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Autore: Minako91    05/02/2020    0 recensioni
La storia parla di una giovane liceale dai lunghi capelli rossi, che indaga su diversi fenomeni paranormali della sua città nell'intento di carpire informazioni sull'assassino della madre avvenuto 4 anni prima, perché quel giorno guardò in faccia quell'uomo e non era un semplice essere umano di questo ne era certa...
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Discendenza Maledetta

Capitolo 1

La stazione fuori controllo 

  

Un risveglio agitato e doloroso fu quello riservato alla nostra protagonista una calda mattina di marzo. La pelle umida e sudata, gli occhi sbarrati, il respiro affannoso e un terrore addosso che a Suzuki Minako sembrava davvero familiare, era un modo molto crudele di svegliarsi il primo giorno di liceo.

"Forza in piedi la colazione è pronta!"

Una voce squillante proveniente dal piano inferiore scosse la mente di Minako dall'incubo che l'aveva agitata, era Mariko, sua zia chiamava tutti all'ordine per fare colazione, già piena di energie abituata oramai dai suoi turni di lavoro, esercitava la sua professione di medico all'ospedale centrale della città. Perse suo marito 2 anni prima quando era incinta della piccola Seika, che era la sua unica ragione di vita che la rese forte e positiva.

Minako era pronta e in procinto di uscire dalla stanza per raggiungere la cucina quando il suo sguardo venne reso malinconico da una foto sistemata accuratamente sul suo comodino:

-"Buongiorno mamma! Oggi comincio il liceo, avrei voluto che fossi qui..."-disse malinconica-"Ci vediamo stasera." Sospirando Minako uscì dalla sua stanza con indosso la sua nuova divisa, quando scese le scale si ritrovò faccia a faccia con suo padre, che era diventato uno estraneo per lei.

"Buongiorno"-disse Keichi Suzuki con una flebile e esitante voce. " 'giorno"-un saluto freddo e sfuggente venne riservato da parte di una figlia che lo vedeva solo come un uomo inerme responsabile della morte della sua mamma.

Nella sua mente c'era solo un pensiero martellante; 'avrebbe potuto fare qualcosa, la mamma sarebbe ancora viva' ;questo era ciò che si ripeteva la piccola Minako all'età di 12 anni ed è ciò che credeva giusto pensare anche la Minako di ora a 16 anni, e Keichi in cuor suo incolpava se stesso di non aver potuto far nulla quel giorno, ma come poteva spiegare alla figlia che qualcosa di molto potente non gli aveva permesso di entrare in casa e salvare la donna di cui era innamorato, alla quale aveva giurato di passare tutta la sua vita insieme? Il rapporto che aveva con sua figlia si stava sgretolando e in lui cresceva una tristezza e un dolore infinito, l'unica cosa che lo consolava era la sicurezza che la sua bambina era ancora lì ed era viva, e quasi non gl'importava del freddo rapporto risoltosi ad un saluto.

Erano le 7.30 e la cerimonia di apertura all'anno scolastico iniziava alle 8.00 in punto per cui Minako ringraziando per la colazione si avviava verso la stazione del treno per raggiungere la scuola con la solita calma e freddezza, lungo il tragitto la raggiunse il suo amico più fidato, Gosuto. "Ehilà come va? Sei pronta? Il liceo ti dovrebbe creare non poca agitazione! Ma forse per te non vale la stessa regola."- Diceva pensante alla sua amica umana."Dovresti farti degli amici, sei troppo solitaria, ma non pensare di farti un fidanzato!"-riprese tutto agitato Gosuto-"Anzi! sia chiaro solo amiche femmine, lascia stare i ragazzi portano solo guai!"

"Non mi interessa fare alcun tipo di amicizia, voglio solo che questi 3 anni di liceo passino in fretta tutto qui, non ho bisogno di frivolezze ormai dovresti conoscermi!"-rispose la ragazza.

Si conoscevano ormai da tempo, Gosuto non era più tra i vivi, ma solo un'entità ultraterrena, volgarmente chiamato fantasma, che non ricorda più chi era da vivo ne come fosse morto, vagava per le strade della città senza che nessuno potesse vederlo finché il suo sguardo si posò sulla sola persona che lo fissava, la sola che forse riusciva a percepire la sua presenza, e che riusciva a vederlo nonostante non fosse più in carne ed ossa. Il loro incontro fu una benedizione per entrambi, e da allora lui ha sempre accompagnato Minako nelle sue giornate.

