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Autore: fujitoid    21/03/2020    0 recensioni
Quanto tempo era passato, quanti anni da quando la guerra contro Galaxia e le sue adepte era finita?! Ormai sembravano passati secoli più che anni, le guerriere eroine che salvarono per l’ennesima volta il Pianeta Terra e l’intera Galassia da un nemico temibile come Chaos, la madre di tutti i nemici affrontati fino a quel momento, erano tornate alla vita normale di sempre.
Le Guardian Senshi, erano cresciute, tutte superarono l’esame di maturità, molte di loro avevano le idee chiare sul loro futuro. I giorni ed i mesi continuavano ad andare avanti, Usagi si sentiva strana. Le giornate spensierate, le risate, le uscite la sera e tutto il divertimento che ogni essere umano cercava forse starà arrivando al capolinea. Un fatto, del tutto naturale, coinvolgerebbe tutto il Pianeta, gl’abitanti ignari di tutto ciò continuavano con la loro vita abituale giornaliera.
Cosa mai starà per succedere?
Coraggio, altruismo, unione e caparbietà potrebbero essere utili per poter fronteggiare il nuovo pericolo, questa volta naturale, che imperversava in città.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Coppie: Endymion/Serenity, Haruka/Michiru, Mamoru/Usagi
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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1° Capitolo Una nuova vita
Era un giorno d’estate con il sole splendente nel cielo, 5 ragazze da qualche anno diplomate presero la decisione di riunirsi nel cortile della loro ex scuola superiore per parlare per l’ennesima volta dei loro progetti rinviati ogni anno. Alcuni studenti entravano ed uscivano dalla scuola, con indosso la divisa scolastica ed in mano la cartella; parlavano tra di loro ed altri seduti a terra per mangiare ed i restanti erano da soli appoggiati nel tronco di qualche albero a leggere libri scolastici. Si vedevano entrare anche professori e professoresse vestiti con eleganza, gli uomini con completi di giacca e cravatta e le donne con tailleur di vari colori accessi. Le 5 ragazze si trovavano vicino ad una panchina dentro il cortile della scuola; Ami, Makoto e Minako erano sedute nella panchina Usagi e Rei sull’erba di fronte a loro. Usagi aveva una felpa a lupetto rosa estiva con maniche a tre quarti, minigonna a pieghe blu, calzini rosa e ballerine blu. Guardava le sue amiche sorridente - Ragazze! sembra ieri quando abbiamo iniziato le superiori ed eravamo delle ragazzine. EVVIVA!!! Come sono felice finalmente potrò sposarmi con il mio Mamoru e vivere con lui per sempre. – Diceva molto gioiosa ed euforica. Ami teneva un gilet blu, camicia bianca, foulard rosso, longuette blu, calzini bianchi e scarpe rosse con poco tacco; la guardava con occhi attenti riprendendo l’amica - Usagi, Non è finita del tutto bisogna continuare a studiare per l’università te ne sei dimenticata? Sei sempre la solita! – La rimproverò con tono serio. Rei indossava un top a righe, pantaloni a sigaretta e vita alta blu scuro e scarpe von tacco a spillo rosse, alzatasi dal manto erboso, s’avvicinò ad Usagi - Ricordati poi che sei una adulta e ti devi prendere molte responsabilità. - Le sussurrò a bassa voce vicino al suo orecchio. Usagi si fece prendere dall’agitazione - Ahhh! Basta con lo studio ci siamo diplomate quindi questo significa che non si deve più studiare. - Si tappò le orecchie per non sentire. Rei ritornò seduta - Brava Ami diglielo a questa frignona. - Con sarcasmo si rivolse ad Usagi usando un tono ironico. Makoto era vestita con pantaloni jeans a campana, canottiera rosa con lacci intrecciati e sandali. Abbassò la testa - Usagi è sempre la stessa non cambia mai, passa il tempo, ma rimane la solita pigrona. - Parlava come se fosse sconsolata. Usagi era arrabbiata nei confronti di Rei - Ma che dici, io sono cresciuta e te lo dimostrerò, hai capito?! - Diceva con muso offeso.  