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Autore: Laviestar    07/03/2020    2 recensioni
Adrien pensò che anche la Ladybug di tutti i giorni aveva il diritto di sentirsi stanca qualche volta, anche quella Ladybug qualche volta aveva bisogno di essere aiutata nonostante il suo non chiedere mai.
Sfilò le presine dalle mani di Marinette con una lentezza esasperante mentre continuava a guardarla negli occhi, facendo così perdere qualche battito al cuore della ragazza. Successivamente le mise sulle proprie e senza dire nulla iniziò a sfornare la prima teglia di croissants.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alya, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Adrien si chiuse alle spalle la portiera dell’auto, salutò con un cenno della mano il suo autista e cercò di caricarsi al meglio per riuscire ad affrontare la dura giornata scolastica che lo attendeva.

«Ohi bro» sentì alle sue spalle, riconoscendo la voce del suo migliore amico «Pronto per il compito di matematica?»

«Più o meno» rispose incerto. 

Perlomeno era consapevole di non aver dedicato neanche mezzo minuto allo studio.
Improvvisamente, il nome di Ladybug fece capolino nella sua mente e sorrise pensando al motivo per cui non aveva avuto modo di studiare la notte precedente.
Si erano trovati in piena notte ad affrontare un’akuma di cui si erano liberati facilmente, sconfitto il nemico si erano persino dati la buonanotte per salutarsi, ma alla fine, avevano chiuso il cerchio passando la notte seduti su un tetto a guardare le stelle e a parlare.

 


 

«Sogni d’oro Ladybug» le disse dolcemente 

«Chat Noir» lo bloccò prima che potesse definitivamente andarsene.

«Si?»

«Sai, sono riuscita ad accettare tutti questi cambiamenti, finalmente» confidò sincera di punto in bianco sedendosi sul cornicione della Tour Montparnasse.

Quegli ultimi mesi avevano stravolto la sua vita, ma con perseveranza era riuscita ad accettare quella metamorfosi.
Era riuscita ad accettare il fatto di essere la nuova guardiana dei Miraculous, così come aveva accettato che Adrien, un giorno, avrebbe potuto amare qualcuna che non fosse lei. 
Lei lo avrebbe amato, lo avrebbe fatto per sempre, ma senza vivere nello sconforto di quell’amore probabilmente non ricambiato.

Paragonò il suo cambiamento ad un viaggio.
Quel viaggio non l’aveva portata dove aveva sempre desiderato essere, ma in conclusione si era comunque ritrovata in mano uno dei regali più grandi che potesse ricevere: la vita stessa che le aveva permesso di evolversi, rinnovarsi e infine ritrovarsi.

«Hai trovato una persona speciale?» Domandò lui titubante, avendo quasi paura di sentire un si come risposta. «Che..che ti ha aiutata in questa cosa, intendo».

«Si» rispose di getto «Me stessa» aggiunse dopo.

«E comunque ero sicuro che ci saresti riuscita» sorrise sedendosi finalmente accanto a lei, lasciando andare le gambe a penzoloni nel vuoto «Sei Ladybug dopotutto, no?»

Si, era Ladybug;
non che essere la supereroina parigina la rendesse invulnerabile, ma era anche vero che contando su se stessa, come Ladybug e come Marinette, era riuscita a trovare quel nuovo equilibrio.

«Mi sono impegnata a voler sentire nuovamente il sole nel mio cuore» confessò sincera «e ad ora posso dirti che il sole splende».

«Ladybug…» 

«…e non ce l’avrei fatta senza di te».
L’unica persona che pur avendola vista in tutta la sua debolezza, non aveva mai dubitato di lei nemmeno per un istante.
A quelle parole lui ritrovò ad annaspare, per quante volte Chat Noir avesse potuto pensare di andare avanti e superare quella situazione di amore a senso unico contando solo sulle sue forze, quella ragazza avrebbe sempre avuto quello strano ascendente su di lui e per quanto avesse davvero voluto provare a guardare oltre, era sicuro che non ci sarebbe mai riuscito del tutto, e non serviva a nulla non chiamarla più My lady, il problema non stava nelle parole, ma nella testa e nel cuore.

«Grazie» riuscì a dirle poi sincero.

«A te Chaton» sospirò portando la testa contro la spalla di lui.

 

 

 

In quell’attimo era stato inutile discutere col suo io interiore del suo stupido proposito di non farsi coinvolgere -più del dovuto- dalla misteriosa coccinella, anche quella notte aveva miseramente fallito e chissà quante altre volte si sarebbe trovato incontro a quella prospettiva.

