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Autore: aly_inWonderland    26/02/2020    0 recensioni
Cosa succederebbe se a distanza di due anni Harry Styles e Louis Tomlinson si rincontrassero? Cosa succederebbe se il primo ascoltasse una canzone del secondo che parla della loro storia d'amore ormai conclusa da tempo? Cosa succederebbe se terminare quella relazione fosse stato l'errore più grande che Louis abbia mai compiuto?
Larry!
Genere: Angst, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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We were too young
To know we had everything
Too young
I wish I could've seen it all along
I'm sorry that I hurt you, darling, no
We were too young

Gli occhi di Louis si sgranarono non appena il suo sguardo incontrò quelle iridi verdi, quegli smeraldi abbaglianti, nei quali non aveva avuto la possibilità di affogare per due anni. Era confuso: cosa ci faceva il riccio là? Perché nessuno la aveva informato e soprattutto perché ora era lì, con i fianchi appoggiati sullo spigolo di un tavolo e le braccia incrociate, con i ricci che gli ricadevano sulla fronte e un sopracciglio inarcato a fissarlo intensamente? Cosa voleva ottenere e stava cercando di fare? Sfidarlo? Litigare di nuovo? Il liscio sperava tanto di no perché il suo cuore non avrebbe retto ad un’altra sfuriata dalla persona che era stata, e in fondo rimarrà sempre, una delle più importanti della sua vita… se non la più importante. E con tutte queste domande e dubbi che gli intasavano la mente continuò a cantare le parole di quella canzone che, senza nemmeno farlo apposta, raccontavano la loro storia, i suoi errori e rimpianti e portavano con sè una richiesta di perdono.

I've been looking back a lot lately
My and you is all I've ever known
It's hard to think you could ever hate me
But everything's feeling different now

La notte prima di andare a dormire ci ripensava spesso a loro e alla loro passata relazione. Era bello pensare a come i due riuscissero ad intendersi con un solo sguardo, come dietro a ogni sorriso si nascondesse un mondo intero ed era così soddisfacente sapere di essere la causa di quelle fossette che bucavano le guance del più piccolo. Inevitabilmente, però, assieme ai ricordi più belli arrivavano anche quelli che avrebbe voluto lasciar marcire in un angolo della sua memoria. La loro non era stata una relazione facile e, dopo i primi tempi di puro amore le cose erano iniziate a peggiorare lentamente. Il male non lo vedi arrivare perché o si insinua lentamente nella tua vita fino a mascherarsi con quella che prima era stata la tua realtà o arriva all’improvviso tutto in una volta togliendoti il fiato e la terra sotto i piedi. In entrambi i casi non lo puoi prevedere. 

Bene impresse nella mente di Louis erano le lacrime, le grida, le liti, i pugni sbattuti contro la superficie innocente del tavolo, la gelosia. La loro, in fin dei conti, non era stata una relazione sana. Aveva fatto più male che bene e, anche se quello che provavano era un amore forte e potente non era bastato a proteggere i loro giovani cuori ma solo a prolungare la sofferenza distruggendoli fino all’ultimo. Loro erano stati reciprocamente la cosa migliore e peggiore che gli era mai capitata nella loro vita e ad aumentare il dolore era stata la sofferenza che entrambi sapevano di star provocando all’altro. Non era direttamente colpa loro ma del modo in cui non potevano essere loro, di come i loro contatti erano limitati e i loro sentimenti oscurati e impediti. In ogni caso faceva male. Sempre in quelle notti da cui si sarebbe svegliato da solo aveva pensato a come potesse sentirsi il riccio. Sapeva che non lo aveva dimenticato, ne era a conoscenza grazie ai testi delle canzoni che inevitabilmente ascoltava e nei quali trovava malinconia e affetto ma anche rammarico e odio. Quest’ultimo era quello che lo lasciava più perplesso perché lui non sarebbe mai riuscito ad odiare il riccio e non riusciva a capacitarsi del fatto che Harry potesse provare questo sentimento così forte e distruttivo per lui.

Oh, I can't believe I gave into the pressure
When they said a love like this would never last
So I cut you off 'cause I didn't know no better
Now I realize, yeah, I realize

Ed alla fine tutto quel dolore e quella sofferenza che era costretto ad affrontare ogni giorno, le parole che gli venivano dette ad ogni occasione disponibile, le occhiate sprezzanti e tutta quella pressione a cui veniva sottoposta a ogni intervista, concerto, colloquio lo avevano spezzato. Si era reso conto che, in fondo, il gioco non valeva la candela e che si stavano facendo solo del male a continuare quella relazione. E poi in fondo erano così giovani, l’amore, come tutti continuavano a dirgli, sarebbe finito da solo prima o poi, quindi perché prolungare ad oltranza qualcosa che era comunque destinato a finire? Così lo aveva mollato. 

