ORPHAN

 

It's not what the world holds for you,
it is what you bring to it

L’orfanotrofio era terribilmente buio e gelido. L’odore di muffa e aria viziata che c’era lì dentro gli fece quasi salire le lacrime agli occhi. Le pareti erano sudice, con la carta da parati scrostata e le finestre impolverate.
Cole si strinse nelle spalle mentre un brivido gli percorreva la schiena.
Dunque, era lì che Anna aveva passato la sua infanzia, lì che aveva creato la leggenda della principessa Cordelia, lì che aveva imparato ad amare la natura e a trovare un pizzico di romanticismo in ogni cosa.
Quando aveva deciso di accompagnarla sapeva che gli orfanotrofi non erano posti allegri e che quello non sarebbe stato un viaggio avventuroso e divertente, eppure non si sarebbe mai aspettato neanche uno spettacolo tanto tetro e deprimente.
Mentre aspettavano l’arrivo della direttrice, Cole prese per un istante la mano di Anna fra le sue e la strinse. Ora capiva perché era stata così agitata durante il viaggio in traghetto; e lui che ingenuamente aveva pensato dipendesse solo dal fatto che forse avrebbe finalmente scoperto qualcosa sui suoi genitori! Ora però gli era evidente che decidere di tornare lì per Anna non doveva essere stato facile.
Quando uno credeva che quella buffa ragazza dai capelli rossi non potesse essere più stupenda di quanto già non fosse, ecco che ci si doveva ricredere.
Cole per un attimo fu certo che il nodo alla gola che sentiva non dipendesse più dall’aria viziata, o almeno non solo. Il fatto che Anna fosse riuscita a diventare la splendida e forte ragazza che era nonostante le condizioni in cui era cresciuta, il fatto che fosse riuscita a non arrendersi, a non farsi sottomettere, era semplicemente incredibile ai suoi occhi.
Guardando il luogo in cui era cresciuta e vedendolo così spoglio e arcigno e freddo, così in contrasto con la ragazza spensierata e pasticciona che aveva imparato a conoscere e ad amare, Cole si rese conto di quanto Anna era speciale. Aver imparato a riconoscere le meraviglie della vita in un luogo tanto avverso alla bellezza non doveva essere stato facile.
Dopotutto Anna aveva ragione: non è quello che il mondo può fare per te, ma ciò che tu puoi dare a lui; e lei aveva dato davvero tanto.   





NdA: Non ricordo con esattezza la traduzione della frase in italiano, quindi se qualcuno volesse dirmela ne sarei molto super felice.