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Autore: mary romanziere    04/04/2020    1 recensioni
Naruto si era abbandonato completamente contro lo schienale della poltrona.
"Ho combinanto un immenso casino...!" Battè entrambe le mani sulle guance.
Il senso di colpa che premeve nello stomaco, contrastava con l'immenso senso di felicità sbocciato nel suo cuore. Si trattenne dal sorridere respirando profondamente, per calmare tutta quell'agitazione.
"Cos'era quello?" Si chiese congiungendo entrambe le mani al volto a mò di preghiera.
Era successo tutto troppo in fretta, non era riuscito ancora a capacitarsi del fatto che fosse successo realmente. Tirò una bella boccata d'aria rimettendosi a lavoro per allontanare la mente da quei pensieri e non sentire il senso di colpa per aver appena tradito la sua famiglia.
Come si sarebbero evolute da adesso in poi le cose, non lo sapeva. Ma quel ritrovarsi poteva definirsi un... Amore che torni.
(Seguito di: "Parlami di quando... Mi hai amato per la prima volta" )
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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-Amore che torni.



Seduto dietro quella scrivania, come ogni santo giorno, Naruto si abbandonò con la testa sulla scrivania, stanchissimo. Era appena terminata l'ora di pranzo e Shikamaru si era già presentato con un'enorme catasta piena di documenti.
Più di una volta si era chiesto sa qualcuno dei ninja alle sue dipendenze stesse tramando contro di lui. Tanto lavoro da sbrigare era a dir poco assurdo!
Con un terribile mal di testa che martellava già da una buona manciata di minuti, si massaggiò le tempie voltando la tesata verso la finestra abbandonandosi completamente contro la poltrona su cui era seduto.
Strinse le labbra in una smorfia triste socchiudendo gli occhi. Quanto tempo era trascorso da quando Sasuke era ripartito? Mesi? O forse di più?
Rilasciò un profondo respiro, passandosi sul viso la mano sinistra. Ripensò al biglietto con quel suo ultimo messaggio. Da allora non aveva più avuto sue notizie e forse era un bene che Sasuke non si facesse più vedere.
Se fosse tornato... Come doveva comportarsi? Cosa doveva dire? Doveva far finta di nulla e comportarsi come sempre? O tirar fuori l'argomento e affrontarlo?
Si portò entrambe le mani alla bocca sentendo il respiro mancare. Il cuore battere troppo forte nel petto, lo stomaco contorto mentre immaginava mille possibili scenari. 
"Perchè adesso?" 
Battè un pugno contro il legno della scrivania sopraffatto dalla miriade di emozioni contrastanti. Per anni era riuscito a mascherare egreggiamente i suoi veri sentimenti. Dove aveva sbagliato adesso? 

In quei mesi non aveva fatto altro che tormentarsi. Chiedersi cos'avesse sbagliato? Non riusciva a smettere di pensare a quel biglietto e a quella frase. 
Tornò a fissare il panorama da dietro la finestra. Sapeva benissimo che tormentarsi non serviva a nulla, prima o poi si sarebbe ritrovato nuovamente faccia a faccia con Sasuke, probabilmente sarebbero trascorsi anche degli anni, ma sarebbe successo e non aveva la più pallida idea di come comportarsi.

Il bussare alla porta del suo ufficio, interruppe il flusso dei suoi pensieri.
"Avanti!" Eclamò senza nemmeno voltarsi continaundo a fissare la città di Konoha dall'alto del palazzo dell'Hokage.
"Ciao Dobe!"
Quella voce...
Naruto non si voltò, un brivido gli attraversò la schiena, strinse la maglia arancione con la mano sinistra all'altezza dello stomaco, poggiando la mano destra contro il vetro della finestra prendendo delle profonde boccate d'aria.  
Perchè il suo cuore stava battendo così forte? Non poteva fargli simili scherzi proprio adesso.  Doveva ritrovare la calma e mostrarsi il più naturale possibile. Un'ultimo respiro profondo ad occhi chiusi, voltandosi poi verso la propria scrivania ad occhi bassi, concentrandosi sul computer aperto.
"Sei tornato."   
Si rovolse al moro con voce atona, priva di qualsiasi sentimento. Cominciò ad armeggiare con la tastiera, muovendo le dita veloce, con l'intento di muoverle tanto in fretta da nascondere il tremolio che le attraversava causato dall'agitazione palpabile, mantenendo lo sguardo rivolto allo schermo del PC.
Il cuore pulsava ancora furioso e quel nodo allo stomaco, non faceva che aumentare quel turbinio di emozioni.


