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Autore: Jack83    03/04/2020    1 recensioni
Rei Ayanami durante il third impact aveva deciso che Shinji, Asuka, Misato e Kaji avessero diritto ad una seconda opportunità.
Nel mondo però in cui li ha inviati dovranno però stare attenti a chi vuole minare la pace.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Misato Katsuragi, Ryoji Kaji, Shinji Ikari
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era da un bel po’ che mi frullava in mente una fic del genere.
Una crossover tra Gundam Wing e Evangelion.
Il tutto si svolge dopo la fine di the end of evangelion dove, però; Asuka, Shinji, Misato e Kaji sono trasportati da Rei (dopo il third impact) nell’universo dei Gundam per rifarsi una vita.

SPERANZA

Una bella macchina coupé stava viaggiando lungo una strada costiera dell’Italia meridionale.
All’interno c’erano due ragazzi, una ragazza e un ragazzo, sui vent’anni.
Il ragazzo aveva i capelli castani un po’ lunghi che vedevano poco il pettine, occhiali da sole a specchio a coprire due profondi occhi di un blu di Prussia intenso e un corpo atletico.
La ragazza al suo fianco aveva dei capelli biondo miele ben curati, anch’ella con gli occhi azzurri ma meno marcati rispetto al ragazzo e con corpo ben proprzionato.
Al dito anulare di entrambi c’era una fede, testimone delle loro nozze.
-È incredibile- fece la ragazza facendo un piccolo sorriso nei confronti del marito.
-Cosa? – Chiese lui sorridendo a sua volta
-Che ti sia venuta l’idea di questa vacanza, di solito non sei il tipo che fa di queste pazzie-
Risposa lei
Il marito alzò le spalle ma continuò a sorridere -Avevamo bisogno di una vacanza e poi dovevamo festeggiare diverse cose: l’accordo con quella colonia spaziale sulla fornitura di metalli rari per Marte, il mio avanzamento di grado ma soprattutto dovevamo fare una luna di miele-
Affermò tenendo dritto lo sguardo sulla strada mentre lei ridacchiava.
-Per questo signor Heero Yui Peacecraft ha fatto in modo di posticipare alcuni miei incontri e appuntamenti? –
-Sì, signora Relena Yui Peacecraft. Ho fatto in modo di poter avere questa settimana libera così da poterci dedicare solo a noi… Era la mia missione-
Relena ridacchio scuotendo la testa -Oh Heero-
Detto ciò il pilota svoltò per entrare in un parcheggio.
I due, una volta che la macchina si fermò scesero e presero dal portabagagli una borsa frigo ed un grosso borsone
Quindi si diressero vero la spiaggia dove Heero iniziò a distendere due teloni e piantò l’ombrellone che aveva riposto all’interno del borsone assieme ai teli e degli asciugamani.
Relena invece decise, dopo essersi messa comoda nel suo costume da bagno intero blu, di fare una corsa fino a degli scogli.
Quando ormai era a pochi metri da essi richiamò a gran voce il marito che subito, temendo per la sua incolumità, tirò fuori una pistola e corse verso di lei.
La trovò china su due ragazzi di non più di quattordici anni mentre sentiva se fossero vivi.
-Chiama aiuto Heero, sono vivi ma sono svenuti-
Lui annui solamente, prese il cellulare e compose una chiamata veloce
A rispondere fu una voce maschile piena di vita -Ehi Heero, che diavolo ti succede problemi in vacanza? –
-Duo- rispose duro lui -Manda subito due ambulanze e una squadra dove mi trovo. Ci sono due ragazzi svenuti ma c’è qualcosa che non mi torna-
Il suo interlocutore divenne subito serio -Subito Heero, Relena? Sta bene? –
-Sì, Relena sta bene… Quanto tempo per la squadra? –
L’altro digito qualcosa al computer per poi rispondere -Dieci minuti, al massimo un quarto d’ora arriveranno alla vostra posizione-
-Ok- chiuse la comunicazione
I due a quel punto si guardarono preoccupati, com’era possibile che due ragazzini asiatici si fossero arenati su una spiaggia italiana?