Più pensava di dover relegare in fondo al cuore determinati sentimenti più non riusciva a non pensarci, ad essere sincero gli era necessaria un’impressionante dose di concentrazione per non pensare più a lei.

«E fu così che Adrien Agreste prese la sua ennesima A» canzonò Nino alle sue spalle mentre entravano in classe.

Adrien si sedette al suo posto e voltò la testa, lo fece quasi involontariamente dal momento che quello era ormai il gesto secco che faceva ogni giorno per imbattersi nel bellissimo sorriso della sua compagna di classe, come una sorta di rito del buongiorno, ma che questa volta non trovò.
Con un pizzico di delusione, incrociò velocemente il suo sguardo con quello di Alya, che per nulla al mondo si sarebbe trattenuta dal fare un commento su quello sguardo carico di delusione, «Mi spiace che la mia presenza non ti allieti come quella di Marinette».
Il ragazzo arrossì vistosamente e scosse la testa nella speranza di riprendere un colorito normale, e prima che potesse dire qualcosa, «Alya!!» la rimproverò amichevolmente Nino.

«Marinette oggi non verrà a scuola» espose facendo finta di nulla, incrociando le braccia al petto e sfoderando un sorriso sornione in puro stile Stregatto di Alice Nel Paese Delle Meraviglie, consapevole che quell’affermazione avrebbe smosso qualcosa all’interno di quell’ingenuo di Adrien Agreste.

«Sta forse male?» Chiese preoccupato il ragazzo.

«Il signor Dupain è malato e Marinette rimarrà in pasticceria ad aiutare sua madre» spiegò nel modo più celere possibile, mentre Madame Bustier si apprestava ad iniziare la sua lezione.

«Pensi che potremmo aiutarla in qualche modo?» Domandò sottovoce senza nemmeno pensarci.

Avrebbe voluto davvero fare qualcosa per aiutare un’amica, soprattutto se quell’amica era Marinette. 

«Possiamo passare da lei dopo scuola se ti va» propose Alya.

Annuì senza esitazione.
Marinette era quel tipo di persona pronta a farsi in mille pezzi pur di aiutare un amico, quindi meritava di essere aiutata nel momento del bisogno, a dire il vero avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di aiutarla, nonostante i suoi numerosi impegni. 

Quel giorno, fortunatamente, non aveva in programma nessuno shooting e la lezione di mandarino era saltata a causa malattia del suo insegnante, quindi rimaneva in agenda solo la lezione di scherma delle 16.
Aveva tutto il tempo per dare il suo contribuito e poi andare a lezione.

«Ti unisci a noi Nino?» Chiese Alya .

«Mi piacerebbe» sospirò il ragazzo «Ma la babysitter ha dato buca» continuò sconsolato, facendo intendere alla fidanzata che avrebbe passato il pomeriggio a destreggiarsi dietro al fratellino Chris.

«Adesso basta con le chiacchiere e cominciamo la lezione» Li riprese definitivamente Madame Bustier.

 

 


 

Le lezioni al François Dupont trascorsero velocemente, il compito di matematica si rivelò essere pure più semplice del previsto e nel mentre Adrien era persino riuscito a fantasticare su come poter aiutare la sua amica durante quel pomeriggio. Avrebbe preparato dei macarons o qualsiasi altro dolce? L’idea non gli dispiaceva affatto.

«Pronto alla grande fuga dalla tua guardia del corpo?» Incalzò Alya mentre insieme a lei si incamminavano verso l’uscita del liceo.

Non era pronto ad essere sincero, ma Adrien aveva una sola certezza su quell’uomo: lo adorava.
Partendo da quel presupposto quindi, era sicuro che non gli avrebbe mai impedito di andare a casa di un’amica nel momento del bisogno.
Sotto quell’aspetto burbero e imponente, il gorilla nascondeva un cuore d’oro e questo l’erede di casa Agreste lo sapeva bene.
Gli mandò quindi un messaggio, avvisandolo che prima della lezione di scherma avrebbe fatto una piccola deviazione fuori programma per aiutare una sua amica, sottolineando il fatto che per lui era molto importante essere d’aiuto e che era certo della sua comprensione a riguardo;
precisò però che non avrebbe mancato l’appuntamento per la lezione di scherma.
Nessuno sarebbe stato vittima dell’ira di Gabriel Agreste, almeno non quel giorno.

«Pronto!» Esclamò Adrien mettendosi lo smartphone in tasca e seguendo Alya.

Marinette abitava vicino al liceo, motivo per cui non ci misero molto a raggiungere l’ingresso della pasticceria Dupain-Cheng.