Rei rise - Si come no, voglio proprio vedere! - Disse sarcastica. Makoto portava un vestito longuette arancione a maniche lunghe con foulard rosso e cintura rossa calzini bianche e scarpe con poco tacco nere; sembrava prenderla in giro dal modo con cui parlava - Per questo che mi piace e le voglio bene, in qualunque modo fosse Usagi anche senza i suoi capricci! – Disse seduta accanto a Minako usando il tono scherzoso. Ami strinse la borsetta tra le mani aggiungendo - Minako ha ragione, ci annoieremo tutte. - Fece un breve sorriso. Usagi abbassò la testa - Siete sempre le stesse. Posso anche non essere cambiata ma voi siete rimaste quelle ch’eravate. - Si coprì il viso con le mani. In quel momento s’avvicinarono alle ragazze Naru e Umino stavano uscendo dalla scuola, erano andati a salutare i loro ex professori. Umino era vestito con una maglietta arancione a maniche lunghe, jeans blu e scarpe arancioni, s’avvicinò ad Usagi - Buongiorno a tutti! Anche voi qui? - Le strinse la mano. Naru indossava una maglietta gialla a maniche lunghe, minigonna verde scuro con cintura a legatura a fiocco nel retro e scarpe verde scuro; abbracciò da dietro Usagi tenendola stretta - Noi siamo venuti per salutare i nostri ex professori, purtroppo alcuni di loro non c’erano. – Teneva a tracolla una borsa marrone. Si sollevò da terra abbracciando Naru - Ciao amici miei! Ciao Umino. - Ricambiò la stretta di mano per poi ritornare sulla sua posizione. Rei, Ami e Minako rimasero ognuno ai loro posti. Makoto lasciò la panchina con uno scatto veloce - Ciao Naru! Umberto ti trovo bene lo sai? - Salutò sollevando leggermente la mano. Minako rimase seduta, esclamando - Che bello vedervi! - Agitò entrambe le mani. Rei rimase composta senza batter ciglio - Ehilà! Non pensavo di vedervi qui! - Sottolineò, tenendo le mani unite appoggiate nelle ginocchia. Ami si tolse gl’occhiali - Anch’io sono venuta a trovare i nostri professori ma qualche giorno fa. - Mentre parlava tirò fuori dalla borsetta un libro universitario. Umino guardava le ragazze con ammirazione. - Devo dire che vi trovo bene! - Sollevò gl’occhiali per osservarle meglio. Naru era tutta contenta e felice di vedere le sue amiche - Umino ed io andremo a vivere fuori città forse all’estero, abbiamo grandi progetti. - Parlava tutto il tempo vicino ad Usagi. Makoto rimase sentendo quelle parole, incredula disse - Voi partite? Anche altri compagni di Usagi hanno fatto la stessa cosa. - Le sue parole trasmettevano nostalgia e tristezza. Naru abbracciò Usagi avvicinandosi all’orecchio nascosto dalla mano - Mi mancherai moltissimo cara amica della luna. - Sussurrò dolcemente coprendosi con una mano. Ursula sgranò gl’occhi girandosi di colpo le strappa un sorriso - Vi auguro il meglio a tutti e due. - La guardò con grande affetto. Umino prese a braccetto Nadia - Vogliono il meglio per noi però ancora non sappiamo, dove ma abbiamo grandi progetti - Lo disse continuando ad abbracciare la sua ragazza. Umino mentre parlava si staccò da Naru, iniziò a muoversi andando avanti ed indietro - Grazie Usagi sempre gentile sei. – Guardò Usagi con ammirazione. Usagi domandò - Tua madre e tua sorella che dicono della scelta? - Voltandosi verso