Com’era possibile che uno di essi, la ragazza, indossasse una strana tuta aderente rossa e fosse per di più ferita in più punti?
-Heero? Cosa facciamo? – Chiese Relena preoccupata
Il marito si guardò intorno -Sembra che non sia una trappola e che nessuno stia al momento cercando i due… Vado a prendere l’ombrellone per fargli ombra.
Relena rimani qua in caso si svegliassero-
Lei annuì e aspetto che Heero tornasse con l’ombrellone.
-Secondo te come hanno fatto ad arrivare qua? - chiese Relena appena il marito tornò con l’ombrellone -Non sono bagnati, né umidi e non vedo orme oltre alle nostre o segni di trascinamento. –
Osservo ancora lei
Il marito annuì solamente guardando con serietà i due -Non lo so Lena ma una quando si riprenderanno glielo chiederemo-
Poco dopo sentirono il suono delle ambulanze, così che i paramedici presero in consegna i due ragazzi e nel mentre, la squadra di preventer inviata assieme alle ambulanze, inizio ad esplorare e setacciare la zona per vedere se trovavano qualcosa.
I due capirono però una cosa, la loro vacanza era finita.

Trowa Burton gli piaceva lavorare con i preventer ma, ancora di più, gli piaceva lavorare nel circo di Catherine Bloom,
Perciò usava il suo lavoro al circo per raccogliere informazioni e notizie su possibili minacce alla pace e alla persona che più la difendeva, Relena Yui Peacecraft.
Oggi però stava preoccupando d’altro, infatti qualche giorno prima il circo aveva subito un piccolo furto.
Qualcuno aveva portato via una parte dell’incasso, pochi soldi in verità, e un del cibo.
Qualcosa gli diceva che ci avrebbe riprovato.
Tutte le sere, dal giorno del furto, aspettava nascosto nell’ombra vicino al carro che ospitava i viveri e la cassaforte.
Quando vide un’ombra entrare nel carro, aspettò qualche minuto, quindi entrò anche lui.
Vide un uomo inginocchiato davanti alla cassaforte nel mentre cercava di scassinarla.
Sentiva che stava imprecando in giapponese, lentamente si avvicinò a lui ed arrivato a poca distanza dal ladro gli puntò una pistola alla nuca coperta da un piccolo codino.
-La prego di fermarsi, signore- disse lui con calma inquietante parlando in inglese.
L’uomo alzò lentamente le mani, si girò verso di lui mostrandogli il volto leggermente abbronzato e con un filo di barba.
-Non ti sembra di essere un po’ giovane per usare un’arma? –
Rispose lui con fare divertito nella stessa lingua
-No, visto che è tutta la vita che le uso- replicò Trowa che, ringrazio il cielo che parlasse inglese, facendogli poi cenno di alzarsi
-Ora vorrei sapere perché è tornato qua a rubare? E perché non dovrei denunciarla alle forze di polizia? –
L’altro lo guardò nervoso -Senti ho bisogno di soldi e di cibo, sono nei guai e anche una persona a cui tengo-
Il circense non si scompose, continuò a guardare fisso il suo interlocutore ma al contempo decise di dargli una possibilità.
-Bene, dimmi dov’è così che possiamo dargli una mano-
-Se poi ci denunciaste? – Chiese l’uomo che stava, senza farsi vedere, cercando una via d’uscita.
-Non sono un tipo che manda in galera una persona per pochi spiccioli e per un po’ di pane… Guarda che l’unica via d’uscita è dietro di me-
L’uomo ci penso un attimo poi abbassò il capo sconfitto
-Ok, non so ma qualcosa mi dice che mi posso fidare di te-
Trowa lentamente abbassò l’arma
-posso sapere come ti chiami? -
-Ryoji Kaji- rispose l’uomo
A quel punto il giovane si spostò lasciando passare Kaji.
-Aspetta un momento- fece poi Trowa appena venne sorpassato
Aprì un piccolo armadio da dove trasse una valigetta del pronto soccorso.
-Portami da lei- ordinò poi al “ladro”.
Trowa segui Kaji dentro il bosco fino ad una piccola radura dove c’era una casupola diroccata.
