Crossover
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Autore: Saeko_san    13/03/2020    0 recensioni
[Crossover multiverso]
Due amici d'infanzia, provenienti da una terra lontana, si ritrovano nella necessità di cominciare un lungo viaggio per salvare il padre di lui e il villaggio in cui vivono. Il loro viaggio li catapulterà ogni volta in diverse dimensioni, in cui conosceranno Harry Potter e Nihal della Terra del Vento, viaggeranno su Xorax la Sesta Luna, combatteranno a fianco di Eragon e Lily Quench, voleranno assieme a Peter Pan, solo per scoprire nuovi mondi mai nemmeno immaginati.
Lo scopo? Trovare la cura alla Grande Malattia, che Pedro e Taishiro dovranno sconfiggere prima che possa distruggere tutto ciò che hanno conosciuto sino al momento della loro partenza. Avete dunque mai immaginato di viaggiare saltando da una pagina all'altra dei vostri romanzi preferiti? Di volare oltre i confini del mondo e di sconfiggere finalmente le vostre paure di bambini?
Forse siete nel posto (o racconto) giusto: Pedro e Taishiro saranno i compagni di viaggio perfetti per voi e le vostre avventure.
| written between 2005 and 2008 |
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Libri
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 44:
La primavera di Tabauni
 
Pedro e Taishiro si ritrovarono nel posto che aveva dato inizio al loro viaggio: a piedi sull’Erba Infinita, nella Terra del Mezzo. Erano arrivati poco lontani dalla casa della strega Kim e il cielo era illuminato dal sole caldo e ed era terso come non mai, forse più di quando erano partiti. Decisero di andare a trovare la strega, anche perché non sapevano come tornare a Tabauni. Si arrampicarono sulla parete di roccia della cascata che si trovava sotto la casa della strega. Taishiro scivolò, mettendo un piede in fallo su una pietra bagnata. Pedro l’afferrò saldamente, prima che potesse cadere.
 
 -Grazie-.
 -E di cosa?-.
 
Si sorrisero, arrossendo leggermente imbarazzati. Arrivarono sotto al punto in cui doveva trovarsi la casa. C’erano alcuni gatti che miagolavano, con il muso rivolto verso l’alto.
 
 -E se invece dei sassi questa volta usassimo i gatti?- chiese Taishiro, sistemandosi meglio il mantello di velluto nero reperito a Cilortuv.
 -E come facciamo? Ci mettiamo a lanciare gatti?- disse Pedro, sorpreso e incredulo.
 
Taishiro gli spiegò ciò che aveva in mente e Pedro si trovò d’accordo: era proprio una buona idea. Allora Taishiro, riportando alla memoria il poco che aveva imparato ad Hogwarts, pronunciò un incantesimo di levitazione, stendendo il dito indice della mano destra a mo’ di bacchetta.
 
 -Wingardium Leviosa- disse con voce decisa, roteando il polso in senso orario e puntando il dito contro un gatto nero e bianco. Pedro invece cercò di toccare la coscienza del gatto con la mente, come aveva imparato assieme ad Eragon e Arya nelle Pianure Ardenti. Prima lo calmò e poi gli ordinò di grattare la porta invisibile e chiamare più che poteva la padrona. Una volta che il gatto arrivò ad una certa altezza, iniziò a grattare una porta invisibile, che comunque, al tocco delle unghie feline, produceva lo stesso rumore di una normalissima porta di legno. Dopo poco comparve ai ragazzi la casetta con tanto di comignolo. La porta si aprì e il gatto entrò dentro. Una vecchia era sulla soglia e fissava i due nuovi venuti con stupore e commozione. Gettò una scaletta di corde e disse semplicemente:
 
 -Salite-.
 
I ragazzi si guardarono alzando le spalle e salirono. Una volta dentro la casa, Kim ebbe una specie di sussulto. Sembrava che trattenesse le lacrime.
 