Sasuke non disse nulla. Osservò il comportamento dell'altro con occhio attento, notando il drastico cambiamento d'atteggiamento nei suoi confronti.
Quella freddezza non faceva altro che confermare i suoi sospetti. Era turbato, turbato da quel suo ultimo messaggio e adesso non sapeva come comportarsi.
Si avvicinò alla scrivania dell'Hokage, continaunado a fissarlo. Malgrado l'apparenza composta, poteva leggere l'inquietudine di quesi gesti.
Aveva sempre accolto il suo ritorno con grandi sorrisi allegri, questa era la prima volta che si mostrava tanto freddo. 
Rilasciò un sospiro accomodandosi sulla sedia posta di fronte alla scrivania, il dobe continuava a stare zitto, così decise che avrebbe esposto da solo i dettagli della missione appena conclusa.

Cominciò  a parlare elencando tutti i dettagli, Naruto continuava a stare in silenzio limitandosi nell'annuire di tanto in tanto, trafficando ancora con quel computer.
La cosa iniziava a dargli sui nervi, sembrava non lo stesse nemmeno ascoltando.  
Si zittì, osservando l'Hokage. Quello continuava a battere le dita sulla tastiera velocemente, forse non si era nemmeno accorto  del silenzio piombato in quella stanza. 
"Va tutto bene Naruto?" Domandò mantenendo lo sgurdo fissò sull'uomo biondo.
"Si, va benissimo, sono solo un po' stanco per il troppo lavoro." Rispose sempre con quel tono freddo, che non gli apparteneva.
Uchiha ascoltò quella risposta mantenendo lo sguardo fisso sulla figura di frontena a sè. 
Non sapeva nemmeno lui come comportarsi, quella freddezza da parte di Naruto lo aveva spiazzato. 
Era sempre stato incline nel parlare in continuazione, mentre adesso si era chiuso in quel gusciò di freddezza. 

"Se hai finito, puoi anche andare." L'Hokage spezzò il silenzio.
Sasuke, sgranò appena un istante l'unico occhio visibile spiazzato da quelle pochissime parole. 
Possibile che le parole di quel biglietto lo avessero sconvolto fino a questo punto?
"Ti va di andare a farci una bevuta? Un po' di riposo non ti farebbe male." 
Era sempre Naruto quello che con una scusa o con un'altra cercava di trattenerlo il più possibile, non era nella sua natura cercare escamotage per fare quattro chiacchere, eppure adesso lo stava facendo. 

"Sarà per un'altra volta. Ho troppo lavoro da sbrigare." Un'altra risposta fredda.
 
Sasuke si ritrovò per l'ennesima volta nel giro di poco più di mezz'ora nel fronteggiare quel tono gelido e apatico. Forse doveva lasciar correre e smettere di voler affrontare quel discorso, ma dall'atteggiamento del'altro era chiaro che se non ne avessero parlato adesso, sarebbero finiti inesorabilmente, con l'allontanarsi senza nemmeno accorgersene.
Mantenendo, ancora, lo sguardo fisso sulla figura dell'Hokage, osservò i suoi movimenti: la postura rigida, le mani che continuavano a muoversi velocemente sulla tastiera e lo sguardo fissò sullo schermo. 
Da quando era arrivato non lo aveva guardato in volto nemmeno per un istante.
Allungò la mano verso l'altro afferrandogli la mano destra avvolta dalle fasciature. Gli strinse forte il polso bloccandolo, sentendo quella stessa mano tremare.
Naruto alzò lo sguardo verso di lui, finalmente era riuscito a catturare la sua attenzione;
Gli occhi azzurri sbarrati, il respiro pesante, il viso arrossato. Aveva appena mandato in frantumi la corazza che si era creato per non mostrarsi debole.
Sentì la mano coperta da fasciature, arretrare violentemente vedendo la sedia su cui era seduto l'Hokage ruorare, dandogli le spalle.