Entrarono e il ragazzo vide che distesa a terra c’era una donna sulla trentina che aveva una brutta ferita al ventre.
-Dovevi portarla in un ospedale- ringhiò
-Senti sono inseguito da dei tipi a cui ho pestato i piedi e anche lei- rispose duro il più anziano dei due.
-Chi? – chiese Trowa
-La NERV, i servizi segreti e tanti altri- rispose
Trowa, che intanto stava curando le ferite della donna, l’osservò senza nessun tipo di emozione
-Mai sentito parlare di questa NERV e, di sicuro, i servizi segreti non ti stanno cercando signor Kaji… Sempre se non hai mentito sul tuo nome-
L’altro rimase stupito dalla risposta del ragazzo, sia perché non conosceva la NERV sia perché faceva intendere che lui facesse in qualche modo parte dei servizi segreti.
-Scusa ma dove vivi? - Chiese di rimando Kaji -Mai sentito parlare della NERV, degli angeli o del Second Impact? In che anno vivi? –
Trowa lo guardò stranito
-No, mai sentita nominare, l’unico angelo che conosco si chiama Relena ed è una mia cara amica ed è la moglie di un mio caro amico ed infine cos’è questo second impact? E viviamo nell’anno 199 AC-
-199 AC? – Chiese Kaji sbigottito
-Sì, siamo al 199 AC cioè After Colony-
Il più anziano a quel punto si lasciò cadere a terra -Dove mi trovo? – Chiese lui ancora
-Sulla terra dove pensavi di essere? Su una colonia spaziale? – Chiese Trowa che non sia accorse che il suo interlocutore era seduto a terra, leggermente bianco in volto.
-Colonie spaziali… Cosa cavolo è successo? Io…- A quel punto Kaji si porto una mano al voltò -Mi ricordò solo di essermi svegliato qui con Misato al mio fianco ferita…- Poi di nuovo l’oblio.
Trowa si avvicinò a lui, senti il polso e capì che era svenuto.
Chiamò quindi i soccorsi.
Socchiuse gli occhi per poi mormorare -Cosa sta succedendo? -

Una persona riapri gli occhi e gli strinse -Un altro soffitto sconosciuto- mormorò per poi saltare seduto sul letto.
Il grido riecheggio in tutta la stanza per poi chiedersi dov’era finito.
Poi sentì la porta aprirsi e vide una donna entrare.
Era alta, dai capelli castani raccolti in una treccia e con indosso un camice da medico.
-Finalmente ti sei ripreso ragazzo- disse lei
-Dove sono? Chi è lei? Dov’è Asuka? Dove sono gli altri? Che fine ha fatto mio padre? Dov’è Ayanami? Misato? Dov’è la signorina Misato? –
In quel momento si accorse che anche che stava parlando un fluente inglese ed arrossi
-Calma Calma ragazzo- fece la donna -Mi chiamo Sally Po e sei in un ospedale dei Preventer. Ora che ho risposto alle tue prime due domande dimmi come ti chiami-
Il ragazzo annui -Mi chiamo Shinji Ikari ora mi può dire dov’è Asuka…-
Sally annui -La ragazza che era vicino a te? Tranquillo, la stanno operando adesso per rimettergli in sesto il braccio e l’occhio. –
Shinji sospiro -Per fortuna-
-Ora per rispondere alle altre domande ti dirò che tu e la tua amica eravate gli unici su quella spiaggia e vorremo capire come ci siete arrivati lì-
Shinji la guardò stupito -Non siamo a Neo Tokyo 3? –
-Neo Tokyo 3- Chiese la donna? -No, qui sei a Napoli-
-Napoli? La città italiana? – chiese di rimando lui
-Sì- rispose Sally scrutandolo come se fosse un marziano -Come ho fatto a fare migliaia di km senza accorgermene? - 
-Non ti ricordi niente? – Chiese docilmente lei
-Mi ricordo solo che stavo combattendo con gli eva, poi mi risvegliavo sulla spiaggia e poi il nulla. -
-Gli Eva? – Chiese lei incuriosita
-Si sono dei Robot giganti che servono a combattere dei mostri chiamati angeli come fa a non saperlo – spiegò
-Ragazzo- fece lei dura a quel punto -Qui gli unici robot che sono mai stati usati sono i mobil suite e non abbiamo mai sentito parlare di angeli o mostri similari… Ti faremo dei controlli psicologici per essere sicuri che tu stia bene. –
Detto ciò Sally uscì lasciando solo Shinji che subito si portò una mano al volto mormorando -Mi sono sognato tutto? –
All’esterno della stanza Relena e Heero attendevano la donna preoccupati.