 -Sono contenta che siate tornati- disse infine –Temevo che non vi avrei più rivisti-.
 -Ora siamo tornati- disse Pedro, rivolgendole un sorriso amichevole.
 -E con il frutto della salvezza. Anzi, con più d’uno- completò Taishiro indicando la sacca rigonfia che Pedro portava sulle spalle.
 -In quella sacca avete davvero il “frutto della salvezza”?- chiese Kim, allargandosi in un sorriso di gioia.
 -Sì. Perché ce lo chiedi?-.
 -Perché tutte le streghe che si rispettino conoscono la leggenda del frutto della salvezza e di Malina, anche se nessuno è riuscito mai ad arrivare al luogo ove risiedesse la strega sempregiovane; nessuno è mai riuscito a comprendere se Malina fosse una leggenda o meno o quale tipo di frutto fosse il frutto della salvezza-.
 -Allora noi lo abbiamo scoperto- disse Taishiro, annuendo.
 
Pensò al fatto che Malina non fosse proprio giovanissima, visti le sporadiche ciocche capelli grigi che si mescolavano a quelli neri e le rughe che cominciavano a formarsi sul suo volto. Forse, stava cominciando a lasciarsi invecchiare di sua spontanea volontà.
 
 -Ora sedetevi e raccontatemi tutta la vostra avventura, mentre preparo il tè- disse Kim.
 
Tre bollitori di tè e due ciotole di biscotti alla cannella dopo, i ragazzi finirono di raccontare e pensavano che per un po’ non avrebbero più bevuto tè o mangiato biscotti.
 
 -Ora penso che abbiate l’urgenza di tornare a casa- affermò Kim, portandosi dietro l’orecchio una ciocca di capelli rossastra.
 -Sì- risposero all’unisono i due ragazzi.
 -Molto bene, allora. Prendetevi per mano e chiudete gli occhi. Pensate ad Acum e Whailida, i vostri due cavalli. Tra un poco vi ritroverete a cavalcare verso l’entrata di Tabauni-.
 
I ragazzi fecero come detto loro e non avvertirono nulla: né una sensazione di risucchio all’ombelico, né uno spostamento d’aria. Sembrava che Kim li stesse fissando e si stesse prendendo gioco di loro.
 
 -Ora potete aprire gli occhi- affermò poi la voce di Kim.
 
I ragazzi spalancarono le palpebre. Erano sui loro cavalli (non si erano nemmeno accorti di essere stati trasportati sulle loro groppe) e stavano avvicinandosi a Tabauni. La strega Kim era con loro, su un cavallo color miele. Era passato un anno e mezzo circa dalla loro partenza e in quel momento a Tabauni si stava avvicinando la primavera. Il freddo inverno volava via da quelle terre, lasciando dietro di sé il profumo dei fiori e la freschezza dell’aria mite. Pedro adorava la primavera di Tabauni.
 
 -Come mai sei qui con noi?- chiese Taishiro a Kim, osservando la strega e i bagagli posati sulla groppa del cavallo assieme a lei.
 
Improvvisamente non sembrava più vecchia come l’avevano incontrata. Le rughe erano sparite dal volto, i capelli erano tornati di un bel rosso vivo. Gli occhi chiari brillavano di una nuova luce; i ragazzi strabuzzarono gli occhi, esterrefatti. La strega doveva avere la stessa età di Ryuso ed evidentemente il fatto che fosse stata una vecchia fino a poco prima doveva essere un camuffamento ad ulteriore protezione dal nemico.
 
 -La Grande Malattia è distrutta. Ora non ho più motivo di nascondere né il mio aspetto, né la mia locazione. Ho trasferito per magia le mie cose più pesanti a casa di Ryuso. Questa volta non mi impedirà di vivere con lui!-.
 