la sua amica. Naru usò un tono felice i due occhi cominciarono a diventare luminosi - Sono contente, ne abbiamo parlato allungo ed alla fine mia madre ha accettato. Mia sorella è partita per l’estero da un bel po’ di tempo. - Il suo viso all’improvviso si fece triste. Usagi cambiò espressione - Naru, allora è vero quello che si dice in giro! - Fece la faccia triste quasi piangente. Umino era felice ma allo stesso tempo un po’ triste - Esatto! andremo in un’altra città e chissà cosa ci riserverà il futuro. - Sapeva che dovrà salutare la sua amica Usagi compagna di scuola da moltissimi anni. Naru teneva un tono ti voce malinconico - Eh sì! Le nostre strade si separeranno, mi dispiace! - Quasi si metteva a piangere ma si bloccò subito. Umino s’espresse con un tono allegro e speranzoso - Non fare quella faccia, ci sentiremo molto spesso non mancherà occasione di vederci.  - Abbracciò Naru con la mano destra. Rei mentre parlava s’alzò da terra - Sono d’accordo con Umino le occasioni ci saranno sempre. - Con il suo fare simpatico diede una pacca ad Usagi. Naru guardò l’orologio - Noi andiamo! Ciao a tutte ci si vede in questi giorni o in caso per telefono, siamo un po’ impegnati con i preparativi della partenza. Salutò Usagi con due baci nella guancia. Umino salutò tutte alzando la mano destra - Ciao ragazze! - Con l’altra prese Naru. Usagi ricambiò i baci di saluto - Ciao Naru, ciao Umino certo che ci vedremo ci potete contare. Mi raccomando di avvisarci quando partite. -  Tutta contenta ed emozionata. Makoto s’avvicinò - Ci vediamo in questi giorni ed in bocca al lupo per tutto. Appoggiò la mano sulla spalla di Naru. Rei le strinse la mano - Naru e Umino ciao!! Alla prossima. - Abbracciò Naru. Minako fece la faccia un po’ triste ma era fiera della loro scelta - Sono sicura che avrete un ottimo futuro. Sono contenta di avervi visto. - Il tono di voce era un misto tra allegria e malinconia. Ami si diresse da Umino riponendo il libro al fianco - Vivere in un’altra città estranea non è facile ma voi c’è la farete siete determinati. - Lo salutò stringendogli la mano. Naru e Umino se ne sono andarono e le ragazze ripresero i loro discorsi ma cominciarono a camminare lasciandola panchina, si diressero verso il cancello d’uscita del cortile della scuola. Usagi si stava allontanando - Ragazze sarò puntualissima, diventerò più responsabile, a stasera quindi. Ciao io vado a casa se faccio troppo tardi mia madre mi rimprovera. - Tono un po’ alto per farsi sentire. Ami, Rei, Makoto e Minako la salutarono in coro sorridenti - CIAO USAGI, A STASERA ALLORA MI RACCOMANDO!!! - Gridano in lontananza. Usagi, s’allontanò verso casa, le altre ragazze s’intrattenevano in un loro piccolo dialogo sul futuro passeggiando lungo il muro della scuola. Ognuno aveva prospettive diverse sul proprio avvenire, come per esempio Ami che vorrebbe diventare una dottoressa come sua madre, Rei vorrebbe diventare sacerdotessa e prendersi cura del tempio del nonno non che diventare una moglie amorevole, Makoto vorrebbe essere o una fioraia o una pasticcera, ed infine Minako che vorrebbe diventare una “Idol” di successo. Le ragazze sono appoggiate al muro vicino al cancello della scuola. Makoto, salutò pure, aveva un obiettivo reale, i videogiochi cioè attaccare discorso con Motoki. - Non vado subito a casa devo passare da Motoki, voglio farmi una partita ai videogiochi. - S’incamminò pensando cosa dirgli. Makoto raggiunse Motoki Furuhata al Game Crown Cafè. Nella sala giochi erano presenti altri ragazzi e ragazze intenti a giocare con