Crossover
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Autore: Saeko_san    09/02/2020    0 recensioni
[Crossover multiverso]
Due amici d'infanzia, provenienti da una terra lontana, si ritrovano nella necessità di cominciare un lungo viaggio per salvare il padre di lui e il villaggio in cui vivono. Il loro viaggio li catapulterà ogni volta in diverse dimensioni, in cui conosceranno Harry Potter e Nihal della Terra del Vento, viaggeranno su Xorax la Sesta Luna, combatteranno a fianco di Eragon e Lily Quench, voleranno assieme a Peter Pan, solo per scoprire nuovi mondi mai nemmeno immaginati.
Lo scopo? Trovare la cura alla Grande Malattia, che Pedro e Taishiro dovranno sconfiggere prima che possa distruggere tutto ciò che hanno conosciuto sino al momento della loro partenza. Avete dunque mai immaginato di viaggiare saltando da una pagina all'altra dei vostri romanzi preferiti? Di volare oltre i confini del mondo e di sconfiggere finalmente le vostre paure di bambini?
Forse siete nel posto (o racconto) giusto: Pedro e Taishiro saranno i compagni di viaggio perfetti per voi e le vostre avventure.
| written between 2005 and 2008 |
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Libri
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 36:
Sull’Isola che non c’è
 
Ci fu un solo raggio di luce questa volta: bianco e puro, accompagnato dalla sensazione del vento che soffia sul viso. I due amici si ritrovarono su una spiaggia dalla sabbia bianchissima e finissima; come era già avvenuto sull’isola di Iffish, le onde del mare sulla battigia lambivano i loro vestiti, che erano rimasti gli stessi che erano stati dati loro nella Terra degli Elfi; erano stati talmente poco a Fantàsia che non c’era stato tempo fisico di cambiarsi. Le uniche cose che avevano ricevuto erano state delle mantelle di flanella rossa per proteggerli dall’eventuale ritorno della tempesta che li aveva accolti al loro arrivo alla Torre d’Avorio. Ora tutte le loro vesti erano nuovamente zuppe d’acqua salata; inoltre il clima era caldo e umido, l’aria era quasi irrespirabile, per cui i ragazzi si liberarono di quelle due mantelle di flanella rossa; Pedro si liberò anche della casacca rossastra, strappò le maniche della tunica bianca e strappò i propri pantaloni castani sino al ginocchio, mentre Taishiro si disfò della gonna e del poncho, rimanendo con il solo corpetto di stoffa e i pantaloni verde scuro, che strappò anche lei all’altezza delle ginocchia. Si tolsero le scarpe. Ammucchiarono le stoffe rimaste lontano dalla riva, salvando solamente le mantelle di flanella rossa e le calzature e si avvicinarono ai loro animali: i cavalli infatti erano arrivati nel frattempo all’inizio di una foresta affacciata sulla spiaggia e stavano brucando dell’erba proprio all’inizio del sottobosco.
Pedro si avvicinò ad Acum e gli chiese:
 
 -Allora, Acum, va tutto bene?-.
 
Il cavallo lo guardò con un’aria supplichevole, ma non rispose.
 
 -Perché non parli Acum? Whailida, digli qualcosa!-, esclamò allora il ragazzo, sicuro che la cavalla avrebbe rimbeccato il compagno a dovere.
 -Non credo che i nostri cavalli parleranno ancora- affermò Taishiro, un po’ intristita.
 -In che senso?-.
 -Ora non siamo più a Fantàsia e forse non hanno più la facoltà di parlare-.
 
Pedro si rabbuiò e passò una mano nella criniera della sua cavalcatura.
 
 -È vero. Hai ragione-.
 
La consapevolezza di quella notizia non lo rallegrava affatto.
 
 -Chissà dove siamo finiti questa volta!- fece Taishiro, per cambiar discorso e atmosfera.
 -Sulla lista c’era scritto “Isola che non c’è”- disse Pedro traendo nuovamente fuori la pergamena di tasca.
 -Ma non può esistere un’isola che non c’è!- replicò la ragazza, pensando al suono di quello strano ossimoro.
 
Pedro però era rimasto impietrito guardando il foglio dorato che teneva in mano, tremante.
 