«Fermo lì» ordinò Alya al modello poco prima di entrare «Mettiti in posa davanti alla vetrina, facciamo una foto ricordo»

«Foto ricordo?» Domandò confuso.

«Instagram» rispose facendogli una linguaccia.

Per nulla al mondo avrebbe perso l’occasione di far venire un infarto a Marinette ancora prima di entrare all’interno del negozio.
Come ordinato da Alya si mise al lato della grande vetrata, incrociò le braccia al petto e aspettò che la ragazza scattasse la foto perfetta da pubblicare sul social.

«Pubblicata?» Chiese conferma Adrien vedendo Alya smanettare con tutte le varie opzioni che Instagram offriva ai suoi utenti. 

«Pubblicata» replicò soddisfatta «E ora andiamo a sorprendere Marinette» aggiunse con un piccolo ghigno.

Insieme ad Alya entrò nel negozio e fu subito investito da un dolcissimo profumo di dolci appena sfornati.
Amava i dolci, soprattutto i macarons e i croissants, e se proprio doveva essere sincero, quelli della pasticceria Dupain-Cheng erano anche i più buoni di tutta Parigi.
Incrociarono lo sguardo con quello di Sabine, la madre di Marinette, sola al bancone, senza traccia di Marinette nei paraggi.

«C’è Marinette?» Domandò Alya «Io e Adrien siamo passati a fare un saluto e…» 

«E ad aiutare, se serve» aggiunse il ragazzo concludendo la frase di Alya, «Ci dispiace che il signor Dupain non stia bene oggi».

A quelle parole il volto di Sabine si illuminò per poi esclamare a gran voce: «Non potevate capitare qui in un momento più opportuno di questo!Siete arruolati»
Videro la donna aprire un cassetto alla forsennata ricerca di qualcosa e si guardarono non capendo. «Mettete questi» aggiunse poi Sabine porgendo due grembiuli agli amici della figlia «Devo consegnare una torta per un compleanno,  aiutereste Marinette in negozio fino al mio ritorno?» 

«Certo» rispose Adrien con un sorriso prendendo entrambi i grembiuli dalle mani della signora Dupain-Cheng e successivamente ne passò uno ad Alya e uno lo tenne per sé.

«Non ci metterò molto» li rassicurò «Ma sono così contenta di non lasciare Marinette da sola in negozio!Sta finendo di infornare alcuni croissants, sarà qui a breve» spiegò «Tesoro io vado!» Concluse poi rivolta verso Marinette nella speranza di essere sentita;
Sabine era già in ritardo e non poteva tardare ulteriormente, prese quindi la torta di compleanno che doveva consegnare e uscì dal negozio, mentre Alya e Adrien si apprestarono a servire qualche cliente appena entrato.


«Mi chiedo cosa stia facendo quella ragazza…» si chiese Alya «riesce a sparire improvvisamente persino a casa sua» constatò più rivolta a se stessa che ad Adrien.

Il suo sesto senso da coccinella doveva essersi in qualche modo attivato, perché proprio su quelle parole di Alya fece capolino Marinette intenta a lamentarsi di qualcosa riguardante il forno «…e non voleva entrare in tempera…drien!!» Esclamò nell’esatto momento in cui si rese conto di avere davanti Adrien Agreste, bello come il sole, a servire i clienti del negozio di famiglia.

Da quando Adrien lavorava nel SUO negozio? Cos’era successo in poco più di venti minuti di assenza?

«Ciao Marinette» la salutarono entrambi i suoi amici, ma quello che Marinette non potè fare a meno di notare fu il sorriso a 360 gradi che Alya le stava riservando alle spalle del ragazzo.

Cercando di non farsi notare da lui, la ragazza con i codini la fulminò con uno sguardo che valeva più di mille parole. Gli occhi di Marinette urlavano rivolti alla sua migliore amica: avresti dovuto avvisarmi!
Alya, consapevole di essere in una situazione di vantaggio, anche per il fatto che si trovava alle spalle del modello, tirò fuori il cellulare dalla tasca dei jeans e iniziò a sventolarlo con lo schermo rivolto verso Marinette, schermo che mostrava una foto inedita di Adrien davanti alla vetrina del suo negozio.

Instagram.
Maledetto instagram.

Era stata così presa dal lavoro che non aveva nemmeno avuto il tempo di guardare i vari aggiornamenti sull’applicazione.
Davanti ad un confuso Adrien prese il suo smartphone e premette com decisione il dito sull’icona dai colori del tramonto per vedere cosa aveva messo in scena Alya.
Andò immediatamente sul profilo della sua migliore amica, guardò la foto incriminata e sbarrò gli occhi. 