Ora sulla strada verso scuola se ci fosse stato qualcuno accanto a Minako avrebbe potuto pensare che stesse parlando da sola ma fortunatamente non c'erano persone intorno e Gosuto poteva stuzzicarla e provocarla con le sue solite battutine.

"Allora...supererai le tue lacune in matematica ora che entri al liceo?"-disse ridacchiando il fantasma-"Perché i tuoi voti in quella materia non sono molto positivi!"

"Vuoi farmi irritare di prima mattina?"-Risponde Minako già visibilmente irritata. -:"E comunque non ti riguarda il mio rendimento scolastico, lasciami in pace! Piuttosto impiega la giornata a trovare indizi sul tuo passato."-

"Lo sai che non ci riesco, queste strade non mi dicono niente!"-rispose Gosuto con aria sconsolata-"Sai che non è facile i ricordi non appaiono per magia, avevi promesso di aiutarmi!" Minako ricordandosi della promessa, annuì:-"Già hai ragione...ti aiuterò appena posso e...!" La conversazione tra i due venne interrotta da un improvviso senso d'imbarazzo, proprio vicino a loro, un gruppo di ragazze li stavano fissando, o meglio fissavano stupiti solo Minako, visto che Gosuto non potevano vederlo.

Minako si sentiva gli occhi addosso per la scena che alle ragazze sembrava strana, visto che vedevano solo una ragazza parlare da sola; senza dire nulla e continuando a mantenere la sua solita freddezza guardò avanti e proseguì per la via senza girarsi indietro.

La strada verso scuola era decorata ai lati da una fila di alberi, ciliegi per l'esattezza, un periodo dell'anno il mese di marzo perfetto per ammirarli in piena fioritura, e l'edificio scolastico era più grande di quello che ricordava, la cerimonia stava per cominciare e l'idea che in quella scuola nessuno la conoscesse la rendeva più tranquilla.

Un commiato di benvenuto e un augurio per il nuovo anno accademico erano i punti principali del discorso tenuto dalla preside che esortava ad un comportamento corretto e rispettoso nei confronti di tutti e della scuola. Una volta finito, gli studenti si recarono nelle classi assegnate, Minako avrebbe voluto che quella giornata finisse presto, ma a suo malgrado non era così sarebbe stata una lunga giornata.

La sua aula era al quarto piano dell'ala est dell'edificio; mentre percorreva il corridoio per trovare la classe, vedeva intorno gruppi di studenti così entusiasti e agitati che la lasciavano a tratti perplessa e che non ne capiva il motivo, finché dovette fermarsi, di fronte a due ragazzi che non l'avevano vista, prima impegnati a guardare i propri cellulari, e poi accortisi dell'ostacolo si erano fermati in tempo evitando uno scontro accidentale.

"Oh scusa! Non stavamo guardando la strada."-disse il ragazzo più alto-"Kakeru ci conviene guardare la notizia in classe!"

L'altro ragazzo chiamato Kakeru alzò lo sguardo un pò confuso e rispose all'amico: -"Ah sì hai ragione, scusaci passa pure!"-rivoltosi alla ragazza, la quale senza dire nulla li superò e raggiunse la sua classe lasciando i due ragazzi senza parole e un pò confusi. Minako non aveva voglia di parlare, tanto meno di socializzare, raggiunta l'aula scelse un banco all'ultima fila, facendo un respiro profondo.

Il brusio continuo tra i ragazzi e le ragazze non attirava minimamente Minako, fino a quando due ragazze nell'angolo vicino la finestra avevano l'aria spaventata e con voce tremante una raccontava all'altra: 

"L'altra sera avevamo preso l'ultima corsa del treno io e il mio ragazzo e... Il vagone sembrava impazzito! Tremava tutto e ad un certo punto inspiegabilmente un lato si è inclinato e si vedevano dai finestrini le scintille sulle rotaie!"

-"Oh mio dio ma è stato orribile"-disse l'altra-"io sarei svenuta dalla paura!"