Naruto dal canto suo, si era sforzato di apparire naturale, ma non ne fù capace. Sasuke aveva capito tutto e voleva parlarne, al contrario di lui che non aveva la minima intenzione di mettersi a nudo in quel modo, mostrando le proprie debolezze.
Se solo lo avesse informato del suo arrivo, si sarebbe preparato psicologicamente indossando il suo più bel sorriso, cercando di rimediare in qualche modo. 
Invece ritrovandoselo davanti, così all'improvviso... Le emozioni presero il sopravvento impedendo alla sua mente di riflettere e poter affrontare quel discorso.
L'istinto di proteggersi predominò, mentre il cuore martellava sempre più forte nel petto, tanto forte da non essere certo di aver compreso i dettagli della missione elencatigli da Sasuke durante il suo monologo.
Si era concentrato esclusivamente sul computer, mostrandosi fin troppo restio, quasi involontariamente, finchè non percepì distintamente la mano dell'altro afferrare la sua e stringerla forte. 
Alzò lo sguardo incrociando i suoi occhi neri e decisi, mentre il cuore rimbombava sempre più prepotentemente nella cassa toracica. Di scatto ritirò la mano portandola al petto, voltandosi veloce dandogli le spalle.
Tirò delle profonde boccare d'aria cercando di riprendere il controllo di sè stesso. Non poteva più negare, nè tirarsi indietro. E adesso? 


"Naruto..." 
"NO!" 
Rispose deciso con voce stridula, stringendo ancora la mano al petto, la sentiva bruciare e tremare al tempo stesso. 
"Non voglio essere umiliato così da te!" Aggiunse l'Hokage con tono più basso e insicuro, quasi tremante a causa del cuore che batteva così forte, da temere potesse scoppiargli in petto, mentre il nodo allo stomaco diveniva sempre più stretto e doloroso. 

"Non voglio umiliarti... Volevo solo chiarire." Aggiunse Sasuke.
Non sapeva più cosa dire, per evitare che la situazione degenerasse.
Che poi perchè insisteva tanto con quel Dobe nel parlarne?
Forse perchè nei mesi in cui era stato lontano, spesso aveva pensato a quel loro legame, a quell'amicizia ambigua, hai reali sentiementi che Naruto provava per lui e di cui era a conoscenza, al fatto che lo stava assecondando fin troppo spesso, ogni qual volta tornava a Konoha e rimaneva in compagnia dell'Hokage per delle ore, a parlare di cose futili solo per trascorrere un po' di tempo in sua compagnia.   
Non sopportava l'idea che Naruto si allontanasse da lui, terrorizzato all'idea che volesse solo umiliarlo, sfruttando a suo favore quella situazione. 

"Non abbiamo nulla da chiarire!" Naruto non demordeva.
Perchè doveva farlo sentire così vulnerabile proprio adesso?
Ora che aveva trovato un equilibrio tra i suoi sentimenti e il resto del mondo. Perchè doveva scolvolgere la sua vita ancora una volta, annientando quella barriera costruita con fatica in anni e anni. Convincendosi che andava tutto bene e che la loro ritrovata amicizia era più che abbastanza.   
Percepiva un peso enorme opprimergli il petto, sommato a tutte quelle sensazioni negative che non facevano che aumentare di minuto in minuto provocandogli un forte mal di testa.

"E invece parleremo. ADESSO!" 
Senteziò Uchiha con tono più forte, battendo la mano sulla scrivania vedendo distintamente le spalle dell'altro sobbalzare da dietro la poltrona. 
Non avrebbe accettato un no, come risposta. Lui voleva chiarire, è avrebbero chiarito. 
Aggirò velocemente la scrivania parandosi a pochi centimetri dalla poltrona su cui era seduto Naruto, potendo finalmente incrociare i suoi occhi azzurri. 
 