-Allora? - chiese senza preamboli il giovane
-Fisicamente sta bene me è il lato psicologico che mi preoccupa… Anche se credo che quella storia dell’eva sia quantomeno verosimile-
Spiegò
-In che modo? C’è qualche pericolo per la pace? – Chiese la ragazza più giovane con fare preoccupato.
Sally sospirò ed osservò i due -Abbiamo analizzato la tuta che indossava la ragazza e i vestiti del ragazzo, erano impregnati di una sostanza simile al liquido amniotico in cui è immerso un feto.
Inoltre abbiamo analizzato, anche se per ora solo in maniera molto superficiale, le due mollette che aveva la ragazza tra i capelli ed erano una specie di congegno elettronico.
Per ora non sappiamo il loro funzionamento ma appena la ragazza si riprenderà la interrogheremo in merito.
Per quanto riguarda pericoli per la pace, Relena, è presto per dirlo ma restiamo vigili.-
Heero teneva lo sguardò basso nel mentre riceveva le informazioni e le elaborava.
Poi alzò lo sguardo ed osservo Relena che, come lui, stava attentamente ascoltando le parole della loro amica.
-Une sarà avvertita e vedremo di scoprire qualcosa di più-
In quel momento un’infermiera si avvicinò a loro.
-Dottoressa- fece lei richiamando l’attenzione della donna -L’operazione è finita ed è stata un successo, la ragazza dovrebbe risvegliarsi fra qualche ora-
Sally annui -Va bene Maria, torna pure da lei- poi guardo i due guardandoli con un’espressione dispiaciuta -Mi spiace che la vostra vacanza sia stata rovinata. Posso consigliarvi di visitare la città? È bellissima sapete-
I due giovani si guardarono e poi annuirono
-Ok, anche se non avrei voluto nascondere la mia identità- esalo con tristezza Relena.
-Ci vediamo Sally- Salutò a quel punto Heero e i tre si divisero.
-Forse- fece a quel punto il giovane uomo -avrei un’altra idea su come trascorrere il tempo qui in attesa che la ragazza si risvegli-
-Come? – Chiese Relena
-Noi due, nudi e una stanza d’albergo- Rispose sorridendo malizioso lui
-Aggiungici un buon pasto prima e siamo d’accordo, ho una fame da lupo-
Ridacchio lei aggrappandosi al suo braccio e poggiando la testa sulla sua spalla.

Qualche ora dopo, in una stanza dell’ospedale, una ragazza dalla chioma rossa cominciò a riprendersi.
Si portò una mano sull’occhio e senti che era ancora coperta da una benda, poi si guardo intorno convinta di essere su una spiaggia e di vedere accanto a lei Shinji a cui avrebbe voluto dare un pugno ma si accorse di essere in un ospedale… Che si fosse sognata tutto.
Provo ad aprire la bocca per dire qualcosa ma ne uscì solo un rantolo soffocato, poi tasto il letto e sentì il pulsante per chiamare qualcuno.
Lo premette e pochi attimi dopo un infermiere arrivò.
-Ben svegliata- disse l’uomo in inglese
Asuka provo a dire qualcosa ma ancora la gola sembrava non rispondere.
L’uomo all’allora prese un bicchiere, ci verso dentro un po’ d’acqua e, dopo aver aiutato la rossa a mettersi a sedere, la fece bere.
-Dove mi trovo? – Chiese lei
-Sei in ospedale, ti hanno trovato su una spiaggia assieme ad un ragazzo, ci chiediamo cosa vi sia successo sai? –
Asuka osservò meglio l’uomo e notò che aveva dei tratti occidentali e che il suo inglese aveva un forte accento.