-"Credimi! Io ho avuto tanta paura, fortuna che non ero sola! Quando il treno finalmente si è fermato eravamo nei pressi della fermata successiva, avevamo talmente tanta paura che siamo scesi di corsa e quando ci siamo girati era tutto in ordine il treno era tornato nella posizione giusta!"-si fermò per prendere fiato-"Poi dal finestrino c'era un ombra tutta scura non ci credevo neanch'io, sembrava qualcosa di non umano che rideva, avevamo i brividi!"-riprese la ragazza spaventata: -"ora ho il terrore di prendere il treno"-

Minako stava ascoltando attentamente tutto il racconto e di queste cose lei se ne intendeva. La sedicenne dai capelli rossi aveva un grande segreto da nascondere, lei si occupava di fenomeni sovrannaturali che avvenivano in città con lo scopo di carpire informazioni sul mondo dell'aldilà e sui demoni, creature crudeli ed egoiste che giocano con la vita degli esseri umani. Lei questo lo sapeva bene perché quel giorno di tre anni fa nella sua casa, il tonfo che aveva sentito e che l'aveva attirata in cucina, causò l'incontro con quella creatura, era solo un flash ma quel sorriso e quella crudeltà la sentiva ancora nella sua testa. Dopo il racconto ascoltato in classe, decise così che la sera stessa sarebbe scesa in stazione per indagare su quello strano fenomeno.

All'ora di pranzo Minako restò in classe a mangiare, era intenzionata a non parlare con nessuno e l’idea del racconto di quelle due ragazze la rendeva ansiosa di scoprire cosa avesse causato l’incidente. 'Chi è? ‘Uno spirito che in vita era morto con violenza? Un demone? ‘ queste erano le domande che le giravano per la testa mentre finiva il pranzo.

Ore 23.59 l'ultimo treno sarebbe arrivato da lì a poco e Minako era già arrivata alla stazione, non sembrava esserci molta gente. Capelli rosso carminio raccolti in una lunga coda da cavallo, una giacca color turchese e stivaletti di pelle, Minako era pronta e aspettava solo che la creatura oscura si facesse avanti.

-"Booooooh!"-

-"Diamine Gosuto! Non fai paura, piuttosto hai controllato lungo la galleria?"

-"Non c'è soddisfazione con te...Sì ho controllato ho percorso una decina di gallerie e non c'era nulla."

Minako insoddisfatta della risposta del suo amico decise di salire sull'ultimo treno e aspettare di vedere con i propri occhi il fenomeno manifestarsi da se. Sembrava tutto tranquillo e in ordine quando la frenata improvvisa del treno scaraventò improvvisamente Minako da un lato all'altro del vagone.

"Ci siamo!"-esclamò Minako cercando di rialzarsi-"Mostrati demone hai finito di spaventare la gente!"

Il treno ormai fermo da qualche minuto spaventò le poche persone presenti sugli altri vagoni senza capire cosa fosse successo, qualcosa di oscuro che aleggiava per i corridoi del treno venne avvertito da Minako, che guardandosi intorno cercava di scoprire da dove potesse provenire. Ad un certo punto l'aria nel treno divenne più pesante e con un boato tutti i finestrini del treno esplosero in mille pezzi.

"Ok ora vieni fuori e affrontami!"-disse la ragazza- "Non puoi fermarmi ragazzina!"-disse una voce ridacchiante provenire dal nulla. "Questo treno è mio! Gli umani devono scendere o ne pagheranno le conseguenze!"

La ragazza sapeva benissimo di doverlo trattenere in quel vagone, per tenerlo lontano dalle persone presenti negli altri vagoni, doveva farlo uscire allo scoperto e solo allora avrebbe potuto fermarlo; certo ma come? la creatura non si manifestava nella sua forma, restava a debita distanza e la sua voce proveniva da chissà dove.

"Il treno non è di nessuno è un mezzo di trasporto pubblico perché dici che è tuo?" disse a voce alta la ragazza.

"Ragazzina non parlare di cose che non sai, io ero qui da molto prima per cui è mio!"-ribatté la voce In quel momento il treno ripartì ma con una velocità incontrollata.

"Come puoi vedere sono io che comando questa trappola per topi! E se decido di farlo schiantare bé si schianterà!"

Minako non aveva molto tempo per fermare questa creatura e soprattutto doveva evitare che il treno si schiantasse, doveva pensare velocemente, la vita di quelle persone e la sua erano nelle sue mani e non poteva fallire.

Continua...

   
 
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