L'Hokage sobbalzò per l'ennesima volta, trovando l'uomo da cui voleva fuggire a pochi centimetri di distanza. Vide la mano del moro tendersi verso di lui, nel tentativo di afferrarlo ancora, ma stavolta fù più veloce. Di scatto si alzò dalla poltrona arretrando.
"SMETTILA!" Urlò.
Gli occhi azzurri sbarrati, le soppracciglie contorte in un cipiglio spavetato, le labbra che tremavano e le spalle rigide.
"Non urlare Dobe. Ti ricordo che siamo nel tuo ufficio, nel palazzo dell'Hokage!" 
Precisò Sasuke riprendendo un tono più pacato, mantenendo lo sguardo fisso sull'altro che trapelava agitazione da tutti i pori.
"ALLORA PIANTALA DANNAZIONE!" Era talmente in subbuglio, da non riuscire a controllare il tono di voce. 
"Non me ne andrò finchè non ne avremmo discusso!" Uchiha mantenne il contatto visivo, non osò avvicinarsi, per non rischiare che gli sfuggisse ancora. Ma un modo lo avrebbe trovato.
Gli erano rimaste pochissime cose nella vita, è una di queste era l'amicizia con quel Dobe.
Quegli occhi neri serissimi e quel tono così calmo, fecero saltare maggiormente i nervi a Naruto che cominciò a tremare senza nemmeno accorgersene. 
"Basta Sasuke! Che diavolo vuoi da me? Non eri tu quello che detesta parlare? Che scappa sempre?" Tornò alla carica gesticolando nervosamente.
Il respiro affananto come se avesse appena terminato uno scontro e le braccia che si agitavano per aria.   
"Adesso sei tu quello che sta scappando da me!" Lo accusò pungente l'uomo con i capelli neri, avvicinandosi di qualche passò approfittando dello stato di nervosismo del dobe.
"NON TI AVVICINARE!" Urlò ancora enfatizzando la frase pronunciata con il gesto della mano.
"E poi... Io non sto scappando da te!" Aggiunse tornando ad utilizzare un tono di voce quanto meno normale. Per quello che poteva.
"A me non sembra proprio!" Controbattè il moro serio. 
"CHE DIAVOLO NE VUOI SAPERE TU DI QUELLO CHE PROVO!" Sbottò esasperato contiuando ad agitarsi.
"Dobe smettila di urlare!" Lo ammonì più forte, con l'intento di imporsi e far terminare quell'insulsa scenata. 
Colto in fallo l'Hokage si zittì, chinò la testa, chiudendo gli occhi per un misero istante, un istante che lo lasciò senza fiato.

Sasuke ne approfitò, repentino raggiunse il biondo a pochi passi da lui stringendogli l'avambraccio sinistro con forza, nel tentativo di non lasciarlo scappare un'altra volta.
Naruto sgranò gli occhi, colto di sorpresa arretrò istintivamente di qualche passo ritrovandosi bloccato contro la parete con il Teme di fronte a sè, a pochissimi centimetri di distanza dal suo viso.
"Sù! Avanti! Parlami di quello che provi." Inchiodò gli occhi azzurri dell'altro nei suoi.
Iniziava a percepire anche lui, un lieve senso di nervosismo invadergli le viscere. Forse avrebbe dovuto utilizzare un po' più di delicatezza con il Dobe. Ma non era ferrato nei rapporti con le persone e in quegli anni di solitudine estrema, era solo peggiorato. Glielo aveva fatto notare anche Kakashi.

Uzumaki sentì il corpo tremare. E adesso? Era il trappola. Non poteva fuggire, ne allontanarlo. Non poteva nemmeno usare la forza bruta, il palazzo brulicava di gente, rischiavano di attirare l'attenzione di Shikamaru e imbattersi in domande scomode. 
Voltò il viso verso destra rassegnato, sopraffatto dalla consapevolezza che... Non poteva più fingere, ne evitare il discorso. 
Il macigno sul petto divenne sempre più pesante, la paura scorreva lungo le vene come un veleno e lo stomaco contratto, doleva tantissimo, come se lo avessero trafitto con mille kunai.

Vedendo la reazione rassegnata dell'Hokage, il moro lasciò la presa sul suo braccio, mantenendosi sempre vigile, nel caso provasse a fuggire ancora. 
"Perchè hai finto per tutti questi anni?" Chiese guardandolo in volto, sguardo che non venne ricambiato.
"Che importanza ha? N-non poteva funzionare ugualmete." Gli tremava la voce, troppe emozioni che non riusciva più a gestire.
Sasuke si limitò nel fissare quel viso per l'enesima volta. Era vero, anche se avesse confessato, se ne sarebbe andato via lo stesso intraprendendo il suo viaggio di espiazione. Nulla e nessuno sarebbe riuscito a trattenerlo a Konoha.

