini e lo spacciò per un suo assistente. L'ispettore Megure sapeva che non era vero, ma doveva riconoscere che senza la presenza del grande detective Kogoro Mouri l'unico che poteva aiutarlo a risolvere il caso era Hattori. Quindi accettò di buon grado di far partecipare Conan all'indagine.
I sei ben presto capirono che c'erano tre persone sospette all'interno della sala: Sakura Mikage, la moglie della vittima, che nutriva un forte rancore nei confronti del marito, tal Shuichi Yokoyama; Naomi Yagami, dipendente della vittima che tutto sembrava fuorché innocente, in quanto era seduta accanto alla vittima: doveva per forza aver fatto – o almeno sapere – qualcosa, no? Infine c'era Touya Yokoyama, fratello della vittima al quale erano stati fatti alcuni torti proprio da Yokoyama: per citarne un paio, si può dire che Conan scoprì che Sakura era l'ex fidanzata di Touya e il posto di lavoro che fino a quel giorno era ricoperto da Shuichi in un primo momento doveva andare a Touya, il quale non poté presentarsi al colloquio per un’influenza e mandò il fratello.
Conan prese il suo taccuino e vi annotò le seguenti informazioni:
Vittima: Shuichi Yokoyama, soffocato, si percepisce odore di mandorle dalla bocca. Lavorava in un'azienda che in un primo momento aveva selezionato il fratello.
Possibili sospettati:
1) Sakura Mikage: moglie della vittima, nutre un forte rancore nei confronti del defunto marito, attribuibile ad eventi accaduti prima della separazione avvenuta con addebito cinque anni prima.
2) Naomi Yagami: dipendente della vittima, seduta accanto ad essa durante la proiezione del film. Non sembra del tutto estranea ai fatti.
3) Touya Yokoyama: fratello della vittima che ha subito alcuni torti da parte della vittima. Per citarne alcuni: ragazza e posto di lavoro soffiati.

Mentre Heiji continuava a fare le domande ai tre possibili sospettati e Kazuha si lamentava perché lei voleva vedere il film, Conan continuava a scrivere. Dopo dieci minuti i suoi appunti si erano modificati completamente e arricchiti. Sul suo taccuino si poteva leggere:
Possibili sospettati:
1) Sakura Mikage: moglie della vittima, nutre un forte rancore nei confronti del defunto marito, attribuibile ad eventi accaduti prima della separazione avvenuta con addebito cinque anni prima. Ha lasciato il marito perché lo tradiva con la signorina Yagami e non hanno figli. Non l’ha mai perdonato per non averlo lasciato prima di mettergli le corna.
2) Naomi Yagami: dipendente della vittima, seduta accanto ad essa durante la proiezione del film. Si è allontanata dalla sala, a detta della persona seduta alla sua destra, durante la proiezione. Lei sostiene di essere andata in bagno, la testimone afferma di averla vista tornare con una porzione mega di popcorn. Chi delle due mente?
3) Touya Yokoyama: fratello della vittima che ha subito alcuni torti da parte del signor Shuichi, quando questi era in vita. Per citarne alcuni: ragazza e posto di lavoro soffiati. Non ha un alibi all'ora del delitto, né testimoni che possono confermare che non si sia mai allontanato dal suo posto che, per inciso, so essere in prima fila.

«A me sembrano tutti assassini, che dici Conan?» domandò Heiji sbirciando il taccuino.
«Ricordi quel libro della Christie, Assassinio sull'Oriente Express, dove tutti erano colpevoli?» domandò Conan.
«Io leggo Ellery Queen!» esclamò Heiji, fintamente offeso.
«Lo ricordo io.» s'intromise Haibara «Tuttavia, per asserire una cosa del genere ci servono le prove.»
«Innanzitutto la vittima è morta per avvelenamento, ma era circondata da sangue. Poi ha una cravatta ben annodata al collo, che fa supporre lo strangolamento.» disse Conan, per fare il punto della situazione.
«Ragioniamo... l'unica che poteva annodarle la cravatta al collo era la Yagami, no? L'unica persona seduta accanto a lui, perché Yamisawa, l'uomo a destra della vittima, non aveva nessuna relazione con essa.» spiegò Heiji.
«Il pugnale deve averlo usato il fratello, ci vuole una forza fisica che la moglie non credo abbia.» disse Ai.
«Sì, ma quando è stato avvelenato? Ci resta l'ex moglie, ma pare non sia entrata in relazione con la vittima oggi, almeno nessuno li ha visti parlare.» chiese Heiji.
«Ma noi per il momento possiamo sapere solo se si sono parlati oggi al cinema. Se la polizia indagherà scoprirà sia quando è stato somministrato il veleno, sia i moventi dei tre.» disse Conan.
«Beh, allora, visto che il caso è risolto, vado a dire le nostre conclusioni all'ispettore.»
Heiji si allontanò e Conan e Ai rimasero soli nell'angolo in cui si erano rintanati a parlare per non essere uditi.
«Beh, se amare significa uccidere, preferisco non amare mai.» disse Ai.
«La luna e l'amore quando non crescono, ma calano. Questo è uno dei casi in cui è calato troppo.» rispose Conan a tono.
Se c'era una cosa che adorava, era la sensazione che provava quando teneva testa ad Ai nelle sue battute.
Anche se da qualche tempo provava anche altro per la piccola chimica.
   
 
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