 -Pedro, che succede?-.
 -Questo è l’ultimo luogo-.
 -Cosa?-.
 -Questo è l’ultimo luogo segnato sulla lista-.
 -Sul serio?-.
 -Sì-.
 -Ma non abbiamo ancora trovato il rimedio per tuo padre!- esclamò preoccupata la ragazza.
 -Lo so-.
 
Lo sguardo di lui cominciava a rasentare la disperazione, affiancata alla sorpresa.
Una gocciolina di sudore freddo gli colò dalla tempia verso il collo.
 
 -E quindi?-.
 -E quindi non lo so. Forse dovremmo portare a termine una missione qui e poi Ryuso verrà a prenderci-.
 -Tu dici?-.
 -Può darsi-.
 -Ce l’hai la lettera?-.
 -Sì- risposte lui, mettendosi ancora una mano tasca delle sue brache e tastando una busta.
 
Lesse il nome sulla carta, bianca come la neve.
 
 -È per un certo Peter Pan-.
 
Nel frattempo prese la sua mantella e la stese sul dorso di Acum, assicurandola alla parte posteriore della sella, mentre Taishiro faceva la stessa cosa con Whailida, nella speranza che si asciugassero; entrambi legarono le stringhe delle loro calzature sulle chiusure delle loro borse. Non sapevano quanto tempo sarebbero rimasti lì o dove li avrebbe portati in seguito il loro viaggio, per cui era necessario assicurarsi la possibilità di proteggersi da un eventuale luogo freddo.
 
 -Dobbiamo cercarlo- disse Taishiro, togliendosi poi un po’ di sabbia umida che le era rimasta attaccata alle vesti.
 
Stava sudando moltissimo anche lei, e non solo per il caldo umido. Ciò che rimaneva degli abiti che indossavano, fatti per risultare comodi in un luogo di montagna e per la frescura secca di un bosco, non era per nulla adatto a quel clima così stranamente umido, per trovarsi sulla riva di un’isola nel mezzo del mare, sebbene si fossero spogliati della maggior parte di essi.
 
 -D’accordo-.
 
I due, dopo aver controllato di avere ancora qualche provvista nelle sacche assicurate alle selle, montarono sui cavalli e si addentrarono in quel bosco. Era tutto così strano lì. Il cielo sembrava dipinto e le nuvole somigliavano a grossi batuffoli di cotone, illuminati di rosa quando un raggio di sole li toccava. Persino le foglie degli alberi sembravano finte.
Arrivarono in una radura coperta di edera e si guardarono in torno. Su una di quelle strane nuvole intravidero un puntino nero. Dopo qualche istante quel puntino si alzò, mostrando la figura minuta di un ragazzo. La figura volò verso di loro il più velocemente possibile. Era proprio un ragazzo, con i capelli ricci e biondi, vestito di una maglia e dei pantaloni verdi, fatti di foglie e stoffa cuciti assieme, completati da un cappello a punta verde e una piuma rossa su di un lato di esso; era scalzo, esattamente come loro in quel momento[1].
Ad accompagnarlo c’era una piccola fatina. A Taishiro vennero in mente subito le fate di Fairy Oak, ma questa era molto diversa da loro. Era più piccola e meno luminosa. Il suo corpo non era fatto di luce, ma era un normale corpicino in carne e ossa. Aveva i capelli biondi e non fatti di rugiada. A farla brillare c’erano le sue ali belle e tipiche di una fata e una strana polverina d’oro cosparsa su tutta la superficie della sua pelle. Il suo vestito era un piccolino intreccio di foglie sempreverdi.
Il ragazzo che accompagnava sapeva volare, eppure non aveva ali. Egli li scrutò con fare circospetto prima di parlare e chiedere:
 
 -Chi siete?-.





 

[1] La figura di Peter Pan è qui presentata come un mix di quella del cartone animato della Disney (1953) e quello del film del 2003.





















Note di Saeko:
mi mancano pochi giorni al primo esame che do dopo quasi due anni dall'ultimo affrontato, eppure eccomi qui. Anche se a nessuno interessa molto, è un modo come un altro per me per sentirmi di nuovo viva e me stessa. Siamo finalmente arrivati all'ultimo luogo della lista consegnata dalla vecchia Kim ai nostri due protagonistiPer sapere cosa accadrà, stay tuned al prossimo venerdì, che è pure San Valentino, io non dovrò studiare e sarò molto più felice di scrivere, yay!

Saeko's out!

 
  
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