Naruto pregava tutti i Kami esistenti che qualcuno venisse in suo soccorso, che Shikamaru aprisse quella porta con qualche nuova pila piena di documenti. Qualsiasi cosa pur d'uscire da quella situazione. 
Inoltre, il suo cuore non potevare reggere di questo passo. Batteva troppo forte, già da troppo tempo. 
Il Teme smise di parlare, continuava a fissarlo, anche se non ricambiava il suo sguardo poteva sentire quegli occhi neri fissi su di lui, lacerarli l'anima.
"é vero. Me ne sarei andato ugualmente." Ammise, con tono più calmo. 
"Sasuke... Che vuoi da me adesso?" La domanda gli uscì quasi in un sussurro.
Temeva di sentirne la risposta, ma giuti a questo punto non aveva più nulla da perdere. Peggio di così non poteva andare. 

Naruto continuava a tenere il viso voltato dall'altro lato, il corpo completamente incollato alla parete nel vano tentativo di mantenere quanta più distanza possibile. 
Sasuke fissò i lineamenti del profilo dell'Hokage. Cosa sperava di ottenere adesso?
Non ne aveva la più pallida idea. Da anni andavano avanti così, recitando ognuno la propria parte.
In quegli ultimi mesi lontano da Konoha, spesso si era soffermato nel pensare a quel Dobe,  come mutava il suo umore, allo scintillio nel suo sguardo e quell'attegiamento palesemente costruito con l'intento di mascherare, ma che aveva imparato a decifrare.
Non sapeva nemmeno lui cosa voleva adesso. Non aveva fatto altro che pensare a Naruto in quei mesi e forse era stato proprio questo a condizionere le sue azioni.
Poggiò la fronte contro la spalla dell'Hokage. "Non so nemmeno io, cosa voglio da te. Non ho fatto altro che pensare a te in questi mesi." Ammise.

Il biondo prese a tremare, non sapeva come interpretare quelle parole, non voleva illudersi, nè soffrire ancora. Il cuore prese a fare le capriole, la stretta alle viscere farsi sempre più pesante e dolorosa. Se non poteva ucciderlo fisicamente, voleva ucciderlo psicologicamente?
"Sasuke smettila... Non è un gioco!" Rispose, facendo leva su tutte le sue forze.
Una lascrima sfuggì al suo controllo, rigandogli la guancia destra. Strinse gli occhi, mordendo le labbra, imponendosi autocontrollo. Non poteva cedere adesso... Non doveva cedere.
Sentire la fronte di quel Teme sulla sua spalla era una tortura troppo grande e il suo corpo inizava a tradirlo.

Uchiha percepì distintamente il corpo di fronte a sè tremare. Era impossibile non sentire quelle micro vibrazioni e quel respiro pesante sfiorare il suo orecchio. Tirò un leggero sospiro, percependo il profumo dell'altro invadergli le narici. Sapeva di ramen, come sempre. Alzò la testa, vedendo l'altro tirare un profondo respiro incerto e affannato. Svuotò la mente, doveva smettere di pensare e imparare a farsi guidare delle amozioni. 
Sollevò il braccio destro carezzando il viso del biondo.
La pelle era liscia e morbida, doveva a ver fatto la barba quella stessa mattina...

Sconvolto da quel gesto, Naruto si ritrovò nel voltare la testa e incrociare gli occhi neri di Sasuke che lo fissavano. Il suo cuore già provato, prese a pulsare maggiormente. 
Percepì quella mano, stranamente calda, carezzargli la guancia, il pollice soffermarsi sull'occhio catturando un lacrima incastrata fra le ciglia bionde, spostandosi verso l'orecchio carezzando i suoi corti capelli biondi.
Nonostante sentisse il petto eplodere e lo stomaco contorto dolorosamente, non riuscì a staccare lo sguardo da quegli occhi neri. Vide il viso di Sasuke avvicinarsi al suo lentamente e quella stessa mano, ancora poggiata sul suo viso, spingerlo nel venirgli incontro.
Trasportato da quel trambusto, non riuscì a sottrarsi, le loro labbra si sfiorarono in un contatto delicato, a schiocco. Un dolce bacio che si ripetè ancora e ancora.
Il moro troppo preso, strinse i capelli dell'altro tra le dita facendogli inclinare la testa di lato potendo finalmente appropriarsi maggiormente di quelle labbra, permettendo alla lingua di intrufolarsi per cercare l'altra, dando vita ad una vera a propria danza erotica.