La panetteria Dupain-Cheng è piena di lavoro oggi e Marinette non è potuta uscire, così abbiamo deciso di sorprenderla e andare a trovarla!


Prestando attenzione notò di essere pure presente sulla foto, girata di spalle che salutava un cliente, e quello era accaduto un attimo prima che il forno decidesse di andare in autogestione.

Nonostante il panico del momento, si ritrovò a sorridere per il bellissimo gesto che avevano fatto i suoi amici.
«Sono felice che voi sa qua…c-che tu sia quo, che..» cercò di ringraziare in qualche modo, cercando di mantenere una dignità che aveva quasi pensato di abbandonarla «TU SIA QUI!» Concluse decisa mentre le sue guance assunsero una tinta più rosea.
Alya roteò gli occhi al cielo cercando di non mettere in difficoltà la sua amica più di quanto già lo fosse, e per uscire da quella situazione si avvicinò a Marinette dicendo: «Tua mamma è scappata per una consegna, ma ha lasciato il negozio in buone mani!» Continuò indicando se stessa e il bel modello.

«Abbiamo persino finito le baguette!» Espose soddisfatto Adrien.

«Il commesso numero uno, insomma» sorrise Alya «Bisognerebbe capire quale talento non possieda, giusto Marinette?» aggiunse ghignando.

«Io…vado a prendere altre baguette!» Urlò improvvisamente per evitare un collasso.
Per quanto avesse imparato a gestire la sua cotta per Adrien, c’erano ancora alcune cose che la mettevano in difficoltà.

«Vengo con te, Marinette» si propose gentilmente lui.

«Io rimango qui a servire i clienti» disse invece una soddisfatta Alya.

Marinette, seguita da un tranquillissimo Adrien, si diresse nel retro a prendere le altre baguette che erano da poco state sfornate.
Un profumo di pane appena sfornato misto a quello dei croissants caldi, invase i sensi di entrambi.

«Pagherei pur di vivere in mezzo al profumo dei croissants»

Marinette avrebbe voluto rispondergli che lei invece avrebbe pagato pur di vivere insieme a lui, ma decise di evitarsi l’ennesima figura del giorno, dal momento che per una volta era riuscita a controllarsi.
«In effetti è proprio un buon profumo» si limitò a constatare lei cercando di non parlare a sproposito.

Nella fretta di muoversi riuscì pure ad inciampare facendo finire un po’ della farina presente sul ripiano addosso ad Adrien.

«Scusami, sei pieno di farina»

«Non preoccuparti» rispose battendo le mani sul grembiule creando una sorta di nuvola bianca intorno a loro, «Faccio io» le disse poi prendendo in mano la situazione.
Per quanto Marinette apparentemente fosse sempre la stessa, Adrien non aveva potuto fare a meno di notare il velo di stanchezza che aleggiava sulla sua amica.
Adrien pensò che anche la Ladybug di tutti i giorni aveva il diritto di sentirsi stanca qualche volta, anche quella Ladybug qualche volta aveva bisogno di essere aiutata nonostante il suo non chiedere mai.
Sfilò le presine dalle mani di Marinette con una lentezza esasperante mentre continuava a guardarla negli occhi, facendo così perdere qualche battito al cuore della ragazza.
Successivamente le mise sulle proprie e senza dire nulla iniziò a sfornare la prima teglia di croissants.

«Puoi anche riposarti, se ne senti il bisogno» le disse centrando il punto su come si sentisse Marinette in quel periodo.

Il sole nel suo cuore splendeva più che mai, era vero, ma la stanchezza ogni tanto bussava alla porta, specialmente in giornate piene come quella.
Aveva passato l’intera notte fuori casa con Chat Noir e la mattina vedendo suo padre debilitato dall’influenza aveva deciso di saltare scuola e rimanere in negozio con sua mamma.

«Per quanto senta il bisogno di allentare, delle volte penso sia proprio impossibile» appurò pensando alla brutta influenza che aveva colpito suo padre Tom.

«Sfornerò io i tuoi croissants» ordinò «Ma potrai dire di averlo fatto tu» continuò strizzandole l’occhiolino.

«Grazie Adrien» gli disse sincera sentendosi compresa senza nemmeno il bisogno di dire chissà quali parole.
Nell’ultimo anno si era sentita così compresa soltanto da un’altra persona, Chat Noir.

«Bisogna impegnarsi per sentire il sole splendere nuovamente, ma poi, prima o poi, il sole torna a splendere» 

Marinette sussultò a quelle parole avendo una sorta di déjà-vu.
«Me lo ha detto un amico a cui l’ha detto un’amica» si affrettò ad aggiungere Adrien vedendo l’espressione confusa di Marinette davanti a lui. «E mi piace molto».