Era un lunedì di settembre. Il cielo era azzurro e il Sole splendeva alto nel cielo. Ironico, vero? Una giornata così bella e piacevole sarebbe stata luogo di uno dei dolori più grandi che il cuore del ragazzo dai boccoli castani avrebbe dovuto sopportare.  Stavano registrando il loro nuovo album al tempo: Four. Erano tutti stressati e pieni di impegni da mantenere e quel lunedì era una delle poche giornate in cui non avevano nessun appuntamento a cui andare o riunioni a cui partecipare. Harry era seduto sul divano e faceva zapping per i canali TV mentre beveva una tazza di tè. I suoi capelli erano lasciati cadere sciolti attorno al viso e indossava dei semplici pantaloni della tuta neri con una classica t-shirt bianca. Louis lo stava guardando da un quarto d’ora appoggiato allo stipite della porta non avendo idea di cosa fare. 

Ne aveva parlato con Zayn, gli aveva chiesto quali fossero le parole più adatte da utilizzare, come introdurre l’argomento e la sua opinione a riguardo. L’unica cosa che ne aveva ricavato era stato un sospiro e una pacca sulla spalla. - Secondo me stai facendo una cazzata - gli aveva detto - ma se pensi che sia giusto io non sono nessuno per impedirtelo e se ritieni che tutta questa pressione sia troppa da sopportare va bene, non meritate di soffrire così. Non posso aiutarti comunque, sei tu quello che lo conosce meglio di tutti noi quindi tu e solo tu sai cosa è meglio dire e cosa no - aveva concluso. Già… facile a dirsi. Louis non aveva alba di come si facesse a spezzare il cuore di una persona senza farle troppo male… insomma era impossibile. Senza contare il fatto che lui stava male al solo pensiero di non poter più baciare quei petali che erano le labbra di Harry. In un impeto di coraggio, però, si avvicinò al divano dove era seduto il riccio e - Haz… - lo chiamò inginocchiandosi affianco a lui. Gli occhi verdi del suo ragazzo furono presto su di lui e questi si illuminarono subito alla sua vista mentre le sue labbra si aprirono in un sorriso. - Ehi amore - lo salutò Harry e il cuore di Louis mancò un battito a quel soprannome  e alla vista del suo amato. - Cosa hai fatto per tutto questo tempo? - gli chiese ancora il riccio allungando il collo per rubargli un bacio a fior di labbra ma, all’ultimo secondo, il liscio voltò il viso di lato facendo finire il bacio del più piccolo sulla sua guancia. Harry lo guardò confuso prima di chiedergli - Che succede? Perché ti sei scansato? - Louis si sedette sul divano e gli prese una mano tra le sue - Dobbiamo parlare - disse con tono serio e Harry sapeva che quella fase non preannunciava nulla di buono, ma rimase in silenzio aspettando che il suo ragazzo continuasse il discorso. Louis prese un respiro profondo prima di andare avanti. 