Naruto sopraffatto dalle emozioni, svuotò completamente la mente, si lasciò coinvolgere da quel bacio stringendo entrambe le braccia introno alle spalle dell'altro, la lingua scavare dentro la propria bocca e quel dannato sfarfallio allo stomaco non gli dava tregua. 
Quanto diavolo aveva desiderato tutto questo in tutti quegli anni?
Senti il corpo schiacciato contro la parete dietro di sè, Sasuke totalmente addossato a lui spostò quella mano dal suo viso alla sua vita, stringendolo a sè. Sempre più sopraffatto da tutto ciò, lo lasciò fare, sentento il bacino del moro premere contro il suo e quel bacio divenire sempre più volgare, tanto da percepire i rivoli di saliva gocciolare lungo il mento.    
Un improvviso puff si materializzò nella sua testa. Tutti i kage bushin sparsi il giro per Konoha erano scomparsi in una nube di fumo e una miriade di immagini affollò la mente dell'Hokage riportandolo alla realtà.
Sconcertato, spinse via il Teme con uno spintone. 
"Che h-ho fatto?" Si domandò piegandosi sulle ginocchia stringendo la testa fra le mani.

Sasuke scombussolato dalla velocità degli eventi, non aveva ben capito che diamine fosse preso al Dobe di punto in bianco. 
"Che ti prende?" Si inginocchiò di fronte a lui poggiandogli la mano sulla spalla preoccupatissimo.
"H-ho sciolto i Kage bushin senza nemmeno rendermene conto..." Rispose con occhi sgranati respirando affannosamente.
"Dannazione mi hai fatto prendere un colpo!" Rispose sprezzante udendo il rumore della porta che sbatteva.

"NARUTO! Che è successo?"
Shikamaru fece la sua comparsa trovando l'Hokage in ginocchio sul pavimento e Sasuke vicino a lui.
"Sasuke? Che ci fai qui? Naruto stai bene?" Gli si rivolse preoccupato.
Stava guardando in TV, un intervista ad uno dei Bushin di Naruto, quando vide la copia dissolversi in una nuvoletta di fumo, allarmato corse dall'Hokage per assicurarsi stesse bene.

"Tranquillo Shikamaru, credo che Naruto sia solo molto stanco." Sasuke rispose prontamente dissolvendo i dubbi del Nara. 
Il Dobe non sembrava ancora in grado d'affrontare un discorso, continuava a tenere lo sguardo basso evitando ogni contatto visivo. 
"Va bene, me ne occupo io... Naruto, tu riposa. Sasuke, assicurati che faccia una pausa!" Terminò seccato, richiudendo la porta alle proprie spalle.

"Stai bene?" Nonostante sentisse l'adrenealina vivida scorrere lungo tutto il corpo, Uchiha riprese il controllo rivolgendosi all'Hokage.
Il biondo annuì soltanto rimanendo in silenzio. Sentiva solo un'immensa confusione nella testa ed un groviglio stretto e pesante allo stomaco. Si era davvero lasciato coinvolgere da quel bacio fino a questo punto? 
Respirando pesantemete, si rialzò in piedi mantenendo lo sgurado rivolto altrove non sapendo nè cosa dire, nè come comportarsi. 
Aveva appena tradito sua moglie e i suoi figli, con la persona che amava da praticamente tutta la vita, si era ripromesso che avrebbe rinchiuso quei sentimenti nell'angolo più remoto del suo cuore. Percepiva un grande senso di colpa, insieme al desiderio di baciarlo ancora e ancora... Fino ad fonderi completamente con le sue labbra.
Stordito da quel desiderio e dalla sensazione ancora vivida e pulsante, si tastò le labbra, riusciva a senitirne ancora il sapore e la sensazione.
   
