Sinners.

La pelle era lattea, capelli di ossidiana accarezzavano le esili spalle e timidi si attorcigliavano alle dita del giovane uomo, campione imbattuto, simbolo di forza, recidivo nel peccato che condannò agl’inferi la regina Didone.

Vigeva il silenzio sovrano –non un suono era permesso in quel gioco di ombre e luci, di baci e sguardi che s’intrecciavano fluidi, arroganti, bramosi ma al contempo gentili. Le mani dell’uomo sfiorarono affabili fianchi d’avorio, fragili come il più pregiato e sottile cristallo –temeva si potessero infrangere ferendogli le dita, lasciando serpeggiare caldi rivoli vermigli sulla sua pelle baciata dal sole, temeva quei suoi occhi di quarzo, tremava al solo pensiero che potessero non guardarlo più con quell’intimità riservata solo a lui, solo al re.

Vigeva il silenzio del primo pomeriggio –il sole pallido filtrava timido tra le foglie, illuminava con una pioggia di lapislazzuli dorati sporadiche zone della loro pelle, torsi nudi che si avvicinavano e si beavano di quel concerto silente di battiti e di labbra che umide si cercavano, incapaci di esprimere affetto a parole. Lo strinse a sé, Leon, occhi d’ambra vagarono su quel corpo, soffermandosi sull’argenteo metallo che ne adornava piccoli lembi di pelle mentre un braccio dell’altro gli cinse il collo, teneramente.
Vigeva il silenzio in quella stanza, e nel pungente freddo di Marzo, due ragazzi imparavano ad amarsi.





 

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NdA.
-Nessun AU, solo un campione che quasi è incapace di esprimersi dopo tutti gli anni passati solo a difendere il titolo, che si ritrova per un attimo umano negli occhi di qualcuno che non ha interesse ad elogiarlo o a batterlo, che lo guarda per com’è.
-Il peccato che condusse all’inferno Didone fu quello della lussuria, canto V dell’inferno, Dante. Sinners, peccatori.
-Marzo come terzo mese dell’anno, la simbologia del numero tre è quella della perfezione. Nonostante come coppia siano disfunzionali sono “perfetti” nel loro modo di amarsi.
-Ade