- Ci stiamo facendo solo del male - cominciò - io, te… tutto questo ci sta solo facendo soffrire e io non ne posso più di vedere il dolore nei tuoi occhi e sapere che è a causa mia e - il riccio lo interruppe - No, no ma cosa stai dicendo? Io non sto male per colpa tua ma per colpa di quegli stupidi uomini del management che non mi lasciano esprimere chi sono e non mi lasciano mostrare al mondo le mie emozioni, quello che provo per te. E’ solo grazie a te se riesco ad andare avanti e a non spezzarmi. - tentò di convincerlo il più piccolo. 
- Ma la maggior parte degli ostacoli che incontri sulla tua strada ti vengono imposti a causa mia, è per colpa mia che rischi si spezzarti e io non posso più vederti in lacrime dopo un concerto. - 
- Ma Louis - lo interruppe Harry con la voce tremante e le mani strette a pugno.
- No Harry ascoltami - continuò il liscio - sono più le volte che litighiamo che quelle in cui facciamo l’amore, non facciamo che gridarci contro e andarci addosso l’un l’altro. Un battibecco da nulla finisce quasi sempre in tragedia con me che sbatto la porta e tu che ti ritrovi a piangere tra le braccia di Liam - 
- Sei geloso di Liam? - chiese il minore sperando che magari fosse quella la causa scatenante della reazione esagerata di Louis.
- No, Harry, anzi sono contento che almeno in lui tu riesca a trovare un po’ di conforto. - ribattè il ragazzo dagli occhi blu con aria sconsolata.
- Quindi cosa? - sbottò improvvisamente Harry alzandosi e separando con uno strattone le loro mani che, dopo quella volta non sarebbero mai più tornate a stringersi. - Mi stai lasciando? - chiese aggressivamente. Louis abbassò il capo tristemente e gli occhi di Harry in quel momento si riempirono di lacrime. - No - disse - no, no, no, no dimmi che stai scherzando - continuò con la voce tremante.
- Mi dispiace - sussurrò il liscio con ancora lo sguardo basso.
- Guardami. - ordinò Harry con la voce rotta dal pianto imminente, ma la testa del compagno rimase fissa al pavimento. - Almeno abbi la decenza di guardarmi negli occhi mentre mi pianti, cazzo! - gridò allora Harry e a quelle parole Louis alzò sia lo sguardo che tutto il suo corpo avvicinandosi al più piccolo che stava ormai visibilmente tremando e dai cui occhi verdi uscivano copiose lacrime.
- E’ la soluzione migliore, ci facciamo solo male a vicenda - tentò di dire.
- No - lo interruppe Harry - tu mi fai del male se mi lasci - lo corresse. - Louis, io non posso vivere senza di te, ti prego. Troveremo una soluzione assieme, parleremo con tutti, faremo coming out, qualsiasi cosa ma io non posso perderti - singhiozzò Harry che non si sa come si era ritrovato a piangere tra le braccia del liscio il quale gli accarezzava la schiena con movimenti circolari per tranquillizzarlo mentre anche dai suoi occhi cominciavano a scendere silenziose lacrime salate.
- No Harry, non sarebbe la scelta giusta… e lo sai anche tu. - il riccio non rispose limitandosi a singhiozzare sul petto dell’altro. Dopo una quantità di tempo indefinita il minore di staccò e, dopo essere andato alla ricerca di un fazzoletto disse - Posso almeno avere un ultimo bacio? - chiese in un sussurro, e chi era Louis per negarglielo. Così si avvicinò lentamente a Harry mettendogli le mani sui fianchi mentre si alzava sulle punte per poggiare delicatamente le sue labbra su quelle del riccio. Il bacio fu lungo ma non passionale, era un bacio dolce con il quale i due rivissero tutta la loro storia e si trasmisero tutto l’amore che rimaneva ancora nei loro cuori. Fu un bacio bagnato non a causa della troppa saliva, ma a causa delle lacrime che continuavano a scendere dalle palpebre serrate dei due amanti. Quando si staccarono per la mancanza d’aria rimasero a lungo vicini, con i nasi che si sfioravano e gli occhi liquidi incatenati tra loro. Blu nel verde e verde nel blu. 

Quella notte Harry la passo tra le braccia forti di Liam in mezzo ad un mare di fazzoletti mentre, dall’altra parte della città, Louis trovava conforto nel freddo calore dell’alcool.

 

We were too young
To know we had everything
Too young
I wish I could've seen it all along
I'm sorry that I hurt you, darling, no

E Louis era veramente troppo giovane per capire che effettivamente il gioco sarebbe valso la candela, per sapere che anche se pieni di dolore quelli passati con Harry erano stati gli anni migliori della sua vita, gli anni più pieni, quelli durante i quali si era veramente sentito completo perché se aveva Harry al suo fianco aveva tutto. 

Lo realizzava in quel momento, mentre cantava quella canzone con gli occhi fissi sul ragazzo affianco a lui che lo guardava tristemente mentre ripercorreva i bei vecchi tempi: prima ancora che tutto andasse in frantumi. Ma ormai era troppo tardi. Aveva ragione Harry quando gli aveva detto che gli avrebbe fatto più male lasciandolo di quanto gliene avrebbe fatto restando assieme a lui e affrontando tutti quegli insulti mano nella mano. Perché quando stavano assieme, ogni notte, il cuore danneggiato dagli impedimenti del management del riccio tornava a battere più forte di prima grazie a quei baci proibiti che gli venivano donati. Quando Louis lo aveva lasciato, però, nulla aveva potuto rimettere insieme i pezzi del suo cuore. Ma questo il liscio non aveva potuto prevederlo.