Sasuke si pentì di ciò che aveva fatto. Naruto era in stato confusionale e lui non sapeva più, cosa dire o fare. 
Lo vide andare a sedersi nuovamente dietro la scrivania e dargli le spalle. Forse aveva esagerato.
"Naruto scusami... Non avrei dovuto." Si, era decisamente il caso di scusarsi.
"Abbiamo combinato un casino... Te ne rendi conto?" Finalmente l'uomo dai capelli biondi diede voce hai suoi pensieri.
Era terrotizzato dai suoi stessi sentimenti, quel bacio gli era piaciuto da impazziere e adesso... Non riusciva a smettere di pensarci.
"Ti ho detto che mi dispiace!" Marcò Sasuke indurendo lo sguardo.
Ok, aveva capito d'aver esagerato, la reazione del Dobe parlava chiaro. Gli aveva rivolto le spalle richiunchiudendosi in un pesante silenzio, interrotto solo da quella frase.
Il moro osservò attentamente la figura dell'Hokage. Riusciva a vedere il profilo della sua testa, china verso il basso, i gomiti piegati ad indicare che teneva le braccia congiunte davanti e le spalle che si muovaveno tremanti, indicando un respiro agitato.
"Forse è meglio che vada. Passo tra un paio di giorni." 
Strinse gli occhi e sospirò rassegnato, voltandosi diretto verso la porta. Aveva distrutto tutto per l'ennesima volta, mandando a puttane anche la loro amicizia.

Naruto ascoltò le scuse del Teme dandosi mentalmente dell'idiota. Era anche colpa sua, avrebbe benissimo potuto allontanarlo, ma non lo aveva fatto. 
Quel bacio era stato tanto breve, quanto travolgente. Teneva una mano sulle labbra e una allo stomaco per placare quel maledettissimo senso di colpa che lo opprimeva. 
Udì Sasuke scusarsi nuovamente, utilizzando un tono leggermente offeso. Forse doveva dire qualcosa. Ma cosa? 
Per l'ennesima volta calò il silenzio tra di loro, udendo Sasuke annunciare che se ne stava andando via.
Cosa? No. Non poteva lasciarlo andare via in quel modo. 
"Sasuke aspetta!" Si alzò di scatto dalla sedia, in cambio ricevette dal moro uno sguardo smarrito e pieno di punti interrogativi.
Cosa doveva dire adesso?
 Agitatissimo, sentì le labbra tremare. "Non è stata solo colpa tua..." Ammise volgendo lo sguardo altrove.   
In un primo momento non disse nulla,osservando la figura dell'altro in piedi dietro quella scrivania, sospirò. "Ci vediamo tra un paio di giorni." Ripetè dandogli le spalle.
Naruto allarmato sbarrò gli occhi. "Aspetta!"

Veloce aggirò la scrivania ricevendo l'enensimo sguardo curioso. Lo raggiunse e più gli si avvicinava, più il desiderio di baciarlo un'altra volta si impossessava di lui.    
"Dobe..." Iniziò sentendo un profondo senso di colpa.  
"Ssht! Non dire nulla." Lo interruppe.
Adesso erano a pochissimi centimetri di distanza l'uno dall'altro. Naruto respirava affannosamente ancora una volta agitatissimo, il cuore non aveva smesso un attimo di pulsare furiosamente nel petto e Sasuke lo fissava non capendo bene che diavolo volesse fare adesso.
"Non farmene pentire Teme!" Affermò poco prima di stringere il volto di Sasuke tra le mani baciandolo.

La reazione del moro fu da prima sconcertata, non si aspettava niente del genere, ricambiando quel bacio subito dopo senza remore.
Lo sfiorarsi inizialmente fù impacciato, seguito da qualche schiocco, divenendo man mano sempre più audace e desideroso. L'Hokage strinse i capelli neri dell'altro tra le dita avvolgendogli l'altro braccio intorno alle spalle potendo finalemte approfondire quel tanto agognato bacio, che gli stava risucchaindo ogni energia.
Uchiha svuotò la mente per l'ennesima volta lasciandosi andare a quel contatto. Strinse il braccio intorno alla vita del biondo, lasciando che le lingue si ritrovassero di nuovo, carezzandosi reciprocamente con fervore. Divenne un bacio passionale e volgare, stretti l'uno all'altro.