Una donna che si riprendeva la sua vita e il suo amore, ecco cos’era.
Entrarono nel villaggio. Una figura scura corse loro incontro: era Ryuso. Sembrava malato e smunto, la barba era sfatta, ma lui felice. Li raggiunse, si fermò e li guardò con le lacrime che gli scivolavano sulle guance.
 
 -Ce l’avete fatta-.
 
Si vedeva lontano un miglio l’incredulità mista a felicità, sul volto di quell’uomo, di quello stregone invecchiato di secoli in poco più di un anno.
 
 -Sì, ma adesso non c’è tempo- disse Taishiro e Pedro gli spiegò velocemente la faccenda del frutto.
 
Ryuso prese la sacca con le melagrane e corse a riferire a Matishia, il dottore.
In poco meno di quattro giorni tutti gli abitanti del villaggio furono guariti e ristabiliti completamente; in due settimane riuscirono a far reperire le melagrane al resto della Terra di Tsagumi, in quattro la cura arrivò nel Principato di Tukumi e nelle Terre di Kotobuni.
Era quasi la fine delle idi di primavera e decisero di festeggiare l’impresa dei due ragazzi. Più in là con gli anni, il giorno delle idi a Tabauni divenne il giorno della Festa della Guarigione, in memoria di ciò che fecero Pedro e Taishiro, festeggiati in tutta la Terra di Tsagumi. Le effigi dei loro pugnali, l’aquila e il drago, divennero il simbolo di Tabauni e la loro avventura, quella di Pedro e Taishiro, divenne leggenda.
 
Ma ciò accadde solo qualche secolo dopo la loro morte.
 
Il padre di Pedro, finalmente in grado di rimanere cosciente, di parlare lucidamente e di stare saldamente sulle sue gambe, la sera della festa, che fu più gloriosa del Giorno della Civetta, dichiarò che si sarebbe ubriacato a dovere per la prima volta in vita sua, pur di festeggiare il figlio.
 
 -No, padre, ti prego. Sei appena guarito e vuoi subito farti del male- disse Pedro, con un sguardo assai preoccupato; tutti scoppiarono a ridere e la festa si animò ancor di più.
 
Festeggiarono fino a notte fonda. Ad un certo punto Taishiro prese Pedro per un braccio e lo trascinò con sé in un punto riparato da orecchie indiscrete.
 
 -Dimmi tutto, dolcezza- disse Pedro, mezzo brillo, ma altrettanto lucido.
 -Ti rendi conto che noi due non abbiamo festeggiato il nostro compleanno per un anno?-.
 -È vero-.
 -Domani è il giorno del tuo compleanno!-.
 -Hai ragione, giusto-.
 
Rideva in maniera poco controllata, mentre parlavano.
 
 -Se ne ricorderanno?-. Taishiro invece era così cosciente di quello che diceva che aveva la sensazione che il ragazzo non la stesse ascoltando.
 -Penso di sì. E di te si ricorderanno? Si ricorderanno che il primo giorno dell’estate fai venti anni?-.
 -Sì, credo di sì. Ti rendi conto che non abbiamo festeggiato i tuoi diciotto anni?-.
 -Sì, ma non importa-.
 -Come non importa?! Quando li ho festeggiati io mi dicesti che anche tu volevi una bella festa per il passaggio all’età adulta!-.
 -Già. Ma ora non è poi così importante, almeno non adesso. Ora ho il più bel regalo del villaggio!-.
 -E cioè?-.
 -Te-.
 
Le scoccò un bel bacio a stampo sulle labbra, ridendo.
Taishiro sorrise. Si baciarono ancora, imparando cosa significasse appartenersi l’uno all’altro tramite il gesto di un semplice bacio.
 
















Note di Saeko:
in questa prima settimana di quarantena in tutta Italia, io pubblico il penultimo capitolo di questa storia, in cui tutti sono ormai felici e guariti dal morbo.
Spero davvero possa accadere anche per noi, il prima possibile.

Saeko's out!
  
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