 

 Face to face at the kitchen table
This is everything I've waited for
Now we can finally have a conversation
That I wish we could've had before

Ne avevano riparlato un anno dopo. Avevano sperato di chiarire, magari di ricominciare, di riprovarci. Erano seduti ai lati opposti del tavolo della cucina mentre tentavano di scrivere una canzone per il nuovo album. Dopo la rottura pian piano avevano ricominciato ad avere un rapporto, piccole conversazioni senza distogliere lo sguardo o sentirsi a disagio. Sembrava poco ma era un grande passo avanti. Avevano deciso di scrivere un’ultima canzone assieme per sigillare il loro passato e si erano riuniti a casa del liscio. Inevitabilmente erano finiti a parlare della loro relazione passata e non si sa come erano passati dal sorridersi e rincuorarsi a vicenda al gridarsi contro le peggio cose. 

Una conversazione che avrebbe dovuto portare alla pace perenne aveva invece portato ad una battaglia che era stata l’inizio di una guerra non ancora conclusa. Harry se ne era andato sbattendo la porta dietro di sè ma senza versare neppure una lacrima. Ne aveva abbastanza di soffrire per quell’uomo e da quella volta decise che non avrebbe più pianto per amore. Sul tavolo della cucina di Louis riposavano i fogli dimenticati sui quali era scritta la prima parte di quella canzone che, dopo un sacco di anni, sarebbe diventata Only the Brave.

 

It's been two years since I've seen your face
Tryna find some better words to say
Before I let this moment slip away
'Cause now I realize

Il riccio continuava a fissare intensamente Louis con un espressione seria, quasi arrabbiata, e le mani strette a pugno, le nocche bianche. Ma anche in quella occasione il liscio non potè fare a meno di pensare a quanto fosse bello. Erano due anni che non lo vedeva di persona e anche quella volta non era stata abbastanza per imprimersi a fuoco nella sua testa ogni particolare del suo ormai ex fidanzato. Harry era cambiato molto, era innegabile, eppure continuava a conservare quella eleganza tipica del suo atteggiamento, quello sguardo penetrante e quella capacità di farti cadere ai suoi piedi solo con un gesto. Gli era mancato, Dio se gli era mancato, ed anche se sapeva che probabilmente in quel momento stesse rischiando la vita, l’unica cosa che voleva fare era smettere di cantare e stringerlo tra le sue braccia. Non potendolo fare tentò di mettere tutto se stesso nelle parole che cantava, ci mise tutto il suo impegno nel far arrivare quella canzone dritta al cuore del riccio di scusarsi tramite quel testo così sentito e di fargli capire quanto ci tenesse ancora a lui. Si rese conto che quella era l’occasione migliore che aveva per far capire per un’ultima volta a Harry il suo punto di vista e l’avrebbe sfruttata al massimo, prima che anche quella opportunità gli venisse portata via. 

Vide Nick Grimshaw avvicinarsi al riccio e mettergli una mano sulla spalla per tranquillizzarlo ma Harry si scostò bruscamente da lui facendo tirare un lieve sorriso a Louis che era sempre stato un po’ geloso del rapporto tra i due.

 

We were too young
To know we had everything
Too young
I wish I could've seen it all along
I'm sorry that I hurt you, darling, no
We were too young

 

La canzone terminò e prima che Louis potesse fare qualsiasi cosa Harry era già uscito dalla sala sbattendosi la porta alle spalle e correndo alla disperata ricerca d’aria. Louis guardò imbambolato per qualche secondo lo spazio vuoto che aveva lasciato la figura di Harry incapace di muovere alcun muscolo, ancora sotto stato si shock per quello che era appena successo. Nella stanza non volava una mosca, tutti erano in attesa di una sua mossa che non arrivava. Sembrarono passati secoli quando la voce esasperata di Nick Grimshaw disse - Hai intenzione di seguirlo o no? -. A quelle parole Louis si riscosse dal suo stato di stasi e si avvicinò a passo veloce alla porta pronto per varcarne la soglia, con gli occhi di tutti i presenti puntati sulla sua schiena. Stava per abbassare la maniglia e uscire dalla sala quando - Louis - lo chiamò nuovamente la voce del presentatore - Fallo soffrire di nuovo e… - lo ammonì senza però terminare la frase. Un secondo dopo Louis correva per i corridoi degli studi alla ricerca del riccio dagli occhi di smeraldo.

ANGOLO AUTRICE
Eccomi qui con il secondo e penultimo capitolo di questa piccola fanfiction. Spero vi sia piaciuto e che vi abbia tenuto un po' di compagnia, se devo essere sincera mi ha fatto davvero male scrivere la scena della rottura ma si devono pur fare dei sacrifici. 
Lasciate una recensione se vi va e ci vediamo domani con l'ultimo capitolo.

   
 
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