Coinvolto dalle mille sensazioni che quel Dobe gli procurava, Sasuke spinse l'Hokage verso la parete sentendolo sussultare ancora arpionato a lui, proseguì mordendogli il labbro inferiore setendo la testa venire strattonata, la presa sui cappelli aumetare e il bacio sempre più voglioso. 
Interruppe quel bacio spostandosi sul collo brunito dell'altro, facendo scendere la mano fino al sedere che palpò intensamente.

Se in un primo momento fù proprio Naruto a coinvolgere l'altro in quel bacio, ricambiando quei gesti con desiderio, nel momento esatto in cui percepì quella mano stringergli le natiche con un po' troppa enfasi, scostando la stoffa dei pantaloni intrufolandosi. Lì, andò nel panico. 
"SASUKE!" Alzò in tono di voce quasi involontariamente spintonandolo. 
Il respiro affannoso, lo stomaco invaso ancora da quel dananto sfarfallio. Si tasto il collo temendo gli avesse lasciato qualche segno per poi puntare lo sguardo sul moro che lo fissava smarrito, chinando immediatamente la testa troppo in imbarazzo, nel rammentare la palpata al sedere.

"Ho esagerato, vero?" Si passò la mano sul viso scostando leggermente i capelli.
L'Hokage annuì soltando, davvero troppo in imbarazzo per rispondere. 
Sasuke sospirò per l'ennesima volta socchiudendo gli occhi, per poi spostare l'attenzione sul collo dell'altro. 
"Non ti ho lasciato nessun segno, rilassati." 
"Sicuro?" Domandò.
Aveva le guance di un rosso acceso, continundo a passare la mano destra coperta dalle fasciature sulla pelle del collo, lievemente arrossata.
"Si. Forse è meglio che vada adesso, ci siamo spinti un po' troppo in là..." 
Meglio andarsene, se fosse rimasto ancora in quell'ufficio... Non osava immaginare fino a che punto sarebbero arrivati. 
"Ok..." Furono le uniche parole uscite dalle labbra dell'altro ancora confuso.

Sasuke si ricompose, dando un ultimo sguardo al Dobe che era tornato alla sua scrivania, accasciandosi contro la poltrona con aria smarrita, osservandolo di tanto in tanto.
"Allora vado." Disse muovendosi con lentezza, temporeggiando.
"Ripasserai prima di partire?" Naruto ancora scombussolato dalle mille emozioni che lo attraversarono, non potè far a meno di chiedere.
"Certo." Sorrise stirando appena le labbra. "Devi ancora assegnarmi il nuovo incarico."
"Hai ragione!" Si portò una mano tra i capelli, sorridendo come suo solito.

In silenzio, Uchiha aprì la porta uscendo dall'ufficio richiudendo la porta alle proprie spalle. Non aveva idea di come si sarebbero evolute le cose tra loro da ora in poi, ma era palese che ci fosse una potente attrazzione, che si trascinavano dietro da anni e anni. 
Si concesse una passeggiata in giro per il villaggio, giusto il tempo per schiarirsi le idee, sperando di non inbattersi in Boruto o Sarada proprio adesso. Erano le ultime persone che avrebbe voluto incontrare. 
Si spostò in una zona più tranquilla, ripensando a tutto chiò che era succeso nel giro di un paio d'ore. In fondo, ci sperava che non si concludesse tutto così.

Naruto si era abbandonato completamente contro lo schienale della poltrona. 
"Ho combinanto un immenso casino...!" Battè entrambe le mani sulle guance. 
Il senso di colpa che premeve nello stomaco, contrastava con l'immenso senso di felicità sbocciato nel suo cuore. Si trattenne dal sorridere respirando profondamente, per calmare tutta quell'agitazione.
"Cos'era quello?" Si chiese congiungendo entrambe le mani al volto a mò di preghiera.
Era successo tutto troppo in fretta, non era riuscito ancora a capacitarsi del fatto che fosse successo realmente. Tirò una bella boccata d'aria rimettendosi a lavoro per allontanare la mente da quei pensieri e non sentire il senso di colpa per aver appena tradito la sua famiglia.

Come si sarebbero evolute da adesso in poi le cose, non lo sapeva. Ma quel ritrovarsi poteva definirsi un... Amore che torni.
   
 
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