«L’amica del tuo amico?» Chiese confusa.

«No, intendevo la metafora» aggiunse portandosi una mano dietro alla nuca, gesto che faceva spesso quando si sentiva in soggezione.

«Potrei conoscerlo questo tuo amico» si sciolse allora Marinette sorridendo ad Adrien.

«Non credo» abbassò la testa lui cercando di nascondere un leggero imbarazzo.

«Marinetteeeeeee» si sentì urlare improvvisamente «Mi servono le baguette!!!» Continuò una disperata Alya che si trovava dietro al bancone senza più baguette da servire.

«Arriviamo!» Esclamarono i due ragazzi insieme.
Tornarono dietro al bancone con le baguette che Alya aveva tanto chiamato ad alta voce e con dei croissants appena sfornati.
Nel mentre anche Sabine aveva fatto ritorno in negozio e fu proprio in quel momento che Adrien diede un’occhiata all’orologio presente sulla colonna, segnava le 15.50, e si rese conto che doveva proprio andare se non voleva tardare alla lezione del maestro D’Argencourt.

«Devi andare?» Domandò Alya cercando di togliere Adrien dall’imbarazzo di dover comunicare che doveva andarsene.

«Già, ho lezione di scherma» rispose sconsolato, ma non poteva permettersi di saltare un allenamento senza poi dover affrontare l’ira di suo padre.

 «Non so ancora come ringraziarvi» disse Sabine rivolta verso i due ragazzi che si erano proposti di aiutare Marinette.

«Io starò qui ancora un po’» si offrì Alya e a quelle parole Marinette sorrise all’amica.

«Adrien, lascia che ti regali un po’ di questi croissants» disse Sabine mettendo dei croissants all’interno di un sacchetto di carta, a quel gesto il ragazzo provò a dire in tutti i modi che non c’era bisogno, che aveva aiutato con piacere e che si era pure divertito, ma la madre di Marinette non aveva voluto sentire ragioni «per sdebitarmi» insistette nuovamente. 

«Grazie signora Dupain-Cheng» ringraziò educatamente

«Chiamami Sabine» supplicò quasi la donna e lui le sorrise, «Ci vediamo domani» salutò poi rivolto verso le due amiche.

«Vado a vedere come sta Tom, chiamatemi se avete bisogno» disse poi la donna rivolta verso le due ragazze. «Il negozio è in buone mani» la rassicurò Alya vedendola sparire da dietro alla porta.

 

 

 

 

 

Salutò Alya ringraziandola per essere stata con lei fino alla chiusura e una volta tornata in camera si buttò a peso morto sul letto, stanca e assonnata, ma anche contenta per l'inaspettata giornata trascorsa.
Non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse fortunata, aveva davvero degli amici fantastici.

Alzando le braccia portò il cellulare difronte al suo viso e aprì instagram per l’ennesima volta, soffermandosi sulla foto che Alya aveva pubblicato nel primo pomeriggio.
La sua migliore amica e Adrien erano stati veramente incredibili e voleva che entrambi lo sapessero.

Grazie ad entrambi per tutto l’aiuto di oggi! @alya.ladyblogger @adrienagrestebrand , commentò sotto la foto di Adrien sul profilo dell’aspirante blogger.

Passarono solo pochi minuti e sentì il suo telefono avvisarla di una nuova notifica.
Adrien aveva risposto al suo commento.

@marinettedesigned Prego!Mi spiace essere andato via così presto! Spero che tuo padre possa sentirsi meglio il prima possibile, diglielo, e ringrazia ancora Sabine per i croissants!

Quel ragazzo possedeva una gentilezza d’animo senza pari, nel leggere quel messaggio il suo cuore perse un battito e dallo stupore finì per allentare la presa intorno al suo telefono che le si schiantò direttamente sul viso.

«Ahi!!»

«Non cambierai mai Marinette» commentò Tikki soffocando una risata.

 

***

 

 



Questa storia è uscita in un momento un po’ così, aspettavo marzo da molto tempo e la situazione di emergenza ha finito per far saltare parecchie cose a cui tenevo.
La foto di Adrien sul profilo IG di Alya mi ha dato l’ispirazione giusta e la voglia di fare qualcosa di creativo, e dato lo stop forzato dal lavoro mi sono detta: perché non pensare a quella giornata?
Ho cercato di mantenere i personaggi più IC possibile, ci tenevo molto, e credo di esserci riuscita in parte, a voi i commenti a riguardo.


Un abbraccio,
Lavie

   
 
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