i videogiochi presenti; la maggior parte erano studenti della vecchia scuola di Usagi. Makoto era girata si stava avvicinano al videogioco di Sailor V - Ciao Furu, sono venuta trovarti! Mi trovavo da queste parti ed ho pensato di entrare. - Sbatté contro un ragazzo che stava sopraggiungendo colpendolo alla pancia. Il ragazzo indossava la camicia viola, pantalone grigio sulla vita una felpa con cappuccio di colore blu e scarpe da ginnastica blu; chinatosi in avanti per il dolore disse scontrosamente - Ehi! Stai attenta a dove vai! - Si toccò la pancia, dove prese il colpo. Makoto portò la mano dietro i capelli e la lingua leggermente fuori -  Scusami, ma non t’ho visto - Sorriso imbarazzante. Motoki seduto allo sgabello da lavoro la salutò senza muoversi - Ciao Mako, sono contento che sei venuta fra poco sono da te - Aveva la penna in mano ed un foglio di carta appoggiato nella scrivania. Makoto giocava al videogioco di Sailor V, disse con finto dispiacere - Furu, puoi venire ad aiutarmi che non riesco a vincere? – Era seduta davanti al videogioco, in realtà sapeva giocare era solo una scusa per avvicinarlo. Motoki era molto impegnato con il lavoro non le dava molta retta - Ora arrivo! Un attimo che sono impegnato, devo fare un inventario. - Stava scrivendo, con la testa piegata. Makoto era concentrata nel gioco - Ok! T’aspetto non riesco ad andare avanti i nemici mi sconfiggono sempre. Non è giusto però! È diventato difficile questo gioco. - Fece finta di innervosirsi. Motoki finito di scrivere s’avvicinò a Makoto - Eccomi scusa il ritardo mi sono arrivati nuovi giochi e non so dove sistemarli. - Appoggiò la mano sulla sua spalla. Makoto lo vide vicino a lui - Ho notato che eri indaffarato per questo non mi sono avvicinata” - Il tono era di vero imbarazzo e confuso. Motoki osservava con interesse il suo gioco - Da quel che ricordo sai giocare, come mai non ci riesci, forse ti sei dimenticata perché non vieni da molto?! -La guardò stranito. Makoto diventò rossa appena sentì la mano di lui sopra la sua, accavallò le gambe - Probabilmente sì! Dai Aiutami, siediti vicino e fammi vedere come si fa alcune mosse non le ricordo più. - Si spostò con lo sgabello per dargli spazio. Motoki non potendo darle retta azzardò un’idea - Che ne dici di passare nel pomeriggio quando sono più libero? Sono in un momento con parecchio lavoro. Così ti aiuto meglio. - Domandò cercando di tagliare il discorso. Makoto non sapeva come rispondere era stata presa alla sprovvista - Si! Hai ragione, dev’essere questo probabilmente. Ehm….! Comunque adesso io vado dai che s’è fatto tardi. Non posso fare troppo tardi che devo cucinare. Ciao!!! - Si bloccò nel discorso, lasciando lo sgabello che cadde, scappò fuori per dirigersi verso casa. Motoki era perplesso del suo comportamento strano - Va bene allora ciao, è stato bello rivederti. - Nella sua mente si diceva “Che strana, se n’è andata di corsa!” – Ricominciò, così, il suo lavoro interrotto. Nell’universo e sulla Terra regnava ormai la pace. La Terra aveva pagato il prezzo più alto, nelle innumerevoli battaglie ormai dimenticate, il tempo passava la pace regnava sovrana sull’intera città, gl’abitanti vivevano serenamente le loro giornate senza alcun problema o pericolo. Le foglie degl’alberi si muovevano spinti dal vento come se fossero cullate si sentivano i cinguettii degl’uccelli i passanti delle strade. La gente che passeggiava era sorridente non pensava a niente erano al loro divertimento.
Fine 1°capitolo
   
 
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