-Ospedale? Io mi ricordo…- Fece uno sforzo per ricordarsi ma aveva solo un flash di Shinji che provava a strozzarla.
Si ricordava di tante persone altre persone, dei suoi studi, della scuola ma per il resto buio.
-Non mi ricordo… Non mi ricordo praticamente di niente! – A quel punto si porto le mani alla testa disperata.
-Cosa mi è successo! – Gridò lei disperata
L’infermiere si chinò su di lei e cercò di confortarla -Non si preoccupi signorina, ricorderà tutto a tempo debito-
La ragazza annuì
-Ora la lascio ancora riposare- dettò ciò l’infermiere uscì non prima di aver controllato i parametri vitali e le bende
Sally Po era appena fuori la porta in attesa
-Come sta? – chiese
-Sembra che abbia una forte amnesia per il resto dottoressa sembra che stia bene-
-D’accordo- fece lei -teniamola d’occhio, io intanto vado a controllare il suo amico. –
Quindi i due si divisero e Sally andò verso la stanza di Shinji.
Entrò e vide che il ragazzo stava mangiando una minestra -Allora va meglio? – Chiese la dottoressa al suo paziente
-Sì, grazie- rispose lui dopo essersi pulito la bocca -C’è una cosa che mi chiedo però-
-Vede io ho solo studi scolastici di inglese eppure lo sto parlando in maniera fluente-
Sally guardò Shinji dubbiosa -Sei sicuro? –
Il ragazzo annui
-Sono giapponese dottoressa Po adesso però mi dica, come sta Asuka? –
Sally sorrise -Sì, è appena svegliata ma dovrà stare ancora qualche giorno qua per alcuni controlli e per vedere se l’operazione all’occhio sia andata per il meglio. -
Shinji annui
-Per quanto riguarda il fatto che tu stia parlando un perfetto inglese non so che dirti ma indagheremo. Adesso mangia però –
Detto ciò usci dalla stanza lasciando Shinji nuovamente solo.
Sally appena fuori prese il cellulare e fece partire una chiamata veloce

Un cellulare squillo interrompendo il riposo di qualcuno… Relena era distesa sopra Heero che si godeva quel momento di relax.
Ma il cellulare gli ridesto ed entrambi grugnirono per il fastidio prodotto dalla suoneria del cellulare di Relena.
La ragazza si allungò e prese il pezzo di elettronica che aveva interrotto il loro riposo
-Pronto- fece lei cercando di non apparire irritata.
-Scusa il disturbo Relena ma volevo solo avvertirvi che la ragazza si è svegliata ma direi di aspettare ancora a fargli delle domande. Penso che domani potrete parlarci-
Heero guardò la moglie al telefono e sorrise nel vederla con i capelli sciolti che gli toccavano il petto nudo.
Allungo la mano e gli mise a posto una ciocca dietro l’orecchio.
Lei sorrise a quel gesto ed intanto rispose a Sally -D’accordo Sally, fai rapporto anche a Lady Une che vorrà saperne di più anche lei. –
-D’accordo Relena... Come va con il vostro progetto? –
Lei abbasso il capo arrossendo -Diciamo che ci stiamo lavorando, ci vediamo domani Sally e salutaci Wu Fei-
-D’accordo ci vediamo- rispose l’altra e, ridacchiando, chiuse la telefonata.
Heero a quel punto la guardò serio -Mi da un po’ fastidio che lei sappia dei nostri progetti-
-È il mio medico personale e il tuo, inoltre è una cara amica- replico lei stendendosi di nuovo sopra di lui.
-Lo so ma…- replico mentre gli accarezzava delicatamente i capelli -troppe informazioni in giro mi danno fastidio-
Lei rise -lo so, anche a me dà fastidio ma sarà lei a seguire i risultati del progetto quando sarà un cantiere non solo noi due-
Il giovane sospirò per poi darle un bacio sulla testa
-Secondo te quei ragazzi erano coinvolti in qualcosa di losco? – Chiese strusciandosi contro il petto di lui.
-Non lo so Lena ma lo scopriremo e se lo sono ti difenderò come sempre-
  
   
 
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